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    Dirlic (forse) alla Lube: scelta conveniente per entrambe le parti?

    Sulle colonne de Il Resto del Carlino Macerata, in un pezzo a firma Andrea Scoppa, si legge di un forte interessamento da parte della Cucine Lube Civitanova per l’opposto croato classe 1997 Petar Dirlic. A quanto si legge, l’affare sarebbe fatto al 99%, ma suscita comunque diversi dubbi.

    Dirlic, dopo il grande exploit a Cisterna due stagioni fa, in quest’ultima ha trovato poco spazio a Milano, chiuso da Reggers. A Civitanova rischierebbe di continuare a fare panchina guardando giocare in posto 2 Lagumdzija che, nonostante un campionato non proprio giocato ai suoi massimi livelli, è stato comunque confermato per un’altra stagione.

    Passare alla Lube in questo ruolo di “vice” opposto sarà la scelta giusta per Dirlic? E dall’altra parte, quanto conviene a Civitanova inserire nel roster due opposti che sarebbero titolari ovunque considerando che, qualora Lagumdzija dovesse avere dei passaggi a vuoto, è stato comunque già ingaggiato Loeppky? Il canadese giocherà da martello, e su questo non ci piove, ma va comunque ricordato che a Monza, quando schierato in posto 2, ha dato un contributo di altissimo livello nella corsa che ha portato poi la Vero Volley fino alla Finale Scudetto.

    La società e lo stesso giocatore avranno sicuramente le loro giuste ragioni per portare a compimento questa trattativa, ma i dubbi restano. LEGGI TUTTO

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    Velasco le ruota tutte, il risultato non cambia: Svezia battuta ancora 3-0 (anzi 4…)

    La nazionale italiana femminile ha replicato il risultato di mercoledì, battendo di nuovo la Svezia 3-0 (25-17, 25-22, 25-20), più un ulteriore set, vinto anche quello dalle azzurre per 25-16, davanti ai 2358 spettatori del PalaBancaSport, per un incasso totale di 35.000 euro. Quella di giovedì a Piacenza ha rappresentato l’ultimo impegno prima della partenza per Antalya (Turchia), fissata per domenica 12 maggio. Le azzurre, che nel torneo internazionale si giocheranno la qualificazione olimpica, troveranno sulla loro strada nella prima settimana Polonia, Germania, Bulgaria e Turchia. Dopo Novara anche questa sera Julio Velasco ha sfruttato l’incontro amichevole per utilizzare quasi tutte le giocatrici a sua disposizione, in particolar modo chi ieri aveva trovato meno spazio.

    Starting six – Come formazione iniziale il ct tricolore ha schierato Cambi in palleggio, opposto Antropova, schiacciatrici Nervini e Omoruyi, centrali L. Nwakalor e Bonifacio, libero Fersino. 1° SET – Nel primo set l’Italia ha impiegato pochi scambi a prendere il comando (9-5), trovando subito un buon ritmo in attacco (13-8). Antropova e compagne hanno controllato agilmente il parziale (22-15) e si sono imposte (25-17).

    2° SET – Al rientro in campo la nazionale tricolore si è presentata con la diagonale formata dalla coppia Francesca Bosio-Syliva Nwakalor e Ilaria Spirito libero. A differenza del parziale precedente, le ragazze di Velasco hanno trovato più difficoltà ad allungare (12-8) e la Svezia è riuscita a tenersi a contatto (14-11). Per lunghi tratti l’Italia ha difeso un buon margine sulle avversarie, ma nel finale è tornato tutto in discussione (23-22). Un bell’attacco di Piva ha permesso alle azzurre di portarsi sul 24-22, poi un errore svedese ha chiuso la questione sul 25-22. 3° SET – Bonifacio e compagne hanno tentato subito di indirizzare il terzo set (10-6, 14-9). La nazionale tricolore ha respinto ogni tentativo avversario (18-14) e senza alcun rischio ha portato a casa il match (25-20). 

    EXTRA SET – Al termine dell’incontro le due squadre hanno disputato poi un ulteriore set, vinto dalle azzurre 25-16.

