ROMA – È arrivato con in Ducati con una grande carica e dopo aver conquistato a bordo di una Rossa il titolo delle British SuperBike ora vuole fare suo quello mondiale. Scott Redding ha posto un’unica condizione alla casa di Borgo Panigale, portare con sé il suo fidatissimo capotecnico Giovanni Crupi: “Quando stavo parlando con Ducati, ho detto loro: ‘se volete provare a vincere questo titolo, devo portarlo con me’. Credo sia la persona giusta e loro erano d’accordo. Adesso è qui con noi e penso che non avrei potuto chiedere un pacchetto migliore per affrontare la stagione che sta per iniziare” ha spiegato Redding al sito del World SBK.
Rapporto umano
Redding ha optato per Crupi innanzitutto per le sue capacità tecniche: “Penso che sia uno dei migliori capotecnici per questa moto. Ha avuto un ruolo fondamentale per quanto riguarda lo sviluppo e la conosce molto bene anche in pista. Lavoriamo insieme e capisce ciò che voglio. A volte le sensazioni e le percezioni di un pilota sono più importanti di quello che non dicano i dati. Spesso con la maggior parte dei capotecnici questo non avviene”. Infine, Redding confessa che anche il lato umano ha avuto un ruolo fondamentale. Crupi è bravo a fa rientrare nei ranghi il pilota da comportamenti che a volte vanno sopra le righe: “Ovviamente Ducati può contare su un ottimo staff ma con Giovanni ho un rapporto che per molto tempo non ho avuto con un capotecnico. Lui mi capisce, sa che mi impegno molto, che mi piace divertirmi e che organizzo delle feste. E soprattutto sa come gestirmi”.