FCA potrebbe fondersi con il Gruppo PSA e secondo alcune voci di corridoio ci sarebbe la famiglia Peugot pronta a sostenere l’operazione. La fusione potrebbe risultare ancora più ampia, dato che la Renault sembrerebbe interessata e potrebbe essere coinvolta anche Nissan.
Le carte da giocare sul tavolo, come sembra, sono tante, ma resta da capire quale partita si stia giocando. C’è davvero in ballo una fusione tra gruppi o FCA sta cercando partner per altro tipo di operazioni?
Il Financial Times ha pubblicato un articolo in cui si analizzano le intenzioni della famiglia Agnelli. La testata americana dice che in FCA stiano studiano dei piani, ma tra questi è esclusa la vendita del settore auto.
L’articolo sostiene che l’intenzione di John Elkann è quella di lavorare su accordi per piattaforme condivise, ricerca e sviluppo con i competitor, fusione o unione con un grande gruppo tecnologico.
Sempre secondo ricostruzione, avvallata da fonti vicine a Elkann, questa strategia è la più plausibile perché permetterebbe a FCA di recuperare il gap tecnologico nei confronti di copetitor già pronti su elettrico e ibrido, e di arginare il crollo delle vendite in Cina.
Operazioni commerciali che influenzano (e influenzeranno) anche quello che sta succedendo al di là dell’Atlantico.
Infatti, come riporta il Giornale, FCA in attesa di capire come mandare in porto le alleanze ha il suo bel da fare in nordamerica. Negli USA,per rispondere alla domanda di un mercato che ha sempre più fame di SUV e pick-up, sono stati confermati gli investimenti di 4,5 miliardidi dollari che porteranno alla realizzazione di un impianto di produzione a Detroit: un’operazione dalla forte valenza politica e simbolica perché sarebbe la prima, nuova, fabbrica di auto a Motor City in 27 anni
Pochi km più a nord, in Canada, la situazione è diametralmente opposta. Al Windsor Assembly Plant di Ontario, la fabbrica che produce la Pacifica, la vettura disponibile anche in versione PHEV e sulla quale scelta dall’impianto per le sperimentazioni sulla guida autonoma, ci sarà un taglio di 1500 dipendenti sui 6100 totali.
Va ricordato che FCA si è impegnata con i sindacati per ricollocare il prima possibile gli operai e che in Canada il contesto sta soffrendo una crisi perché anche General Motors ha dovuto tagliare 2500 operai a Toronto.
In Italia sono stati confermati gli investimenti di 5 miliardi, ma resta da capire come si evolverà la situazione alla luce dei futuri scenari.