    ITALIA – SVEZIA 3-0 (25-17, 25-22, 25-20)  ITALIA: Cambi 2, Omoruyi 9, L. Nwakalor 4, Antropova 4, Nervini 6, Bonifacio 10. Fersino (L). Piva 2, Mingardi 4, Bosio 1, Degradi 5, Akrari 1. N.e: Sartori e Bosetti. All. VelascoSVEZIA: Haak A. 9, Nilsson 8, Lindberg 10, Lazic 10, Andersson 5, Julevik 3. Andersson N (L). Malm, Gustafsson, Brink. N.e: Van Leusen, Lindberg P., Haak A., Broberg. All. BregoliArbitri: Cerra e Stellato Spettatori: 2358.Durata Set: 22′, 19′, 27′. Note – Italia: 2 a, 6 bs, 6 m, 18 et. Svezia: 3 a, 11 bs, 6 m, 25et.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Gianni Caprara si presenta a Busto: “Voglio contribuire a creare qualcosa di importante”

    Si è tenuta giovedì 9 maggio a Casa UYBA la prima conferenza stampa del nuovo allenatore della UYBA Volley Busto Arsizio, Gianni Caprara. A fianco del nuovo coach il ds Carmelo Borruto e il presidente Giuseppe Pirola che ha aperto la conferenza stampa esprimendo gioia e riconoscenza nel confronti dei nuovo tecnico: “Già nelle stagioni precedenti avevamo il desiderio di avere un coach di alto livello, quando mi hanno proposto Caprara pensavo ad uno scherzo. Settimana scorsa quando ci siamo incontrati ho capito che può iniziare davvero qualcosa di bello. Faccio i miei complimenti alla dirigenza che ha appoggiato incondizionatamente l’indirizzo dell’allenatore”.

    A Busto Arsizio Caprara ritrova, nelle vesti di Direttore Sportivo, Carmelo Borruto, che è stato suo assistente a Reggio, Spezzano e nella nazionale russa: “La scelta è ricaduta su Caprara perché è allenatore di primissimo livello e Busto merita un progetto di alto livello. Il suo è stato il primo nome che mi è venuto in mente”.

    Per lui un contratto biennale. “La mia idea è di lavorare bene e tirare su la squadra – le parole del coach – . Un ciclo lungo come quello di Carlo Parisi? Io non so se loro riusciranno a resistere con me per 10 anni! Piedi per terra, lavoriamo e poi si vedrà. L’idea è di aprire qualcosa di importante, poi che sia con me o senza non importa. Se avrò dato il mio contributo, andrà comunque bene“.

    Gianni Caprara vanta un palmares da “top coach”: uno scudetto e la Coppa Italia a Reggio Calabria, scudetto e Champions League a Bergamo. Nel 2005 è stato il tecnico della Nazionale Russa, vincendo il Mondiale nel 2006, un trionfo a cui hanno fatto seguito le esperienze a Perugia, Piacenza, Novara e Villa Cortese. Insomma, una bacheca importante per una società con una storia importante…

    “E’ un grandissimo privilegio e gioia venire a Busto – le prime parole di Gianni Caprara – . Sono profondamente innamorato di questo palazzetto e dei suoi colori, per non parlare dell’atmosfera che qui si respira. In 25 anni di carriera, il trofeo che ricordo con più emozione non l’ho vinto io, ma è lo scudetto che Busto vinse nel 2012, dopo una cavalcata incredibile realizzata da una squadra di giocatrici che non avevano mai vinto nulla. Oltretutto mi ha chiamato Carmelo, che come detto conosco da anni. Io e lui parliamo la stessa lingua pallavolistica: il nostro desiderio comune è il bene della squadra”.

    A convincerlo ad abbracciare la causa Uyba, rivela il tecnico, è stato proprio il progetto: “La costruzione della squadra è una sfida che cerco da anni: costruire qualcosa con giocatrici che hanno grande potenziale, non ancora sviluppato al 100%. Il mio sogno è arrivare prima o poi a fare qualcosa di straordinario in questo palazzetto. L’organico, come detto, soddisfa in pieno le mie attuali richieste: sono tutte ragazze con potenziale, non ancora sviluppato. Abbiamo giocatrici in gamba ma inesperte per un campionato di A1. Ma questo non vuol dire nulla. E’ ancora presto per parlare di obiettivi: noi lavoreremo al massimo per dare massima soddisfazione a tutti dalle ragazze ai tifosi, allo staff. Voglio che le ragazze siano soddisfatte”.

    Parola chiave della nuova stagione sarà “costanza”: “Dovremo avere la costanza di metter tasselli quotidiani, per una crescita piccola ma costante. Alle giocatrici chiederò ogni giorno di venire in palestra per fare qualcosa meglio del giorno prima con l’intento di migliorarci. Questo vale per le giocatrici così come per ogni elemento dello staff, ognuno secondo il proprio ruolo. Dovremo essere una squadra super agonista, che mette il cuore in ogni cosa, ma su questo non ho molti dubbi. Al momento ho visto un solo allenamento e il primo impatto, come mi aspettavo, è di grande entusiasmo. Qui non abbiamo niente da invidiare alle più grandi squadre del mondo. E’ fortemente motivante poter entrare in una casa del genere”.

    di Martina Zacchia LEGGI TUTTO

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    Plummer passa all’Eczacibasi, “ma l’Imoco resterà la mia seconda famiglia”

    Nelle ultime stagioni, sempre vincenti, le donne copertina di Conegliano sono state prima Egonu e ora Haak, ma ci sono e ci sono state tante altre giocatrici che sui tanti trofei messi in bacheca hanno posto la propria firma con inchiostro indelebile. Tra queste senza dubbio c’è Kahtryn Plummer.

