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    Giochi del Mediterraneo: la finale femminile è Italia-Turchia

    Di Redazione

    [CONTENUTO IN AGGIORNAMENTO]

    L’Italia approda in finale nel torneo femminile dei Giochi del Mediterraneo: nella semifinale disputata oggi a Orano (Algeria) le azzurre si sono imposte per 3-0 sulla Spagna, già battuta nella gara inaugurale della competizione. Dopo due set dominati, qualche brivido nel finale per la nostra nazionale, che sul 24-18 del terzo set si è vista annullare i primi 4 match point prima di chiudere con un attacco vincente di Alessia Mazzaro.

    Lunedì 4 luglio sfideranno nella finale per l’oro la Turchia, che a sua volta ha battuto per 3-0 la Serbia; le turche sono state fin qui le uniche in grado di battere la formazione di Luca Pieragnoli nel girone iniziale.

    Italia-Spagna 3-0 (25-19, 25-19, 25-22)Italia: Bosio 1, Battistoni ne, D’Odorico 12, Squarcini 14, Panetoni (L), Perinelli 10, Mazzaro 13, Cagnin ne, Diop 14, Frosini 1, Nwakalor ne. All. Pieragnoli.Spagna: Villasante 2, Rodriguez, Piza (L), Garcia 3, Lazaro, Carpintero 8, Varela 7, Prol 12, Jimenez ne, Villa, Llorens 8, Bravo 3.Arbitri: Mohamed (Egitto) e Moula (Grecia).

    RISULTATISemifinali: Serbia-Turchia 0-3 (21-25, 14-25, 22-25); Italia-Spagna 3-0 (25-19, 25-19, 25-22).Finale 5° posto: Egitto-Grecia 1-3 (25-17, 16-25, 17-25, 21-25).Finale 7° posto: Tunisia-Croazia 0-3 (19-25, 12-25, 20-25).

    (fonte: Oran 2022) LEGGI TUTTO

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    VNL: Sylla e Nwakalor mandano l’Italia alle Finals, ma quanti errori contro le coreane

