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    Perugia, Anastasi pronto a partire: “Vi spiego come imposterò il mio lavoro”

    Di Redazione Con pochi, ma buoni, lunedì 8 agosto prenderà il via il raduno della Sir Safety Perugia. “Preparazione fisica, concentrata al mattino, con pesi e piscina e non tanta palla nella prima settimana, dalla seconda un po’ di beach per iniziare a saltare ed a sviluppare i fondamentali. Tutto con grande tranquillità”. Questo il menù predisposto dal nuovo allenatore Andrea Anastasi.“La prima parte del lavoro – prosegue -, diciamo almeno il primo mese, sarà ovviamente molto incentrata sulla preparazione fisica e sulla tecnica individuale. Sono molto sereno perché di tempo, prima dell’inizio della stagione, ce n’è. Sono anche molto contento perché, in questa prima fase, avrò modo di lavorare e di conoscere lo staff, di conoscere il club, i ragazzi che ci saranno e l’ambiente. Certamente sarà un primo mese oggettivamente complicato perché potremo lavorare con un numero davvero ridotto di atleti, gli altri li recupereremo strada facendo alla fine del Mondiale ben sapendo che avranno bisogno anche di un po’ di riposo”. “Ma allo stesso tempo sarà un primo mese molto importante nel quale avremo l’obiettivo di mettere in forma i quattro ragazzi che ci saranno dall’inizio, un piccolo gruppo di lavoro all’interno del quale però ci sono dei giocatori sicuramente molto importanti per la nostra squadra. Poi a settembre programmeremo alcuni test amichevoli e degli allenamenti congiunti in zona per dar loro la possibilità di fare sei contro sei”. Certo, per un nuovo coach non avere il gruppo a disposizione non è certamente un aspetto agevole nell’impostazione del lavoro. “È chiaro – ammette Anastasi -, impostare la preparazione alla stagione con tutti questi atleti assenti non è facile, ma nella pallavolo, specialmente in squadre di alto livello, è così e la prendo con molta filosofia. L’aspetto complicato riguarda soprattutto lo sviluppo del gioco e delle situazioni in campo secondo quelle che sono le mie idee e la mia filosofia di pallavolo sotto l’aspetto tecnico-tattico. Questioni che potremo approfondire solo nelle ultime due settimane di preparazione e quindi a ridosso dell’inizio della stagione. Ci vorrà come sempre un po’ di pazienza, ma il nostro primo obiettivo è la Supercoppa alla fine di ottobre dove vogliamo arrivare nelle migliori condizioni”. Tutto pronto per partire dunque. In attesa dei nazionali impegnati al Mondiale. “Per quello che riguarda i ragazzi che disputeranno i Mondiali, per me come tecnico sarebbe bello se tornassero tutti con un bel risultato, ma ovviamente questo non sarà possibile per tutti. La cosa importante è che tornino tutti sani e carichi in vista della prossima stagione”.  (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Change the Game, si intensifica la lotta agli abusi: sede, sportello, spot e mostra

    Di Paolo Annoni Per i lettori di Volley NEWS il progetto “Ti Ascolto” ideato da Consorzio Vero Volley e Change the Game è qualcosa ormai di familiare e consolidato. Nella homepage del nostro sito c’è un banner che vi porta al modulo per segnalare in forma anonima casi di abusi e di violenza e a tutte le informazioni sull’iniziativa contro gli abusi nel mondo dello sport. Abbiamo chiesto alla presidente di Change the Game, Daniela Simonetti, giornalista e scrittrice pluripremiata, quali siano gli ultimi sviluppi della realtà e i progetti per il prossimo futuro. Ne è nata una lunga e formativa chiacchierata, che ora vi raccontiamo ora in due “puntate”: la prima oggi e la seconda domani. Perché il progetto intrapreso da Daniela, con il sostegno diretto di Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, è come un grande albero, sul quale sono cresciuti molti rami, e ciascun ramo ha iniziato a dare i suoi frutti. Foto Premio Internazionale Città di Como “Diciamo che più che un albero con dei frutti, io ed Alessandra, oggi, possiamo parlare di miracoli – spiega Daniela Simonetti – siamo sempre in movimento. Per quanto riguarda la fase progettuale e anche fisica, di Change the Game, visto che a breve potremo inaugurare la nostra sede all’interno dell’Arena di Monza. Si tratta di un luogo con un potente valore simbolico. Change the Game dentro un grande palasport. Servono del resto segnali concreti, affinché venga combattuta e condannata ogni tipo di violenza in ambito sportivo“. L’approccio dell’associazione si fonda su valori positivi e di prevenzione. Attraverso percorsi formativi con gli allenatori, ad esempio: “In settembre avvieremo un primo corso. Stiamo giocando d’anticipo anche rispetto alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Dobbiamo unire nella formazione allenatori, famiglie e atleti, ovvero i principali attori dello sport” spiega sempre Daniela Simonetti. “Stiamo parlando di un progetto che non ha precedenti in Italia. Parlare a tutti e non soltanto a una categoria, ha una forte spinta positiva e propositiva. Non si vuole e deve criminalizzare nessuno. L’allenatore non è sul banco degli imputati, anche sovente è proprio il coach al centro di casi di abusi e violenza. Noi cerchiamo di fare cultura sportiva e sociale e non solo repressione“.  All’attività da remoto, avviata con lo sportello telematico “Ti Ascolto” in collaborazione con il Consorzio Vero Volley, si unisce un secondo importante progetto in presenza: a Milano è infatti prevista l’apertura del primo sportello di ascolto. “Partiamo da Milano, con uno sportello fisico – spiega la presidente – anche alla luce delle numerose segnalazioni di abusi ricevute a livello telematico. Se c’è una cosa che mi ha molto colpito è il fatto che tutte le denunce ricevute avevano un fondamento. Le stiamo seguendo una ad una. Non riguardano un solo sport, spaziano dalle arti marziali, al volley, dal nuoto alla ginnastica. Credo siano elementi che devono fare riflettere. Queste famiglie si sono rivolte a noi a ragion veduta, nella consapevolezza di aver individuato un soggetto che abbia la capacità e la forza di sostenerle nel difficile percorso che prevede la denuncia di un abuso. Noi siamo innanzitutto delle persone che sanno ascoltare. Non per nulla io ed Alessandra abbiano battezzato lo sportello: Ti ascolto“. Lo sportello in presenza nasce dal serrato dialogo tra Change the Game e il Comune di Milano: “Anche la vicinanza con le istituzioni, tutte, ha un forte valore simbolico. Lo spiegheremo in settembre all’inaugurazione dello sportello. Queste vittime, queste persone fragili, non solo vanno ascoltate, ma devono sentire la solidarietà e il coinvolgimento delle istituzioni. Troppo spesso le vittime di abusi si sono sentite prima ingannate e violate e poi cancellate e dimenticate da tutti“. Per quanto riguarda il prezioso lavoro svolto con le Federazioni sportive, Change the Game ha intensificato i colloqui con la FIFA, per realizzare la prima realtà a livello mondiale in tema di abusi sfruttando l’expertise italiano. L’associazione sta collaborando anche con la Federcalcio a livello nazionale in particolare con contatti con l’Area di supporto psicologico del settore giovanile azzurro. “La Figc sta facendo un lavoro straordinario, che speriamo venga presto seguito da altre federazioni – commenta sempre la presidente Simonetti – Per me è stata un’esperienza a livello umano e professionale totalizzante dal punto di vista dell’impegno, dell’interesse e della qualità. Faccio parte della Commissione tutela dei minori. Un tavolo attivo e operativo, che è in grado di dare un forte segnale a tutto lo sport“. La proposta è di istituire un osservatorio triennale per il monitoraggio del fenomeno di tutti i tipi di violenza: sessuale, psicologia e fisica nello sport. La fenomenologia fino ad oggi non è infatti mai stata analizzata a livello quantitativo e qualitativo. “La speranza è che già entro dicembre si possa ragionare su dati oggettivi per costruire delle politiche più specifiche per combattere ogni forma di violenza. Prima di tutto è necessario comprendere la dimensione del fenomeno. Se dobbiamo basarci sull’esperienza di questi primi mesi di sportello telematico, i numeri sono già drammatici. Da quando abbiamo fondato l’associazione sono arrivate un centinaio di denunce. Ora si deve giungere a interventi mirati. Abbiamo individuato le possibilità di intervento da parte della Giustizia sportiva, un primo pacchetto di proposte ha già avuto l’accoglimento da parte del CONI“. Change the Game si batte, in particolare, affinché qualsiasi tesserato che venga riconosciuto nei tre gradi di giudizio colpevole di un abuso venga radiato a vita dalle Federazioni: “Adesso questo non avviene. Ci sono tesserati con condanne definitive per abuso sui minori, che sono passati ad esempio da uno sport all’altro. Sono ancora a contatto con dei bambini o dei ragazzi” spiega la presidente. Change The Game ha chiesto di rendere obbligatoria la presentazione dei certificati penali anche per alcune figure che lavorano nello sport. Oggi la legge non lo prevede e spesso ai contratti viene allegata soltanto un’autocertificazione: “La giustizia sportiva deve adeguarsi a quella che è una nuova emergenza. Si devono affilare le armi per una tutela reale delle bambine e dei bambini nello sport – dice ancora – ma si deve lavorare anche in altre direzioni. Pensiamo ad esempio a una task-force di professionisti dedicati a queste vicende, che vanno affiancare le Procure federali nei casi che richiedono competenze specifiche. La guerra contro gli abusi non è una battaglia che si vince in un giorno solo. Servono rigore, organizzazione, tempo e pazienza“. E serve anche la mano tesa da parte della politica. Politica che fin dai primi passi di Change The Game, non si è rivelata affatto sorda. Basti pensare che grazie a un progetto del Dipartimento della Famiglia il prossimo 18 settembre verrà girato a Milano il primo spot televisivo sociale sul tema. Lo spot sarà diretto dal regista monzese Claudio Casazza, da tempo impegnato anche su temi sociali. Un altro messaggio potente dedicato all’ambito sportivo. Verranno coinvolti nello spot atleti di volley, di baseball e softball, ed è in corso un dialogo anche per il coinvolgimento della Federugby. Prevista pure la realizzazione di una mostra fotografica con protagonisti tutti i bambini che prenderanno parte allo spot televisivo. “Sono tutti segnali importanti di collaborazione tra i vari sport, dal calcio, con il quale abbiamo trovato piena convergenza, a discipline molto diverse, ma purtroppo non immuni da possibili casi di violenza. Stiamo lavorando tantissimo anche con l’estero, per allineare l’Italia e altri Paesi del mondo grazie al collegamento e al coordinamento della FIFA. Si deve sempre prendere spunto da quello che fanno gli altri. L’esempio deve essere di stimolo per fare meglio, fare rete ed avere maggiore forza. Si è visto già nell’esperimento dell’osservatorio sulla parità di genere. Lo stesso modello va replicato sul tema degli abusi sessuali sui minori. Tema che purtroppo il mondo ha finora un po’ oscurato e che necessita di essere illuminato con una luce nuova anche nel mondo dello sport. E noi stiamo lavorando tantissimo anche in queste ore, anche in questo mese di agosto affinché tutto possa partire a breve“. Stretto il dialogo anche con il prefetto savonese Ugo Taucer, Procuratore generale dello Sport all’interno del CONI. Taucer ha chiesto a tutti i procuratori Federali di non applicare più nella giustizia sportiva la formula del patteggiamento senza incolpazione. Il classico colpo di spugna che lascia la vittima violata ancora più sola e il colpevole del reato senza neppure una menzione. Alcune Federazioni non hanno però ancora recepito questa indicazione. Change the Game auspica una collaborazione ancora maggiore con i centri antiviolenza, come sottolineato dal presidente del Cipm (Centro italiano per la promozione della Mediazione), il criminologo Paolo Giulini. (Il seguito dell’intervista a Daniela Simonetti sarà online da domani, venerdì 5 agosto) LEGGI TUTTO

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    Kaziyski rilancia Trento: “Importante aver confermato la stessa ossatura”

    Di Redazione Matey Kaziyski, 38 anni il prossimo 23 settembre, è già carico in vista della prossima stagione. A margine della sua presenza al BIG Camp, lo schiacciatore bulgaro è stato intervistato da RTTR, storico media partner di Trentino Volley.“Per me è sempre un grande piacere venire qui per incontrare i giovani partecipanti al Camp – ha risposto alla giornalista Francesca Quattromani – ; durante l’estate i ragazzi hanno bisogno di iniziative come queste per continuare a giocare a pallavolo e non perdere la possibilità di tenersi allenati ma anche di stare in compagnia in nome della stessa passione: la pallavolo e, più in generale, lo sport”.“Come Trentino Volley siamo reduci da un’ottima stagione, quella appena conclusa, e quindi fra meno di una settimana ripartiremo con lo spirito positivo che abbiamo conservato dal recente passato – ha proseguito Matey – . Proveremo a concedere il bis, anzi a fare anche qualcosa in più ma probabilmente almeno all’inizio avremo qualche difficoltà in più visto che la maggior parte dei giocatori della rosa saranno impegnati fino a metà settembre con le rispettive nazionali”. “Chi lavorerà a Trento durante il mese di agosto farà il massimo per farsi trovare pronto, in attesa di avere poi la squadra al completo. Aver confermato l’ossatura del sestetto titolare dell’ultimo campionato è stato importante ed è una situazione che mi rende particolarmente contento perché il rapporto che si era creato fra di noi era davvero buono e perché sono sicuro che i nuovi acquisti non avranno problemi ad inserirsi al meglio nel gruppo. Gli avversari però hanno cambiato molto e quindi dovremo capire effettivamente quale sarà il nostro reale valore per il prossimo campionato rispetto a loro. Vogliamo continuare il discorso iniziato un anno fa”. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Torneo WEVZA, azzurrine beffate all’esordio dal Portogallo

    Di Redazione Non basta la grinta alle azzurrine della Nazionale Under 16 femminile per imporsi nella gara d’esordio del Torneo Internazionale WEVZA – Under 17 femminile. All’Estra Forum di Chiusi le giovani atlete guidate dal tecnico Pasquale D’Aniello sono state superate 3-2 (25-17, 10-25, 25-16, 19-25, 15-12) dal Portogallo. Per l’Italia una buona prova di squadra: le azzurrine sono riuscite a tenere testa e a mettere in difficoltà, a più riprese, le avversarie. Best scorer di serata l’azzurrina Ludovica Tosini che ha realizzato 26 punti. L’Italia tornerà in campo giovedì sera alle 20.00 all’Estra Forum di Chiusi per affrontare la Francia nella seconda giornata del Torneo Internazionale WEVZA. Tutte le gare del Torneo Internazionale Under 17 femminile WEVZA saranno trasmesse in diretta sul canale YouTube della Federazione Italia Pallavolo (QUI). CRONACA – Il primo set ha visto l’Italia partire da subito in difficoltà (10-3) e il Portogallo continuare a dettare il ritmo della gara (18-9). Nel finale le azzurrine hanno provato a limare il distacco (21-15) ma le portoghesi non hanno permesso loro di rientrare e hanno conquistato il set (25-17). Il rientro in campo ha visto le due formazioni procedere a parti invertite: è stata l’Italia a imporre da subito il proprio gioco (2-9), a mantenere le avversarie a distanza (6-16) e a riportare in parità il conto set (10-25). Nella terza frazione è stato nuovamente il Portogallo a portarsi in vantaggio (8-5), mantenere alto il ritmo (17-6) e a riportarsi in vantaggio (25-16). Nuovo capovolgimento di fronte nel quarto parziale con le azzurrine che sono partite forte (0-4), hanno mantenuto il vantaggio (8-12) e, dopo ave respinto un tentativo di riaggancio del Portogallo (16-17), hanno riaperto il match (19-25) portando la partita al tie break. E’ stato l’equilibrio a caratterizzare per un lungo tratto il 5° set (6-6). Il primo vantaggio del Portogallo (8-6) è stato prontamente recuperato dalle azzurrine (8-8). Sul 10-10 le portoghesi hanno trovato l’accelerazione decisiva (13-10) che ha permesso loro di chiudere set e partita (15-12). PORTOGALLO-ITALIA 3-2 (25-17, 10-25, 25-16, 19-25, 15-12)PORTOGALLO: Cerveira 5, Coelho 15, Garrido 7, Ferreira 16, Torres 10, Nunes 5; Marques (L), Campos, Peres. Ne: Maral, Rodrigues, Carvalho. All. Santos.ITALIA: Spaziano 2, Tosini 26, Sari 5, Peroni 1, Nozza 2, Genovese 5; Fanfani (L), Aimaretti 3, Bovolenta 2, Orso 10, Schillkowski 3, Spada 5. Ne: Armando, Talarico. All. D’Aniello.DURATA SET: 21’, 17’, 23’ 24’, 16’PORTOGALLO: 14 a, 10 bs, 9 mv, 31 etITALIA: 14 a, 12 bs, 10 mv, 36 et (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    CEV Nations Cup, seconda giornata: azzurre ai quarti, buon esordio per le coppie maschili

    Di Redazione Continua lo spettacolo del beach volley in Austria. È terminata la seconda giornata per le coppie italiane impegnate nella CEV Nations Cup 2022 in corso di svolgimento a Vienna. Nel tabellone femminile l’Italia, dopo aver superato al golden set le padrone di casa dell’Austria nella giornata di ieri, questa mattina hanno ceduto 2-1 alla Germania nella seconda uscita della Pool B. La prima coppia a scendere in campo è stata quella composta da Reka Orsi Toth e Sara Breidenbach; le azzurre hanno perso 2-0 (22-20, 21-18) contro Julia Sude eKarla Borger; il confronto tra le due nazioni è poi proseguito con il successo al tie break (14-21, 21-15, 16-14) ottenuto da Claudia Scampoli e Margherita Bianchin contro Cinja Tilmann e Svenja Muller, coppia tedesca numero 1 nel ranking, vittoria che ha ristabilito così la parità fra le due nazioni. A differenza di ieri, questa volta però il golden set è stato sfortunato per l’Italia; le azzurre Bianchin/Scampoli infatti hanno ceduto 16-14 alla coppia Sude/Borger, risultato che di fatto spedisce l’Italia ai quarti di finale in programma domani alle ore 16.45 contro la Lettonia. Golden Set che però che ha sorriso alla nazionale azzurra nel tabellone maschile. Oggi infatti hanno debuttato nella manifestazione Paolo Nicolai e Samuele Cottafava ed Enrico Rossi e Adrian Carambula. Appassionante la sfida che ha visto i beachers italiani affrontare la Polonia. I primi a scendere sullsa sabbia sono stati Rossi/Carambula; gli azzurri si sono imposti 2-0 (21-17, 21-16) su Piotr Kantor e Maciej/Rudol nel primo incontro della Pool A. Nel secondo match Paolo Nicolai e Samuele Cottafava hanno invece ceduto al tie break (21-12, 21-23, 15-11) contro Michal Bryl e Bartosz Losiak. Paolo e Daniele alla fine di un golden set molto combattuto e vinto 19-17, si sono rifatti vincendo proprio contro Bryl/Losiak ipotecando così un importante vittoria complessiva per 2-1. Domani le due coppie azzurre saranno impegnate alle ore 11 nel difficile confronto contro la Norvegia, dove a spiccare ci saranno i plurimedagliati Anders Mol e Christian Sorum.  (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Serbia femminile, Santarelli ne chiama 17 per il primo raduno pre-Mondiale

    Di Redazione Vacanze già finite per Daniele Santarelli, già al lavoro con la sua Serbia per preparare il Mondiale in programma in Olanda e Polonia dal 23 settembre al 15 ottobre. Diciassette le giocatrici convocate per questo primo raduno in corso di svolgimento a Belgrado, poi il gruppo si sposterà a Kopaonik dall’11 al 24 agosto e a settembre scenderà in campo a Napoli per tre test match contro Italia, Turchia e Polonia. Torna, come previsto, Boskovic, ma non c’è Ognjenovic. Queste le 17 atlete convocate: Palleggiatrici: Bojana Drca, Sladjana Mirkovic.Opposta: Ana Bjelica, Tijana Boskovic.Centrali: Jovana Stevanovic, Mina Popovic, Maja Aleksic, Jovana Kocic, Minja Osmajic.Schiacciatrici: Brankica Mihajlovic, Katarina Lazovic, Sara Lozo, Bianka Busa, Bojana Milenkovic.Liberi: Teodora Pusic, Bojana Gocanin, Aleksandra Jegdic. LEGGI TUTTO

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    Lube, Massaccesi soddisfatto del mercato: “Volevamo giovani di valore e li abbiamo presi”

    Di Redazione In attesa che la Cucine Lube Civitanova torni al lavoro nella seconda metà di agosto, il vicepresidente biancorosso Albino Massaccesi esprime tutta la sua soddisfazione per il roster  allestito in fase di mercato, promuove la decisione della Lega Pallavolo Serie A di giocare in Sardegna la F4 di Del Monte® Supercoppa SuperLega e si dichiara soddisfatto per l’andamento della campagna abbonamenti dei campioni d’Italia. La Cucine Lube vuole aprire un altro ciclo! Il nuovo roster farà battere il cuore ai tifosi? “Sono soddisfatto del team allestito e anche tanti supporter hanno apprezzato come ci siamo mossi! Volevamo giovani di valore e li abbiamo presi. Atleti di qualità che hanno entusiasmo da vendere e si giocheranno il posto con grandi motivazioni, misurandosi in un campionato eccellente senza risparmiarsi! La partenza di Juantorena e la regola degli italiani in campo potrebbero limitare le potenzialità del collettivo in SuperLega. Di volta in volta qualcuno dei giovani emergenti dovrà sedersi in panchina. In Champions League, senza paletti all’utilizzo degli stranieri, avremo più opzioni e saremo più competitivi, ma si parla di un torneo duro con molte variabili, a iniziare dai sorteggi”.  La Supercoppa si giocherà in Sardegna! I tifosi sono divisi sul web. “Per rispondere devo parlare anche da vicepresidente di Lega! L’organizzazione della Supercoppa è in carico alla Lega e non alla società che ha vinto il campionato, anche se negli ultimi anni spesso sono stati i campioni a ospitare la F4. La scelta della Sardegna nasce da lontano perché da tempo si parlava di organizzare una manifestazione importante anche lì. Abbiamo l’appoggio di una regione. In ogni caso, se non fosse stata organizzata a Cagliari, magari la scelta sarebbe caduta su un’altra località e non su Civitanova Marche. Dal punto di vista dei risultati la Lube non ha una storia recente positiva in Supercoppa, ma vuole rifarsi. Sarà una kermesse bella e stimolante!”. Come procede la vendita degli abbonamenti stagionali della Lube? “Nel weekend il botteghino ha chiuso i battenti e riaprirà il 22 agosto, ma prosegue la vendita online grazie al circuito Vivaticket. Possiamo ritenerci soddisfatti al momento perché gli abbonamenti venduti, nonostante le difficoltà del periodo e i timori legati ai contagi, sono in linea con quelli del periodo pre-Covid. Speriamo che il trend vada avanti senza frenate!” (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Caso Zaytsev, giornali e tifosi concordi: “Dirsi addio così fa male”

    Di Giuliano Bindoni Una volta, neanche troppo in là con i tempi, si diceva che le bandiere nello sport non esistono più. Poi, di recente, abbiamo scoperto che quelle poche rimaste non si riusciva a tirarle giù, e dai e dai, qualcuna alla fine si è anche strappata. Inutile fare nomi, sappiamo tutti come certe situazioni, certi addi, siano stati forzati oltremodo macchiando indelebilmente, nei ricordi degli stessi campioni e dei loro tifosi, intere carriere proprio a pochi passi dall’ultimo traguardo. Perché, oggi forse più di ieri, si dice che contano solo i risultati. A noi, invece, piacerebbe pensare che almeno nello sport ci fosse sempre il giusto rispetto e riconoscenza nei confronti di chi sul campo ha sempre dato tanto e che, giunto alla sua ultima gara, partita, sfida, sarebbe anche giusto che per una volta invece di dare ricevesse in cambio qualcosa. Che sia esso un tributo dei tifosi, un ultimo saluto, un ultimo grazie. Lo stesso avrebbe dovuto valere anche per Ivan Zaytsev e per la sua lunga storia con la maglia azzurra. Una storia lunga 14 anni e oltre 250 partite, che nella serata di lunedì 1 agosto si è conclusa bruscamente con l’esclusione dalla lista per il Mondiale. Più di qualcuno, sui giornali in edicola oggi, ha sottolineato quanto sia stato poco rispettoso fargli fare più di mille chilometri in auto per raggiungere il ritiro di Cavalese solo per dirgli di rimettersi in viaggio e tornare a casa. Di sicuro l’intento del ct Ferdinando De Giorgi non è stato quello di umiliare Zaytsev, ma bensì quello di comunicargli e spiegargli la sua decisione di persona, guardandolo negli occhi. Se l’intenzione era la migliore, e non abbiamo alcun dubbio che lo fosse, gli effetti sono e saranno però i peggiori. E questo forse De Giorgi non l’aveva calcolato a dovere. Punto primo: se addio alla nazionale doveva essere, perché alla fine della fiera di questo si tratta, per uno come Zaytsev forse sarebbe stato più opportuno e rispettoso concordare insieme che la VNL sarebbe stata la sua ultima volta in maglia azzurra, permettendogli da una parte di godersi l’ultima passerella, ma anche di comunicarla nei modi e nei tempi che lui avrebbe ritenuti più opportuni. Bologna, poi, teatro delle Finals, sarebbe stata a tutti gli effetti la cornice ideale per il lungo e meritato abbraccio con i suoi tifosi. Un’occasione irripetibile e clamorosamente mancata. Punto secondo: oltre al danno, la beffa per De Giorgi ora sta nel fatto che invece di alleggerire i suoi “giovani azzurri” dalla presenza ingombrante di un totem come Zaytsev, questa decisione non farà altro che mettere su di loro, e anche sul CT stesso, una pressione che fatichiamo a immaginare, perché se al Mondiale le cose andranno male tutti sapranno contro chi puntare il dito e con quale motivazione. Dan Peterson, quando allenava, diceva sempre che se hai dei totem in squadra te li devi tenere stretti, perché se perderai con i totem i tifosi lo accetteranno più di buon grado, ma se perderai con i giovani ti massacreranno. E un piccolo, neanche tanto, antipasto lo si può leggere tanto in alcuni commenti sulla carta stampa, come quello del collega Pierfrancesco Catucci del Corriere della Sera che titola il suo pezzo Mille chilometri in auto per sentirsi dire “sei fuori”, quanto nei tanti commenti apparsi in queste ore sui social. “Allora perché convocarlo a Cavalese? Non capisco. Poteva non convocarlo del tutto, invece di convocarlo e poi mandarlo a casa. Mi dispiace per Ivan, è sempre stato molto attaccato alla maglia italiana”; “Secondo me Ivan ci sarebbe stato bene nel gruppo, in fondo un atleta con esperienza ci vuole sempre e lui poteva nei momenti di crisi dare una mano alla squadra, non so se è una scelta fatta bene”; “Mi dispiace molto! È stato un grande!”; “È un mito”; “Deve decidere lui, grande campione e persona splendida”; “Un peccato, scelta molto discutibile”; “Grazie per tutto quello che hai dato alla nazionale e ai tifosi” sono solo alcuni tra le centinaia di commenti postati sulla nostra pagina Facebook. Per onestà intellettuale riportiamo che ce ne sono anche tanti altri che condividono la scelta di De Giorgi, che salutano e “pensionano” (qualcuno anche malamente) Zaytsev e pensano già al nuovo corso. Ma si sà, il mondo è bello perché è vario. LEGGI TUTTO