    L’ultimo tocco di penna dell’americana ad Antalya è valso la seconda Champions League per l’Imoco, vergato con 6 punti nel tie-break decisivo. Ora per lei è tempo di nuove sfide. Ad attenderla ci sarà ancora la Turchia dove vestirà la maglia dell’Eczacibasi, ma prima un doveroso, sentito, ultimo saluto.

    “Mi dispiace molto lasciare la mia seconda famiglia, quella dell’Imoco – racconta Plummer al collega Pietro Nalesso sulle colonne della Tribuna di Treviso – Tutte le persone che ho conosciuto qui, dalle mie compagne allo staff passando per i tifosi, mi sono entrate nel cuore”.

    foto Imoco Volley

    “Cosa porterò di più nel cuore di quest’ultima stagione? I trofei, in particolare lo scudetto. Contro Scandicci è stata una grande battaglia in tutte e quattro le gare, mentre la partita che ricordo con più piacere è la vittoria contro l’Eczacibasi: eravamo sotto 2-0 in casa, abbiamo dimostrato di poter sopravvivere ad una situazione estrema e di poter rimontare. Da lì in poi c’è stata una svolta, abbiamo assunto consapevolezza, sapevamo che non ci avrebbe battuto nessuno“.

    “Il segreto di Conegliano? Qui le ragazze vivono come una famiglia, passiamo così tanto tempo insieme in campo e fuori che in partita non abbiamo nemmeno bisogno di parlarci, si crea naturalmente una chimica perfetta. Io personalmente, poi, ho amato la vita lenta che conducono le persone qui, vedere le stesse persone dentro e fuori dal Palaverde e potermi muovere serenamente in auto per andare agli allenamenti. È una di quelle comodità che rende unica la vita di una giocatrice qui. Sarò curiosa anche io di vedere che giocatrice sarò fuori da Conegliano d’ora in poi”.

    Foto Griffoni/LVF

    Ad attenderla ora un’importante estate in nazionale, poi a settembre il matrimonio con il fidanzato Michael nel sud della sua California con l’amica del cuore, Kelsey Robinson-Cook, ovviamente presente insieme forse a qualche altra Pantera. LEGGI TUTTO

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    La prima Italia di Velasco si diverte contro la Svezia: bene Mingardi e Akrari

    In attesa del debutto ufficiale nella Volleyball Nations League 2024 (previsto per martedì 14 maggio), l’Italia si regala una beneaugurante vittoria nel primo test match di preparazione. La nazionale femminile di Julio Velasco, infatti, supera la Svezia per 3-0 al Pala Igor di Novara, mostrando di aver assorbito bene i carichi di lavoro di questo periodo e sfoggiando anche una buona condizione tecnica oltre a quella fisica, come raccontano i dati complessivi di squadra: 48% in attacco, 15 muri e 5 ace.

    In evidenza particolare due azzurre: Camilla Mingardi chiude la partita come best scorer con 12 punti (di cui 3 a muro e 2 ace), mentre Yasmina Akrari ne firma 11 con 4 stampate e ottime percentuali d’attacco (67% di efficienza); da registrare anche le buone prove di Caterina Bosetti (7 punti) ed Eleonora Fersino, sempre pronte in seconda linea. Dunque, la Svezia di Giulio Bregoli (priva della sua stella Isabelle Haak) non riesce quasi mai a reggere il confronto e mette in mostra qualche buona giocata solo con il martello Anna Haak (10 punti).

    Giovedì 9 maggio, la replica della sfida odierna al PalabancaSport di Piacenza con inizio programmato alle ore 19.

    foto Galbiati/FIPAV

    Sestetti – Per la prima esibizione stagionale Velasco sceglie un sestetto che prevede Cambi in regia, Antropova opposta, la diagonale di posto 4 Bosetti-Degradi, quella di posto 3 Akrari-Danesi e Fersino libero. Bregoli, CT della Svezia, risponde con Julevik al palleggio, Lindberg opposta, A.Lazic e A.Haak schiacciatrici, Nilsson e Andersson al centro, Brink libero.