    Di Giuliano Bindoni Contro la Corea del Sud, cenerentola di questa Volleyball Nations League (unica squadra a zero punti) l’Italia ha la strada spianata per conquistare matematicamente l’accesso alle Finals e non la spreca imponendosi per tre set a uno. Un match che, come si sapeva sin dalla vigilia, avrebbe, e di fatto ha permesso al ct Mazzanti di sperimentare, a partire dal sestetto iniziale che ha visto sì l’esordio da titolare di capitan Sylla, ma ha concesso del meritato riposo a Paola Egonu, Anna Danesi e persino alla stacanovista Moki De Gennaro. Non è tutto oro quello che luccica, però. L’Italia ha conquistato tre punti fondamentali ma senza dominare a modo suo, come ci si sarebbe aspettato, un avversario decisamente modesto, come dimostra la sua classifica. Le azzurre hanno addirittura perso il secondo set e in generale sono risultate per lunghi tratti fallose e poco efficaci, soprattutto in attacco. Degradi (la più fallosa delle azzurre) a corrente alternata per tutto il match, Malinov molto imprecisa in regia, fortunatamente a tenere la barra dritta ci hanno pensato Nwakalor (top scorer del match con 21 punti, di cui 4 a muro), Sylla (17 punti, 4 muri) e Chirichella. Siamo comunque alle Finals, e oggi l’obiettivo da conquistare era solo questo. STARTING SIX – Mazzanti, come detto, schiera una formazione inedita con la diagonale Malinov-Nwakalor, con Chirichella e Bonifacio al centro, Sylla e Degradi in posto 4 e Fersino libero. Ganzalez, coach delle coreane, risponde con la formazione tipo che vede al palleggio Hye Seon opposta a Yerim, Dahyeon e Juah centrali, Jeongah e Show schiacciatrici e infine Dahye libero. 1° SET – Dai nove metri apre le danze la Corea ma il primo punto del match è di Bonifacio al centro. Le azzurre approcciano il match con prudenza e senza strafare, molto attente in difesa con le autocoperture e con Malinov che cerca di variare il gioco in attacco, mentre dall’altra parte della rete le avversarie giocano praticamente solo fast. Il primo vero allungo arriva con due punti in fila di Degradi e vale il +4 Italia (8-4). Ma le coreane non si disuniscono e trovano addirittura un mini break di 3-0 che le riporta sotto di due (10-8). È però un lampo a cui non segue il tuono, perché le azzurre in un amen volano subito sul +9 (8-17) con Sylla e Nwakalor e svariati errori delle asiatiche. L’Italia intravede così il traguardo e lo raggiunge passeggiando serenamente fino al 25-17 finale. 2° SET – Il secondo set si apre subito con un monster block di Nwakalor, poi però le azzurre pasticciano più del consentito in difesa, in attacco (brutta alzata di Malinov per Bonifacio al centro che schiaccia in rete) e al servizio (soprattutto con Degradi), e permettono alle coreane di andare avanti addirittura 3-7. La reazione fortunatamente è immediata, e la parità arriva con Sylla, che buca il muro, e l’ennesimo errore di Hanbi. Poi ancora una gran diagonale di Sylla su una free ball e sorpasso (8-7). Si viaggia punto a punto fino ai 15, con Malinov che sbaglia troppo spesso misura e timing dei suoi appoggi, cosa che fa perdere al gioco azzurro la giusta efficacia in attacco. Fortunatamente il gioco offensivo delle coreane è falloso oltre misura, e contribuisce sensibilmente all’allungo dell’Italia che nel finale di set mette ancora la freccia e vola sul +3 (15-18). Sul 20 pari Malinov si riscatta e con una seconda velenosa riporta avanti le sue. Per Mazzanti però non basta e in cabina di regia sale così Orro. Altra parità a 23, con le coreane che trovano punti pesanti anche a muro (2 in fila ai danni di Nwakalor) e conquistano addirittura per prima il set point con Hanbi, che questa volta trova l’angolo giusto e costringe Mazzanti al timeout. Dentro Gennari per Degradi, Nwakalor non chiude ma la free ball diventa avvelenata: tutte le azzurre guardano la palla ma nessuna la prende e si cambia così campo sull’1-1 e nel più beffardo dei modi. 3° SET – Catechizzata Malinov in panchina, Mazzanti la rimanda in campo nel terzo set insieme a Degradi e in pratica si rivede la stessa formazione di inizio gara. Nwakalor colpisce subito da posto quattro, e poi si ripete anche da posto 2. L’Italia resta aggrappata ai suoi colpi in attacco, ma le difficoltà più evidenti continuano ad essere quelle di Malinov e anche di Degradi, quest’ultima oggi in giornata più no che sì in tutti i fondamentali. Fortunatamente capitan Sylla suona la carica sia a muro che in attacco e l’Italia trova il +5 (10-15). È la scossa giusta. Quantomeno sufficiente per permettere alle ragazze di Mazzanti di conquistare il set senza avere il fiato delle coreane sul collo, anzi. Grazie anche agli ace di Chirichella (due in questo set) e la buona serie dai nove metri di Orro (entrata sul 13-22) si cambia campo con l’Italia avanti 2 set a 1 e le coreane che in questo non vanno oltre i 15 punti. 4° SET – Come nel secondo set, le coreane mettono subito la testa avanti e la perdono, anche se per poco, quando Sylla, ancora lei, regala il primo sorpasso all’Italia sul 10-9. Diventa così una partita Sylla-Nwakalor contro la Corea del Sud, e a vincerla sono le azzurre. Fantastica l’azione che vale il 17° punto, con la nuova schiacciatrice della Vero Volley Monza che di bagherone (di spalle) da posto 4 serve la compagna che realizza in lungo linea da posto 2. Sul 17-20 Mazzanti non vuole rischiare di andare al tie-break e si gioca ancora una volta il jolly Alessia Orro al servizio. Si chiude così 25-19 con l’ennesima (sono state davvero tantissime) palla sparata dalle coreane oltre la linea di fondo. Fine dei giochi (e delle sofferenze), le Finals sono certezza. [IN AGGIORNAMENTO] LEGGI TUTTO

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    A tutto Blengini: i nuovi arrivi, il caso Zaytsev e… “Scudetto? Dobbiamo essere realisti”

    Di Redazione Gianlorenzo Blengini è nella sua Torino, “occupato dalla famiglia e le faccende di casa”, lontano dalla palestra che rivedrà solo a fine estate, non prima di essersi concesso un viaggio “in Grecia o Spagna, non abbiamo ancora deciso”, racconta al collega Andrea Scoppa in un’intervista rilasciata al a Il Resto del Carlino Macerata.Per il coach si tratta della seconda estate con lo scudetto della Lube sul petto. Non c’è due senza tre? Chi può dirlo. Anche la passata stagione i cucinieri erano dati per spacciati nella corsa al titolo, e invece sappiamo bene come sia andata a finire. Ma quest’anno ripetere l’impresa potrebbe essere oggettivamente più complicato e a fornire le ragioni è lo stesso Blengini: “Dobbiamo essere onesti e realisti, sono partiti Lucarelli e soprattutto Simon. Perugia era la favorita già l’anno scorso, figurati ora che si è ulteriormente arricchita. Anche Piacenza è forte, ma avrà bisogno di tempo. Attenzione comunque a Trento, che partirà da un progetto già avviato e quindi più pronta e pericolosa”. Se Lucarelli e Simon sono indubbiamente due pezzi da novanta, va comunque detto che al loro posto ne sono arrivati altri che di talento ne hanno in abbondanza: Mattia Bottolo, che Blengini ha lanciato per primo in Nazionale e che dunque conosce molto bene, e i centrali Isac e Chinenyeze. “Sicuramente avremo molte più opzioni tecnico tattiche – riferendosi anche al fatto che con l’arrivo di Bottolo si risolverà il problema degli italiani/stranieri in campo – e saremo meno prevedibili”. Ultimo ma non ultimo il capitolo Zaytsev, che resterà a Civitanova nonostante la società lo avesse messo sul mercato e dichiarato in più occasioni che gli preferisce Gabi Garcia, ma sulla questione Blengini taglia corto: “Il mio ruolo mi impone di scegliere e schierare la soluzione che rende più forte la squadra, quando saremo tutti in palestra determinerò la cosa”. LEGGI TUTTO

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    Giochi del Mediterraneo: anche le azzurre in zona medaglie grazie al 3-0 sulla Croazia

    Di Redazione Doppia gioia per l’Italia ai Giochi del Mediterraneo di Orano, in Algeria: dopo la nazionale maschile, anche la squadra femminile approda in semifinale grazie al netto 3-0 sulla Croazia. Come i colleghi uomini, le azzurre incontrano pochi problemi nel superare lo scoglio dei quarti di finale: le avversarie si rendono pericolose solo in avvio e non riescono mai a superare i 20 punti. Protagonista della vittoria Bintu Diop con 16 punti e il 59% in attacco; doppia cifra anche per Sofia D’Odorico e Federica Squarcini, che fanno la differenza al servizio rispettivamente con 4 e 2 ace (sugli 11 di squadra). L’Italia tornerà in campo per le semifinali sabato 2 luglio alle 14; ancora da definire l’avversaria. [IN AGGIORNAMENTO] Croazia-Italia 0-3 (18-25, 16-25, 19-25)Croazia: Grbavica 8, Butigan 10, Bozicevic, Peric ne, Milos 6, Popic, Dumancic 5, Markovic 1, Samadan 6, Deak 2, Stimac, Tomic 2.Italia: Bosio 4, Battistoni ne, D’Odorico 10, Squarcini 10, Panetoni (L), Perinelli 8, Mazzaro 9, Cagnin, Diop 16, Frosini ne, Nwakalor ne. All. Pieragnoli.Arbitri: Ridene (Tunisia) e Zebar (Algeria). (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Travolta la Turchia, azzurri in semifinale ai Giochi del Mediterraneo

    Di Redazione

    L’Italia è tra le prime quattro del torneo maschile dei Giochi del Mediterraneo. Nel quarto di finale disputato oggi a Orano, gli azzurri hanno travolto la Turchia con il punteggio di 3-0, senza mai permettere agli avversari di andare oltre i 16 punti per set: prestazione perfetta quella della nostra nazionale, trascinata dal top scorer Fabrizio Gironi (15 punti con il 66% in attacco), ma anche dagli 8 muri di squadra, 4 dei quali di Gabriele Di Martino. L’Italia attende ora gli altri incontri di giornata per conoscere la propria avversaria – una tra Croazia e Grecia – nella semifinale di sabato 2 luglio alle 17.30.

    La cronaca:Il tecnico azzurro Vincenzo Fanizza si affida al rodato sestetto delle gare precedenti e schiera la diagonale Falaschi-Gironi, gli schiacciatori Recine e Magalini, i centrali Vitelli e Di Martino e il libero Catania. Il tecnico della Turchia, Hakan Ozkan, fa scendere in campo lo starting six composto da Ulu, Eksi, Hacioglu, Tosun, Toy, Gokgoz e il libero Bayraktar.

    Parte subito col piede giusto l’Italia che si porta sul più 4 (5-1). Un time out rimette in corsa la Turchia che accorcia (6-5), ma è decisa la ripartenza degli azzurri che piazzano il break del nuovo più 4 (9-5). Falaschi e compagni continuano a macinare buon gioco e punti e il vantaggio italiano aumenta (16-11). Sul 17-13 un efficace turno in battuta di Magalini permette all’Italia di trovare l’accelerazione decisiva (21-13), gli azzurri proseguono nel loro gioco e conquistano il primo set: un attacco di Di Martino vale il 25-15.

    Anche l’avvio della seconda frazione si tinge di azzurro: è l’Italia a dettare il ritmo della gara (6-4) e a tenere gli avversari a distanza (12-7). Il time out chiamato dalla panchina della Turchia non sortisce l’effetto sperato e i ragazzi di Fanizza allungano ulteriormente (14-7). L’ottimo gioco espresso dagli azzurri prosegue senza battute d’arresto (16-9), Gironi e Recine a segno e l’Italia si spinge sul più 8 (21-13). Anche nel finale tutto facile per gli azzurri che conquistano il secondo set con il punto firmato da Vitelli (25-16).

    Nella terza frazione l’inerzia non cambia: al rientra in campo è l’Italia a portarsi subito in vantaggio (6-2). La Turchia trova le giuste contromisure e arriva a -1 (7-6). Due errori avversari rilanciano gli azzurri che allungano con i punti messi a segno da Vitelli in attacco e Falaschi a muro (12-7). La panchina della Turchia decide che è il momento di fermare il gioco. Il time out non cambia l’inerzia del match: un mani out di Recine ferma il punteggio sul 17-10 per l’Italia. Un buon turno in battuta di Gironi permette agli azzurri di continuare a dettare il ritmo del match (22-12). È Magalini a chiudere set e partita (25-15).

    Italia-Turchia 3-0 (25-15, 25-16, 25-15)Italia: Ferrato, Recine 13, Crosato ne, Pol ne, Falaschi 4, Gardini ne, Magalini 12, Di Martino 6, Gironi 15, Schiro ne, Catania (L), Vitelli 5. All. Fanizza.Turchia: Eksi, Dogruluk, Yatgin 1, Gokgoz 2, Hacioglu 6, Ogbai 3, Unver 3, Tosun 3, Toy 6, Ulu 5, Bayraktar (L), Cengiz ne. All. Ozkan.Arbitri: Khelfoun (Algeria) e Jacob (Francia).Note: Durata set: 20’, 23’ 22’. Italia: battute vincenti 4, battute sbagliate 14, muri 8, errori 16. Turchia: battute vincenti 2, battute sbagliate 10, muri 5, errori 20.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’Italia parte bene a Sofia: rimonta vincente sulla Polonia

