L’Europa sceglie l’ibrido. E se non lo scrive in un foglio di carta, come nelle migliori tradizioni qui a , dove si sono discussi e risolti dilemmi ben più pesanti, lo fa mettendo sul palcoscenico del salotto svizzero il compromesso, la transizione più semplice – meno indolore? – in attesa che oltre le norme e le facili mode si chiarisca il ruolo del Diesel, quello, intesi, di ultima generazione (che emette meno CO2 dei modelli a benzina) dando il tempo di costruire il ponte che porterà definitivamente all’elettrico.
L’Europa sceglie l’ibrido e insieme con l’Europa lo sceglie anche FCA che dopo aver tenuto il segreto fino quasi alla fine ha mollato l’ancora facendosi “rubare” prima del vernissage di questa mattina il nome e qualche sfocata foto del suv medio Alfa Romeo, la sorella minore di Stelvo. Che fedele alla nomenclatura montanara si chiamerà Tonale e verrà commercializzato anche con la doppia motorizzazione come da prima parte del piano industriale (5 miliardi di investimenti). Ibrido che il brand italoamericano lancerà qui a Ginevra anche su Jeep con Renegade, Compass e Wrangler. A completare sul quadro FCA, il prototipo Fiat che prefigura la nuova generazione di Panda
Dunque sarà un Salone di Ginevra decisamente ibrido quello che oggi e domani apre alla stampa per poi giovedì (e fino al 17) lasciare spazio agli appassionati. Ibrido come motorizzazioni e come …divisione, tra una scelta obbiligata verso il futuro e la solita indomabile passione per i bolidi, le supercar e l’inventiva degli immancabilio carrozzieri. A cominciare dalla Ferrari F8 Tributo, continuando con Lamborghini Huracàn Evo Spyder (e Avantador SVR Roadster), McLaren 720S e le Porsche, la 911 cabrio e la 718 Cayman e Boxster S.
Un’ibridizzazione quasi imposta dalla Comunità Europea che ha negli scorsi mesi ulteriormente abbassato i limiti di emissioni di CO2, portandoli sempre più in basso; lo pretende una sensibilità inevitabilmente spostata verso l’attenzione agli sconvolgimenti climatici in atto e alla salute collettiva di chi abita il pianeta ma che deve tenere conto appunto di una logica, naturale transizione verso l’elettrico puro.
A spingere sull’acceleratore ibrido è ovviamente il Gruppo Volkswagen, ma in genere tutta l’industria tedesca dell’automobile che ne prossimi tre anni investirà qualcosa come 60 miliardi di euro (68 di dollari), di cui 18 per connettività e digitalizzazione, verso la guida autonoma, La punta di diamante VW, l’Audi l’a Ginevra estenderà la gamma plug-in ad Audi A6, A7 Sportback, A8 e Q5, senza dimenticarsi di implementare il suo serbatoio elettrico con la variante coupé del suv e-tron, chiamata Sportback, oltre alle anticipazioni di Q4 e-tron concept ed e-tron GT concept. Stessa strategia per BMW con il lancio di 330e, X5xDrive45e, 745e, oltre alla serie 1, la serie 3 Touring e probabilmente l’elettrica i4. Lo stesso dicasi per Mercedes con i suoi tre livelli di elettrificazione EQ Boost (mild Hybrd 48 volt), EQ Power il plug-in Hybrid e EQ l’elettrico puro, e che a sua volta investirà nei prossimi anni, 20 miliardi solo in batterie. Il plug-in nel 2019 arriverà con 10 modelli in gamma, anche sulle compatte Classe A e B, per raddoppiarsi l’anno prossimo e sempre quest’anno sbarcherà anche sui modelli AMG
Sempre in tema ibrido, Peugeot porta la 508 Hybrid berlina e SW e 3008 Hybrid4; c’è il debutto di Mazda3 e tutta la nuova gamma della regina Toyota, tra Corolla e Rav4 Hybrid e Lexus UX Hybrid.
Sul fronte elettrico, ecco le varie DS 3 Crossback E-Tense, Polestar 2 by Volvo, Honda e-Prototype. Senza dimenticare la DaVinci di Italdesign, supercar V8 o elettrica, la prima hypercar italiana (1.900 cv) ad emissioni zero di Automobili Pininfarina Battista e, per tornare sulla terra, la Skoda Vision IV (suv coupé elettrico), la nuova generazione di Kia e-Soul (oltre al restyling della gamma Niro, in versione ibrida e ibrida plug-in) per finire alla ID.Buggy di Volkswagen, un’elettrica ispirata ad un’icona passato
Al netto di questa ondata green, non si può negare la grande attesa per il derby tutto francese. Derby, comunque, a tutto campo e dunque anche elettrificato tra la nuova Peugeot 208, che sarà commercializzata a benzina Diesel o in versione elettrica e la Renault Clio che invece. da pioniera delle zero emissioni, uscirà quasi in controtendenza anche in versione ibrida.