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    La promessa di Wilfredo Leon: “Sarò in campo già alla prima giornata”

    Di Redazione

    Si è aperta ieri la terza settimana di preparazione per la Sir Safety Susa Perugia, con un effettivo in più dopo l’arrivo, lo scorso fine settimana, del capitano Wilfredo Leon. Il numero 9 bianconero, apparso in buona forma, ha dunque iniziato il proprio lavoro insieme allo staff ed ai compagni presenti per proseguire il recupero dopo l’operazione al ginocchio e per presentarsi in forma per l’inizio della stagione.

    “Sono felice – ha detto Leon – di essere tornato qui nella nostra casa. Mi sento molto bene, sono contento di essere a Perugia e sono nella condizione che si aspettava il club. Adesso bisogna solo aspettare l’inizio della stagione e far vedere tutto il lavoro che ho fatto in questi due mesi di riabilitazione“.

    Un recupero non semplice per lo schiacciatore cubano, che ha anche rinunciato a disputare i Mondiali con la Polonia: “Diciamo che è stata un’estate di ‘vacanza-non vacanza’, perché è vero che non sono andato in nazionale, ma ho praticamente solo lavorato a casa per tornare più velocemente possibile nella migliore condizione. Ringrazio tutti quelli che mi sono stati vicini, ringrazio Dio che mi ha tenuto forte nei giorni in cui mi svegliavo dubbioso, ringrazio la mia famiglia che mi ha sopportato nei momenti più complicati. Ma ho sempre avuto fiducia che sarei tornato forte“.

    Il capitano della Sir ha già avuto modo di confrontarsi con Andrea Anastasi: “Inizialmente abbiamo scambiato due parole in polacco, poi in italiano (sorride, n.d.r.). Ho avuto un’ottima impressione, è stato molto chiaro sul lavoro da fare e su alcuni piccoli cambiamenti che sono giusti ed adeguati al suo sistema di gioco. Anche io dovrò cambiare due o tre cose e col lavoro in palestra faremo vedere che questi cambiamenti sono stati una scelta giusta per la squadra“.

    Leon chiude con una promessa ai tifosi: “Non ho dubbi che potrò giocare dalla prima all’ultima partita e che sarò pronto per l’inizio della stagione. Aspetto tutti il 2 ottobre per la prima di campionato qui al PalaBarton e sono sicuro che sarò in campo“. 

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    De Giorgi verso i Mondiali: “L’obiettivo è stabilizzarsi ad alto livello”

    Di Redazione

    Francia e Polonia, poi tutte le altre, tra cui anche gli azzurri. Alla vigilia della partenza per i Campionati Mondiali maschili, che vedranno la nostra nazionale impegnata a Lubiana nel girone iniziale, il CT Fefè De Giorgi ha le idee chiarissime sulle gerarchie della competizione iridata. E nell’intervista rilasciata a Gianluigi De Vito per la Gazzetta del Mezzogiorno aggiunge: “Dopo la VNL sicuramente gli Stati Uniti hanno guadagnato posizioni e considerazione, possono puntare alle medaglie. Poi c’è sempre il Brasile. Ma ce ne sono diverse di squadre, penso anche alla Serbia, che si possono inserire nella lotta per il podio“.

    “Le due nazionali di riferimento – continua l’allenatore azzurro – rimangono Francia e Polonia, che hanno un roster, un’esperienza e una qualità, almeno sulla carta, superiori. L’Italia deve giocarsela a viso aperto e cercare di arrivare più in alto possibile, alle medaglie. Il nostro obiettivo è quello di crescere e rimanere nella parte alta delle manifestazioni. Poi è chiaro che tutti vogliono vincere, la cosa importante è stabilizzarsi nell’alto livello“.

    De Giorgi parla anche delle grandi responsabilità affidate ai giovani talenti azzurri, come Michieletto o Romanò, preferito a Zaytsev: “Cercheremo di non farglielo sentire… Se dovessi far giocare in base al nome, dovrei cambiare mestiere. Le scelte sono state tutte molto complicate, compresa l’ultima, con la quale ho dovuto scegliere un libero per accompagnare Balaso“.

    L’avventura nella VNL, chiusa al quarto posto, ha insegnato qualcosa a questa nazionale? Il CT pensa di sì: “A Cavalese abbiamo lavorato alla ricerca dei nostri miglioramenti e anche sulla capacità di riprendersi e avere il giusto approccio dopo le sconfitte. A un certo livello devi saper vincere e saper perdere, usare le sconfitte come un momento di crescita. È una fase fisiologica. La differenza la fa come reagisci ai momenti di difficoltà, come gruppo e individualmente“. LEGGI TUTTO

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    Elena Pietrini a riposo, Mazzanti convoca Alice Degradi a Cavalese

    Di Redazione

    [CONTENUTO IN AGGIORNAMENTO]

    Novità dell’ultim’ora per il ritiro della nazionale femminile che inizierà mercoledì 24 agosto a Cavalese (in programma anche 4 amichevoli contro Bulgaria e Francia). Il CT Davide Mazzanti ha integrato l’elenco delle convocate con Alice Degradi, schiacciatrice della E-Work Busto Arsizio, portando così a 15 il numero delle giocatrici che parteciperanno al collegiale.

    La convocazione di Degradi è dovuta alle non perfette condizioni fisiche di Elena Pietrini, che accusa un problema alla schiena e dovrebbe essere tenuta a riposo nel corso dei test match previsti in Val di Fiemme. La decisione del CT sarà ufficializzata nelle prossime ore. LEGGI TUTTO

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    Due ventenni svedesi sul tetto europeo del beach volley

    Di Redazione

    Dopo aver avuto ragione dei campioni olimpici in semifinale, i norvegesi Mol e Sorum, in quella che è stata probabilmente la partita più appassionante, combattuta ed equilibrata dell’intero Campionato Europeo, finita 2-1 (21-16, 21-23, 15-13) gli svedesi Ahman-Hellvig campioni europei Under 22 in carica hanno avuto strapazzato in due set i cechi Perusic-Schweiner. Vittoria 2-0, senza sconti 21-16 e 21-15 e oro continentale.

    Un vero spettacolo quello offerto dai giovanissimi David Ahman e Jonatan Hellvig, entrambi classe 2001 (Ahman farà i 21 a dicembre ed Hellvig a ottobre). Un metro e 89 il primo, 192 centimetri il secondo hanno fatto vedere atletismo e tecnica per una serie di colpi spettacolari che hanno incantato l’arena della suggestiva Königsplatz di Monaco, subito schierata con i due biondi, pure giovani e belli. Azioni chiuse in due colpi, difese di istinto con le nocche di Hellvig, ace di Ahman.

    A fare le spese di questa coppia, pur con una strenua difesa fino al tie-break erano stati anche gli italiani Paolo Nicolai e Samuele Cottafava agli ottavi di finale.

    Ci si aspettava forse qualcosa di più nella finale da parte dei più esperti Perusic e Schweiner entrambi 28enni. Il primo set è in pratica senza storia. Un mani out di Ahman e un muro di Hellvig su Schweiner e la Svezia chiude il primo parziale in poco più di 20 minuti di gioco: 21-16. Prova a scappare ancora la Svezia nel secondo (5-1) ma, Schweiner a muro torna sul 5-3. E’ un fuoco di paglia. Difese pazzesche di Ahman-Hellvig e si vola sul 9-3. Sono affiatati e forti. Esattamente due anni fa del resto erano stati i primi svedesi a vincere un oro nella storia del World Tour maschile e femminile. A Montpellier, torneo 1 Stella,

    Tornando alla cronaca del secondo parziale, un attacco potente in diagonale di Hellvig fa il 16-9. Il 17 è un chiodo nei quattro metri di Ahman, sempre il n.1 della Svevia fa il 18, ma spreca poi il rigore successivo. L’oro è a un passo ed è normale un calo di tensione, con la coppia della Repubblica Ceca che rosicchia punti fino al 18-13. Scontri sopra la rete e difese incredibili per lo spettacolare 19-11 svedese. E’ un monologo dei due ventenni. Serve però un altro cambio prima della chiusura di Ahman in diagonale 21-15.

    Nella finale per il bronzo i norvegesi Mol-Sorum avevano piegato 2-0 i polacchi Bryl-Losiak (21-16, 17-21). Da segnalare che il match è stato arbitrato dall’italiano Giuseppe Curto con il transalpino Vincent Roche. LEGGI TUTTO

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    Storiche piazze del volley, la bella risposta dei 7mila di Cuneo. Il pareggio? Anche no

    Di Paolo AnnoniMancava dal 2013 la Nazionale a Cuneo e i piemontesi hanno festeggiato con tutti i crismi il ritorno degli azzurri nello storico Palasport San Rocco Castagnaretta, che non dimostra i 30 anni che ha. Ottima la regia della Federvolley, stretta la collaborazione tra i due club di serie A, Cuneo Granda Volley, che ha portato il femminile in serie A1 da alcuni anni e il Cuneo Volley, che dall’A2 vede sempre piuttosto vicino l’obiettivo di un passaggio in Superlega. Sono stati 7mila i biglietti staccati per le due sfide degli azzurri. Record per Italia-Stati Uniti, con 4.200 spettatori, poi 2.800 contro il Giappone, ma il sabato sera, si sa, si devono fare i conti con altri eventi sportivi, il calcio su tutti. I “Blue Brothers” storico gruppo di tifo organizzato cuneese hanno risposto ancora una volta presente.In un servizio sul quotidiano “La Stampa” in edicola oggi, domenica 21 agosto 2022, partendo dalla risposta della piazza viene fatta una vera e propria operazione amarcord sulla pallavolo a Cuneo, con i protagonisti di allora. Da Fefè De Giorgi, che ha sempre definito il palazzetto di Cuneo “il migliore”. “Io entrando riconosco l’odore” ha detto Fefè che di Cuneo è stato palleggiatore e allenatore. Stesse sensazioni che ha provato Philippe Blain, commissario tecnico del Giappone, ma ex giocatore di Cuneo, negli anni 1989-90, prima storia avventura in serie A dell’allora Alpitour Cuneo e 90-91 con i vari Da Roit, Ferrua, Gallia, Carletti, Dametto e De Luigi, per poi restare come allenatore con una squadra che schierava un certo Ljubo Ganev. Parola anche a Roberto Serniotti, che di Blain fu secondo allenatore e a Silvano Prandi, che sostituì Blain nel 1993 per scrivere a Cuneo come in altre piazze la storia della pallavolo. Settemila spettatori a guardare l’Italia in due match con nulla in palio non è niente male. Anzi, se una cosa non ha proprio convinto del DHL Test Match Tournament è stato lo “svilimento” del risultato delle partite. Italia-Stati Uniti che va avanti fino al quinto nonostante gli Usa avessero vinto i primi tre? Passi per un allenamento congiunto, ma per un match di volley, davanti a oltre 4mila spettatori e trasmesso in diretta su Rai Sport… Non è stato insomma proprio il massimo stravolgere una delle principale regola della pallavolo: “La partita viene vinta da chi si aggiudica per primo tre set”. Per non parlare del “pareggio 2-2”. Se c’è una cosa che ha sempre contraddistinto il volley è che ogni incontro deve avere un vincitore e un vinto. Un tempo (quando giocavano ancora Blain e Prandi) il 3-2 aveva lo stesso peso del 3-0 o del 3-1, valeva 2 punti in classifica. Poi è stata messa una pezza per dare un giusto riconoscimento a chi perdeva il 5°, ma il pareggio tra Giappone e Stati Uniti 2-2 proprio non si può vedere. Non sappiamo come l’abbiano presa anche i sostenitori delle due nazionali, visto che la storia ci ha insegnato che i due Paesi non sono mai stati molto amici.Divagazioni a parte, gli appassionati della pallavolo hanno dimostrato di avere sete di eventi di alto livello, in particolare nelle piazze storiche. Il prossimo Europeo 2023, organizzato in Italia con molte città coinvolte sarà una importante cartina tornasole del movimento. LEGGI TUTTO

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    Mondiali, De Giorgi “sacrifica” il Picci. Ecco i 14 di Lubiana

    Di Redazione In pochi credevano che Fefè De Giorgi avrebbe portato tre liberi a Lubiana per i prossimi Mondiali (l’Italia inserita nella Pool E gioca il primo incontro il 27 agosto contro il Canada). Alla fine il libero “sacrificato” è stato Alessandro Piccinelli, milanese, classe 1997 in forza alla Sir Safety Perugia. Solo un anno fa, De Giorgi lo aveva chiamato in corsa per gli Europei, dopo l’infortunio alla mano occorso a Federici. Quest’anno i giochi non sono andati invece come nelle speranze del Picci, che pure ce l’aveva messa tutta per giocarsi le sue chance (Il “Picci” prova a soffiare la maglia azzurra a Scanferla e… Balaso | Volley News). Nulla da fare invece, spazio a Scanferla e Balaso con quest’ultimo sempre più titolare. Non è detto che sulla scelta del coach abbia pesato anche l’opaca prestazione della ricezione azzurra contro gli Stati Uniti nella prima sfida del DHL Test Match Tournament, quando in campo era sceso proprio Piccinelli, ma nel sestetto italiano mancava anche un certo Michieletto. Di seguito la nota federale e le dichiarazioni del coach. Il commissario tecnico Ferdinando De Giorgi ha scelto i 14 atleti che prenderanno parte alla rassegna iridata in programma in Polonia e Slovenia dal 26 agosto all’11 settembre.Centrali: Simone Anzani, Gianluca Galassi, Leandro Mosca, Roberto RussoLiberi: Fabio Balaso, Leonardo ScanferlaOpposti: Giulio Pinali, Yuri RomanòPalleggiatori: Simone Giannelli (capitano), Riccardo SbertoliSchiacciatori: Mattia Bottolo, Daniele Lavia, Alessandro Michieletto, Francesco Recine Sciolto dunque l’ultimo dubbio riguardante il ruolo di libero con Scanferla che parteciperà ai Campionati del Mondo.Il programma di avvicinamento alla rassegna iridata prevede che la squadra lascerà il Piemonte nel primo pomeriggio dopo la seduta pesi del mattino per recarsi a Milano dove si allenerà presso il Centro Federale Pavesi fino a martedì 23 agosto. La partenza per la Slovenia è fissata per mercoledì 24. “Non è mai facile escludere qualche ragazzo – ha dichiarato il Commissario Tecnico Ferdinando De Giorgi – dispiace dover interrompere un sogno, soprattutto quando manca ormai poco al Mondiale, ma purtroppo il mio lavoro è anche questo. Un’esclusione rimane tale, indipendentemente da quando avviene. In un gruppo è importante saper accettare le decisioni e io so bene cosa significa dato che, come ricordo sempre, è capitato a me molti anni fa quindi so perfettamente cosa provano i ragazzi in momenti del genere. Al di là di queste considerazioni voglio ringraziare tutti gli atleti che hanno lavorato duramente e con grande professionalità durante l’intero percorso estivo; ci tengo poi a specificare che le mie sono decisioni esclusivamente riferite al momento specifico”.De Giorgi poi prosegue: “Quando faccio delle scelte queste sono sempre dettate dagli aspetti tecnici e fisici, ma naturalmente tengo in considerazione anche gli equilibri del gruppo e di conseguenza l’utilità di ogni singolo atleta per la squadra. Il nostro è un collettivo giovane che ha qualità tecniche e morali; affronteremo i Campionati del Mondo a viso aperto, senza nasconderci e vogliosi di far bene. E’ doveroso ricordare che per molti di loro sarà la prima esperienza in una rassegna iridata e questo è un fattore sul quale lavoreremo”. (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Tiberti, la chioccia. “Sogno di portare Brescia in Superlega”

    Di Redazione Da qualche stagione il bresciano Simone Tiberti è uno dei “senatori” della serie A2. Anche in questo campionato si dividerà con Manuel Coscione (che ha otto mesi in più) la palma di palleggiatore più esperto del campionato. L’altro veterano, Fabroni (è però classe 1981, mentre Tiberti e Coscione sono del 1980) è sceso in serie A3 a Catania. In Superlega ci sono sempre gli al momento inarrivabili Daniele Sottile alla Lube e Raphael a Verona, entrambi classe 1979. Certo, non mancano nel campionato italiano anche giovanissimi talenti, da Giannelli a Porro, passando per Sbertoli. Ma nel ruolo del palleggiatore è anche vero che testa e mani a volte sono più determinanti della prestanza fisica. Così il pensiero di smettere al momento non sembra sfiorare Simone Tiberti.Anche perché il regista della Consoli McDonald’s Brescia fino a maggio aveva dalla sua un compagno di squadra ancora più chioccia, l’ex mister Europa Alberto Cisolla. Ma senza il Ciso, che ha deciso di smettere dopo aver spento 45 candeline, ora Brescia diventa ancora di più Tiberti-dipendente. In un’intervista rilasciata a Vincenzo Corbetta e pubblicata sul quotidiano “Bresciaoggi”, Tiberti parla del suo rapporto con coach Zambonardi. Un legame consolidato e di grande fiducia, visto che Tiberti viene quasi considerato un secondo tecnico in campo. “Interpreto così il ruolo da quando avevo vent’anni” ammette il regista. Che spiega quanto sia importante dosare però i consigli soprattutto verso i più giovani. Lui del resto,  di pallavolo di alto e altissimo livello ne ha vissuta tanta da quella serie A2 nella Gabeca Brescia giocata 21 anni fa. Simone Tiberti di anni ne farà 42 il 13 settembre, ma l’entusiasmo è ancora quello della prima volta. Certo, “sento ancor più la responsabilità di essere la guida, di fare da chioccia” ammette. Gli obiettivi del campionato? I playoff e, perché no, la Coppa Italia. “Percorso difficile ma più veloce. Mi è rimasta qui la finale persa due anni fa contro Bergamo” dichiara Tiberti al quotidiano della leonessa d’Italia.  Il sogno? Portare Brescia in Superlega. LEGGI TUTTO

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    Con il Giappone è un’altra Italia, vittoria 3-1 e applausi

    Di Redazione E’ un’altra Italia quella che affronta il Giappone nell’ultimo incontro del DHL Test Match Tournament di Cuneo organizzato a Cuneo della Federazione Italiana Pallavolo come ultima tappa di avvicinamento ai Mondiali, che ricordiamo vedranno esordire gli azzurri il 27 agosto a Lubiana in Slovenia contro il Canada (l’Italia è nella Pool E con Canada, Turchia, Cina. Le prime due classificate di ogni raggruppamento, e le quattro migliori terze, daranno vita alla fase a eliminazione diretta). Progressi in ricezione e in attacco, il ritorno di Michieletto in campo si fa sentire e dà fiducia anche a Lavia.De Giorgi parte con Pinelli opposto a Giannelli, Anzani e Galassi al centro, Michieletto e Lavia (sarà il top scorer con 20 punti) schiacciatori laterali e Balaso libero. Nel corso del match viene dato ampio spazio a Russo su Galassi e il giocatore di Perugia è tra i più convincenti. Il Giappone è sceso in campo con Sekita palleggiatore, Nishida opposto, Otsuka e Takahashi Ran schiacciatori, Murayama e Yamauchi centrali, Yamamoto libero. La reazione dopo l’opaca prestazione contro gli Stati Uniti è stata evidente. Si chiude con il punteggio di 3-1 (25-20, 23-25, 25-16, 25-20). Vinto il primo parziale, gli azzurri hanno una flessione nel secondo set chiuso 25-23 dai nipponici con un po’ di rammarico perché Lavia non rischia il colpo del possibile 24-24, ma lo manda in palleggio nell’altro campo e il Giappone punisce. Il punto precedente era stato propiziato da Sbertoli sempre pronto ad entrare e fare male al servizio. Terzo set in equilibrio solo nei primi punti, poi monologo azzurro. Bene il già citato Russo, Anzani, che piantano chiodi nel taraflex serviti da un ispirato Giannelli e da Romanò entrato per Pinelli. Finisce 25-16. Quarto e ultimo set in fotocopia, l’Italia festeggia e guarda già al Canada. Foto Federazione Italiana Pallavolo LA CRONACA Nel primo set i ragazzi di De Giorgi hanno conosciuto una fase di difficoltà che li ha costretti a dover recuperare un parziale di -5 (12-7); ma proprio da quel momento sono stati bravi nel rimanere lucidi cercando una manovra di gioco sempre più fluida e progressivamente, dopo aver raggiunto la parità, hanno gestito la situazione fino al 25-20 dopo un primo set ball fallito che li ha portati sull’1-0. Nella prima frazione buone le percentuali in ricezione (79% positiva) e in attacco (56%).Secondo set durante il quale lo schema è sembrato ripetersi con i giapponesi in avanti e successivamente raggiunti sul 16-16. Proprio in quel momento però gli uomini di Blain hanno ripreso il comando delle operazioni; sul 18-16 in loro favore, Russo ha sostituito Galassi e Romanò Pinali. Sotto di quattro lunghezze (24-20) Giannelli e compagni hanno però annullato tre palle set agli avversari portandosi sul 24-23, ma proprio sul più bello un’azione offensiva gestita in maniera non proprio egregia ha annullato le speranze azzurre permettendo agli asiatici di portarsi sul 25-23, risultato che, naturalmente, ha decretato la parità.Terzo set iniziato con Romanò e Russo ancora in campo e azzurri apparsi subito vogliosi di riscatto; Giannelli e compagni sono stati costantemente in controllo e con buone trame offensive (68% in attacco) anche dal centro hanno finito per portarsi sul 2-1 grazie al 25-16 dopo aver fallito un primo set ball. Nella frazione molto bene anche a muro (7).All’inizio del quarto set De Giorgi ha concesso minuti in campo a Scanferla al posto di Balaso, ma il leitmotiv della gara non è cambiato con l’Italia costantemente in avanti e con il CT che ha poi inserito Recine per Michieletto e Mosca per Russo. Alla fine gli azzurri hanno finito per imporsi sul 25-20 chiudendo in proprio favore il match.     ITALIA-GIAPPONE 3-1 (25-20, 23-25, 25-16, 25-20)ITALIA: Lavia 20, Galassi 3, Giannelli 3, Michieletto 15, Anzani 9, Pinali 5, Balaso (L). Sbertoli 1, Russo 10, Scanferla (L), Romanò 11, Recine 1, Mosca. Ne. Bottolo, Piccinelli (L). All. De GiorgiGIAPPONE: Ran 8, Yamauchi 7, Nishida 21, Otsuka 9, Murayama 8, Sekita 2, Yamamoto (L). Miyaura 2, Takanaschi K., Oya, Ogawa (L), Onodera, Ishikawa 1, Sato. Ne. Higuchi. All. BlainArbitri: Venturi, PasinDurata set: 27’, 31’, 22’, 24’Spettatori: 2800Italia: a 5 bs 17 mv 12 et 22Giappone: a 3 bs 10 mv 4 et 20Il link per la galleria fotografica QUI(fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO