Un sabato a Tuttosport, in compagnia della Toyota C-HR. L’ouverture della giornata favorisce il clima di festa: il direttore Xavier Jacobelli accoglie gli ospiti e li aff ascina raccontando la storia del nostro giornale, li accompagna in redazione, spiega loro il mondo – sempre un po’ misterioso – dei giornali.
Il collega Massimo Franchi, grande appassionato di motori (e piede pesante, credere sulla fi ducia) è anche il deus ex machina del Golden Boy, il fi ore all’occhiello di Tuttosport. Prima di dedicarci ai motori è lui che offi cia il rito narrativo che riguarda il nostro premio. Poi via, si sale in auto. Il tempo è bello, il percorso costeggia un grande parco cittadino illuminato dai colori dell’autunno.
A bordo della C-HR nessuno tentenna e tutti sono colpiti da due dati: la silenziosità dell’auto e il fatto che, pigiando sull’acceleratore, la risposta sia sempre pronta e scattante, benché i dati sul consumo restino sempre contenuti. Due sorprese, da due ospiti-tester. Sono arrivati da lontano a bordo della loro Toyota C-HR. Sono possessori di modelli pre-restyling, fortemente intenzionati a restare fedeli al marchio e alla fi losofi a dell’auto che già conoscono. Entrambi restano bene impressionati dai cavalli in più (la nostra versione è quella da 184 cavalli totali) e dai miglioramenti che sono stati apportati, soprattutto per quanto riguarda l’insonorizzazione dell’abitacolo.
I tester, molto competenti e informati, aff ezionati lettori di Tuttosport e di Auto, hanno provenienza “automobilistica” diversa. C’è chi guida un Diesel ormai datato e deve cambiarlo, è tentato dal mondo dell’ibrido, ma vuole toccare con mano cosa signifi chi guidare un modello così. I giudizi sono tutti lusinghieri.
C’è chi invece va a benzina e ha deciso di puntare su un’auto ibrida, ma vuole procedere con calma e raziocinio a una scelta importante. Il nostro test drive sembra fatto apposta per accompagnarli in questo loro passo (quando si congedano sono quasi tutti convinti…). Ma non è solo questione di motorizzazioni innovative. Di questa Toyota piace il design (che per noi italiani è un fattore decisivo nella scelta d’acquisto) e l’immagine dinamica che il corpo vettura offre. Tutti apprezzano le finiture interne, la comodità del posto guida, giudicato facile da adattare alle diverse altezze del guidatore, nonché lo spazio interno. Alla fi ne, la giornata è un successo. La C-HR è promossa senza riserve e, per questo modo di coinvolgere i lettori che diventano protagonisti, è promosso anche il nostro test. Al prossimo, dunque!