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    Falaschi: “L’oro olimpico di Carlotta? Beata lei, c’è arrivata prima di me…”

    Per la prima volta, da quando lo conosco, ovvero da oltre vent’anni, ho trovato Marco Falaschi dall’altra parte. Dalla parte non solo del vincitore, ma anche da quella di chi quella vittoria, quell’oro olimpico, lo ha giocato con il cuore.

    L’ho visto applaudire, fiero, timido ed emozionato come non lo era nemmeno a quindici anni quando debuttava a Santa Croce, e l’ho visto applaudire Carlotta. Ebbene sì, ci ho scherzato parecchio con questa storia del fidanzato di, potendomelo permettere visto il rapporto. Carlotta Cambi, regista della nazionale, ha conquistato ciò a cui lui tiene da una vita intera.

    E da toscanaccio, Falaschi ammette che è stata dura, ma con un grande sorriso: “(ride n.d.r.) Beata lei! C’è arrivata prima di me. Ho vissuto quel momento da esterno, e certamente un pizzico di sana invidia la provi, perché rappresenta il traguardo più importante per uno sportivo. Sono consapevole di quanto ci ha messo per arrivare a quel risultato, quanto lavoro c’è stato dietro e quanto soprattutto se lo sia meritato”.

    foto Instagram @marcofalaschi5

    Ho visto due immagini sui social e ho trovato Falaschi emozionatissimo come non mai. “Ho provato la gioia per la persona che amo, ed inevitabilmente riesci ad emozionarti perché comprendi quanto lei ci sia dentro e vivendo la quotidianità e lo stesso mestiere capisci cosa significhi stare sul tetto del mondo e arrivare là dove nessuna nazionale italiana era mai arrivata. In questi mesi ci siamo sacrificati tanto e l’unica cosa che non le ho mai fatto mancare è la serenità e il supporto nel dover vivere dei mesi così delicati”.

    Da esterno, cosa dovevamo capire di Carlotta?

    “Lei è una grande lavoratrice, e già lo ha fatto vedere in occasione del sesto posto di Pinerolo. Velasco ha trasmesso a questa squadra la sua grande etica del lavoro. Lei ha saputo, assieme alle compagne, fare sì che tutti i sacrifici convergessero verso un obiettivo comune. Sono state bravissime. E sì, un pezzetto di medaglia l’avrei voluta anche io (ride n.d.r.)”.

    Ci faccia sorridere. Ha pensato che anche lei ci proverà a Los Angeles 2028.

    “A 41 anni? Lei mi vuol male! Scherzi a parte, non mi sognerei mai, finché sarò in attività, di non rispondere presente ad una chiamata di Fefè De Giorgi. Lui lo sa, perché conosce quanto io tenga all’essere parte di un progetto azzurro. Io sono stato educato ad onorare sempre quella maglia e a dare il massimo, indipendentemente dal ruolo e dalle consegne che ti vengono date da un tecnico. Quindi, io ci sono. Fare il massimo e dare il massimo non mi è mai pesato. È il mio lavoro, lo faccio da una vita, ma ogni anno trovo sempre qualcosa di interessante da cui ripartire”.

    Foto di Pallavolo Padova

    Nel frattempo c’è anche alla Sonepar Padova. Secondo anno.

    “Abbiamo cominciato due mesi prima del campionato con tutto il lavoro fisico e queste saranno le settimane nelle quali incominceremo a costruire qualcosa, ovvero quell’idea di pallavolo che vogliamo dare. I tre centrali sono rimasti, una banda è rimasta, io sono felice di poter dare il mio contributo anche quest’anno. Ora bisogna creare il gruppo assieme ai nuovi arrivati, ma piano piano arriveremo pronti ad una stagione molto stimolante”.

    Rimane anche Luca Porro. Come lo ha visto dopo Parigi?

    “Ci ho parlato anche quando eravamo a Parigi assieme. È chiaro che la delusione per una medaglia che non è arrivata ed era attesa esiste, ma è una cosa assolutamente normale. Queste Olimpiadi e a maggior ragione la partita con il Giappone ha dimostrato cosa volesse dire il tema della gara secca. Rischiavamo di uscire ai quarti e i giapponesi si sono dimostrati una squadra ostica. Aspetteremo altri quattro anni. La squadra impostata da Fefè sono certo che saprà ricavarsi lo spazio che merita”.

    Foto di Fipav

    Ci dica di Stefani. Ci rassicuri.

    “Un infortunio semplice, cose che in allenamento posso succedere ogni giorno. Mi è dispiaciuto molto perché è in un momento di grande risalita e fisicamente lo vedo stare sempre meglio. Sono legato non a Stefani come opposto di Padova, ma a Tommy con cui ormai gioco da qualche anno. Lo aspettiamo e so che tornerà con noi molto presto”.

    Di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Verona, Abaev: “Ho sempre guardato con grande attenzione e fascino il campionato italiano”

    La cabina di regia di Rana Verona ha accolto un nuovo elemento per la stagione 2024-2025: si tratta di Konstantin Abaev, classe 1999 per 197 centimetri di statura. Dopo essersi distinto come uno dei migliori interpreti nel ruolo di palleggiatore nel massimo campionato russo, si prepara a confrontarsi con le avversarie della SuperLega. Abaev si è presentato ufficialmente presso la nuova sede di via Gardesane di Autoteam9 | Move, confermato Mobility Partner di Verona Volley anche il prossimo anno. 

    A prendere per primo la parola è stato Stefano Fanini, Presidente di Verona Volley: “Innanzitutto ringrazio Autoteam9 ed in particolare Vito per l’ospitalità. Ci tenevo ad essere presente a questa conferenza perché oltre all’aspetto sportivo Autoteam9 è un partner d’eccellenza che ha creduto in noi dall’anno zero e di questo ne siamo grati. Loro ci hanno affiancato e hanno sempre incrementato la propria partecipazione, come dimostra l’upgrade dell’anno scorso per il Settore Giovanile. L’aspetto del business è fondamentale tanto quanto quello tecnico. Pertanto, sapere di avere partner che si appassionano sempre di più è linfa vitale”.

    A fare gli onori di casa Vito Mandina, Amministratore delegato di Autoteam9 | Move e Consigliere di Holding Intergea Nord Est: “Nel 2021 abbiamo iniziato questo progetto: ho creduto nelle persone, che assieme al progetto sono quelle che mi hanno convinto. Abbiamo cominciato in punta di piedi e abbiamo trovato dei valori che ci accomunano: il valore della programmazione e quello di voler fare le cose giuste per raggiungere gli obiettivi.

    Negli ultimi anni sono stati presentati nelle nostre sedi atleti che hanno poi dato un contributo importante: Raphael, Dzavoronok e adesso Abaev. L’ho visto già giocare nei primi test e mi ha impressionato. Sono molto orgoglioso di presentarlo oggi a casa nostra e sono sicuro che ci regalerà tantissime emozioni in campo”.

    Queste le parole di Konstantin Abaev: “Ho scelto Verona perché credo sia una piazza che possa permettermi di crescere tanto, con un progetto che mi ha convinto per la serietà, la professionalità e l’ambizione. Ho sempre guardato con grande attenzione e fascino il campionato italiano, dove si gioca una pallavolo con un livello tecnico elevato e con una competitività importante che lo rendono una delle migliori lege al mondo.

    Sono contento di essere arrivato qui e ringrazio tutto il Club, Coach Stoytchev e il suo staff per la fiducia e per l’opportunità che equivale a una tappa importante della mia carriera. Con i compagni di squadra mi sto trovando molto bene, il clima è positivo e non vedo l’ora di scendere in campo per il primo impegno in campionato a Perugia”. 

    “Konstantin è un atleta che abbiamo seguito negli ultimi anni e ora è entrato a far parte di un roster che abbiamo cambiato poco quest’estate per dar seguito al processo di consolidamento avviato in questi anni – ha dichiarato Adi Lami, direttore sportivo di Rana Verona – È un giocatore che possiede doti tecniche e caratteriali importanti, che ricerchiamo negli atleti che vengono a vestire la nostra maglia.

    Inoltre, arriva da molti campionati da titolare nel proprio paese, con anche esperienze significative all’estero. In SuperLega troverà certamente i giusti stimoli per migliorarsi ancora e ambire a diventare un atleta di prima fascia. Ha capito che il nostro è un progetto serio e ambizioso e sono certo che saprà offrire al meglio il proprio apporto. Già in questo primo mese e mezzo di preparazione, ha saputo integrarsi bene all’interno del gruppo. Benvenuto a Verona, Konstantin”.

    SCHEDA TECNICA

    Nome: Konstantin AbaevData di nascita: 17 giugno 1999 Luogo di nascita: Kaliningrad (RUS)Ruolo: Palleggiatore Altezza: 197 cm

    CARRIERA

    Nato a Kaliningrad il 17 giugno 1999, il regista russo dal 2021 è cresciuto nel vivaio proprio del Lokomotiv. Durante il trascorso nel settore giovanile ha conquistato tre campionati internazionali delle Ferrovie Russe JSC “Lokovoley” e una Coppa della Lega giovanile, prima di entrare stabilmente in prima squadra qualche anno più tardi. Nel 2017, appena maggiorenne, decide di uscire dai confini nazionali per trasferirsi in Bulgaria e difendere i colori del Montana Volley, con cui conquista un argento nella Coppa nazionale.

    Nella stagione successiva vola in Francia per giocare nello Stade Poitevin Volley e nel 2019 rientra al Lokomotiv con cui vince un campionato nel 2020, ottiene un secondo posto l’anno seguente, e l’argento anche nella Supercoppa russa. Protagonista con le varie selezioni giovanili della propria nazionale, la sua bacheca vanta anche un Europeo U21 e un argento nella Coppa del Mondo U19. Abaev è il secondo atleta di nazionalità russa a indossare la maglia di Verona dopo l’opposto Maksim Sapozhkov. 

    2012/2017 Lokomotiv CIVS (RUS)2015/2017 Lokomotiv Novosibirsk (RUS)2017/2018 Montana Volley (BUL)2018/2019 Stade Poitevin Volley (FRA)2019/2024 Lokomotiv Novosibirsk (RUS)2024-          Rana Verona

    PALMARES

    2018 Campionati Europei Juniores2018 Miglior palleggiatore European Championships U212020 Campionato russo 

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’Itas Trentino supera Piacenza e vince la seconda edizione del Trofeo Città di Schio

    Il 2° Trofeo Città di Schio per il secondo anno consecutivo lo porta a casa l’Itas Trentino al termine di una partita in cui Gas Sales Bluenergy Piacenza ha comunque lottato e tenuto testa agli avversari. Perso il primo set ai vantaggi la formazione biancorossa ha faticato nel secondo parziale per poi riprendersi nel terzo con Bovolenta autore di nove punti. Quarto set tutto in salita per i biancorossi con Anastasi che strada facendo ha inserito un po’ tutti anche perché qualche giocatore è apparso un po’ affaticato.

    Trento era alla sua seconda uscita stagionale dopo la vittoria con Innsbruck, Gas Sales Bluenergy Piacenza alla quarta uscita e anche stavolta si sono viste buone cose soprattutto in fase break con muro e difesa bene ma anche un attacco poco continuo che soprattutto nei primi due parziali ha faticato a mettere palla a terra.

    Ora la formazione biancorossa sarà impegnata nel week end a Montichiari nel 3° Trofeo Astori dove affronterà in semifinale Verona mentre Trento se la vedrà con Modena.

    SESTETTI – Gas Sales Bluenergy Piacenza in campo con Brizard e Romanò in diagonale, Andringa e Maar alla banda, Simon e Galassi al centro, Scanferla libero. Uros Kovacevic è a riposo precauzionale, Loreti veste i panni di schiacciatore. Nel roster due giovanissimi: Samuele Bellanca che è il secondo libero e Simone Leombroni. Itas Trentino in campo con Sbertoli e Rychlicki in diagonale, Michieletto e Lavia alla banda, Flavio e Kozamernik al centro, Laurenzano libero.

    1° SET – Si gioca in un PalaRomare sold out, Trento parte subito forte, il muro su Maar vale l’8-5. Gas Sales Bluenergy Piacenza si avvicina, il primo tempo di Galassi vale il meno uno (10-9), l’ace di Brizard ancora il meno uno (16-15) ma è Trento ha ripartire, muro su Galassi e subito dopo ace con l’aiuto del nastro (19-15), Maar e quindi Simon (23-20), block in di Simon ed è meno due (23-21), Andringa di prima intenzione sulla ricezione lunga dei trentini (23-22).

    La buona serie al servizio di Romanò si chiude con la battuta lunga del mancino che consegna il primo di due set point ai trentini (24-22), Romanò annulla il primo, Simon a muro il secondo. Set point per Piacenza con Maar (24-25), annullato, l’errore di Maar consegna un set point agli avversari (26-25) annullato dallo stesso Maar. Altra occasione per Trento per chiudere il parziale (27-26) e lo fa sull’attacco out di Romanò.

    2° SET – Due ace di Lavia nei primi cinque scambi fanno subito vestire i panni della lepre a Trento (4-1), Gas Sales Bluenergy Piacenza arriva ad una lunghezza (9-8) prima di vedere scappare ancora gli avversari (14-8) con il primo tempo di Flavio. Trento difende tantissimo, Piacenza fatica a mettere palla a terra, due punti di Romanò (16-12) ma poco dopo l’attacco out dello stesso mancino riporta a più sei (19-13) Trento.

    In attacco si fatica (32% a fine set), block in di Trento (22-16), Rychlicki, che aveva chiuso con un 100% il primo parziale, continua ad essere una spina nel fianco di Piacenza, il diagonale stretto di Michieletto consegna ai suoi otto set point, chiude alla seconda occasione Lavia.

    3° SET – Ad inizio terzo set coach Anastasi inserisce Bovolenta per Romanò e Ricci per Galassi, l’impatto sulla gara di Bovolenta è ottimo, quattro punti nel giro di pochi scambi (4-5), Trento tiene nel mirino i biancorossi, Rychlicki per 13-11, parità a quota 13 con Ricci che si ripete per il vantaggio biancorosso. Il vantaggio biancorosso arriva a tre lunghezze (14-17), l’ace di Michieletto riporta i suoi a meno uno (16-17) con Anastasi a chiamare time out. Il muro sull’attacco di Maar vale la parità a quota 17, a quota 21 squadre ancora in parità, l’ace di Bovolenta vale il doppio vantaggio biancorosso (21-23), il diagonale di Andringa consegna due set point ai suoi (22-24), chiude a muro Brizard.

    4° SET – Trento cambia un po’ tutti ad inizio quarto set, coach Anastasi mantiene il sestetto del set precedente. Tre muri consecutivi portano sul 9-6 Trento con Anastasi a chiamare tempo, sul 13-9 dentro Gueye per Simon e poco dopo Salsi per Brizard. Trento allunga (15-9), dentro Leombroni al posto di Maar, Pellacani consegna 5 match ball (24-19) ai suoi che chiudono alla seconda occasione a muro.

    Andrea Anastasi (primo allenatore Gas Sales Bluenergy Piacenza): “E’ stato un ottimo test contro una squadra che da tempo gioca insieme e in questo momento più rodata di noi. Male l’attacco ma sono molto contento della fase break, muro e difesa hanno lavorato bene. Qualche giocatore era un po’ affaticato ma stiamo lavorando tanto in palestra e questo me lo aspettavo. Ora ci confronteremo a Montichiari per migliorare e arrivare pronti alla Supercoppa”.

    Fabio Soli (primo allenatore Itas Trentino): “Non siamo ancora brillanti e il calo fatto registrare nel terzo set lo dimostra, ma partite come queste ci aiutano sicuramente a guadagnare intensità di gioco. Abbiamo bisogno di lavorare ancora molto e sfrutteremo i prossimi dieci giorni prima della Final Four di Supercoppa proprio per crescere ed evitare di abbassare il nostro livello. Nei primi due parziali abbiamo sicuramente fatto vedere le cose migliori, anche grazie ad un buon approccio alla sfida. I segnali positivi ci sono: siamo riusciti a mettere in pratica quello che proviamo in allenamento”.

    Itas Trentino – Gas Sales Bluenergy Piacenza 3-1(28-26, 25-17, 22-25, 25-20)      

    ITAS TRENTINO: Sbertoli 2, Lavia 15, Flavio 7, Rychlicki 12, Michieletto 17, Kozamernik 2, Laurenzano (L), Garcia Gabi 5, Acquarone, Magalini 5, Pesaresi (L), Bistrot 3, Pellacani 5, Bartha 2. All. Soli.

    GAS SALES BLUENERGY PIACENZA: Brizard 6, Maar 8, Galassi 4, Romanò 7, Andringa 7, Simon 8, Scanferla (L), Loreti, Bovolenta 13, Gueye 2, Ricci 4, Salsi, Leombroni. Ne: Bellanca (L). All. Anastasi.

    ARBITRI: Iacobacci di Venezia, Cecconato di Treviso.

    NOTE: durata set 33’, 28’, 34’ e 26’ per un totale di 121’. Spettatori 2200. Itas Trentino: battute sbagliate 22, ace 4, muri punto 16, attacco 50%, ricezione 51% (30% perfetta). Gas Sales Bluenergy Piacenza: battute sbagliate 16, ace 3, muri punto 7, attacco 37%, ricezione 39% (21% perfetta).

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Novara, Squarcini: “Siamo già un bel gruppo, coeso. Un segnale molto positivo”

    Tornerà in campo venerdì a Monza, per un allenamento congiunto con il Vero Volley (inizio ore 15.45), la Igor Volley di Lorenzo Bernardi, che prosegue la propria preparazione al Centro Pavesi di Milano. Tocca a Federica Squarcini fare il punto sull’andamento dei lavori, a oltre un mese dal raduno e alla vigilia di settimane intense che porteranno all’esordio in campionato.

    “Ho provato una sensazione strana a Bergamo, quando siamo scese in campo per il nostro primo allenamento congiunto – racconta la centrale toscana – perché siamo già un bel gruppo, coeso, e questo dà l’impressione che siamo insieme da più del mese che di fatto abbiamo condiviso in palestra e fuori. Penso che sia un segnale molto positivo, è una cosa di cui sono convinta e che ripeto ogni anno: il gruppo e la sua coesione faranno la differenza nel corso di una stagione lunga e piena di impegni. Ovviamente serve lavorare sulla tecnica e la tattica, perché sono fondamentali per costruire qualcosa di importante, ma il resto lo farà proprio quello che avremo costruito tra di noi“.

    “Per adesso – prosegue Squarcini – provo sensazioni molto positive e vedo che in palestra c’è tanta energia, così come fuori dal campo. Sicuramente ha un peso in questo il fatto che siamo giovani, ben amalgamate come età, e già ben affiatate. Sono davvero contenta, stiamo lavorando bene e ci stiamo costruendo delle basi per affrontare una stagione impegnativa. In questo senso, vivere una sorta di “collegiale” qui al Centro Pavesi ci sta dando l’opportunità di ottimizzare ogni minuto vissuto insieme, in campo e fuori. Sappiamo che ci aspettano momenti belli e altri più difficili e in questo secondo frangente il fatto di conoscerci bene e di essere unite potrà sicuramente darci una mano“.

    La chiusura è per la scelta di vestire l’azzurro: “Novara è un club importante e ambizioso, come lo sono anche io, e lavorare con un allenatore come Lorenzo Bernardi, visti anche i suoi trascorsi da giocatore, è un onore e uno stimolo. Può essere un valore aggiunto il fatto che lui conosca certe dinamiche, avendole vissute da giocatore, e che ci possa offrire al riguardo anche un punto di vista diverso, da tecnico“.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Azzurre d’oro, un mese dopo: aneddoti, ricordi, emozioni, parla la famiglia Danesi

    L’11 agosto la Nazionale femminile ha conquistato il primo oro olimpico della storia della pallavolo italiana. Una giornata memorabile, una finale che ha appassionato l’Italia intera, una squadra che ha fatto innamorare chiunque di sé ma anche di questo sport.

    A un mese esatto di distanza noi di VolleyNews abbiamo pensato di celebrare ancora quella impresa e vivere ancora quelle emozioni. Abbiamo pensato di farlo, però, da un punto di vista diverso: il racconto di una famiglia, quella del capitano azzurro Anna Danesi.

    Come molti, forse tutti gli altri parenti delle giocatrici azzurre, papà Giuliano, mamma Marta e Federica, la sorella maggiore di Anna, per scaramanzia aspettano a fare i biglietti per Parigi fino ai quarti. Battuta la Serbia prenotano tutto la sera stessa. Per la semifinale contro la Turchia vogliono essere vicini ad Anna ad ogni costo. I genitori si imbarcano da Milano, volo Air France. Federica, più grande di cinque anni, parte da Copenhagen, dove vive con il marito norvegese e il figlio, ma le cancellano il volo. Non sarà questo a fermarla, prende quello successivo e parte due ore dopo per poi incontrare i genitori a Parigi in albergo.

    “Fortunatamente ne abbiamo trovato uno vicino al palazzetto – ci racconta Federica – Mamma e papà non stavano nella pelle, siamo arrivati ai cancelli con così largo anticipo che era ancora tutto chiuso. Una volta entrati ci siamo dovuti dividere: io e mamma da una parte, insieme alla sorella di Alessia Orro, la mamma e il fratello di Charly Cambi e la mamma di Kate Antropova. Il mio papà dalla parte opposta con il fidanzato di Anna“.

    “Quando le ragazze sono entrate in campo per il riscaldamento ci siamo sbracciate per farci vedere da Anna, volevamo che sapesse che fossimo lì con lei. Se non ci avesse visti avrebbe potuto preoccuparsi pensando che qualcosa nel viaggio fosse andato storto e questo non doveva accadere. I nostri sguardi si sono incrociati subito, ora la sua e la nostra partita poteva iniziare”.

    (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    “Durante la semifinale con le altre famiglie non ci siamo detti molto, bastavano gli sguardi, guardarsi negli occhi per capire che tutti stavamo provando le stesse emozioni. Poi alla fine della partita ci siamo abbracci tutti e siamo scoppiati tutti a piangere. Quel momento è stato bellissimo – spiega ancora Federica Danesi –. A noi non importava del risultato, noi dovevamo essere lì per Anna e supportarla sia nella vittoria che nella sconfitta“.

    “Dopo la partita tutte le famiglie si sono ritrovate e ricongiunte in una sorta di ‘family aerea’ e anche lì è stato molto emozionante perché aspettavamo che le ragazze uscissero dagli spogliatoi per salutarci ed è stato bello vedere la gioia di Anna così come di tutte le altre. Anche lì lacrime a secchiate… Ricordo d’aver visto la sorella di Orro in altre occasioni, ma non ci conoscevamo benissimo, quel giorno invece non so quante volte ci siamo abbracciate. Condividere tutto questo con lei e le altre famiglie è un qualcosa che non dimenticheremo mai“.

    L’abbraccio tra le sorelle Danesi al termine della semifinale olimpica (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    È giovedì 8 agosto, alla finale olimpica mancano meno di tre giorni. La famiglia Danesi riesce a incontrare Anna nell’hotel della nazionale il giorno dopo per un altro veloce saluto. Di pallavolo non si parla, questa è la regola tra loro. Si parla però di Parigi, dell’atmosfera olimpica.

    “In quei giorni davanti ai miei occhi ho visto la pace del mondo, e il mondo in pace – ci racconta papà Giuliano – . Una città bloccata, traffico assente, dove tutti erano liberi di circolare, serenamente. A Parigi in quei giorni abbiamo incontrato persone di qualunque nazionalità, persone felici di stare insieme, ognuno sempre con indosso una maglietta, un cappellino, un qualcosa che identificasse il suo Paese. Una festa di colori, di emozioni, di sorrisi. Immagini che porterò sempre con me. Non so perché ma avevo portato con me una maglietta con la scritta Pace ricevuta una volta ad una partita a Monza. Sono stato fiero e felice di indossarla per le vie di Parigi”.

    Federica, Marta, Giuliano Danesi (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    Federica, invece, tra venerdì e sabato racconta di aver visto più gare che poteva, di qualsiasi sport, compresa la finale per il bronzo tra Turchia e Brasile giocata sabato 10. “L’Olimpiade è davvero qualcosa di unico, per me è stata un’esperienza così forte che la prossima volta che i Giochi si disputeranno in Europa farò di tutto per andarci con mio marito e mio figlio”.

    Insomma, tra la semifinale e la finale i Danesi cercano di distrarsi in tutti i modi, facendo anche i turisti, ma poi le ore passano, passano quei due giorni e arriva la finale per l’oro.

    Giuliano, Federica e Marta Danesi (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    “Io – ammette papà Danesi – non sono scaramantico, però questa ve la devo raccontare. In semifinale avevo la maglietta che prima delle Olimpiadi il Comune di Roncadelle, il nostro paesino, aveva regalato ai suoi tre atleti. La mattina della finale mi son detto: qua non c’è bisogno di essere scaramantici, queste cose non funzionano. Alla fine però – ride, ndr – mi sono rivestito di tutto punto esattamente con le stesse cose che avevo indossato alla semifinale”.

    “Il giorno prima, passeggiando in centro, siamo capitati davanti a una vetrina che esponeva tutte e tre le medaglie. Mi son detto, male che vada è argento, va bene lo stesso. Poi però ho fissato intensamente la medaglia d’oro. Lì per lì non ci diedi troppa importanza, ma ora, a distanza di un mese, quel ricordo ce l’ho stampato in mente come se fosse ieri”.

    (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    Se per la semifinale i Danesi si erano presentati ai cancelli due ore prima, questa volta per la finale hanno pensato bene di farlo… tre ore prima. Una volta dentro riescono a sedersi tutti e tre uno vicino all’altro. “Io alle partite non sono molto partecipativo, mi isolo, mi chiudo in me stesso, i miei occhi sono solo sul campo. Mia moglie e mia figlia invece…” Loro invece il tifo lo fanno eccome, insieme a tutte le altre famiglie. Domenica 11 agosto, poi, gli riesce benissimo perché non c’è da soffrire, c’è solo da gioire dal primo all’ultimo punto.

    “Tra di noi, e con le altre famiglie, ci guardavamo increduli – racconta ancora Federica –. Sta succedendo davvero, stanno vincendo. Vorrei spiegare a parole cosa stavamo provando tutti ma è una cosa impossibile. Caduta l’ultima palla ho preso per mano mamma e papà, ci siamo fatti largo tra la gente e ci siamo fiondati a bordo campo. Anna è corsa da noi gridando ‘ho vinto, ho vinto’. Ci siamo abbracci tutti insieme e siamo scoppiati a piangere. Non ricordo se ci siamo detti altro, ricordo solo quel lungo abbraccio e lo ricorderò per sempre”.

    foto Fipav/Tarantini

    Se Anna Danesi gioca a pallavolo la ‘colpa’, per così dire, è proprio di sua sorella Federica. Lei, che era più grande, ha iniziato prima a giocare e quando Anna era solo una bambina giocavano insieme nel vialetto di casa. Lì è cominciata la storia di Anna. Due righe tracciate a terra con un gessetto, una corda tesa tra due ringhiere, Federica da una parte, Anna e papà Giuliano dall’altra.

    “Ricordo – racconta ancora Federica – che la prima volta che è andata via di casa, aveva 14 anni, scrivemmo tra di noi un contratto. Nel contratto c’era scritto che se un giorno fosse diventata una giocatrice di Serie A mi avrebbe regalato un pomeriggio di shopping nel quadrilatero della moda a Milano. Ancora non l’ha fatto con la scusa che quel contratto non si trova più, ma per me è a casa e prima o poi lo trovo…”.

    Federica Piccinini ai tempi della Foppapedretti Bergamo con una giovanissima Anna Danesi (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    La nostra chiacchierata ‘in famiglia’ si conclude così con i ricordi di papà Giuliano. Ricordi, momenti, emozioni che a Parigi, mentre la sua Anna diventava campionessa olimpica, gli sono tornati tutti alla mente, come un film.

    “Anna e Federica hanno sempre vissuto con noi, i momenti di lontananza sono stati davvero pochi. Pensi che anche la scuola media è a pochi metri da casa nostra, così vicina che io potevo vederle in classe dalla finestra e loro vedevano noi quando uscivamo. Poi nel giro di un anno Anna va via per giocare a Orano e Federica in Erasmus. Anna però aveva solo 14 anni e per me e sua mamma non fu affatto facile. Quando poi iniziò ad essere chiamata per le selezioni regionali, una volta in un palazzetto mi fermai a guadare un poster della nazionale. Mi si avvicinò un dirigente e mi disse: preparati perché la tua Anna la perderai. Loro avevano già capito la carriera che avrebbe fatto, ma per noi era la nostra bambina. La gente non immagina quanti sacrifici fanno queste ragazze e le loro famiglie. Le sensazioni di quel distacco le sento vive ancora oggi. Ora d’estate ha solo 15 giorni di vacanza e quando viene a casa per noi è sempre una festa”.

    foto Fipav/Tarantini

    “Tante di queste giocatrici della nazionale noi le abbiamo conosciute che erano solo delle bambine e tante di loro devono tutto a Giuseppe Bosetti. Mi piacerebbe vedere una partita della nazionale insieme a lui oggi per sentire cosa dice”.

    “A Orano Anna ha diviso la stanza con Myriam Sylla per tre anni, io e il suo papà ci davamo appuntamento al casello sulla bergamasca quando andavamo a prenderle e le riportavamo. Vederle ora con quella medaglia al collo è un qualcosa che ci rende felici per loro, ripeto per i tanti sacrifici che hanno dovuto fare per arrivare sin qui. E noi con loro. Questa vittoria devo dire che se la sono meritata proprio tutta. Questa era una squadra che aveva una fame di vittoria enorme, credo che il segreto sia stato Velasco e la sua bravura di tirarla fuori e canalizzarla poi in campo nel modo giusto”.

    Giuliano Danesi con Julio Velasco (foto famiglia Danesi per VolleyNews.it)

    “Ho solo un rimpianto – conclude il signor Giuliano – Avrei voluto che anche i nonni vivessero questa avventura, purtroppo ci hanno lasciato prima. Mio suocero, nonno Piero, quando Anna vinceva correva a raccontarlo a tutto il paese. Mia madre, nonna Gina, invece, soffriva sempre in silenzio davanti alla Tv. Le nostre lacrime di gioia, quelle di Anna, sono anche per loro”.

    Ora la commozione e le emozioni della famiglia Danesi sono diventate anche le nostre. Grazie alla loro testimonianza abbiamo capito, davvero, che la vittoria e la sconfitta per uno sportivo sono solo risultati, ma dietro c’è molto, molto altro. Ancora grazie a questa squadra, dalla prima all’ultima giocatrice. È passato un mese, eppure sembra oggi. Impossibile dimenticarlo. Impossibile dimenticarle.

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Vallefoglia, Pistola: “L’atteggiamento del gruppo è quello giusto sin dall’inizio della preparazione”

    Prosegue la preparazione della Megabox Ondulati del Savio Vallefoglia in vista della prossima stagione di A1, al via il prossimo 6 ottobre. Mentre prosegue la campagna abbonamenti su Liveticket (www.liveticket.it/evento.aspx?Id=504862), sono state definite le date dei prossimi allenamenti congiunti.

    Venerdì 13 settembre alle 18 al PalaCabral di Casalecchio di Reno (BO) la Megabox si misurerà con la Savino del Bene Scandicci. Mercoledì 18 settembre dalle 17 in poi, triangolare da non perdere al PalaDionigi di Montecchio, con la partecipazione dell’Omag-MT San Giovanni in Marignano, iscritta al campionato di A2, e del Levski Sofia, formazione di punta del campionato bulgaro legata alla Megabox da un accordo di collaborazione.

    Seguirà domenica 22 settembre alle 15.15 nella palestra adiacente al PalaWanny di Firenze un allenamento congiunto con le padrone di casa del Bisonte. Gli ultimi due appuntamenti del precampionato si terranno sabato 28 e domenica 29 settembre a Lignano Sabbiadoro, in entrambi i casi con la Cda Talmassons, neopromossa in A1.    

    Alla luce del primo test con la Cbf Balducci Macerata, l’allenatore delle tigri Andrea Pistola ha tracciato un primo bilancio del lavoro svolto con le sue atlete: “Il nostro è un gruppo quasi completamente nuovo che si sta amalgamando un po’ alla volta. Con Macerata si sono viste cose interessanti ed alcune lacune naturali in una fase come questa, dove ancora siamo agli inizi del lavoro. L’atteggiamento del gruppo è quello giusto sin dall’inizio della preparazione a metà agosto, e questo è un aspetto molto importante per me. Sicuramente ci aspettiamo di crescere ancora tanto, ma cominciamo ad avere riscontri sul campo delle cose preparate in palestra, a fronte di altri aspetti ancora da limare. Ma l’attitudine è quella giusta, e questo mi fa ben sperare”.

