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Mark Zero, il futuro elettrico della Piech Automotive

La Piech Automotive gioca in casa al Salone di Ginevra. La casa di produzione elvetica ha presentato un nuovo modella di granturismo elettrica che nasce su struttura modulare: la Piech Mark Zero, dalla quale prendono vita ad altri due modelli, una quattro posti e un SUV. La caratteristica che ha colpito gli appassionati, però, non è nel design o in qualche particolare all’esterno o all’interno del veicolo: la novità non è visibile all’occhio umano, è nascosta nella tecnologia del pacco batterie, fornito dal gruppo cinese Desten.

La struttura delle celle annulla praticamente il surriscaldamento e questo permette di avere un range operativo con minime variazioni di temperatura, durante le fasi di ricarica e quelle di alimentazione dei motori elettrici. La variazione nell’ordine dei 10° C-15° C sotto ricarica e in fase di sviluppo dell’energia è l’aspetto chiave che permette l’eliminazione di complessi e pesanti dispositivi di raffreddamento a liquido per ricorrere a un sistema ad aria. Questa soluzione permette un risparmio sul peso complessivo di ben 200 kg.

Le novità non finiscono. La struttura delle celle e le ridotte oscillazioni termiche consentono una ricarica – da postazioni sviluppate dai cinesi di Qingdao TGOOD Electric – fino all’80% della capacità nominale in appena 4 minuti e 40 secondi. Prestazioni estreme, ancor più di quelle velocistiche, pure notevoli. Piech Mark Zero dichiara una massa di 1.800 kg ed è motorizzata da tre unità elettriche: una posta sull’asse anteriore e in grado di sviluppare 204 cavalli, due al posteriore, per 408 cavalli complessivi.

In 3,2 secondi si passa dallo zero ai cento km/h e si raggiungono i 250 km/h di velocità massima. Il progetto di Piech Automotive nasce con una GT dalle proporzioni retrò, linee molto pulite ed essenziali, sinonimo d’eleganza – a bordo, firmata Poltrona Frau nei rivestimenti – e, di fatto, senza tempo.

Compatta nelle dimensioni, Mark Zero è lunga 4,43 metri, con un’impronta a terra di 2 metri, tanto misura in larghezza, a fronte di un’altezza di appena 1,25 metri. Lo sviluppo tecnico è curato da Klaus Schmidt, responsabile dell’ingegneria, con un passato trentennale in BMW M.

Entro 3 anni, il marchio di Piech Rajcic punta a produrre la granturismo e offrire, in futuro, la piattaforma modulare anche ad altri costruttori. L’archiettura alla base della Mark Zero è in grado di ospitare un motore termico, un sistema ibrido, fino alla totale elettrificazione, a batteria o con fuel cell. Il concept esposto a Ginevra ospita due pacchi batterie, rispettivamente installati sul tunnel centrale e in corrispondenza dell’asse posteriore. 


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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