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Sabelli: “Malagò scomposto, cerca solo di recuperare le posizioni perse…”

Senza esclusione di colpi. Fra Coni e Sport e Salute è guerra aperta. Giovanni Malagò, dopo la Giunta, ieri ha attaccato frontalmente Rocco Sabelli, manager di tutto rispetto, ora presidente-ad della società di servizi voluta dal governo. Il fronte è molto ampio, sarebbe riduttivo parlare solo dei biglietti-vip: si va da Palazzo H allo Stadio dei Marmi, dal logo al personale, dagli sponsor sino alle automobili Toyota che appartengono al Coni e che Malagò vuole sfilare a Sabelli. Il prossimo sponsor che ha chiuso un maxicontratto col Coni è di valore mondiale: Malagò se lo terrà ben stretto. La riposta di ieri da parte di Sport e Salute è stata incentrata soprattutto sulla polemica dei biglietti, una polemica molto romana, parlando della “fine delle clientele” (forse con riferimento al Circolo Aniene?) e garantendo che in futuro i preziosissimi tagliandi dell’Olimpico, che non potranno essere venduti (lo ha detto Malagò e lo stesso Lotito non lo accetterebbe mai) saranno destinati “allo sport sociale di base e ai dipendenti meritevoli”. Per la verità, tutti i dipendenti dello sport, meritevoli o meno che siano, hanno diritto ai biglietti per assistere ad avvenimenti sportivi nella loro Provincia, non in tutta Italia. Ma la battaglia è molto più ampia. “Le cose dette ieri dal presidente del Coni, Giovanni Malagò, non meritano repliche: e comunque è tutta roba infondata che mi sarebbe facile smontare una ad una”.

Il giorno dopo, Rocco Sabelli, ci tiene a tornare – parlando con un’agenzia- sulla polemica innescata dal n.1 del Coni. “Penso non sfugga a nessuno – puntualizza Sabelli – che il vero obiettivo di questa scomposta polemica sia quello di alzare a tutti i costi i toni nel tentativo di forzare l’agenda della politica sullo sport e recuperare le posizioni perse”. Sabelli non entra nel merito, almeno per ora, ma sicuramente ha capito che adesso, cambiato il vento politico (almeno in parte, i grillini ci sono sempre), Malagò sta certamente recuperando le posizioni che aveva perso quando la Lega lo aveva messo in un angolo. Ora c’è un ministro dello sport, Spadafora, ma Sport e Salute dipende in tutto dal ministro Gualtieri (Pd), vale dire il Mef. Ma, attenzione: il n.1 del Coni ha alle sue spalle i tecnici, gli atleti. Nella riforma fatta da Giorgetti non erano stati nemmeno consultati. Eppure all’Olimpiade ci va Sandro Campagna, ct del Settebello mondiale, e non Giorgetti.

Ma la questione sport è ancora bollente e in totale divenire, in questo scampolo di estate. “E’ indispensabile tenere aperto il confronto con Sport e Salute”: questa la presa di posizione di 18 Federazioni sportive, riunite oggi nell’assemblea straordinaria di Assofederazioni (presidente Matteoli, Fipsas). Dalla riunione è uscita una richiesta di incontro urgente con la nuova società che ha preso il posto di Coni Servizi, per parlare tra l’altro delle risorse da assegnare a 10 mesi da Tokyo 2020. Vi hanno preso parte, “direttamente o per delega” come annuncia una nota, 18 delle 24 Federazioni aderenti (ciclismo, nuoto, pallacanestro, atletica, tennis, pallavolo alcune di loro); presente anche il rappresentante della Federcalcio di cui è stata accettata l’adesione (la novità di oggi, mentre alcune Federazioni sono uscite). L’assemblea, “in considerazione del ruolo fondamentale delle Federazioni; in relazione ai nuovi provvedimenti legislativi riguardanti lo Sport, il Coni e la società Sport e Salute; in ragione della natura inclusiva dello sport stesso e per quanto deciso a suo tempo dal consiglio nazionale del Coni; tenuto conto dell’urgenza assoluta di definire quali siano le risorse da assegnare alle Federazioni olimpiche e non olimpiche a meno di 10 mesi dai Giochi e dei molti appuntamenti di altissimo livello”, ha “stabilito che sia indispensabile tenere aperto il confronto e la collaborazione con la Società Sport e Salute. A tal fine – conclude la nota – ha deciso di chiedere ai vertici della Società Sport e Salute un incontro urgente per approfondire i temi in questione”. In tutto le Federazioni sportive sono 44, nel mondo dello sport c’è una indubbia spaccatura: ma non è certo una novità di oggi che Barelli, Binaghi, Petrucci (rappresentato per delega) e Gravina siano contro Malagò.


Fonte: http://www.repubblica.it/rss/sport/rss2.0.xml


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