    1° SET – L’avvio di match è nel segno dell’Italia che trova il doppio vantaggio grazie a Degradi e Danesi (3-1), anche se Nilsson impatta subito sul 3-3. Le ospiti mettono addirittura la freccia del sorpasso, ma le azzurre rispondono con un parziale di 4-0: sul 7-4 coach Bregoli decide così di chiamare timeout. Dopo la pausa, il margine resta invariato fino a un parziale di 3-0 che fa volare Danesi e compagne a più 6: la panchina svedese corre ai ripari fermando di nuovo il gioco (13-7). Al rientro in campo Lindberg incappa in un errore e in una ‘pestata’, regalando un nuovo break all’Italia (16-7). Nilsson ferma l’emorragia di punti, anche se poco dopo il gap diventa ancora più ampio: l’errore di Lazic regala all’Italia il punto del 20-10. Nel finale c’è spazio anche per la diagonale Bosio-Mingardi, con l’opposta che chiude il set (25-13).

    2° SET – Dopo un avvio sui binari dell’equilibrio (4-4), l’Italia prende in mano le redini del gioco grazie a una giocata di Cambi (6-4). La Svezia prova a restare in scia, anche se subisce un nuovo break: dopo il pallonetto di Antropova, coach Bregoli decide di richiamare le sue giocatrici (9-6). Al rientro in campo, Danesi è la prima a segnare, poi Degradi firma due punti consecutivi (12-6). Nella fase centrale del set, il vantaggio resta grossomodo invariato (15-8), prima di un parziale di 4-0 propiziato da Akrari e Bosetti (19-8). A questo punto Velasco si gioca la carta Nervini al posto di Degradi e cambia l’asse palleggiatrice-opposta (21-9). La Svezia continua a faticare a reggere il ritmo imposto dalle azzurre, che nel finale allungano ulteriormente con Bosetti e Nervini (25-9).

    3° SET – L’Italia torna in campo con Bosio al palleggio, Mingardi opposta, Piva e Nervini in posto 4, Akrari e Sartori al centro, Spirito libero. A partire meglio sono ancora volta le azzurre che trovano subito un parziale di 6-1. Dopo il timeout chiamato da Bregoli, le ospiti provano a reagire con Lazic e Haak (9-5), ma poco dopo le ragazze di Velasco spingono sull’acceleratore e volano a più 8 (14-6). Bregoli corre ai ripari chiamando il ‘tempo’ (14-6). Dopo la pausa Mingardi risponde ad Haak (16-8), poi Sartori mantiene le svedesi a distanza di sicurezza (18-10). L’Italia può amministrare il vantaggio grazie ai punti Nervini e Mingardi (21-11), prima di chiudere la contesa (25-13).

    foto Giacomo Comoli

    ITALIA – SVEZIA 3-0 (25-13, 25-9, 25-13)ITALIA: Degradi 7, Cambi 2, Bosio, Spirito (L), Fersino (L), Bosetti 7, Danesi 5, Nervini 6, Piva 2, Mingardi 12, Antropova 6, Akrari 11, Sartori 2. Allenatore: Julio Velasco. Assistente: Massimo Barbolini.SVEZIA: L.Andersson 3, Malm, S.Nilsson, Lazic 5, Gustafsson, Brink (L), Julevik 1, A.Haak 10, J.Nilsson 3, Broberg ne, Van Leusen ne, Lindberg, E.Andersson. Allenatore: Giulio Bregoli. Assistente: Jonas Svantesson.NOTE: Italia: battute vincenti 5, battute sbagliate 6, attacco 48%, ricezione 56%-38%, muri 15, errori 12. Svezia: battute vincenti 1, battute sbagliate 5, attacco 26%, ricezione 36%-24%, muri 2, errori 21.

    Di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    La Lube riabbraccia Medei: “Mi sento a casa, il progetto mi entusiasma ed emoziona”

    La terza avventura di Giampaolo Medei in biancorosso si è aperta oggi con la conferenza stampa pomeridiana di presentazione all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche. Il tecnico treiese, nuovo head coach della Cucine Lube Civitanova, è stato accolto da giornalisti e tifosi con un grande applauso. 

    Forte di un contratto biennale con il sodalizio cuciniero e supportato da Romano Giannini in veste di braccio destro, l’allenatore classe ‘73 vuole rilanciare una Lube talentuosa e affamata, dall’età media più bassa, con l’obiettivo di costruire un gruppo vincente e competere ai massimi livelli.

    Per Medei si tratta di un ritorno a casa dopo le esperienze da protagonista in Turchia, sulla panchina dello Ziraat Bankkart, con la vittoria del campionato Nazionale (2021), e in Polonia, alle redini dell’Asseco Resovia, con tanto di trionfo europeo in CEV Cup (2024). L’approdo a Civitanova Marche del tecnico può essere definito un “Medei 3.0”. Il coach ha lavorato nello staff della cantera dal 1994 fino al 2001 (vittoria della Junior League nel 2000), per poi entrare da assistant coach in prima squadra dal 2001 al 2006 vincendo 1 Scudetto, 1 Coppa Italia, 1 Champions League e 2 Coppe Cev. Dopo una triplice esperienza formativa in Francia l’allenatore marchigiano è poi tornato alla Lube in veste di head coach nel 2017/18 e nella prima parte della stagione 2018/19 portando la squadra a battersi fino in fondo su tutti i fronti. Tra i risultati più brillanti spicca l’argento Olimpico a Rio con la Nazionale Italiana da secondo allenatore di Chicco Blengini. Il ritorno di fiamma e il consequenziale terzo matrimonio tra il Club cuciniero e Medei gettano le basi per un’annata di ricostruzione in cui la possibilità di competere nella Challenge Cup farà la sua parte per cementare gioco e gruppo squadra.

