Nel 1949 aveva cessato la produzione. Oggi, Isotta Fraschini rinasce. Non più a Milano, prima e storica sede unica, ma nella Motor Valley. Due nuovi stabilimenti: uno nella provincia di Bologna e un’altra nel modenese.
Un rientro in grande stile, anche se i dettagli non sono stati ancora annunciati. L’azienda fu fondata nel 1900 da Cesare Isotta e dai fratelli Oreste, Antonio e Vincenzo Fraschini. E presto iniziò a produrre le auto più ambite del mondo, per stile e prestazioni. Su tutte la mitica Tipo 8, nata del 1919, una delle prime vetture e montare un motore a otto cilindri costruito in serie.
Ambitissima, opera del geniale ingegnere Giustino Cattaneo, lanciò il mito di Isotta Fraschini, oggetto dei desideri di Rodolfo Valentino, Benito Mussolini, Gabriele D’Annunzio, il principe Umberto di Savoia. Ambita anche da Henry Ford, in questo caso la proprietà, dato che Isotta Fraschini non era uscita benissimo dalla crisi del 1929.
Ora si riparte, con l’obiettivo di mettere sul mercato auto elettriche di prestigio. Grazie a un investimento di 4 milioni di euro e sostenuti da un contributo regionale di 1,5 milioni. Che dovrebbero creare 20 nuovi posti di lavoro, 15 dei quali riservati a laureati, e agli investimenti necessari, pari a 4 milioni di euro e sostenuti da un contributo della Regione Emilia Romagna di 1,5 milioni.
L’operazione fa parte del terzo bando regionale della legge 14/2014, di cui Lamborghini e Ferrari, con un investimento di 56 milioni di euro, faranno parte di un grande gruppo industriale, operante nell’automotive, nella meccatronica e nel biomedicale, composto da Bellco, Datalogic, Elettric 80, Eurosets, Fev Italia, Imal, Injenia, Iungo, Mind, Nier Ingegneria, Qura, System Logistics, Vis Hydraulics e Vrm. La vittoria alata di Isotta Fraschini tornerà in alto.