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    MotoGp, Vinales: “Non ho niente di negativo da dire sulla Yamaha”

    ROMA – Maverick Vinales torna a fare riferimento alla Yamaha dopo l’addio tribolato. Lo fa con contorni tutt’altro che duri a distanza di qualche mese dalla separazione con il team giapponese. Ora lo spagnolo si è accasato all’Aprilia, uno dei team più in crescita dell’ultimo biennio: “Voglio parlare solo bene della Yamaha, non ho niente di negativo da dire. La moto è ad un ottimo livello e ho sempre detto che era fantastica. Ma non sapevamo perché non riuscivamo a farla funzionare, a volte ero imbattibile e altre ultimo. Stavo impazzendo“, le sue parole. 
    “Voglio qualcosa di più”
    Le motivazioni allo spagnolo non mancano. Con la casa di Noale vuole tornare ad assaporare i piani alti della classifica: “Vincere è bello, ma voglio provare qualcosa in più – commenta a The Race -. Voglio sentire una squadra attorno a me, ed è per questo che mi sono trasferito. Una squadra italiana è diversa da una giapponese. Amavo il team nipponico, ma avevo bisogno di un po’ più di calore attorno a me, un maggiore supporto in moto e fuori. Aleix è stato importante per il mio trasferimento, perché abbiamo un buon rapporto e parliamo spesso durante i viaggi. Ma ciò che mi ha fatto decidere è stata l’atmosfera e la passione. Voglio portare il team al top, è una cosa che mi motiva molto. Voglio fare qualcosa di speciale, non quello che fanno gli altri”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Vinales: “In Yamaha impazzivo. A volte ero imbattibile, altre ultimo”

    ROMA – Maverick Vinales torna a parlare della Yamaha. Lo fa con contorni tutt’altro che duri a distanza di qualche mese dalla separazione con il team giapponese. Ora lo spagnolo si è accasato all’Aprilia, uno dei team più in crescita dell’ultimo biennio: “Voglio parlare solo bene della Yamaha, non ho niente di negativo da dire. La moto è ad un ottimo livello e ho sempre detto che era fantastica. Ma non sapevamo perché non riuscivamo a farla funzionare, a volte ero imbattibile e altre ultimo. Stavo impazzendo“, ammette. 
    Le parole di Maverick
    Le motivazioni allo spagnolo non mancano. Con la casa di Noale vuole tornare ad assaporare i piani alti della classifica: “Vincere è bello, ma voglio provare qualcosa in più – commenta a The Race -. Voglio sentire una squadra attorno a me, ed è per questo che mi sono trasferito. Una squadra italiana è diversa da una giapponese. Amavo il team nipponico, ma avevo bisogno di un po’ più di calore attorno a me, un maggiore supporto in moto e fuori. Aleix è stato importante per il mio trasferimento, perché abbiamo un buon rapporto e parliamo spesso durante i viaggi. Ma ciò che mi ha fatto decidere è stata l’atmosfera e la passione. Voglio portare il team al top, è una cosa che mi motiva molto. Voglio fare qualcosa di speciale, non quello che fanno gli altri”.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jarvis: “Per Rossi un addio in grande stile dopo un 2020 difficile”

    ROMA – Un saluto come si deve per un campione senza tempo. Lin Jarvis, in un’intervista riportata da “MotorSport Total”, spiega la scelta che nel 2020 portò al rinnovo di Valentino Rossi, nove volte campione del mondo: “Il Covid ha reso la scorsa stagione molto strana. Abbiamo iniziato a luglio e senza tifosi. Lui era pieno di energie, ma già dall’inizio si era accorto che i giovani erano davvero molto veloci”. Il managing director della Yamaha ha poi aggiunto: “È stata dura per Valentino. Perciò prendemmo la decisione di rinnovargli il contratto e dagli la possibilità di salutare la MotoGp in grande stile”.
    “El Diablo” salva la stagione
    Valentino Rossi a parte, la stagione della Yamaha è stata piena di alti e bassi, tra la vittoria di Fabio Quartararo e la questione Maverick Vinales. “A inizio stagione – ha detto Jarvis – eravamo incredibilmente forti e le aspettative erano alte. Maverick ha esordito con una vittoria, Quartararo ha vinto le altre due. Poi Fabio è andato molto bene e ha ottenuto punti anche nelle gare più difficili”. Il team di Iwata è stato però messo in crisi da Vinales. “Abbiamo toccato il fondo – ha aggiunto – ad Assen, quando ci ha comunicato la sua intenzione di lasciare la Yamaha. A quel punto Morbidelli ha avuto una chance dopo il suo inforunio, ma neanche lui ha raggiunto gli obiettivi e ha deciso poi di operarsi, scelta che noi riteniamo giusta”. Rimane dunque il dubbio se quello della Yamaha sia solo un exploit isolato oppure se davvero siano state gettate le basi per un nuovo ciclo. Dopo gli anni d’oro di Rossi e Lorenzo, lo spagnolo è stato infatti l’ultimo capace di vincere un mondiale prima dell’avvento del Diavolo, in un 2015 combattuto fino all’ultima gara con il Dottore. LEGGI TUTTO