    foto Sparvieri

    Simona Sileoni (presidente Lube Volley):  “Giampaolo torna alla Lube forte di esperienze e vittorie all’estero. Siamo felici per l’entusiasmo e la condivisione immediata del progetto. Questo è importante in vista di una stagione che vedrà al via un gruppo rinnovato e ringiovanito. Siamo altrettanto contenti di unire le competenze di uno staff quasi interamente ‘made in Marche’ con l’head coach ‘made in Treia”. Per noi che teniamo molto al territorio è un’ulteriore soddisfazione. La Lube parla marchigiano nel mondo con le sue cucine e la Lube Volley parlerà marchigiano nel mondo con il suo gioco. La prossima annata sarà importante e difficile perché affronteremo squadre forti e consolidate, ma a noi piacciono le sfide come piacciono a Giampaolo. L’entusiasmo di Medei sarà la colonna portante della nuova stagione. Con la sua gioia per aver alzato al cielo l’ultima Coppa Cev auguro al nostro allenatore, alla Lube e a tutti voi una nuova stagione in crescendo e piena di piccole e grandi soddisfazioni”.

    Albino Massaccesi (ad Lube Volley): “Il percorso di Medei alla Lube è importante. Giampaolo ha mosso i primi passi da atleta e da allenatore del settore giovanile e poi è cresciuto nella Lube. Cercare validi collaboratori sul territorio è una caratteristica dell’azienda e del Club. Siamo felici di poter lavorare ancora con un ragazzo che ho visto crescere sotto tutti gli aspetti e con cui la Lube è rimasta sempre in contatto. Valorizzare i nostri talenti è una prerogativa di cui dobbiamo essere fieri”. 

    Beppe Cormio (dg Cucine Lube Civitanova): “Con Giampaolo negli ultimi sei anni ci siamo scambiati pareri e consigli a vicenda. Stimo molto il nostro allenatore come tecnico e come uomo. Il suo è un ritorno gradito e cercato. Bella la considerazione di aver sfruttato al meglio le capacità del territorio, è molto stimolante. Ci tengo a dire che quando Medei portò la Lube a disputare tutte le finali possibili fu un interprete straordinario. Lui sa benissimo che conquistare una finale conta più che vincerla, noi a Kazan, tra l’altro, un trofeo importantissimo l’abbiamo mancato per millimetri.  A volte i cambi, seppur a malincuore, vanno fatti. Per esempio, io adoro il lavoro svolto da Chicco Blengini, ma indubbiamente il contributo di Romano Giannini in soli 20 giorni da head coach ha modificato la testa della squadra e questo significa che a volte serve il cambiamento. Ho vicino a me un grande allenatore, esperto e di grande profondità. Ci tengo a chiarire che la scelta non c’entra con la giovane età della squadra, noi vogliamo vincere. Siamo convinti di aver fatto un passo in avanti pur sapendo che nel futuro prossimo ci confronteremo anche con due squadre molto difficili da battere. Ricordiamoci tutti che fino a due anni c’era solo una squadra quasi invincibile…”.

    Giampaolo Medei (head coach Cucine Lube Civitanova): “Ringrazio tutti per le belle parole e ringrazio i presenti. Sono molto entusiasta del progetto e sono emozionato, non lo nascondo Mi sento a casa, per me allenare la Lube è il massimo, non vedo obiettivi superiori per un tecnico. Per me, oltretutto, questa società è speciale, qui tutto è iniziato. Quest’anno avvieremo un progetto molto ambizioso e complicato nel suo percorso. Lavoreremo per porre le basi della Lube del futuro. Vogliamo essere protagonisti e non sarà facile unire le due cose. Noi ci metteremo entusiasmo, a cominciare da me e dallo staff. Trasmetteremo ai giocatori la nostra carica, anche nei momenti complicati, e i valori di questo Club unico al mondo. Chi indossa la maglia con il marchio Lube deve essere consapevole di  avere delle grandi qualità. La Lube attenderà con pazienza i giovani, ma aspettandosi il massimo dell’impegno e dell’abnegazione. Sarà importante dare tutto per costruire un gruppo vincente ed essere da subito competitivi contro le squadre più forti, sapendo anche soffrire. Mi ritengo un uomo migliore e un allenatore più esperto dopo le ultime annate in Turchia e Polonia, ma soprattutto ho voglia di rimettermi in gioco nel campionato più bello e difficile del mondo, la SuperLega Credem Banca”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    De Giorgi gongola, Velasco preoccupato? Nazionali al via, ma con umori (forse) differenti

    Alle Super Finals di Champions League di Antalya erano presenti entrambi i ct delle nazionali azzurre, Fefè De Giorgi e Julio Velasco. Una delle ultime occasioni, se non proprio l’ultima, di vederli insieme prima che percorreranno ognuno la propria strada che deve, senza usare il condizionale, portare le nostre prime squadre ai Giochi di Parigi.

