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Ford Ranger Raptor, il test sul nuovo pick up extralarge

La parola pick up è riduttiva per il nuovo Ford Ranger Raptor.  Un truck da 400 cavalli può essere la norma negli Stati Uniti ma non nel resto del mondo. L’indole e il potenziale del Team Ford Performance dovevano in qualche modo trovare una valvola di sfogo. Ecco perché si è giunti all’edizione Raptor di Ford Ranger. Una vettura che in qualche modo conserva le stesse performance della versione F-150, e che non soffre del mito del fratello maggiore.

Nel nuovo Ford Ranger Raptor, il comparto che ha subito le modifiche più importanti è stato quello delle sospensioni. Sulla nuova versione di Ranger fanno la loro comparsa gli ammortizzatori Fox. Inoltre è stato modificato il disegno della sospensione posteriore, consentendo a tale comparto una maggiore mobilità. Di fatto la corsa degli ammortizzatori è aumentata del 32% all’avantreno e del 18% al retrotreno. Unitamente ad un’altezza da terra di 283 mm, ovvero 58 mm più del Ranger “normale”.

Tale pacchetto è abbinato al due litri turbodiesel TDCi da 213 cavalli e 500 Nm di coppia motrice. Che a sua volta lavora in coppia con una trasmissione 4×4 inseribile con ridotte e bloccaggio del differenziale centrale, dotata di cambio automatico a 10 rapporti. Se a questo aggiungiamo un look che palesa tutto il potenziale prestazionale, è normale che il nuovo Ranger Raptor attiri l’attenzione di chiunque lo incontri per strada. La base meccanica è coadiuvata da un’elettronica che presenta tra gli altri diversi modi di guida: Normal, Sport, Baja, erba/ghiaia/neve, fango/sabbia e rock (roccia).

LA PROVA DI FORD RANGER RAPTOR – Non sono così immediate le differenze tra una modalità di guida e l’altra, se non per il fatto che, in taluni casi, la risposta di sterzo e motore sia palesemente più pronta. Su strada la presenza delle ruote tassellate non limita il comfort di bordo e nemmeno la tenuta. Pur rimanendo un pick up, il nuovo Ranger Raptor è sufficientemente smaliziato tra le curve. Ma baricentro alto e un peso dichiarato superiore ai 2500 kg, non lo rendono di certo una vettura sportiva.

Per questo è tassativo il fuoristrada per assecondare l’indole del truck Ford. Non tanto sullo stile del Jeep Gladiator, dedito maggiormente al trial, quanto a quello più veloce marchiato Dakar. È sulla sabbia e sullo sterrato battuto che il Raptor mette a frutto tutto il potenziale messo in campo dai tecnici Ford. Nonostante i sobbalzi, il corpo vettura rimane piatto rispetto al piano della strada. Il gruppo molla ammortizzatore è in grado di assorbire qualunque tipo di “colpo”, anche il più duro. Rara la possibilità che si possano staccare le mani dal volante, più probabile che vi sentiate dei piloti nati.

Il Raptor è comunicativo, ti mette a tuo agio, lasciandoti intendere che tu abbia tutto sotto controllo. La realtà è che sia l’elettronica a dare tutte le disposizioni del caso. Di fatto l’esperienza in Marocco, lungo le sabbiose spiagge di Essaouira, ci ha lasciato liberi di giocare con il sovrasterzo, anche a velocità piuttosto sostenute in considerazione del tipo di fondo. L’angolo di imbardata è gestibile da chiunque, perché l’ampiezza la definisce la vostra malizia. Indubbio il valore aggiunto dei pneumatici All Terrain di BF Goodrich, capaci di risollevare anche le situazioni più difficili, soprattutto quando la sabbia comincia a farsi copiosa.

Il cambio automatico a 10 rapporti sposa appieno la causa del pick up sportivo. Non per i cambi di marcia rapidi, quanto per la scelta puntuale del rapporto. Le palette sono dimensionate correttamente, ma sarebbe stato utile poter utilizzare pure la leva del cambio in modo manuale. Strumento funzionale nell’eventualità della guida di traverso.

IL PREZZO –  L’unico dubbiolecito circa il Raptor, omologazione autocarro a parte, riguardail prezzo finale: 62.851,60 euro. Ovvero quasi 15.000 euro in più del Ranger in edizione Wildtrak, che non sarà cool quanto il Raptor, ma vanta lo stesso propulsore e la stessa trasmissione.


Fonte: http://www.tuttosport.com/rss/motori


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