    Di Redazione L’Italia fa un altro passo verso la qualificazione alla fase finale della VNL femminile: la pool di Sofia inizia con un’altra vittoria azzurra, 3-1 in rimonta ai danni della Polonia di Stefano Lavarini. Gara tutt’altro che priva di insidie, come dimostra l’inizio in salita in tutti e quattro i set disputati: nel primo la squadra di Mazzanti riesce a risalire incredibilmente dal 16-23 al 24-24 solo per farsi beffare nel finale, ma poi domina il secondo e il quarto, e ai vantaggi del terzo dimostra un notevole killer instinct. Al netto delle ormai consuete amnesie in ricezione (problema comunque da affrontare), è un’Italia in crescita, che piace soprattutto nella versione guidata da Alessia Orro, subentrata a Malinov a gara in corso. Il muro è ancora una volta una delle armi principali delle azzurre: impressionante la prova di Anna Danesi con 7 block vincenti e 13 punti totali, peraltro quasi tutti messi a segno nelle fasi decisive dei set. Paola Egonu è la solita sicurezza con 29 punti e il 50% in attacco, mentre Alice Degradi sbaglia qualcosa di troppo chiudendo con 19 punti e 7 errori, anche se il successo del secondo set è in buona parte farina del suo sacco. Importante, come detto, l’ingresso di Orro, sia in regia e in battuta. La Polonia si impegna con generosità e con il talento di Wolosz, ma sconta ancora una volta l’assenza di un’opposta di ruolo: la sola Olivia Rozanski (19 punti) alla lunga non può bastare. Domani subito un turno di riposo per le azzurre, che torneranno in campo venerdì 1° luglio alle 15.30 italiane contro il fanalino di coda Corea del Sud. I SESTETTI – Mazzanti schiera la diagonale Malinov-Egonu, con Chirichella e Danesi al centro, Gennari e Degradi come schiacciatrici e De Gennaro libero. Lavarini conferma Rozanski nella posizione di opposta a Wolosz, mandando in campo Czyrnianska e Szlagowska in posto 4; le centrali sono Stencel e Kakolewska, il libero Stenzel. 1° SET – Partenza difficile per l’Italia, che con il muro di Kakolewska e l’errore di Egonu si ritrova subito sotto 1-4. Le cose peggiorano sul servizio di Wolosz, che sorprende Degradi con un ace a cui segue addirittura un errore di formazione (2-7). Egonu si sblocca, ma Rozanski e Kakolewska tengono avanti le polacche (5-10). Accorciano le distanze prima Gennari (7-10) e poi Chirichella a muro (9-11), ma gli errori in battuta frenano la rimonta delle azzurre e Mazzanti è costretto a fermare il gioco sul 12-16. La Polonia torna a volare grazie a Szlagowska e all’attacco out di Chirichella, che portano il punteggio sul 14-20. Entra Orro in regia. Ennesimo errore, stavolta di Egonu, per il 16-23; Paola, in combinazione con Danesi, si fa perdonare murando due volte Czyrnianska (19-23) e Lavarini chiama time out. Degradi e Danesi (altro muro) recuperano ancora due punti, ma la neoentrata Gryka si procura il 21-24. Danesi piazza un altro muro e Sylla, entrata per il servizio inventa l’ace del 23-24; poi di nuovo Danesi, con il quarto muro consecutivo, completa l’incredibile rimonta (24-24). Ai vantaggi però la Polonia si guadagna altri due set point con Gorecka e Rozanski e sfrutta il secondo grazie all’errore in ricezione di Sylla sul servizio di Kakolewska (25-27). 2° SET – Le due squadre ripartono con i sestetti iniziali. Comincia meglio ancora la Polonia con l’ace di Szlagowska (0-2), ma Degradi rimedia subito con attacco e muro. Dopo il block vincente di Kakolewska su Egonu (4-5), ancora Degradi con un ace ribalta il risultato e Danesi dà il primo break alle azzurre (7-5), vantaggio consolidato dall’errore di Czyrnianska (8-5). Le polacche tornano sotto con Stencel (11-10), ma Degradi imperversa ancora con due mani out (13-10). L’attacco out di Kakolewska dà altro ossigeno alle azzurre (15-11), che restano saldamente avanti con Egonu (18-14). Degradi allunga ancora per il 20-15 e spinge fino al 23-17, poi l’Italia rischia di “incartarsi” in una rotazione difficile, che Egonu sblocca per il 24-19. Kakolewska annulla il primo set point, poi chiude ancora Egonu (25-20). 3° SET – Ancora una partenza a dir poco in salita per l’Italia sotto il segno di Stencel, che firma in prima persona l’attacco dello 0-2 e l’ace dell’1-5. Le azzurre però accorciano prima con Degradi (3-5), poi con Gennari (5-6), raggiungendo poi il pareggio su un altro attacco vincente della neo-attaccante di Busto (10-10). Altro tentativo di fuga della Polonia con il muro di Rozanski (11-13), ma Gennari ritrova l’equilibrio sul 14-14; ci riprova Szlagowska (15-17), stavolta è Danesi a rispolverare il muro per il 20-20. Finale in volata: è la nuova entrata Orro a procurarsi il primo set point con il muro del 24-23, ma Stencel annulla (dopo il time out di Lavarini) e si va di nuovo ai vantaggi. Altre due chance azzurre (25-24, 26-25) vengono annullate da Wolosz e Czyrnianska; alla fine ci pensa Danesi a chiudere con attacco e muro per il 28-26. 4° SET – Orro confermata in regia per le azzurre, c’è Fedusio nella Polonia. Per la quarta volta la partenza è sfavorevole all’Italia, che subisce il break di Rozanski (2-4); subito dopo però il punteggio si ribalta con l’ennesimo muro di Danesi e l’errore della stessa neo-giocatrice di Chieri (6-4). Fedusio pareggia sul 6-6 e l’equilibrio resiste fino all’8-9, ma a cavallo del time out tecnico arriva un pesantissimo break di 6-0 per l’Italia, con le firma di Chirichella ed Egonu (3 punti personali). Lavarini chiama a raccolta le sue, le azzurre però continuano a volare con Orro (16-10) e dilagano fino al 20-12 sul servizio della stessa palleggiatrice, con la collaborazione di Danesi e Degradi. Il finale è in discesa: tanto per cambiare Danesi va a segno a muro (23-14), poi conquista anche il match point (24-16). La Polonia annulla due chance, poi chiude Chirichella per il 25-18. Italia-Polonia 3-1 (25-27, 25-20, 28-26, 25-18)Italia: Lubian, Gennari 6, Bonifacio ne, Malinov 1, De Gennaro (L), Fersino (L) ne, Orro 3, Chirichella 8, Danesi 13, Pietrini ne, Nwakalor, Sylla 1, Egonu 29, Degradi 19. All. Mazzanti.Polonia: Stenzel (L), Stencel 6, Kakolewska 7, Gorecka 1, Fedusio 1, Lukasik ne, Szczyglowska (L), Wolosz 4, Czyrnianska 12, Gryka 1, Grabka ne, Szlagowska 8, Rozanski 19, Jurczyk. All. Lavarini.Arbitri: Gerothodoros (Grecia) e Adler (Ungheria).Note: Italia: battute vincenti 4, muri 14, errori 32. Polonia: battute vincenti 4, muri 9, errori 23. LA SITUAZIONEPool 5: Serbia-Germania 3-1 (17-25, 25-16, 25-21, 25-18); Canada-Turchia 3-1 (25-22, 21-25, 25-22, 25-23). Prossimo turno: Giappone-Olanda gio 30/6 ore 1.00; Belgio-USA gio 30/6 ore 4.00.Pool 6: Thailandia-Corea del Sud 3-0 (25-11, 25-22, 25-17); Italia-Polonia 3-1 (25-27, 25-20, 28-26, 25-18). Prossimo turno: Thailandia-Rep.Dominicana gio 30/6 ore 12.30; Polonia-Cina gio 30/6 ore 15.30; Corea del Sud-Brasile gio 30/6 ore 19.Classifica: Giappone 8 vittorie (23 punti); USA 7 (21); Brasile e Italia 7 (20); Serbia 6 (17); Cina 5 (17); Turchia 5 (16); Thailandia 5 (15); Canada 4 (12); Polonia 4 (11); Bulgaria e Rep.Dominicana 3 (9); Belgio 3 (6); Germania 2 (8); Olanda 1 (6); Corea del Sud 0 (0). LEGGI TUTTO

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    Kamil Semeniuk ufficiale a Perugia: “Solo qui potevo trovare nuove sfide”

    Di Redazione Arriva finalmente l’ufficialità del grande colpo di mercato della Sir Safety Susa Perugia per la stagione 2022-2023: come già noto da tempo e anticipato dallo stesso presidente Gino Sirci, Kamil Semeniuk sarà una nuova freccia all’arco della squadra umbra. 26 anni, alto 1,94, lo schiacciatore polacco è esploso nelle ultime tre stagioni con la maglia dello Zaksa Kedzierzyn-Kozle, la squadra in cui si è sviluppata tutta la sua carriera (con l’eccezione di una stagione in prestito allo Zawiercie) e con cui ha conquistato due Champions League (l’ultima delle quali da MVP nella finale contro Trento), tre scudetti, tre Coppe nazionali e due Coppe di Polonia. Semeniuk fa anche parte della nazionale polacca con la quale nel 2021 ha conquistato la medaglia d’argento alla VNL e quella di bronzo agli Europei. Qualità clamorose in attacco ed in battuta sono i suoi punti di forza, ma lo schiacciatore è un atleta a tutto campo, grazie alla sua tecnica in ricezione e difesa ed al suo salto poderoso nel fondamentale del muro. A Perugia affiancherà il compagno di nazionale Wilfredo Leon e il riconfermato Oleh Plotnytskyi. La società non ha comunicato la durata del suo contratto, ma dovrebbe trattarsi di un accordo triennale che prevederà anche un sostanzioso rimborso per lo Zaksa, con cui il giocatore era ancora vincolato. Le sue prime parole sulla decisione di accettare l’offerta di Perugia, arrivata dopo che lo scoppio della guerra in Ucraina aveva fatto sfumare il trasferimento in Russia al Belogorie Belgorod: “Ad essere onesti, non è stata una scelta facile. Non perché avessi tante offerte da altri club, ma perché dovevo capire se Perugia fosse la scelta giusta in questo momento. Per me la prossima sarà la prima stagione fuori dalla città dove sono nato e soprattutto fuori dal mio paese, quindi volevo fare una scelta intelligente e che fosse il meglio per me come giocatore. E cosa potevo scegliere, venendo dal miglior club europeo negli ultimi due anni? Solo Perugia mi poteva dare nuove sfide e la possibilità di crescere come giocatore. Un club, come nel calcio ad esempio il Real Madrid, dove ogni anno le aspettative per la stagione sono massime, e quindi è automatico per un giocatore dare il meglio di se stesso ogni giorno“. Nelle ultime stagioni Semeniuk ha giocato molte volte in Champions League contro squadre italiane: “È vero, e non sono mai state partite facili. Ovviamente, le squadre che ho affrontato giocano in Champions League quindi rappresentano la migliore espressione del campionato italiano: sono curioso di conoscere il livello generale di tutte le squadre della Superlega, ma è chiaro come il campionato italiano sia una delle massime leghe del mondo. Penso che sarà molto difficile vincere il campionato e gli altri titoli, ma penso anche che tutto sia nelle nostre mani e che, dando il 100% in campo, abbiamo la possibilità di vincere tutto e contro tutti“. Il nuovo arrivato è ben consapevole delle ambizioni di Perugia: “Per me non è una situazione speciale o nuova, anche nel mio precedente club c’erano grandi aspettative e grandi obiettivi. Una situazione che da un lato potrebbe essere stressante, ma che dall’altro lato ti spinge a fare sempre tutto al massino. A livello personale, il mio obiettivo è quello di dare il massimo per la mia squadra, voglio che tutti all’interno del club siano felici e soddisfatti di me“. Perugia sogna da anni di vincere la Champions League e Semeniuk ha vinto le ultime due edizioni: “Penso che la Champions League sia il sogno non di Perugia, ma di ogni club. Ho vinto questo trofeo due volte di seguito con lo Zaksa, penso che non fossero in molti a crederci, ma abbiamo dimostrato, oltre alle capacità individuali, soprattutto di essere una squadra. A Perugia, dove sulla carta abbiamo un ottimo team, dovremo cercare di fare lo stesso dimostrando non solo le nostre individualità, ma anche di essere una squadra. Spero di portare un po’ di fortuna, avendo vinto questa competizione negli ultimi anni, e spero che riusciremo a vincere la Champions la prossima stagione“. Prima di congedarsi Kamil ha un messaggio per il suo nuovo pubblico: “Ai tifosi auguro relax durante le vacanze e dico loro di ricaricare le batterie per la prossima stagione perché avremo sicuramente bisogno del supporto dei nostri tifosi che sono il settimo giocatore in campo e possono aiutarci durante le partite per arrivare alla vittoria. Ci vediamo a Perugia!“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    VNL femminile: Alexa Gray trascina il Canada all’impresa contro la Turchia

    Di Redazione Si è aperta con un colpo a sensazione la pool di VNL femminile di Calgary: nella notte italiana le padrone di casa del Canada hanno superato per 3-1 la Turchia, una delle grandi favorite della competizione. Prestazione di altissimo livello per le canadesi, trascinate da una super Alexa Gray (22 punti) e capaci di avere la meglio sulle rivali nonostante i 31 errori-punto: merito di un muro efficacissimo (14 block vincenti, 4 a testa per Gray e Hilary Howe) e di un servizio ficcante che ha messo in difficoltà la squadra di Guidetti, costretta ad affidarsi alla sola Ebrar Karakurt. Nell’altra partita del girone la Serbia di Daniele Santarelli ha battuto in rimonta la Germania, con 15 punti di Ana Bjelica e 13 della centrale Maja Aleksic (passato e futuro di Vallefoglia). A Sofia, invece, la Bulgaria ha dato un duro colpo alle ambizioni di qualificazione alle Finals della Repubblica Dominicana, travolgendola in tre set con 22 punti di una scatenata Maria Yordanova, opposta classe 2002. Oggi alle 16 si torna in campo con il derby asiatico tra Thailandia e Corea del Sud, mentre alle 19 toccherà alle azzurre contro la Polonia. LA SITUAZIONEPool 5: Serbia-Germania 3-1 (17-25, 25-16, 25-21, 25-18); Canada-Turchia 3-1 (25-22, 21-25, 25-22, 25-23). Prossimo turno: Giappone-Olanda gio 30/6 ore 1.00; Belgio-USA gio 30/6 ore 4.00.Pool 6: Cina-Brasile 2-3 (20-25, 23-25, 25-18, 25-21, 11-15); Rep.Dominicana-Bulgaria 0-3 (15-25, 13-25, 21-25). Prossimo turno: Thailandia-Corea del Sud mer 29/6 ore 16; Italia-Polonia mer 29/6 ore 19.Classifica: Giappone 8 vittorie (23 punti); USA 7 (21); Brasile 7 (20); Italia e Serbia 6 (17); Cina 5 (17); Turchia 5 (16); Canada e Thailandia 4 (12); Polonia 4 (11); Bulgaria e Rep.Dominicana 3 (9); Belgio 3 (6); Germania 2 (8); Olanda 1 (6); Corea del Sud 0 (0). (fonte: Volleyball World) LEGGI TUTTO