    Una strada che inizierà in pianura passando per due test match, le azzurre contro la Svezia, gli azzurri contro Serbia e Turchia, poi si inizierà a fare sul serio in VNL con le prime week che saranno fondamentali per difendere i rispettivi piazzamenti nel ranking, utile quest’ultimo, come sanno ormai anche i muri, per staccare il pass olimpico.

    Stesso percorso, stessi obiettivi, ma umori decisamente differenti all’interno dei due gruppi azzurri.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    De Giorgi, di per sé portatore sano del buon umore, mai come in questa occasione si ritroverà in collegiale un gruppo di ragazzi felici come una scolaresca in gita di fine anno al parco giochi. Felici arriveranno i perugini, che quest’anno finalmente hanno vinto la qualunque; felici arriveranno pure i trentini, che il muso lungo l’hanno cancellato con un grandissimo colpo di coda in Champions; felici e motivati saranno anche monzesi e milanesi, molti di loro alla prima chiamata con la nazionale maggiore; e infine bene ma non benissimo, ma comunque contenti anche i cucinieri.

    Foto di Cev

    Insomma, tirando le somme, un buon novanta per cento dei 30 convocati, se non di più, varcherà le porte di Cavalese con un sorriso a trentadue denti. In più, questo è comunque un gruppo consolidato, che ha già vinto, che è già squadra, che è già felice, sempre, di ritrovarsi in azzurro al grido di battaglia di “Noi Italia”.

    Qui la strada verso il traguardo è spianata, le certezze, le motivazioni e la voglia di fare bene sono tali e tante da permettere al ct De Giorgi di vivere paciosamente i prossimi mesi di maggio e giugno come un padre che si gode la tintarella in spiaggia buttando un occhio di tanto in tanti ai bambini che giocano tranquillamente in riva al mare.

    foto Instagram @ferdinandodegiorgi

    Diverso il discorso per Velasco. Quello che ha ereditato è un gruppo che al sole della scorsa estate si era scottato a tal punto da andare in ebollizione. Via Mazzanti, la Federazione ha scommesso sul padre della Generazione dei fenomeni per guarire quelle ferite, quelle ustioni, ma il compito sarà tutt’altro che facile anche per un allenatore navigato come Velasco. Soprattutto dopo questo finale di stagione dei club. Pantere dell’Imoco a parte, nel suo ritiro di gente che arriverà col sorriso non se ne vedrà tanta.

    Foto CEV

    Se la palleggiatrice titolare dovrà essere Alessia Orro, la giocatrice sarda dovrà essere rimessa in condizione di esprimere il suo massimo livello di gioco. Ad Antalya, forse condizionata ancora dai postumi dell’infortunio alla caviglia, non ha di certo brillato e questo ha fortemente condizionato anche la prestazione di Paola Egonu, una che certi appuntamenti (finali di Champions) non li aveva mai toppati. La chiave del successo dell’Italia passa e passerà soprattutto dalla loro intesa. Un’intesa che ora va ricostruita e rinsaldata.

    foto Vero Volley

    Restando su Egonu, sarà curioso scoprire, partita dopo partita, come Velasco gestirà la convivenza con Antropova e quali saranno le gerarchie. Di certo Paola non può essere trattata come una giocatrice qualunque, questo lo ha sottolineato più volte anche il nuovo ct, perché i campioni, i fuoriclasse, devono essere gestiti nel giusto modo. Il che non vuol dire essere coccolati, avere privilegi diversi rispetto agli altri, ma semplicemente essere messi nelle condizioni di giocare da fenomeni quali sono.

    Un bazooka carico a dovere può fare danni enormi, ma se lo si carica a salve non diventa altro che l’equivalente di una pistola ad acqua. Egonu pistola ad acqua lo è stata, suo malgrado, la scorsa estate, ed è stato uno spettacolo, per non dire figuraccia, agli occhi del mondo tutto, al quale nessuno vuole più assistere.

    foto Fipav

    Voltando pagina, si passa poi agli equilibri da trovare negli altri reparti. Qui partiamo dalle centrali perché se Anna Danesi ora porterà la fascia da capitano, bisognerà capire se il capitano di questa Italia sarà titolare in campo oppure no, soprattutto dopo la stagione giocata dalla premiata ditta Lubian-Fahr.