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    MotoGp Jarvis su Rossi: “Gli rinnovammo il contratto per un addio in grande stile”

    ROMA – Un addio degno di una leggenda. Lin Jarvis, in un’intervista riportata da “MotorSport Total”, spiega la scelta che nel 2020 portò al rinnovo di Valentino Rossi, nove volte campione del mondo: “Il Covid ha reso la scorsa stagione molto strana. Abbiamo iniziato a luglio e senza tifosi. Lui era pieno di energie, ma già dall’inizio si era accorto che i giovani erano davvero molto veloci”. Il managing director della Yamaha ha poi aggiunto: “È stata dura per Valentino. Perciò prendemmo la decisione di rinnovargli il contratto e dagli la possibilità di salutare la MotoGp in grande stile”.
    La stagione di Quartararo
    Valentino Rossi a parte, la stagione della Yamaha è stata piena di alti e bassi, tra la vittoria di Fabio Quartararo e la questione Maverick Vinales. “A inizio stagione – ha detto Jarvis – eravamo incredibilmente forti e le aspettative erano alte. Maverick ha esordito con una vittoria, Quartararo ha vinto le altre due. Poi Fabio è andato molto bene e ha ottenuto punti anche nelle gare più difficili”. Il team di Iwata è stato però messo in crisi da Vinales. “Abbiamo toccato il fondo – ha aggiunto – ad Assen, quando ci ha comunicato la sua intenzione di lasciare la Yamaha. A quel punto Morbidelli ha avuto una chance dopo il suo inforunio, ma neanche lui ha raggiunto gli obiettivi e ha deciso poi di operarsi, scelta che noi riteniamo giusta”. Un’annata così così quindi quella della Yamaha, che ha interrotto il digiuno che perdurava dal 2015, quando cioè Lorenzo strappò il titolo mondiale allo stesso Rossi. Resta da capire ora se il team potrà trovare continuità nel 2022. LEGGI TUTTO

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    MotoGp: “Vogliamo la Yamaha Factory”. Il manager di Razgatlioglu rifiuta Razali

    ROMA – Voglio il meglio. Così recitava un vecchio spot, che il manager di Toprak Razgatlioglu, campione del mondo in Superbike, sembra aver recepito alla perfezione. Kenan Sofuoglu, infatti, mette le cose in chiaro e, dal portale tedesco SpeedWeek manda un messaggio a Razlan Razali, numero uno della neonata WithU Yamaha RNF. “Non voglio commettere errori nella carriera di Toprak. Razali ci ha chiesto più volte cosa avessimo intenzione di fare per il 2023, ma gli ho detto che non siamo interessati. Vogliamo solo il team factory, non una squadra B”. Per il suo manager, dunque, il campione del mondo in Superbike, potrà correre in MotoGp solo nella scuderia ufficiale di Iwata, che, nel frattempo si starebbe muovendo per organizzare un test da effettuare eventualmente in inverno.
    Imporsi ancora su Rea
    L’entourage di Razgatlioglu non ha mai nascosto l’ambizione di arrivare a gareggiare nella classe regina. Cosa che però potrebbe verosimilmente concretizzarsi solo nel 2023, quando cioè scadrà il contratto che lega il turco al team delle derivate di serie. “Ho già parlato con la Yamaha. Hanno interesse per Razgatlioglu affinché approdi in MotoGp in futuro, ma lui deve vincere gare anche nel 2022 in Superbike”, ha detto il manager. Già, perché se è vero che il 25enne di Alanya ha interrotto l’impero di Jonathan Rea, ora deve consolidare il successo del 2021, dargli in qualche modo ancora più valenza. In altro trionfo nelle derivate, potrebbe consacrarlo definitivamente, con la Yamaha che poi sarebbe costretta in qualche modo a prenderlo in considerazione. In casa Yamaha ci starebbero già pensando: “Stiamo pianificando – ha detto Sofuoglu – un test privato, forse anche una sessione ufficiale, che sia compatibile con il calendario. Non c’è ancora la conferma, ma penso che Toprak potrà salire in sella a un MotoGp questo inverno”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, il manager di Razgatlioglu rifiuta Razali: “Vogliamo solo il team factory”

