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Roland Garros: Marco Cecchinato “Appena ho vinto mi sono rivisto ragazzo, ho pensato alle tante battaglie, ai sacrifici, al lavoro che ho fatto col mio team”

“Appena ho vinto mi sono rivisto ragazzo, ho pensato alle tante battaglie, ai sacrifici, al lavoro che ho fatto col mio team, un lungo viaggio fino a qui. Mi ha fatto i complimenti Novak, era sinceramente felice per me, è un’ottima persona. Ho anche versato un paio di lacrime, è stato fantastico, è il momento più bello della mia vita, ho battuto uno dei migliori al mondo, ma mi è difficile ora come ora fermare tutte le mie emozioni”.

“Non ho ancora realizzato, non so veramente che cosa sta succedendo, di sicuro è il miglior momento della mia vita, non riesco a crederci. Nel terzo set ero un po’ stanco, al quarto sono andato sotto di due break, ma ho cercato di rientrare, di rigiocar bene, sono molto contento di come ho giocato il tie-break decisivo, ma soprattutto i match point, quei momenti incredibili, con quel suo dritto, quella volée che ha fatto, ho visto i fantasmi, ho visto il quinto set, con lui che diventava il grande favorito, ma io sono rimasto sempre concentrato su ogni punto in quei momenti di grande tensione”.

“Certo che pensavo a chi avevo di fronte, l’ho pensato prima, e l’ho pensato durante il match. La vita cambia, dopo questo torneo devo fermarmi per capire il momento e vedere la mia vita. Poi sarò testa di serie a Wimbledon? E’ buono per il mio avversario. L’anno scorso sono arrivato lì il giorno prima, ora con questa classifica posso prepararmi meglio, giocando due tornei prima. No, non so esattamente qual è stata la chiave di questa mia esplosione. Non c’è nessun mental coach. Di certo ho lavorato molto col mio team, e mi piace pensare che il “nuovo Cecchinato” sia perché è scattato qualcosa nella mia testa, perché sto maturando io, perché no, a 25 anni. E’ stato come un click dentro di me. Perché da due mesi credo davvero nelle mie potenzialità, oltre ad aver fatto tutto quel lavoro indispensabile per fare un salto del genere”.

“Ho avuto tanto coraggio, sono stato freddo, lucido, avevo il cuore che mi batteva a mille, che è anche normale, mi tremava anche la mano, e sono andato a vincere questo grande match! Quando il punteggio andava contro pensavo che stava per finire il mio Roland Garros, soffrivo, in questa partita di un’intensità pazzesca, con Nole che spingeva e correva. Ma ho seguito la mia tattica: dovevo spingere e dovevo tirare vicino alle righe, sapevo che contro di lui non potevo “tenere”, e sapevo che lui poteva alzare ancora il livello, ma ho retto, e penso che alla fine sono stato premiato”. La condanna per match truccato di due anni fa, che ha evitato per un vizio di procedura, riaffiora ancora: “Non voglio parlarne, voglio godermi il momento”. Anche se paradossalmente torna con una battuta: “Se firmerei per battere anche Thiem e perdere poi in finale contro Rafa? Firmerei col sangue”. Anche se subito precisa: “Adesso devo pensare a recuperare perché ho speso tantissimo per fare quest’impresa, dopo questa partita di intensità altissima, poi vedremo come affrontare Thiem. Ricordo di averlo battuto in finale a un Futures nel 2013 in Italia”.


Fonte: http://feed.livetennis.it/livetennis/


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