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Nuova Moto Guzzi V85 TT: la prova

CAGLIARI – Ha un’aquila incastonata tra i fari ed è la capostipite di un nuovo segmento che in Guzzi hanno battezzato “Classic Travel Enduro”. Perché arriva sul mercato con una linea senza tempo. Perché ha il viaggio nel DNA. E perché, quando serve, si può lanciare senza patemi a caccia di panorami anche su percorsi non asfaltati. La Moto Guzzi V 85 TT è già disponibile presso le concessionarie in 5 varianti cromatiche: 3 monocolore, grigia, blu e rossa, equipaggiate con pneumatici Metzeler Tourance Next e proposte al prezzo di 11.590 euro; 2 bicolore, gialla e bianca e rossa e bianca, con telaio rosso e pneumatici Michelin Anakee Adventure, in vendita a 11.740 euro. L’abbiamo provata su un gustosissimo inferno di curve nel sud della Sardegna, senza farci mancare un piacevole assaggio di fuoristrada.

PER QUANTO RIGUARDA IL DESIGN, i richiami sono chiari, come la voglia di evocare subito alla mente gli anni d’oro dei rally africani. Una moto dal linguaggio stilistico universale, che trasuda viaggi e avventura da tutti i pori, senza forzature hi-tech. Elementi stilistici di rilievo, oltre al motore dalla tipica architettura a V, sono i due fari anteriori “tagliati” da un’aquila stilizzata, il parafango alto, come lo scarico che corre sulla sinistra, e il telaio, che nella parte posteriore “intreccia” l’acciaio di cui è composto, acquisendo una decisa allure da duri e puri.

TUTTO NUOVO IL CUORE PULSANTE di questa Guzzi, l’inedito bicilindrico a V trasversale di 90° da 853 cc, capace di sprigionare 80 CV di potenza massima e un picco di coppia di 80 Nm a 5.000 giri/min. Si tratta del primo “small block” della Casa in grado di raggiungere gli 8.000 giri. Parchi i consumi, che difficilmente scendono sotto i 20 km/l nel ciclo misto. Inedito anche il telaio in tubi d’acciaio, con la particolarità della zona posteriore “polifunzionale”, con la possibilità di aggancio diretto delle valigie laterali e del baule sul portapacchi, oltre alle due comode maniglie “preformate” per il passeggero. Il forcellone asimmetrico ha il braccio sinistro “curvo”, per armonizzarsi al terminale, mentre il braccio destro ospita la nuova trasmissione cardanica. Le sospensioni sono regolabili nel precarico e nell’idraulica in estensione e offrono entrambe un’escursione ruota di 170 mm per agevolare l’utilizzo in off-road.

LA MOTO HA UN PESO COMPLESSIVO DI 208 KG A SECCO, e un serbatoio dalla capienza di ben 23 litri. Completa la dotazione elettronica di serie, a partire dai tre riding mode – Strada, Pioggia e Off-Road – che regolano l’erogazione del motore e la taratura di controllo di trazione e ABS, oltre alla risposta del comando dell’acceleratore Ride-by-Wire, il tutto per meglio affrontare ogni specifica condizione di guida. In modalità “Off-Road”, l’ABS viene automaticamente disinserito sulla ruota posteriore, ma si può intervenire sul sistema per escluderlo anche del tutto. Presente inoltre il Cruise Control, per mantenere la velocità impostata senza dover agire sull’acceleratore. L’intera fanaleria è full LED, così come gli indicatori di direzione, dotati del sistema di spegnimento automatico. In conclusione, il giusto equilibrio tra tecnologia e anima “classic”.

IN SELLA tutto è improntato all’accoglienza e al massimo controllo. La posizione di guida è tipicamente enduro, col busto dritto e le mani che stringono il manubrio largo e ben posizionato. Piace la sella, con una forma che favorisce gli spostamenti avanti e indiertro, per assecondare, di volta in volta, una conduzione più aggressiva o maggiormente improntata al relax. Buona la protezione offerta dal cupolino di serie fino a velocità autostradali. Per chi vuole di più, ce n’è uno maggiorato nel catalogo ufficiale accessori. Entrambi, però, non sono regolabili in altezza. Globalmente la moto risulta accogliente e confortevole sulle lunghe distanze. Peccato solo per la frequenza delle vibrazioni, che aumenta un po’ oltre i 4.000 giri circa ma… si sa, su una Guzzi  questa è più una caratteristica che un difetto. 

DENTRO LA PRIMA E SI PARTE! Tra le curve si apprezza subito l’inatteso rigore ciclistico e direzionale. In piega, ad ogni livello di inclinazione, la V85 TT, dove la metti sta! L’avantreno è molto comunicativo e si lascia ben timonare dal largo manubrio, che offre un’ottima leva nei tratti più guidati, dove la moto scende in piega in maniera progressiva ma decisa, senza reazioni nervose. L’effetto autoraddrizzante è praticamente nullo, anche frenando forte in percorrenza. Con questa moto è facile farsi prendere la mano a caccia di “sensazioni forti” ma… non è questa la mission dell’endurona Guzzi, che alla guida “impiccata” preferisce scorrevolezza e piacere a tutto tondo, come suggeriscono il motore – pastoso e presente, ma mai rabbioso nella mappa “Strada” – e le pedane, che arrivano a grattare l’asfalto, non prestissimo, ma con una certa facilità.

UN RAPIDO PASSAGGIO IN FUORISTRADA con il riding mode “off-road” inserito (addolcisce la prima parte dell’erogazione, minimizza l’intervento del traction control ed esclude l’ABS al posteriore) rivela una moto amichevole e molto manovrabile, rendendo facile e appagante una passeggiata oltre l’asfalto.

RAPPORTO QUALITÀ/PREZZO – Ad un costo intorno agli 11.500 euro ci si mette in garage una moto made in Italy, con tanto di blasone che trasuda tradizione e storia. Ma anche un mezzo ben rifinito, solido e con una dotazione completa il giusto. Inoltre, si tratta di un modello che, per impostazione generale, estetica e filosofia, difficilmente trova concorrenti in listino.

CONCLUSIONI – Fascino “classic” a parte (e in colorazione bicolor ce n’è davvero tanto), la V85 TT conquista per la guidabilità, la facilità e la semplicità, quest’ultima nell’accezione migliore del termine. In altre parole, non serve un corso in ingegneria aerospaziale per sfruttare al meglio le potenzialità della moto e i sistemi di bordo. Una Guzzi per divertirsi e viaggiare, sempre con stile.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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