    ROMA – Solo Serie A. Il manager di Toprak Razgatlioglu, campione del mondo in Superbike, mette le cose in chiaro e, dal portale tedesco SpeedWeek manda un messaggio a Razlan Razali, numero uno della neonata WithU Yamaha RNF. “Non voglio commettere errori nella carriera di Toprak – ha infatti detto Kenan Sofuoglu -. Razali ci ha chiesto più volte cosa avessimo intenzione di fare per il 2023, ma gli ho detto che non siamo interessati. Vogliamo solo il team factory, non una squadra B”. Per il suo manager, dunque, il campione del mondo in Superbike, potrà correre in MotoGp solo nella scuderia ufficiale di Iwata, che, nel frattempo si starebbe muovendo per organizzare un test da effettuare eventualmente in inverno.
    Prima la Superbike
    L’entourage di Razgatlioglu non ha mai nascosto l’ambizione di arrivare a gareggiare nella classe regina. Cosa che però potrebbe verosimilmente concretizzarsi solo nel 2023, quando cioè scadrà il contratto che lega il turco al team delle derivate di serie. “Ho già parlato con la Yamaha. Hanno interesse per Razgatlioglu affinché approdi in MotoGp in futuro, ma lui deve vincere gare anche nel 2022 in Superbike”, ha detto il manager. Già, perché se è vero che il 25enne di Alanya ha interrotto l’impero di Jonathan Rea, ora deve consolidare il successo del 2021, dargli in qualche modo ancora più spessore. E un altro titolo in SBK potrebbe definitivamente lanciarlo fra i grandi. Sarebbe infatti già pronto un primo contatto con una moto ufficiale Yamaha: “Stiamo pianificando – ha detto Sofuoglu – un test privato, forse anche una sessione ufficiale, che sia compatibile con il calendario. Non c’è ancora la conferma, ma penso che Toprak potrà salire in sella a un MotoGp questo inverno”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jarvis: “Voglio vincere altri due o tre titoli, poi andrò in pensione”

    ROMA – Lin Jarvis, intervistato da “motorsport-total.com”, ha spiegato come gli ultimi anni in MotoGp siano stati molto stancati, e che la sua permanenza nel paddock come managing director di Yamaha potrebbe non durare ancora a lungo, anche se la conquista del titolo da parte di Fabio Quartararo ha ridato motivazioni. “Sono stanco, la pandemia ci ha portato lavoro in più e contemporaneamente si è perso parte del divertimento – ha detto -. Non possiamo più andare al ristorante, ci sono tante restrizioni e non possiamo più invitare ospiti”.
    Su Quartararo
    “Il titolo di Fabio (Quartararo, ndr) è stato, in un certo senso, la ricompensa per quello sforzo – ha aggiunto Jarvis -. Sono ancora motivato a fare il mio lavoro. Ma i buoni risultati sono fondamentali. Ho 64 anni e mi mancano tre o quattro anni, credo. Vorrei festeggiare due o più titoli e poi dimettermi”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Jarvis sul futuro: “Sono stanco, mi restano tre o quattro anni”

    ROMA – “Sono stanco, la pandemia ci ha portato lavoro in più e contemporaneamente si è perso parte del divertimento. Non possiamo più andare al ristorante, ci sono tante restrizioni e non possiamo più invitare ospiti”. Lin Jarvis, intervistato da “motorsport-total.com”, ha spiegato come gli ultimi anni in MotoGp siano stati molto stancati, e che la sua permanenza nel paddock come managing director di Yamaha potrebbe non durare ancora a lungo, anche se la conquista del titolo da parte di Fabio Quartararo ha ridato motivazioni.
    Il titolo come ricompensa
    “Il titolo di Fabio (Quartararo, ndr) è stato, in un certo senso, la ricompensa per quello sforzo – ha aggiunto Jarvis -. Sono ancora motivato a fare il mio lavoro. Ma i buoni risultati sono fondamentali. Ho 64 anni e mi mancano tre o quattro anni, credo. Vorrei festeggiare due o più titoli e poi dimettermi”. LEGGI TUTTO