consigliato per te

  • in

    Carlotta Cambi ancora a Pinerolo: “Il primo tassello a cui abbiamo pensato”

    Arriva una delle conferme più attese per i tifosi della Wash4Green Pinerolo: la società piemontese ha annunciato che anche nella prossima stagione, la seconda consecutiva, Carlotta Cambi sarà la regista delle “pinelle”. Arrivata lo scorso anno da Novara, la palleggiatrice classe 1996 ha disputato un’ottima stagione, tanto da guadagnarsi la convocazione in nazionale.

    “È stato il primo tassello a cui abbiamo pensato nella la costruzione del roster per la prossima stagione – commenta soddisfatto il ds Francesco Cicchiello – e da lì siamo partiti con le altre conferme e i nuovi innesti. L’estro e la fantasia di Carlotta nel dirigere la squadra sono stati determinanti per il raggiungimento di risultati storici per la Società. Carlotta si è ambientata benissimo a Pinerolo, dove ha conquistato gara dopo gara il pubblico. Con le sue prestazioni ha confermato di essere una delle migliori alzatrici del campionato italiano ed il suo ritorno in nazionale non può che riempirci d’orgoglio“.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

  • in

    Sylla commenta la decisione di Velasco: “Fascia o meno, dedizione e impegno non cambieranno”

    Eccoci qua cara Italia. È stato un onore essere il tuo capitano. Ti ho sempre RISPETTATA e ONORATA nel bene, ma soprattutto nel male. È tempo per me di fare un grande grandissimo in bocca al lupo ad un’amica e atleta fantastica, dacci dentro Anna Danesi“.

    È con queste parole, affidate ai suoi canali social, che Myriam Sylla commenta a modo suo la decisione del nuovo ct Julio Velasco di nominare un nuovo capitano della nazionale femminile. Sottolineiamo “a modo suo” perché ancora una volta Sylla ha dato dimostrazione di grande maturità, saggezza, eleganza, leadership.

    Non solo, al suo post ha aggiunto anche un post scriptum forse ancor più eloquente: “Fascia o meno, su quella maglia il mio impegno e la mia dedizione non cambieranno”. Crediamo non ci sia altro da aggiungere.

    (fonte: Instagram) LEGGI TUTTO

  • in

    Leon saluta Perugia, si chiude un cerchio, “un bel pezzo di vita”

    Alle volte la vita ci costringere a mettere un punto e andare a capo. Lo stesso vale anche nello sport, ma non sempre si tratta di addii indolori. È il caso ad esempio di Perugia, quest’anno campione di tutto, e del suo capitano, anzi bandiera, Wilfredo Leon. Entrambi dopo il tricolore sono stati chiamati a mettere quel fatidico punto per ricominciare da capo, ognuno percorrendo la sua strada. Come si saranno lasciati? Bene? Male? Di seguito riportiamo la lunga lettera indirizzata dal club umbro al campione cubano naturalizzato polacco, oltre al messaggio postato sui social qualche giorno fa dallo stesso Leon.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Chiudere il cerchio… quante volte abbiamo sentito questa frase. Nella vita di tutti i giorni, nel lavoro, soprattutto nello sport. Oggi questa frase ci sta proprio bene perché un cerchio, bello grosso, si chiude.Lo sport sa regalare emozioni che vanno aldilà del campo, aldilà del tifo, aldilà delle bandiere. Emozioni che durano poco, ma che, se uno è bravo a conservarle con cura, restano una vita. La stagione che si è chiusa da pochissimo ci ha fatto emozionare tante volte. Ci ha visto vincere, una cosa mai scontata. Ci ha visto vincere quattro volte e questo è un qualcosa di straordinario. Ci ha visto fare festa tutti insieme e questo è il motivo per cui ogni singolo giorno si lavora e ci si allena.Ma oggi, insieme a tutto questo vortice di sensazioni che fanno battere forte il cuore, c’è una emozione in più, parecchio forte. Perché domenica 28 aprile 2024, giorno del nostro secondo scudetto, è anche la data dell’ultimo Wilfredo Leon in campo con la nostra maglia. Una storia iniziata sabato 6 ottobre 2018 con la prima gara ufficiale di Leo (da questo momento sarà chiamato solo così) a Perugia. Una storia che, come sempre succede nella vita, ha vissuto gioie e dolori, momenti belli e momenti meno, giornate da ricordare ed altre che magari uno vorrebbe dimenticare. Ma sempre al massimo, sempre con il cuore gettato in campo. Leo lascia la sua Perugia con 1 Scudetto, 3 Coppe Italia, 4 Supercoppe italiane e 2 Mondiali per Club spalmati in sei stagioni con la “sbornia” di quest’ultimo anno. Lascia vagonate di ace ed attacchi vincenti, lascia soprattutto il suo inconfondibile sorriso, quello che vale più di ogni singolo punto.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    “6 anni qui a Perugia sono un bel pezzo di vita”, saluta Leo. “Mi porto via tante cose da Perugia. Mi porto via i momenti di gloria vissuti dal primo all’ultimo anno perché ogni stagione abbiamo vinto almeno un trofeo e questo è indiscutibile. Mi porto via la motivazione che qui mi hanno dato le persone soprattutto nei momenti difficili e lo scudetto lo dedico proprio a tutti coloro che mi hanno aiutato. E poi mi porto via la squadra di quest’anno, una squadra felice ma al tempo stesso con la voglia di migliorare. Alle volte quando vinci c’è la tendenza ad abbassare la tensione, ma questa squadra ha fame di continuare la strada. Io non ne farò parte, ma il mio augurio è che Perugia continui a vincere. Vado via contento di aver chiuso con lo scudetto, un sogno che si realizza e dal sapore bellissimo, e con una stagione d’oro che credo rimarrà nella testa di tanti non solo a Perugia perché non credo sia così facile vincere quattro trofei in un anno. Infine voglio ringraziare i tifosi e dire una cosa sul PalaBarton perché il nostro palazzetto quando ha una sola voce è impressionante, da pelle d’oca. Io l’ho vissuto da dentro come parte della squadra e posso assicurare che porta una energia incredibile”.  Questo l’ultimo Leo di Perugia. Hai ragione su tutto Leo, sulla squadra, sul tifo, sul PalaBarton e sulla stagione incredibile che abbiamo appena vissuto. La vita va avanti, ma nessuno potrà mai toglierci quello che insieme abbiamo vissuto. Ti auguriamo il meglio per tutto. GRAZIE LEO!

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

  • in

    Clamoroso a Santa Croce, la società ha ceduto il titolo di A2

    La società Lupi Santa Croce comunica di aver ceduto il titolo di A2 maschile ad altro sodalizio. Alla base della decisione ci sarebbero ragioni economiche, non imputabili direttamente alla società ma da circoscrivere alla mancanza di sponsor, soprattutto del territorio. Una scelta dolorosa molto simile a quella presa da Vibo Valentia appena un anno fa, con la Tonno Callipo che rinunciò alla Superlega, conquistata sul campo, per ripartire dalla Serie B maschile e iniziare un nuovo percorso anche nel femminile.

    Di seguito riportiamo integralmente il comunicato stampa della società toscana.

    La rinuncia alla categoria nazionale è maturata al termine di lunghe e approfondite valutazioni sulle prospettive future. La situazione economica del territorio di riferimento non avrebbe consentito – specifica la nota stampa della società – una programmazione serena e adeguata al livello tecnico e strutturale richiesto dal secondo campionato nazionale.

    La società è sana, e non ha problemi, ma la serie A di adesso, quanto a costi, non è quella di 20 anni fa, e anche il tessuto economico santacrocese non è lo stesso di 20 anni fa.  Non è nostra intenzione fare “un passo indietro”, non nei termini di un semplice ridimensionamento. Vogliamo anzi ripartire e riprogettare qualcosa di nuovo, più solido, e più funzionale, per le prossime stagioni.

    Una strada diversa e migliore per garantirci un futuro stabile e a lungo termine.

    Pensiamo che insistere adesso con la serie A senza avere a disposizione le risorse che consideriamo adeguate sarebbe stato miope, avrebbe portato consenso nell’immediato ma con il rischio di un salto nel buio e di un vero passo indietro, senza ritorno.

    Allo stato delle cose riteniamo invece che la nostra sia una rinuncia all’insegna del senso di responsabilità.

    Naturalmente continueremo a curare con ancora più energia, passione, e risorse, il settore giovanile, e questo diventerà parte integrante della nuova progettualità assieme ad un discorso di “prima squadra” maschile destinato, nei tempi giusti, a tornare centrale.

    Precisato questo, chi avesse una diversa visione e le risorse per progetti più ambiziosi e immediati, può comunque presentarsi e prendere il posto dell’attuale management. Siamo disposti a farci da parte e a lasciare ad altri, lo ripetiamo, una realtà sportiva che non ha debiti o zone d’ombra.

    In conclusione, ringraziamo tutti quelli che a vario titolo hanno dato una mano in questi anni di serie A. Non parliamo solamente dei partners, che speriamo ovviamente ci seguano con entusiasmo in questa nuova avventura. Ci riferiamo alla Lega Volley, a chi ci lavora, alle altre società, ad addetti ai lavori, procuratori, Federazione e Comitati, tutti quelli insomma che hanno aiutato la presente Società ad assumere un ruolo importante sul piano nazionale.

    Nei prossimi giorni presenteremo ed illustreremo la progettualità per la stagione sportiva 2024-25 e per le successive.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

  • in

    Estate azzurra al via, obiettivo Parigi. Anna Danesi nuova capitana

    L’ormai tradizionale appuntamento di presentazione della stagione azzurra a Milano (stavolta a Palazzo Città di Lombardia) quest’anno arriva più tardi del solito: le nazionali italiane, maschile e femminile, sono già al lavoro e le convocazioni già note da tempo. Forse anche per questo c’è meno spazio per i convenevoli e il focus è tutto sul grande obiettivo della stagione, le Olimpiadi di Parigi 2024, ancora da conquistare per entrambe le squadre. Anche se la notizia più importante arriva a conferenza già finita: la nazionale femminile avrà una nuova capitana, Anna Danesi, in sostituzione di Myriam Sylla. Un altro segnale distintivo del “cambio della guardia” tra Mazzanti e Julio Velasco, sebbene il CT non dia altre spiegazioni in merito.

    Di Olimpiadi parla senza mezzi termini Giuseppe Manfredi, presidente della Federazione Italiana Pallavolo: “Il pass ce lo dobbiamo conquistare, ricordo che nel Beach un paio di coppie ce l’hanno già fatta… noi non mettiamo nessuna pressione (e qui sorrisi e battute dei CT si sprecano, n.d.r.), ma dobbiamo avere la consapevolezza di essere l’Italia. Abbiamo le capacità tecniche e organizzative per andare a Parigi e in questo momento non possiamo mancare; dobbiamo però essere sul pezzo e stare molto attenti a cominciare bene. Abbiamo assistito a due campionati di altissimo livello e tutto questo non fa altro che alzare il livello tecnico dei nostri giocatori, quindi ringrazio i club che stanno facendo investimenti importanti“.

    Foto Galbiati/Fipav

    “La qualificazione non è scontata – sottolinea Julio Velasco – però le possibilità sono grandi. Il sistema del ranking è molto complicato, così noi abbiamo sintetizzato dicendo che dobbiamo vincere sempre, senza fare tanti calcoli. Dal ranking dipenderà anche la composizione dei gironi delle Olimpiadi, ma anche lì inutile fare troppi calcoli: a Rio con l’Argentina siamo arrivati primi nel girone e abbiamo trovato il Brasile…“.

    “Abbiamo cominciato a lavorare – racconta il nuovo CT – e le ragazze sono straordinarie. Tutte le giocatrici, senza eccezioni, avranno una settimana di riposo dopo l’ultima partita, e quindi il primo torneo in Turchia lo giocheremo senza molte delle giocatrici più forti. Mi rendo conto che questo crea un po’ di ansia, che io però non ho, perché credo molto in queste ragazze: ho fatto la stessa cosa nel maschile tutti gli anni con la World League, e nel 1995 l’abbiamo vinta senza i giocatori più forti. Certo, quella era la Generazione di Fenomeni… ma spero che tra qualche anno si possa dire che anche le donne ne hanno avuta una“.

    Velasco torna poi sui criteri delle convocazioni: “Non ho convocato nessuna giocatrice che non giocasse titolare nel club, prima di tutto perché non è positivo stabilire criteri di selezione in base alle potenzialità, bisogna dimostrare sul campo quello che si sa fare. E poi è anche un deterrente per le giovani che preferiscono andare in una big per restare in panchina invece di mettersi in gioco da titolare in una squadra più piccola. Una libera scelta, ma io scelgo di non convocarle“.

    Interessante il discorso su titolari e riserve, che potenzialmente mette in discussione anche la convocazione di giocatrici affermate: “Per noi non è tanto importante il gruppo, la cosa decisiva è la squadra. La differenza è che nelle squadre ci sono dei ruoli: è meglio avere come riserva la seconda migliore dopo la titolare o una giocatrice che è più contenta di fare la riserva? Questo sarà un criterio chiave anche nelle convocazioni definitive“. Poi Velasco annuncia un altro principio cardine del suo lavoro: “Tutte le giocatrici devono saper superare i loro limiti. Io ho scelto per ognuna di loro qualcosa che le dà fastidio e che dovrà imparare a superare. Perché, come diceva un grande giocatore di basket, tutti vogliono vincere, ma non tutti sono disposti a fare quello che ci vuole per vincere. E questo è il cambio di mentalità più importante che ci serve per prepararci allo stress dei momenti difficili“.

    Infine Velasco sbotta alla domanda sul dualismo tra Egonu e Antropova: “Ve lo dico subito, non permetterò che l’estate giri intorno a questi nomi. Farò come Mourinho, litigherò con tutti i giornalisti che mi faranno questa domanda. Noi siamo una squadra. Non mi parlate più di questo tema, perché non risponderò mai“.

    Fefè De Giorgi, naturalmente, coglie subito l’assist e risponde con una battuta delle sue: “Io penso che dovremmo parlare più spesso di Antropova ed Egonu, mi piaceva anche quella cosa di Maradona… anzi, mettiamoci più roba possibile, così sul maschile nessuno mi chiede più niente!“. Esauriti gli scherzi, il CT della nazionale maschile aggiunge: “Mi sono ritrovato in alcune delle parole di Julio. Noi non ci siamo qualificati a ottobre, cosa che ci porta a programmare in modo diverso dagli altri due anni questo inizio di stagione: è chiaro che l’obiettivo è centrare la qualificazione prima possibile per poi programmare le Olimpiadi. E quindi partiremo con la squadra migliore possibile“.

    Foto Galbiati/Fipav

    “Il desiderio di arrivare a Parigi ce l’abbiamo presente – continua De Giorgi – ma, come tutti i giocatori e gli allenatori sanno, le cose vanno affrontate passo dopo passo: non puoi giocare la VNL con il pensiero dei Giochi. Il passaggio del lavoro quotidiano, ‘allena quello che non ti piace’, è fondamentale per crescere e migliorare: non ho mai visto scorciatoie né da giocatore né da allenatore“.

    “L’anno olimpico non è un anno di grande sperimentazione – dice il CT – bisogna essere molto concreti per raggiungere i risultati, la sfida più importante è quella di rimanere vincenti. C’è un gruppo che ha già una sua solidità, però io sono uno che non dà nulla per scontato e se sarà necessario si faranno dei cambiamenti. Sono fiducioso perché le nostre nazionali hanno un ranking positivo, che non ci ha regalato nessuno: una posizione che ci permette di guardare con fiducia a quello che dobbiamo fare e mantenere una buona continuità nei risultati“.

    Anche De Giorgi torna poi sulle convocazioni, in particolare sull’esclusione di Leonardo Scanferla e sul ritorno di Simone Anzani: “Avevo l’esigenza di inserire un centrale in più, perché Anzani ha appena fatto la visita e non ha ancora ottenuto l’idoneità. Anche per questo ho lasciato fuori Leo, che comunque rimane un giocatore di questa nazionale“. E su Alessandro Bovolenta aggiunge: “L’avevo già fatto con Romanò di convocare un giocatore di A2. Se un ragazzo è valido e ha scelto di giocare, e abbiamo una progettualità su di lui, non conta la categoria. È un messaggio anche ai giocatori: scegliete e mettetevi in gioco, perché l’allenatore guarda a quello che fate veramente“.

    Si chiude con un siparietto sul nuovo contratto, “non ancora firmato” come sottolinea il presidente Manfredi: “Scherzi a parte, sono molto contento dell’opportunità di continuare il progetto con questi ragazzi, mi sento ancora molto motivato ad alimentarlo nel futuro“.

    Il programma della nazionale femminile prevede, durante il collegiale già in corso a Milano, due amichevoli con la Svezia a Novara, mercoledì 8 maggio, e a Piacenza, giovedì 9; poi spazio alla fase a gironi della VNL (con un raduno intermedio a Milano dal 20 al 24 maggio) e all’eventuale Final Eight di Bangkok, dal 20 al 24 giugno. La preparazione riprenderà poi dal 1° al 5 luglio con un nuovo collegiale a Cervia e poi con due ulteriori appuntamenti a Milano (8-12 luglio e 15-19 luglio) in vista delle Olimpiadi di Parigi, sperando ovviamente nella qualificazione.

    Terminato oggi il primo collegiale a Roma, la nazionale maschile si ritroverà a Cavalese dal 6 al 14 maggio, incontrando in due amichevoli la Serbia (12 maggio) e la Turchia (13 maggio). Poi la partenza per la prima fase di VNL, anche qui con un collegiale tra una tappa e l’altra a Cavalese (13-16 giugno) in attesadella Final Eight a Lodz, dal 27 al 30 giugno. Gli azzurri torneranno a Cavalese dal 1° al 12 luglio e poi scenderanno in campo per due test match contro l’Argentina, il 16 luglio a Firenze e il 18 luglio a Bologna, prima della (auspicata) partenza per i Giochi.

    Foto Galbiati/Fipav

    Presenti all’evento anche i due direttori tecnici delle nazionali giovanili. Per il settore femminile Marco Mencarelli ricorda: “Veniamo da due estati veramente straordinarie dal punto di vista delle giovanili, in cui le nostre ragazze hanno potuto fare esperienze che non si allenano e non si insegnano e poi, come ho sentito dire a Valentino Rossi, si vede la differenza nella competizione tra chi le ha vissute e chi non le ha vissute. Io dico sempre alle squadre: facciamo di tutto per guadagnarci la semifinale, da quel momento in poi viviamole. Ci siamo riusciti nel 2022 in maniera straordinaria e altrettanto nel 2023. La forza delle nostre squadre e del nostro movimento ci lascia guardare con positività e ottimismo alle due stagioni a venire“. Anche quest’estate il programma sarà ricchissimo: Europei Under 18, Under 20 e Under 22 (in Puglia) e Mondiali Under 17, i primi della storia, in Perù.

    Per le nazionali giovanili maschili Vincenzo Fanizza ha di fronte a sé una sfida importante: “Velasco è passato al femminile, quindi abbiamo una responsabilità in più… noi abbiamo iniziato già da qualche mese a lavorare con il WEVZA Under 18 e Under 20 e poi le qualificazioni. Abbiamo dato vita al Club Italia itinerante, con la presenza degli staff nazionali sul territorio per visionare gli atleti e interagire con i tecnici. Una bella opportunità per loro, per noi l’occasione di conoscere nuovi talenti e aiutare le regioni a trovare le soluzioni giuste alle loro difficoltà. Siamo convinti di fare bene, la pressione ce la mettiamo da soli perché siamo l’Italia e veniamo presi come riferimento, come dimostrano i protocolli di collaborazione con le altre nazioni“. Anche per il settore maschile sono in calendario gli Europei Under 18, Under 20 e Under 22 e, a fine agosto, i Mondiali Under 17.

    Foto Galbiati/Fipav

    In occasione dell’evento di Milano è stata presentata anche la nuova maglia firmata Erreà Sport, che le nazionali indosseranno alla VNL e nelle competizioni giovanili, ma non alle Olimpiadi.

    Infine a Palazzo Lombardia sono stati presentati i risultati di una ricerca commissionata all’Istituto Piepoli sul rapporto tra giovani e pallavolo, effettuata su un campione di 1000 intervistati con un focus particolare sulla fascia d’età dai 18 ai 34 anni. La pallavolo risulta il quinto sport più praticato tra la popolazione generale e il quarto tra i giovani (10%), nonché il quarto più seguito da entrambe le fasce (14%, che sale al 23% tra le donne). Interessante anche il fatto che il 54% degli intervistati, e il 61% tra i giovani, dichiara di seguire solo le partite delle nazionali.

    Il commento è affidato al presidente Manfredi: “La ricerca ci ha confermato che pallavolo è uno sport leader tra i giovani, siamo tra le primissime Federazioni dopo il calcio per risultati e numeri. Sapevamo di essere riusciti a costruire qualcosa di grande, abbiamo sempre lavorato attraverso l’evoluzione del rapporto col territorio e le scuole, ed è soprattutto in quel segmento che siamo tra i primi. È chiaro che il successo di pubblico degli Europei è stato il coronamento di un sogno: il nostro obiettivo era andare sul territorio per fidelizzare bambini e società e ci siamo riusciti, i risultati dell’indagine confermano la nostra sensazione“.

    di Eugenio Peralta LEGGI TUTTO

  • in

    Play Off Promozione: i risultati di Gara 2 delle semifinali

    Le semifinali dei Play Off Promozione di Serie A3 maschile possono già esprimere i loro verdetti: San Donà e Fano provano a ripetersi dopo i successi di Gara 1. In caso di parità, l’eventuale “bella” si disputerà domenica 5 maggio. Ecco i risultati di oggi:

    SEMIFINALIGara 2

    Personal Time San Donà di Piave-Gabbiano Mantova 3-1 (20-25, 25-22, 25-19, 33-31) serie 2-0

    Belluno Volley-Smartsystem Fano 3-1 (23-25, 25-16, 25-22, 25-18) serie 1-1

    Gara 3Smartsystem Fano-Belluno Volley dom 5/5 ore 19.00 LEGGI TUTTO

  • in

    Del Monte Coppa Italia A2: i risultati dell’andata dei quarti

    Al via oggi i quarti di finale della Del Monte Coppa Italia di Serie A2 maschile, con la formula delle gare di andata e ritorno: le migliori classificate in regular season ospiteranno le sfide di domenica 5 maggio, quando si disputerà anche l’eventuale Golden Set in caso di parità. Ecco i risultati di Gara 1 e il programma del prossimo turno:

    QUARTI DI FINALEAndata

    Pool Libertas Cantù-Yuasa Battery Grottazzolina 1-3 (26-24, 16-25, 19-25, 25-27)

    Consoli Sferc Brescia-Emma Villas Siena 3-2 (25-18, 21-25, 25-22, 19-25, 15-10)

    Tinet Prata di Pordenone-Consar Ravenna 1-3 (25-20, 22-25, 20-25, 12-25)

    Delta Group Porto Viro-Puliservice Acqua S.Bernardo Cuneo ore 19.00

    RitornoYuasa Battery Grottazzolina-Pool Libertas Cantù dom 5/5 ore 18.00Consar Ravenna-Tinet Prata di Pordenone dom 5/5 ore 19.00Emma Villas Siena-Consoli Sferc Brescia dom 5/5 ore 19.00Puliservice Acqua S.Bernardo Cuneo-Delta Group Porto Viro dom 5/5 ore 19.00 LEGGI TUTTO

  • in

    Trento, Soli: “Compiuto un miracolo nell’arrivare dove siamo, ai ragazzi dato troppo poco merito”

    Archiviata, se così si può dire, la serie con Milano l’ha esclusa dalla prossima Champions, l’Itas Trentino di Fabio Soli è pronta ad affrontare l’ultimo cruciale impegno della sua stagione: la SuperFinal di Antalya con lo Jastrzebski Wegiel in programma domenica 5 maggio.

    È proprio coach Soli a fare il punto: “Ho sempre chiesto alla squadra di crederci anche nei momenti in cui ci sono state difficoltà legate all’infortunio di Sbertoli. Ma c’è anche il fatto che questi ragazzi hanno compiuto un miracolo nell’arrivare dove sono arrivati tra playoff scudetto e Champions League. Questo aspetto non è passato come avrebbe dovuto sia dentro che fuori dal gruppo. Non capisco perché debba esserci rammarico per non aver passato la semifinale contro Monza anziché l’aver compiuto due imprese in mezzo contro Modena Berlino e Monza stessa.”

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Ora però Trento, come anticipato qualche riga sopra, ha la possibilità di salire sul tetto d’Europa: “Stiamo facendo di tutto per arrivare nelle migliori condizioni fisiche e mentali. C’è ancora il punto di domanda su Lavia e solo domenica sapremo se sarà della partita. Ma credo nella forza di questo gruppo che si è ritrovato in questi giorni. Lo stare insieme ha un effetto positivo sui ragazzi.”

    Per fare un bilancio generale però è ancora presto secondo l’allenatore di Trento: “Per fare bilanci bisogna attendere non tanto per il risultato che arriverà in Turchia ma per il modo in cui affronteremo questa sfida. Soprattutto relativamente a quanto successo nell’ultimo periodo. Sono convinto che a questi ragazzi è stato dato troppo poco merito per quanto fatto durante la stagione. A prescindere dal risultato finale mi piacerebbe vedere una squadra che se la gioca fino alla fine e questa potrebbe essere la ciliegina sulla torta di un percorso positivo fatto dai ragazzi.”

    (fonte: Il T Quotidiano) LEGGI TUTTO