    Altra margherita da sfogliare è quella che riguarderà liberi e posti 4, ovvero quella che nel calcio si chiama catena di difesa e nella pallavolo di ricezione, fondamentale sul quale Velasco ha posto l’accento sin dal primo giorno della sua nomina. La sua Italia dovrà in primis ricevere alla perfezione per dare palla in testa alla palleggiatrice mettendola in condizione di armare alla perfezione chi sarà deputato a mettere palla a terra.

    Per garantire maggiore qualità in questo gioco sono state richiamate le “epurate” De Gennaro e Bosetti, il che è già un gran bene. Se il ct riuscirà poi a far tornare anche Sylla ad essere una delle migliori schiacciatrici-ricettrici che ci sono in circolazione, allora si partirà decisamente col piede giusto e forse, chissà, pure Velasco, come De Giorgi, potrebbe prendersi una pausa sotto l’ombrellone. Cosa che gli auguriamo “caldamente”, ma non troppo. Con le scottature abbiamo già dato.

    foto VolleyNews.it

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Conegliano, sempre Conegliano: Plummer riporta le Pantere in paradiso al tie-break

    Conegliano, ancora Conegliano, sempre Conegliano: l’Imoco è campione d’Europa per la seconda volta nella sua storia. A decidere la Champions League femminile è un tie-break vinto nel segno di Plummer per 15-9. Per Milano serata da incubo per Egonu, “ingabbiata” dalla strategia a muro che Santarelli le ha cucito su misura. Da segnalare invece l’ottima prestazione da leader di una monumentale Sylla sotto lo sguardo attendo del ct Velasco.

    Milano inizia il match con le gambe che tremano e con una Daalderop, titolare a sorpresa, che lascia quasi subito il posto a Cazaute. Conegliano, invece, appare subito in palla, presa per mano dalla solita Haak (7 punti in avvio con il 70% in attacco) che non sbaglia quasi nulla, e De Kruijf, schierata da Santarelli nello starting six (al posto di Lubian) a fare reparto con Fahr, quest’ultima vista girare in stampelle da quando è arrivata ad Antalya eppure regolarmente in campo senza alcun problema apparente.

    Nonostante una Egonu stranamente sottotono, colpa però della pressante marcatura a muro ben studiata da Santarelli, Milano si dimostra un diesel e aggrappandosi a Rettke e Sylla riapre il match vincendo col fiato in gola il secondo parziale per 23-25, dopo aver sprecato di suo pugno ben tre set point, salvo poi spegnere ancora l’interruttore nel terzo set. Maggior equilibrio nel quarto, poi Gaspari pesca dal mazzo due jolly, Malual e Bajema, e si va sul 2-2.

    Nel tie-break è sfida nella sfida tra Sylla e Plummer, ma alla fine la firma sulla coppa la mette l’americana.

    foto Cev

    Sestetti: Santarelli schiera Haak opposta a Wolosz, Plummer e Robinson-Cook in banda, Fahr e De Kruijf al centro, De Gennaro libero. Gaspari risponde con Orro al palleggio, Egonu in posto 2, Sylla e a sorpresa Daalderop in 4, Folie e Rettke coppia centrale, Castillo libero.

    1° SET – La finale femminile di queste Super Finale regala subito grande spettacolo. Si parte con grandi difese e un rally point deciso alla fine dal mani-out di Plummer. L’Imoco scappa subito via portandosi sul 5-1 grazie a un ottimo contenimento a muro e alle diagonali chirurgiche di Haak (7-3). In queste battute iniziali Milano appare subìre la tensione del grande appuntamento e Orro si aggrappa all’esperienza di Sylla nel tentativo di dare la scossa. L’ex capitana azzurra, sotto gli occhi del ct Velasco in prima fila, ne mette due dei suoi in attacco e risponde presente anche a difesa della seconda linea permettendo di sbloccarsi anche ad Egonu (9-7), ma sul 13-8 Gaspari è costretto a chiamare time-out per mettere ordine e forse infondere un po’ di tranquillità alle sue giocatrici.

    foto Cev

    De Kruijf piazza anche l’ace che vale il +6 per l’Imoco, già lanciata verso la conquista del primo set apparentemente senza aver ingranato ancora le marce alte. Egonu risponde a tono, dai nove metri, ma dall’altra parte Plummer continua a perforare a occhi chiusi il muro alzato da Orro e Rettke (18-10). Gaspari richiama in panchina Daalderop per Cazaute nel tentativo di smuovere qualcosa, e la francese risponde subito presente andando a segno in battuta. Sul punteggio di 18-13 questa volta a fermare il gioco è Santarelli che poi manda in campo (e in battuta) Lubian per Fahr. Milano continua a sbagliare, colpa soprattutto di diverse palle alzate in maniera non impeccabile da Orro, e Conegliano alla fine chiude con un pesantissimo 25-14.

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    2° SET – Nel secondo set la vero Volley torna a girare: Orro ha le mani decisamente più ferme e precise, Rettke inizia a murare ed Egonu a segnare con più regolarità. Morale della favola, al giro di boa le brianzole sono avanti addirittura 9-17 sfruttando pure un turno più che prolifico dalla linea dei nove metri di Malual (2 ace e parziale di cinque a zero).

    La reazione delle Pantere è però rabbiosa e il gap si riduce presto da 8 a 3 punti (14-17). Incredibile ma vero, inizia a sparare a salve anche Haak e la squadra di Gaspari inizia a credere seriamente di poter riaprire la partita. Rettke giganteggia a centro rete, ma contro Wolosz e compagne non basta. In attesa che Egonu vesta il mantello di supereroina di queste notti di Champions, è Sylla a tirare la carretta, e per ora tanto basta perché si gira campo sull’1-1 con l’Allianz che fa suo il set con il punteggio di 23-25.

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    3° SET – Nel terzo set Conegliano torna a fare Conegliano, come nel primo (6-1), ma pure Egonu inizia a piazzare le sue diagonali strettissime (6-4). Ciò nonostante, l’Imoco questa volta alza davvero i giri del suo gioco e prende presto il largo (13-8, 19-12).

    Gaspari getta nella mischia Malual per Egonu (appena 1 punto per lei) e Daalderop per Sylla, forse nel tentativo di far rifiatare le sue stelle battezzando già perso questo set. Girandola di cambi anche per Santarelli che manda in campo Lubian e Bardaro per Fahr e Plummer. Il set, però, come detto, e forse intuito da entrambi i tecnici, vola via senza storia, al netto di una tardiva reazione della Vero Volley, fino al 25-19 finale “stampato” da Haak.

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    4° SET – Decisamente più equilibrato l’inizio del quarto set con le squadre che si rispondono colpo su colpo, anche in fatto di break (8-10 Milano, 10-10). Se Egonu non passa il merito è del muro-difesa dell’Imoco che la marca quasi a “uomo”, calcisticamente parlando. Ma sempre a muro è anche la Vero Volley a trovare punti pesanti, ora anche con Folie.

    Dai nove metri Egonu allarga ancora la forbice (12-15) e poi inizia a trovare una certa regolarità anche in attacco. A opposto risponde opposto e con Haak le Pantere si rifanno ancora sotto (17-18) costringendo Gaspari a fermare il gioco, poi un altro giro di estrema efficacia al servizio di Malual riporta Milano sul +4 (18-22). Conegliano perde anche la misura (errori di Haak e Plummer) e il tie-break inizia a intravedersi all’orizzonte. Dalla panchina Gaspari pesca pure un altro jolly, Bajema, e le sue alla fine portano a casa il set per 19-25.

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    5° SET – Primo punto di Plummer, risponde subito Sylla poi con un ace arriva il break di Conegliano (3-1). Ancora Sylla, murone su Haak, ristabilisce la parità ai 5. Castillo tira su la qualunque, ma in generale si assiste a grandissime difese e recuperi su entrambi i lati della rete. Altro break pescato dall’Imoco al termine di un altra azione infinita e si gira campo sull’8-6.

    Va a segno anche Plummer e sotto di tre Gaspari chiama time-out. Sylla ne mette a terra un’altra, ma Plummer, ancora lei, fa 11-7 e poi, sempre lei, mura pure su Egonu. 12-7 e altro time-out di Gaspari, ma ormai le Pantere vedono il traguardo. Sylla, grandissima prestazione la sua, è l’ultima ad alzare bandiera bianca per Milano, ma alla fine la Champions va nella bacheca dell’Imoco, e per le Pantere è la seconda dopo quella alzata nel 2021.

    A. Carraro Imoco Conegliano – Allianz Vero Volley Milano (25-14, 23-25, 25-19, 19-25, 15-9)A. Carraro Imoco Conegliano: Plummer 21, Robinson Cook 10, Squarcini, De Kruijf 6, Gennari, Lubian 2, De Gennaro (L), Haak 23, Bugg, Wolosz 3, Lanier 2, Fahr 9, Bardaro, Piani (L). All. Santarelli.Allianz Vero Volley Milano: Cazaute 10, Malual 3, Heyrman, Folie 7, Orro 2, Prandi, Pusic, Rettke 7, Bajema 1, Sylla 13, Egonu 19, Daalderop, Candi, Castillo (L). All. Gaspari.

    Dal nostro inviato Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO