ROMA – Era un atto tanto atteso quanto prevedibile, eppure sta comunque catalizzando le attenzioni del mercato Nba. Secondo quanto riportano gli insider di Yahoo Sports, LeBron James avrebbe deciso di rinunciare alla sua “player option” (un altro anno di contratto, da lui attivabile) con i Cleveland Cavaliers. Il “Re” lascia sul tavolo un anno a 35,6 milioni di dollari pur di uscire dal contratto con i Cavs e lo fa alla vigilia dell’apertura della free agency (al via all’alba italiana di domenica). Fino al 7 luglio non potranno essere ufficializzati i movimenti, ma quel che è certo è che la decisione di James può sconvolgere il mondo Nba.
LE FAVORITE – Se LeBron decidesse di ascoltare le offerte provenienti dal mercato, in questo momento potrebbe accasarsi soltanto in franchigie che hanno materialmente lo spazio salariale per firmarlo. In pole position, i Los Angeles Lakers, impiegati in una totale ricostruzione del roster, e i decisamente più attraenti Philadelphia 76ers, che per far arrivare James dovrebbero quasi sicuramente rinunciare a JJ Redick e Amir Johnson, a meno di rinegoziare i loro contratti al ribasso una volta convinto LeBron. Phila parte da una posizione di vantaggio rispetto ai Lakers: l’ossatura della squadra è già eccellente, a differenza dei gialloviola, che non a caso sono da settimane al lavoro per convincere i San Antonio Spurs a cedere l’ormai separato in casa Kawhi Leonard. L’altro punto a favore dei Sixers è la conference: James è da anni il padrone dell’Est e rimarrebbe il favorito numero 1 per andare in finale a combattere, con ogni probabilità, lo strapotere di Golden State. Per i Lakers, la carta da giocare è la presenza di Magic Johnson, che nelle vesti di presidente ha già annunciato la rivoluzione: “Se in questa o nella prossima estate non riuscirò a portare qui free agent di rilievo, mi farò da parte perché significa che non so fare questo lavoro. Ma io sono Magic Johnson: non sento la pressione”.
LE ALTERNATIVE – Da regolamento Nba, nessuna franchigia può offrire a James un contratto elevato come quello che potrebbe presentare Cleveland: i Cavs possono arrivare a un quinquennale da 205 milioni di dollari, le altre dovranno fermarsi a un quadriennale da 152 milioni di dollari. Il supporting cast messo a disposizione di LeBron nell’ultima stagione è stato a tratti deprimente, ma potrebbe incidere il legame con l’Ohio. Il “Re” ha più volte detto che la famiglia giocherà un ruolo cruciale nella sua decisione e una permanenza ai Cavs, per quanto improbabile, non è comunque da escludere. James può anche rifirmare con Cleveland in vista di un sign-and-trade, una sorta di ultimo regalo alla sua squadra: per non lasciare i suoi con un pugno di mosche in mano, LeBron potrebbe firmare al massimo salariale e poi essere scambiato per asset in grado di permettere al g.m. Altman di riprogrammare il futuro. In quel caso, tornerebbero d’attualità Boston e soprattutto Houston, che non può firmare James in free agency a meno di rinunciare praticamente a tutti i suoi giocatori, visto che deve già rinnovare Chris Paul. Soltanto in caso di smantellamento totale – addio a Capela, Ariza, Mbah a Moute e gli altri “restricted free agent” potrebbero mettere sul piatto un contratto al massimo salariale. Non sarà una scelta spettacolare come quella dell’8 luglio 2010, quando per annunciare il suo approdo a Miami venne organizzato lo show per “The decision”, ma gli appassionati Nba sono pronti per una settimana che può cambiare le sorti delle prossime stagioni.