A due giorni dal via del Tour de France 2018 inizia a scaldarsi l’atmosfera in casa Team Sky. Durante le conferenze stampa che tradizionalmente precedono l’avvio dei grandi l’attenzione è rimasta in gran parte concentrata su Chris Froome, con tante domande sia sulla sentenza di assoluzione sul caso salbutamolo arrivata nei giorni scorsi che sulle sue possibilità di centrare la quinta maglia gialla. Gli altri corridori sono rimasti per lo più a fare da spettatori mentre la stampa tempestava di domande il vincitore del Giro d’Italia, ma Geraint Thomas ha rilasciato delle dichiarazioni molto interessanti. Il corridore gallese ha di fatto respinto l’ipotesi di essere al Tour de France esclusivamente con un compito di gregariato nei confronti di Froome, ed anche di essere un piano B, una seconda scelta da utilizzare solo in una situazione estrema. Thomas ha parlato di una gerarchia da decidere dopo le prime tappe di montagna, di un ruolo di leader del Team Sky ancora da assegnare tra lui e Froome, mentre il Team manager della squadra britannica Dave Brailsford ha indicato nel vincitore del Giro d’Italia il capitano unico.
“Mi sento in forma, non sono mai arrivato così in condizione al Tour de France” ha dichiarato Geraint Thomas. “Vedremo cosa succederà, nella prima settimana molte cose possono andare bene oppure no, quindi passeremo oltre, entreremo nelle Alpi e vedremo dove siamo. Non appena vedremo un paio di tappe di montagna avremo un’idea di come stiamo andando” ha continuato ancora il corridore gallese, spiegando così di aspettarsi uno status alla pari con Froome almeno fino alle tappe alpine.
Anche Thomas ha dovuto rispondere a qualche domanda sul caso salbutamolo e sull’assoluzione di Froome, liquidandola però come una questione secondaria: “E’ bello finalmente, si spera che ora non venga più chiesto nulla. Ma anche prima, potrebbe sembrare difficile da credere, non mi ha influenzato. Io ho fatto i miei allenamenti ed ho pensato ad essere qui nella miglior condizione possibile” ha risposto il vincitore del Giro del Delfinato, che ha dichiarato di aspettare con impazienza la tappa con il pavè, un terreno molto più congeniale a lui che a molti altri uomini di classifica. “Mi piace quel tipo di corsa, ovviamente le classiche mi piacciono molto” ha spiegato Thomas, che vanta anche un benaugurante secondo posto ottenuto nel Tour de France di otto anni fa in una tappa che percorreva il pavè. “Nel 2010 arrivai secondo dietro a Thor Hushovd. C’è bisogno anche di un po’ di fortuna, ma non vedo l’ora di farla, adoro questo stile di corsa” ha aggiunto Thomas.
Per Geraint Thomas questa sarà la nona partecipazione al Tour de France. Il suo miglior risultato in classifica generale resta il quindicesimo posto ottenuto nel 2015 e nel 2016, quando corse in appoggio a Froome. Lo scorso anno vinse la cronometro d’apertura a Dusseldorf, mantenendo la maglia gialla fino a Planche des Belles Filles, quando la passò per una manciata di secondi a Froome. Alla nona tappa fu però costretto al ritiro per una brutta caduta, quando era ancora in seconda posizione in classifica generale, appena dietro al suo capitano.
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