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    Grottazzolina sfida, di nuovo, Civitanova, Zhukousky: “Ogni settimana che passa notiamo dei passi avanti”

    Ennesimo allenamento congiunto in programma per i ragazzi di coach Massimiliano Ortenzi, il terzo in altrettante uscite al cospetto dei cugini della Cucine Lube Civitanova. Domani, mercoledì 11 alle ore 17, infatti, sarà nuovamente l’Eurosuole Forum ad ospitare il test tra i padroni di casa allenati da Giampaolo Medei e la Yuasa Battery Grottazzolina. 

    C’è attesa, dunque, per capire se i notevoli passi avanti messi in mostra venerdì scorso nella “prima” stagionale al PalaSavelli possano aver avuto un seguito ulteriore, malgrado il pochissimo tempo trascorso. 

    Ne abbiamo parlato con un sorridente Tsimafei Zhukousky, regista del team grottese: “Stiamo lavorando molto bene, ogni settimana che passa notiamo dei passi avanti. Venerdì scorso abbiamo già messo in mostra miglioramenti rispetto alla prima uscita, in cui eravamo molto tesi essendo anche la prima partita insieme. In spogliatoio, subito dopo il match, ci siamo però detti che dobbiamo ancora migliorare tanto. Abbiamo dimostrato un gioco buono per lunghi tratti, ma c’è ancora tantissimo da lavorare su molti dettagli che in questo campionato finiscono per fare la differenza.

    Stiamo andando sulla strada giusta, la squadra è carica e ha tanta voglia di giocare. Tecnicamente dobbiamo crescere e lavorare ancora molto, ma il gruppo è ottimo, tutti sono disponibili e hanno tanta voglia di migliorare, sono molto contento. E poi vedere tutte quelle persone per un’amichevole è tanta roba, raramente capita. Ci hanno anche incitato molto, è stata una bella sensazione, il palasport è molto bello e ci si gioca davvero bene. Domani proveremo a capire se in questi pochi giorni e con pochi allenamenti in più siamo riusciti ad aggiungere qualcosa ancora al nostro gioco.”

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    Trento, Soli: “A Schio contro Piacenza ci testeremo per la prima volta al completo”

    Un test match tira l’altro per l’Itas Trentino maschile. Dopo aver atteso quasi quaranta giorni di preparazione per giocare il primo, sabato scorso a Rovereto contro Innsbruck, l’11 settembre a Schio (Vicenza) la formazione Campione d’Europa scenderà in campo per affrontare subito il secondo, che si prospetta ancora più interessante ed indicativo del precedente.Mercoledì sera a partire dalle ore 19.30 al PalaRomare i gialloblù sfideranno la Gas Sales Bluenergy Piacenza per la partita che mette in palio il 2° “Trofeo Città di Schio”. Per Trentino Volley l’appuntamento pre-campionato in terra scledense sta diventando oramai una piacevole e consolidata tradizione; sarà la terza volta nelle ultime sette stagioni. Lo scorso 23 settembre 2023 il match fu giocato contro Modena (che vinse in quattro set), in questo caso l’avversario sarà differente ma comunque sempre emiliano. A dieci giorni dalla Final Four di Supercoppa di Firenze, Fabio Soli potrà disporre per la prima volta dell’intera rosa (Flavio e Bristot si sono aggregati lunedì) e lo farà contro una formazione come quella piacentina che potenzialmente potrebbe sfidare altre due volte nei prossimi weekend visto che, al pari dell’Itas Trentino, disputerà sia il Trofeo Astori di Montichiari il 14 e 15 settembre, sia l’appuntamento toscano che aprirà ufficialmente la stagione di club. “Affrontiamo questo appuntamento per la prima volta al completo e contiamo di sfruttare l’occasione per compiere un ulteriore passo in avanti in termini di affiatamento e identità di gioco – ha spiegato l’allenatore – . Al di là del risultato, che in questo periodo non è primario, l’obiettivo di questi giorni è quello di acquisire intensità di gioco, provando a realizzare in partita i dettagli che stiamo condividendo quotidianamente in palestra. Siamo ancora pesanti nei movimenti, a causa dell’intenso lavoro di preparazione sin qui svolto, e per questo è impensabile attendersi una pallavolo di qualità; ciò che auspico è però di vedere in campo voglia di crescere”.Sbertoli e compagni troveranno dall’altra parte della rete una Gas Sales Bluenergy che ha già precedentemente sostenuto tre allenamenti congiunti (due con Modena e uno con Milano) e che lavora a pieno regime da una decina di giorni; da fine agosto l’allenatore Andrea Anastasi può infatti contare anche sui nuovi acquisti Kovacevic, Maar, Galassi e Bovolenta oltre che su Simon, Romanò, Brizard e Scanferla, che compongono già da anni la spina dorsale del sestetto.Ad attendere le due squadre ci saranno oltre 2.200 spettatori; il PalaRomare di Schio va infatti verso il tutto esaurito. A disposizione restano solo una cinquantina di biglietti per posti in piedi, che verranno venduti alle casse la sera della partita.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO