Aveva lasciato un bellissimo ricordo dopo le sue esperienze positive a Perugia, Padova e Monza. Ritrovare quindi Jan Zimmermann nel progetto della Gioiella Prisma Taranto è solo il segnale che la volontà di ritornare nella sua seconda patria dopo un’esperienza estera come quella della Turchia era un obiettivo non solo dei club nostrani, bensì anche di questo ottimo regista.
“Sono contento di essere rientrato in Italia perché in ogni esperienza fatta in questi anni mi sono sempre sentito a casa. Dopo la Germania, che è il luogo in cui sono nato e cresciuto, credo che l’Italia sia il paese che sento più vicino”.
Foto Ufficio Stampa Kioene Padova
Quarta esperienza, dopo Perugia, Padova e Monza. Nelle precedenti dicono che lei sia stato capace di lasciare il ricordo di una persona unica.
“Le prime tre sono esperienze nelle quali sono stato in grado di creare delle amicizie e lasciare un buon ricordo in società. Nel periodo di Perugia ad esempio sono rimasto molto legato con Travica e Bata, a Padova con Luca Beccaro, ora assistente allenatore. A Monza non posso non citare Maar e Galassi. In generale però ho creato dei bellissimi rapporti ovunque”.
foto Lega Volley
Rispetto allo Zimmermann di cinque anni fa al suo arrivo in Italia, chi è Jan oggi?
“Un ragazzo che sicuramente è cresciuto molto in questi cinque anni. Un pallavolista che in campo ha trovato più consapevolezza e che oggi scende in campo con più tranquillità e serenità e riesce ad affrontare meglio certi momenti della gara. Ogni esperienza mi ha dato molto, forse a Padova e Monza ho avuto maggiore possibilità di esprimermi in campo ed è per questo che nel mio piccolo sono riuscito ad emergere”.
L’ultima stagione arriva persino a giocare in Turchia. Ha sentito la nostalgia dell’Italia?
“Esattamente come senti la nostalgia di casa. Ma è stata una bellissima esperienza che porto nel cuore”.
foto Instagram @janzi17
Anche perché si è guadagnato la possibilità di avverare il suo sogno, ovvero giocare le Olimpiadi.
“Parigi è stato un sogno per tutta la vita, un sogno che sono riuscito a realizzare. Le Olimpiadi restano il punto di arrivo ed un evento imparagonabile per la carriera di un atleta che gioca a pallavolo. È un’esperienza completamente diversa rispetto alle altre”.
Cosa ricorda di così unico in quei giorni?
“Tutto. Mi creda, si vive dentro un sogno e qualsiasi cosa acquista valore”
foto Instagram @janzi17
Quindi Zimmermann ha gradito anche i letti in cartone e il ventilatore in camera che tanto ha fatto disperare alcune nazioni.
“Posso fare una battuta? Per giocare le Olimpiadi io avrei sopportato anche sei mesi di letti di cartone e temperature ben più alte di quelle percepite a Parigi. Le rivivrei subito se mi garantissero di poter passare dei giorni così belli”.
Ho visto che ha tatuato i cinque cerchi.
“Subito dopo la fine. Il ricordo di un’esperienza unica, per la gioia di mamma che non ama molto i tatuaggi, ma ha capito perfettamente (ride n.d.r.)”.
foto Instagram @janzi17
Ora però la testa è a Taranto.
“L’impatto è stato molto buono. È il posto perfetto in cui recuperare le emozioni del post Parigi, anche perché non ho avuto tanto tempo per fare le vacanze dopo la fine delle Olimpiadi. Quindi a Taranto mi sono consolato con un bellissimo ambiente, un bellissimo clima e il mare che aiuta sempre”.
foto Gioiella Prisma Taranto
Cosa diciamo della squadra?
“Mi piace molto. Ho ritrovato Pippo (Lanza n.d.r.) con cui abbiamo legato nel periodo di Perugia e per il resto sono contento della squadra che è stata allestita”.
Per lei cosa rappresenta questa stagione?
“Rappresenta un passo avanti per la mia carriera. Sono stato voluto e benvoluto da subito, quindi ho scelto di far parte di questo progetto con entusiasmo. L’obiettivo personale è di essere uno dei giocatori importanti, sul quale la squadra si appoggia. Voglio poter essere un leader per questa squadra e poter dare sempre una mano”.
foto Gioiella Prisma Taranto
Curiosità: lei è uno dei pochi pallavolisti che produce podcast.
“Sì, si chiama Lucky Experience e lo trasmettiamo assieme al mio amico Moritz Liss. L’idea è quella di parlare di pallavolo, della carriera di Moritz che è un manager e in generale della vita di entrambi. Mi piace poter diffondere la pallavolo anche attraverso un qualcosa come i podcast”.
Di Roberto Zucca LEGGI TUTTO