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    Falaschi Week, ne leggerete delle belle: allenatori, allenamenti, psicologi, maestri e molto altro

    Marco Falaschi, chi lo conosce bene lo sa, è uno di quei giocatori con un QI pallavolistico altissimo oltre che leader vero in campo e nello spogliatoio. Qualità che consentono a lui di fare la differenza in partita e a tanti suoi compagni, soprattutto quelli più giovani, di crescere sotto la sua ala. 

    Finita la stagione, dopo due anni a Padova, e prima ancora a Taranto, Falaschi ha deciso di sposare il progetto di Grottazzolina, ma con lui non parleremo di tutto questo. Nella lunga chiacchierata che ci ha concesso, tra una battuta delle sue, lunghi momenti di riflessione e anche un pizzico di commozione quando ci ha parlato di quello che è stato il suo vero grande maestro (per ora non vi sveliamo di chi si tratta), abbiamo affrontato davvero tanti temi per noi di grande interesse. Così tanti che abbiamo deciso di dividere questa intervista in puntate che pubblicheremo giorno per giorno nel corso di questa settimana.

    Marco ci ha spiegato, ad esempio, qual è la differenza tra allenatori gestori e allenatori tecnici e perché tante squadre oggi sono più portate a scegliere i primi mentre tanti giocatori vorrebbero essere allenati dai secondi.

    Un altro aspetto tecnico di cui si è parlato è legato agli allenamenti. Meglio spingere sulla quantità o sulla qualità degli esercizi? L’analisi di Falaschi anche in questo caso è stata alquanto lucida, schietta e dettagliata.

    Perché, poi, oggi si sente parlare sempre più spesso di giocatori e giocatrici che hanno bisogno di un supporto psicologico per performare al meglio? Cosa è cambiato rispetto al passato? Falaschi ci regala anche in questo caso una lettura ben precisa, e da capitano qual è.

    Cosa vorrà fare poi ‘da grande’, per così dire, una volta appese le ginocchiere al chiodo? Noi eravamo convinti che la risposta fosse allenare, ma ancora una volta Falaschi ci ha sorpresi. Non aggiungiamo altro.

    Vi abbiamo incuriositi a sufficienza? Stay Tuned, allora, da martedì ne leggerete davvero delle belle. Forse è una promessa, forse una minaccia, non lo abbiamo capito neanche noi, ma ne varrà di sicuro la pena! LEGGI TUTTO

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    “No on Carol”: la Savino Del Bene saluta Ana Carolina da Silva

    La Savino Del Bene Volley comunica ufficialmente che Ana Carolina da Silva, per tutti semplicemente Carol, non farà parte del roster per la prossima stagione.

    Centrale di altissimo livello internazionale, Carol ha indossato la maglia della Savino Del Bene Volley per due stagioni, il periodo più lungo trascorso in Europa nella sua carriera. Due anni intensi e ricchi di traguardi storici per il club, ai quali ha contribuito da protagonista assoluta.

    Nel 2023-2024 ha fatto parte della squadra che ha conquistato la prima Finale Scudetto nella storia del club. Nella stagione 2024-2025 ha partecipato in maniera determinante ad un altro storico traguardo: la Final Four di CEV Champions League, culminata con la partecipazione alla finale della manifestazione.

    I numeri raccolti in campo nella stagione 2024-2025 confermano l’impatto della sua presenza:

    Serie A1: 29 partite, 258 punti, 84 muri vincenti, 23 ace

    Coppa Italia: 2 partite, 18 punti, 5 muri vincenti, 1 ace

    CEV Champions League: 8 partite, 72 punti, 25 muri vincenti, 3 ace

    Carol ha messo a segno 221 muri vincenti nel corso della sua esperienza con la maglia della Savino Del Bene Volley, un dato che racconta al meglio l’impatto avuto dalla centrale brasiliana in Italia.

    Il suo talento, la sua leadership e la sua presenza a rete hanno lasciato un segno profondo nella storia del club, contribuendo a risultati mai raggiunti prima. La società la ringrazia per la professionalità, l’impegno e il contributo determinante offerto in queste due stagioni. Oggi, più che mai, una frase è diventata simbolica e condivisa da tutto il mondo del volley: “No on Carol”. LEGGI TUTTO

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    Tre giorni di Modena: crescere rispondendo alle ‘sollecitazioni’ di Velasco. Tutte le sue parole

    Senza quasi tutte le big, per le quali il primo vero collegiale avrà luogo questa settimana, il torneo AIA Aequilibrium Cup Women Elite di Modena che si è giocato nel weekend appena concluso è stato una sorta di esame di maturità, scolasticamente parlando, per tante giocatrici giovani e con più o meno esperienza. I risultati hanno detto, avrebbero detto, comunque poco, mentre molto più indicativi sono stati il modo di stare in campo di questo gruppo di azzurre ‘azzurrabili’, la personalità mostrata (e non mostrata) nelle fasi cruciali dei set e il loro modo di reagire, gara dopo gara (ne hanno giocate tre in tre giorni) alle ‘sollecitazioni’ di Julio Velasco. Sollecitazioni che tutti abbiamo ascoltato nel corso dei time-out e che poi lo stesso ct ha argomentato schiettamente anche nelle interviste post gara.

    VELASCO DOPO ITALIA-OLANDA 3-2Andando con ordine, dopo il primo match vinto al tie-break sull’Olanda Velasco ha posto l’accento sulle palle che scottano, quelle che hanno deciso – anche in negativo – l’esito di alcuni set.

    “Quello che non mi piace è perdere un set facendo un pallonetto sul 24-25 per paura di sbagliare. Se dobbiamo perdere, dobbiamo perdere andando a tutto braccio. I punti decisivi si giocano a tutto braccio. Il pallonetto si fa prima del 20”. 

    “Sono cose che devono imparare, sono giovani e giocano in squadre che non giocano partite decisive in campionato, però, come gli ho detto, alcune cose le mettiamo noi ma molte le mettono i giocatori. Individualmente. Quello non te lo insegna nessuno, o ce l’hai o non ce l’hai, e questo è il momento di dimostrarlo. Me la gioco o non me la gioco? Se ho paura, sono un giocatore da allenamento. Poi ci sono quelli da partita. Qua vediamo quali sono quelle da partita”.

    VELASCO DOPO ITALIA-TURCHIA 3-2Nel secondo match, vinto con stesso punteggio contro la Turchia di Santarelli, anche lei in versione sperimentale con tante giovani in prova, Velasco ha sottolineato come alcune giocatrici abbiano reagito positivamente alle sue indicazioni, ma ha anche messo in evidenza alcuni aspetti tecnici che non gli sono piaciuti molto (alzate staccate, battute facili).

    “La parte emotiva gioca ancora un ruolo molto molto grande, ma per fortuna si sono sbloccate, soprattutto alcune giocatrici come Stella Nervini che nella partita precedente era andata con il braccino mentre oggi andava con il braccione. Stessa cosa Adhu Malual. Degradi in copertura ha fatto ancora cadere due pallonetti, ma dobbiamo ricordarci che lei si è fatta male in difesa, non cadendo da un muro, per cui è ancora condizionata su quelle palle basse che deve piegarsi per prenderle. Però la paura bisogna togliersela anche con esigenza, non si può essere accondiscendenti. Anche Moro ha fatto una bellissima partita, le occasioni vanno sfruttate e lei lo ha fatto”.

    “La Turchia era molto meglio di noi nelle alzate, che erano tutte vicine alla rete, mentre noi dopo la difesa lasciavamo la palla staccata e gli attaccanti potevano fare poco. Anche la nostra battuta era molto facile, ma è sempre la paura di sbagliare“.

    “Anche la Turchia non era al completo come noi, però battere una super potenza come loro fa sempre morale e questa vittoria per questo gruppo è stata molto importante. Anche perché non è facile per queste giocatrici vedere dall’altra parte Daniele Santarelli, che per me è il miglior allenatore italiano, contro cui hanno sempre perso”.

    “Noi non facciamo niente, lo ripeto sempre, l’unica cosa che facciamo è convincere i giocatori a fare, però penso che per il morale di questo gruppo questa vittoria è molto importante. Questa è una maglia che pesa e dopo l’Olimpiade pesa ancora di più“.

    VELASCO DOPO ITALIA-GERMANIA 1-3Al termine dell’ultimo match la musica non cambia. Le difficoltà tecniche emerse contro la Germania sono le stesse, soprattutto in relazione alle alzate staccate da rete, e anche l’atteggiamento non ha soddisfatto in pieno il ct che ha continuato a puntare il dito sulla paura di sbagliare di alcune giocatrici.“Abbiamo giocato sempre con determinazione e coraggio anche se con la Germania a volte non siamo riusciti ad essere incisivi come forse potevamo. Purtroppo abbiamo giocato troppi palloni staccati da rete, un qualcosa che nel volley femminile non puoi permetterti”. 

    “Soprattutto quei palloni difficili, sia con la Turchia che con la Germania, li abbiamo sofferti mentre le nostre avversarie facevano meglio. Inoltre credo che dobbiamo essere più pronti ad assumerci la responsabilità di fare punto. Solo attraverso questo tipo di maturazione potremo crescere realmente per non ritrovarci anche in futuro con quello che si definisce braccino corto. Detto questo, non mi sentirete mai felice di perdere, anzi non lo accetto proprio, ma comunque va ricordato che abbiamo tenuto testa a una Germania al gran completo”. 

    Insomma, tirando le somme, in questa tre giorni di Modena è apparso evidente a tutti che la nazionale femminile stia ‘crescendo’ e ‘attenzionando’ giocatrici giovani che sì, hanno il potenziale e il talento per farne parte in pianta stabile, ma forse non sin da ora. Bisognerà aspettare ancora un po’. Soprattutto, per diventare delle big, molte di queste ragazze dovranno fare uno switch importante in termini di personalità. Una cosa, che come ha sottolineato più volte Velasco, non si regala e non si allena: o ce l’hai o non ce l’hai. Se ce l’hanno, chi ce l’ha, dovrà tirarla fuori in fretta perché dopo il Mondiale altre campionesse olimpiche diranno addio alla maglia azzurra e per sostituirle bisognerà dimostrare di possedere il pacchetto completo: talento, determinazione, fame, killer-instinct, mentalità vincente e pure i giusti anticorpi alla perdita di un punto, un set, una partita.

    Di Redazione LEGGI TUTTO

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    Che polemiche alla finale Under 12 in Sardegna: “Ha vinto l’antisportività”

    Ci sarebbe da riflettere, e tanto, se anche un torneo di ragazzine, poco più che bambine che si avvicinano con passione allo sport che amano, deve finire per generare quanto successo in Sardegna, al Palazzetto di Olmedo (in provincia di Sassari), ed è, poi, andato avanti tra comunicati, accuse e “vecchie ruggini” di adulti e società, che con la pallavolo giocata sul campo dalle Under 12, forse, c’entrano anche poco…

    Quello che è accaduto lo ha raccontato, tra gli altri, l’Unione Sarda, riprendendo un comunicato dell’Aliva Volley Alghero: “Abbiamo assistito alla fiera dell’antisportività, in cui un’associazione dilettantistica sportiva insegna a ragazze di 11 anni che è corretto vincere senza giocare“, è l’accusa. Il fatto è che “si dovevano disputare le finali territoriali di pallavolo del campionato Under 12, dove le quattro squadre migliori del campionato avrebbero dovuto sfidarsi per decretare la migliore in campo“, però, dopo che “le prime due squadre estratte, hanno regolarmente disputato la prima gara in tabellone“, nella seconda gara una delle due formazioni, la Time Out Nera Olbia, “non si è potuta presentare (contro Sennori, Ndr) a causa dell’assenza di un’atleta, e quindi, non rispettando il numero minimo delle giocatrici nonostante avesse una quantità sufficiente per svolgere la partita“.

    E’ stato, quindi, proposto di modificare la formula delle finali in un triangolare tra le squadre disponibili, ma “la Spring Volley di Sennori ha rifiutato di far giocare le sue ragazze e ha scelto di non accettare una proposta e appropriarsi del passaggio a tavolino alle finali“. Così, “per solidarietà alla Junior Volley Sassari (la quarta squadra partecipante, che aveva perso la prima gara di semifinale proprio contro Alghero, Ndr) e alla Time Out Nera Olbia“, l’Aliva Volley Alghero “ha rinunciato alla finale ritirandosi e dando, si spera, una lezione a chi di integrità morale non ha cognizione della definizione“.

    Il comunicato, poi, si conclude così: “Un segno di tristezza al Comune di Sennori che ha festeggiato una squadra, in un post su Facebook, che non ha avuto il coraggio di giocare ma che ha preferito appropriarsi di un trofeo non meritato, cancellando i commenti di disapprovazione degli spettatori”.

    Pronta, però, è stata anche la replica di Gavino Puggioni, presidente della Spring Volley Sennori, intervistato, appunto, dall’Unione Sarda: “È una vergogna. Noi ci siamo presentati lì: nessuno ha voluto giocare con le nostre bambine e abbiamo vinto a tavolino. Che colpa ne abbiamo noi?“, aggiungendo per quanto riguarda la possibile modifica della formula che “chiunque avrebbe detto di no, la regola è quella“.

    Per, poi, concludere così: “Ci sentiamo bullizzati: ci sono vecchie ruggini da diversi anni, non vedevano l’ora di fare questo. È assurdo che delle bambine vengano trattate così, non è giusto“.

    E a tutto questo non serve proprio aggiungere altro, senza prendere le parti di nessuno. LEGGI TUTTO

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    Azzurri vincenti nel primo test-match con la Germania. Esordio per Boninfante, Rychlicki e Gargiulo

    È cominciato con una vittoria il percorso 2025 della nazionale maschile. Al BMW Park di Monaco di Baviera gli azzurri, guidati dal CT Ferdinando De Giorgi, hanno superato per 3-2 (25-19, 25-22,20-25, 20-25, 15-7) i padroni di casa della Germania nel primo incontro amichevole della stagione azzurra. In occasione del 50° anniversario dell’Associazione Bavarese di Pallavolo gli azzurri hanno rotto il ghiaccio in vista dei prossimi impegni ufficiali della lunga stagione azzurra. La gara giocata al BMW Park, impreziosito da una bella cornice di pubblico, è stata la prima partita internazionale ufficiale ad essere disputata sull’ASB GlassFloor, innovativo pavimento di gioco in vetro high-tech.

    La sfida tra Italia e Germania, a Monaco di Baviera, è stata anche la gara d’esordio in assoluto in Nazionale seniores per Mattia Boninfante, Kamil Rychlicki e Giovanni Gargiulo inseriti dal commissario tecnico azzurro nel sestetto titolare di inizio gara. 

    Archiviata questa prima gara amichevole per gli azzurri, i prossimi impegni ufficiali saranno: l’incontro amichevole il 30 maggio (ore 16) a Cavalese contro l’Iran e il BPER Test Match “Memorial Pasinato”, in programma alla Kione Arena di Padova il 31 maggio alle ore 18.30 sempre contro la formazione iraniana (qui la vendita dei tagliandi).

    Sestetti – L’Italia di De Giorgi è scesa in campo con la diagonale composta da Boninfante-Rychlicki, Anzani e Gargiulo al centro, Porro e Sani schiacciatori con Laurenzano libero. La Germania, invece, ha scelto Joscha al palleggio, Torwie opposto, Burggraf e John schiacciatori, Mohwinkel e Rohrs al centro, Graven libero. 

    1° set – In avvio di primo set l’Italia è partita molto forte (6-1, 7-1) ed è stata molto efficace a muro. Gli azzurri con il proseguire delle azioni hanno mantenuto il comando (8-3, 10-3). L’Italia in queste prime battute di gioco è stata molto ordinata nella fase muro-difesa. La Germania, da parte sua, ha provato a ricucire lo svantaggio con delle palle piazzate (14-9). Il finale ha confermato la superiorità dell’Italia (20-14) e il set si è chiuso senza sorprese con un errore al servizio dei tedeschi che ha fissato il punteggio sul 25-19.  

    2° set – Nel secondo set, invece, l’avvio è stato più equilibrato (2-2, 4-4). L’Italia, però, ha tentato e trovato subito un mini allungo ed è andata al comando (7-5). Il duello sotto rete è proseguito con le due formazioni che hanno lottato punto a punto (15-15). Dopo questa fase di equilibrio a rompere la parità è stata l’Italia con un bel muro di Gargiulo (20-18). Una volta al comando, gli azzurri hanno gestito il vantaggio e Giovanni Gargiulo alla prima palla set a disposizione ha chiuso il parziale 25-22. 

    3° set – Al rientro in campo l’Italia ha provato nuovamente a mettersi davanti (6-4). Con il passare delle azioni gli azzurri hanno provato a difendere il vantaggio (12-10), poi però un passaggio a vuoto dell’Italia ha permesso alla formazione teutonica di trovare la parità (13-13). Le due squadre hanno viaggiato appaiate anche nelle fasi successive fino a quando la Germania ha trovato il suo momento favorevole e il conseguente allungo (18-20). A questo punto l’Italia è andata in difficoltà soprattutto in attacco e i padroni di casa hanno comandato anche il finale fino al 20-25. 

    4° set – Quarto set con la Germania subito brava a scappare in avanti (5-6) nonostante i cambi operati dall’Italia. Gli azzurri con il passare delle azioni hanno faticato a trovare il giusto ritmo e sono stati costretti a inseguire (9-11). La Germania da questo momento in avanti ha assunto il controllo e l’Italia da parte sua, invece, ha commesso qualche errore di troppo (14-19). Le fasi finale hanno confermato il momento favorevole dei tedeschi, che hanno prolungato il match al quinto set 20-25. 

    5° set – Nel tie-break l’ace di Sanguinetti ha spinto gli azzurri avanti per 2-0. Bovolenta non è stato da meno e l’Italia ha allungato 4-1. Nelle fasi successive anche Recine in gran spolvero e gli azzurri si sono portati sul +4 (8-4) al cambio campo. Boninfante, letale in battuta, ha condotto l’Italia sul 10-4.  Il finale è stato tutto azzurro fino al definitivo 15-7. 

    Top scorer del match è stato John Filip con 16 punti. In casa azzurri, invece, i migliori marcatori sono stati Francesco Sani e Luca Porro, entrambi con 12 punti realizzati. Al termine il tedesco Maase è stato eletto MVP del match giocato al BMW Park di Monaco di Baviera. 

    ITALIA 3GERMANIA 2 (25-19, 25-22, 20-25, 20-25, 15-7)ITALIA: Boninfante 4, Porro L. 12, Anzani 5, Rychlicki 11, Sani 12, Gargiulo 7, Laurenzano (L), Romanò. Bovolenta 8, Sanguinetti 6, Recine 6, Bottolo 4. N.e Porro P., Cortesia, Gardini, Caneschi, Pace. All. De Giorgi. GERMANIA: Kunstmann, Burggraf 1, Mohwinkel 12, Torwie 12, John 16, Rohrs 11, Graven (L), Peter. Maase 5, Malescha 4, Eckrdt, Hosch, Meier 1. N.e, Zimmermann, Krage, Korreck. All. Winiarski.NOTE – Durata: 27’, 29’, 27’, 31’, 14’. Italia: a 9, bs 26, mv 11, et 36. Germania: a 6, bs 25, mv 9, et 30.

    (fonte: Federazione Italiana Pallavolo) LEGGI TUTTO

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    L’Italia cede 1-3 alla Germania e chiude l’AIA Aequilibrium Cup al secondo posto

    L’Italia del CT Julio Velasco non riesce a mettere in bacheca la prima AIA Aequilibrium Cup Women Elite. Dopo le vittorie (al tiebreak) su Olanda e Turchia, le azzurre sono state battute dalla Germania 1-3 (19-25; 18-25; 25-19; 22-25) chiudendo con 2 vittorie e 1 sconfitta la finestra di amichevoli pre VNL 2025. MVP dell’ultima sfida del torneo è stata la tedesca Camilla Weitzel.

    Ad aggiudicarsi la prima edizione del torneo internazionale AIA Aequilibrium Cup Women Elite è dunque la Turchia (vittoriosa nell’ultima sfida sull’Olanda e quindi 2 vittorie e 1 sconfitta), seguita in classifica dall’Italia (2 vittorie e 1 sconfitta), Germania (1 vittoria e 2 sconfitte), e Olanda (1 vittoria e 2 sconfitte).

    [IN AGGIORNAMENTO] 

    Sestetti – Per la sfida con la Germania Velasco inizia con Cambiin regia, Malual opposta, Degradi e Nervini schiaccitrici-ricettrici, Nwakalor e Munarini al centro e Fersino libero. Dall’altra parte Bregoli si affida a Straube in palleggio, Kindermann opposta, Alsmeier e Grozer in banda, Cekulaev e Weitzel al centro, e Pogany libero.

    1° set – Le azzurre partono con il piglio giusto (muro di Malual e attacco di Degradi) salvo poi prestare il fianco a Cekulaev, Kindermann e Grozer. L’Italia fatica in attacco mentre la Germania cresce a muro e in attacco costringendo Velasco al timeout sull’errore di Malual che regaa il +3 alla Germania (8-11). Le tedesche giocano in scioltezza soprattutto la fase muro difesa mentre sul fronte azzurro gli ingressi di Giovannini, Frosini e Boldini non cambiano l’inerzia di un set chiuso dalla Germania 19-25.

    2° set – Dopo il break l’Italia torna in campo con nuovo entusiasmo grazie anche ad una ritrovata verve offensiva. Giovannini, Malual, Munarini, un attacco out di Alsmeier ed un ace di Nwakalor lanciano le azzurre sul 5-0. Sull’8-3 però Cambi e compagne si fermano di colpo: Cekulaev alza il muro e Giovannini, Nervini e Degradi (rientrata) non riescono più a passare. La Germania piazza un break di 7-0 ribaltando completamente l’inerzia del set (8-10). Le azzurre si destano con Frosini ed un servizio vincente di Munarini, ma Alsmeier e Cekulaev hanno altri piani riscavando un nuovo gap di 3 punti che fiacca notevolmente la voglia di rimonta azzurra. Ci provano Nervini e Malual ma Alsmeier non concede scampo portando la Germania sullo 0-2 (18-25).

    3° set – Con il vento in poppa la Germania inzia anche il terzo set: Weitzel e Cekulaev al centro ed un’infallibile Alsmeier in banda, spingono la squadra del ct Giulio Bregoli sul 5-10. Velasco concede spazio a Sartori e Gray (esordio assoluto all’AIA Aequilibrium Cup Women Elite) ma le azzurre non riescono a prendere ritmo in ricezione ed attacco. Gioco facile dunque per Alsmeir e compagne che però sul 12-18 concedono il fianco al rientro azzurro: Degradi, Nervini ed un paio di difese di Fersino rimettono l’Italia in scia (17-18). L’ace di Degradi manda in visibilio il PalaPanini che assiste al sorpasso (19-18) quando Frosini dice di no con un muro a Alsmeier. La partita gira improvvisamente: un attacco di Kindermann si spegne out e a seguire un tentativo di muro tedesco invade il campo aereo di Cambi (21-18). A completare il ritorno di fiamma italiano è un poderoso muro di Gray (22-18) che consente all’Italia di allungare la sfida al quarto set complice un mega break di 13-1 per il 25-19 che tiene in partita le azzurre.

    4° set – Nel quarto game la partita diventa intensa e a tratti spettacolare: Degradi e Alsmeier danno vita ad un duello offensivo che esalta il PalaPanini mentre al centro cresce l’impatto a muro e in attacco del duo Sartori-Gray. Sul 15 pari un errore di Weitzel al servizio ed il seguente ace di Sartori rimette l’Italia avanti di 2 (17-15). Poco dopo ci pensa Gray con il 4 muro del suo tabellino ad infiammare i 2000 del PalaPanini costringendo coach Bregoli al timeout sul 19-16. Le tedesche non mollano e con Grozer e Kindermann fissano il punteggio sul 20-20. Le azzurre tornano sul +2 (mani fuori di Nervini) salvo però rifarsi rimontare da Kindermann (22-22). Un doppio errore in ricezione di Nervini però spalanca le porte del match alla Germania cinica nel chiudere poi il match con una correzione sottorete di Cekualev per il 22-25 finale.

    Italia 1Germania 3(19-25, 18-25, 25-19, 22-25)

    (fonte: Federazione Italiana Pallavolo) LEGGI TUTTO

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    Tredicesima stagione da Pantera per De Gennaro: “Ho lo stesso entusiasmo del primo giorno”

    Cambiano le epoche, si alzano trofei, il libero è sempre lo stesso: Monica De Gennaro, classe 1987, sarà il “primo tocco” pregiato della Prosecco DOC Imoco Conegliano anche nella stagione 2025-26. Il numero 10 gialloblù resterà sulle spalle dell’icona vivente del volley italiano.

    Arrivata nell’estate del 2013 dalla Robursport Pesaro, Moki si è affermata anno dopo anno come una delle migliori giocatrici nel suo ruolo per poi diventare un simbolo dello sport italiano. Ha vinto 29 trofei per il club, tutti quelli che sono presenti nella bacheca della Prosecco DOC Imoco: tra questi 8 Scudetti, l’unica a vestire ancora gialloblù dopo aver vinto il primo nel 2016, 7 Coppe Italia, 8 Supercoppe, 3 Mondiali per Club e 3 Champions League. Assieme ad Asia Wolosz, è l’unica giocatrice che vince ininterrottamente tutti i trofei italiani dal febbraio 2019 ad oggi.

    È la giocatrice con più presenze della storia del club (502), prima per set giocati (1817), prima per ricezioni (7203, almeno 4300 in più di qualsiasi altra Pantera), vanta il 73,7% di ricezione positiva con il 50% di ricezione perfetta (nessuna meglio di lei in gialloblù con almeno 25 presenze all’attivo) e 16 punti segnati, di cui 1 in Gara-3 di Finale Scudetto in questa stagione.

    Toccando quota 631 presenze in Gara-2 dei quarti di finale play-off contro Bergamo, ha superato Francesca Piccinini come giocatrice più presente nella storia della Serie A. Tra gli innumerevoli titoli personali come miglior libero delle competizioni a cui ha partecipato, si ricordano anche i premi di miglior giocatrice del torneo per quanto concerne la Coppa Italia del 2017 e lo Scudetto del 2019, oltre al riconoscimento di miglior libero all’ultima Champions League disputata.

    Monica De Gennaro (Prosecco DOC Imoco Conegliano): “Sono ancora qui dopo dodici anni con lo stesso entusiasmo del primo giorno, anzi, ancora di più perchè con gli anni ho conosciuto a fondo questo ambiente, questo territorio che mi ha dato tanto e che mi spinge ogni stagione a dare tutta me stessa per scrivere una storia di cui si parlerà negli anni a venire”.

    “Sono molto orgogliosa di quello che stiamo facendo qui, qualcosa di unico, storico, una serie di vittorie e di emozioni che sono possibili solo grazie a un ambiente speciale, fatto di persone speciali a partire dalle mie compagne di squadra a tutti i componenti della società, dello staff, al nostro pubblico incredibile, ai nostri presidenti che non ci fanno mancare nulla e alla squadra degli sponsor che ci sono sempre vicini”.

    “Qui sono a casa, gli anni passano, ma mi sento bene, finché il mio fisico e le mie motivazioni me lo permetteranno giocherò qui, a Conegliano. I miei record e le vittorie sono importanti, ma quello che mi ripaga di più in questi anni e mi fa essere convinta che tanti anni fa ci avevo visto giusto a scegliere la Prosecco DOC Imoco è il rapporto con le persone, l’unione tra tutte le componenti e l’affetto costante che ho sempre percepito dalla gente, per tutto questo voglio continuare e sono convinta che con questa squadra possiamo in futuro fare ancora grandi cose e dare gioie ai nostri tifosi”.

    (fonte: Imoco Volley Conegliano) LEGGI TUTTO

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    Michele Baranowicz torna a Cuneo dopo 13 anni: “Il motto è lavorare tanto”

    Come avevamo annunciato dieci giorni fa, ora è ufficiale: Cuneo Volley affida la propria regia a Michele Baranowicz. Quando si dice tornare alle proprie radici; il palleggiatore monregalese di nascita, torna a vestire la maglia di Cuneo dopo tredici anni e tante importanti esperienze in carriera sia in Italia che all’estero. Un tassello importante per la costruzione del gruppo di coach Battocchio, che parte con una base esperta della categoria. 

    Il ritorno a casa per Bara ha un “gusto” particolare, ecco cosa ha detto ai microfoni della società: “Giocare qua è sempre stato un mio cruccio; sono cresciuto a Cuneo nelle giovanili, ho fatto un anno da secondo a Nikola e non aver mai avuto la possibilità di giocare da titolare in questa squadra mi è sempre un po’ pesato e poterlo fare la prossima stagione mi riempie d’orgoglio”.

    Hai seguito Cuneo in questi anni e cosa significa per te rivederlo in Superlega? “In questi anni ho sempre seguito il percorso, perché l’affetto è rimasto e rivedere Cuneo in Superlega è magnifico. Una squadra storica del mondo della pallavolo italiana e non solo come può essere Modena, quindi rivederla nella massima serie è fantastico, anche perché credo che oggi come oggi possa essere l’unica squadra in grado di sostenere questo campionato. Poter essere protagonista il prossimo anno di questo ritorno in Superlega è davvero unico”.

    Nei colloqui con il Presidente Costamagna, il Ds Brugiafreddo e coach Battocchio qual è stato il focus? “Il motto è quello di lavorare tanto e di essere tutti a disposizione. Sicuramente non sarà facile, credo che la Società si sia mossa molto bene sul mercato e abbia avuto la forza di fare determinate scelte. Siamo quindi tutti consapevoli di quello che dovremo fare, degli sforzi e sacrifici che saranno necessari per mantenere la categoria e fare qualcosa di bello”.

    C’è qualcosa che vorresti dire ai tifosi e appassionati di Cuneo? “Certo, che spero di vederli numerosi al palazzetto tutte le domeniche. Li aspetteremo tanto e in tanti perché una cosa che so bene è che a Cuneo il tifo è veramente il settimo uomo, quindi speriamo davvero di avere il palazzetto sempre pieno perché ci darà una grossa mano”.

    (fonte: Cuneo Volley) LEGGI TUTTO