Presentazione stampa della Kawasaki Versys 1000 in versione SE a Furteventura, Canarie. Il traghetto per tornare a Lanzarote ci attende, così lasciamo di buon’ora la casa rural che ci ha ospitati per la notte. La luce fuori è tenue, morbida. Il suono degli scarichi delle moto ovattato, come ogni cosa prima che sorga il sole. Mentre percorriamo il vialetto privato dell’agriturismo, Tuma mi fa un cenno col casco. Succede raramente di trovarsi in due, della stessa redazione, ad una presentazione stampa. Abbiamo missioni diverse da portare a termine.
Mi giro alla nostra destra una palla infuocata emerge possente dall’oceano, sgomitando tra i monti calvi dell’isola. Certe albe ti sorprendono, limpide, rarefatte, non te le aspetti. Imbocchiamo la strada principale e puntiamo le ruote decisi in direzione del sole lungo un nastro d’asfalto nero, perfetto, ruvido, che parte dritto come un fuso.
Il gruppo, prima compatto, si distende. Tuma fa il ritmo, lo seguo da vicino. La Versys accetta di buon grado e prendiamo velocità. 50, 100, 200, non lo so, non voglio guardare. Non guardo! Planiamo spediti, in formazione. Infiliamo curvoni come rampe di decollo. La moto tiene, precisa, veloce, viva. Il sole prende forza ed è come guidare in una spremuta d’arance.
Un semaforo, rallentiamo. Gli altri sono lontani. Mi affianco, guardo Tuma, negli occhi abbiamo la stessa emozione, quella di chi ama le moto e i momenti così. Scambiamo due parole al volo, ci confrontiamo sulla Versys, opinioni, idee. Scatta il semaforo, il traghetto per Lanzarote ci aspetta…
Tutto quello che ci siamo detti e a tanto tanto altro, sul numero di InMoto in edicola.