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    La prima Italia di Velasco si diverte contro la Svezia: bene Mingardi e Akrari

    In attesa del debutto ufficiale nella Volleyball Nations League 2024 (previsto per martedì 14 maggio), l’Italia si regala una beneaugurante vittoria nel primo test match di preparazione. La nazionale femminile di Julio Velasco, infatti, supera la Svezia per 3-0 al Pala Igor di Novara, mostrando di aver assorbito bene i carichi di lavoro di questo periodo e sfoggiando anche una buona condizione tecnica oltre a quella fisica, come raccontano i dati complessivi di squadra: 48% in attacco, 15 muri e 5 ace.

    In evidenza particolare due azzurre: Camilla Mingardi chiude la partita come best scorer con 12 punti (di cui 3 a muro e 2 ace), mentre Yasmina Akrari ne firma 11 con 4 stampate e ottime percentuali d’attacco (67% di efficienza); da registrare anche le buone prove di Caterina Bosetti (7 punti) ed Eleonora Fersino, sempre pronte in seconda linea. Dunque, la Svezia di Giulio Bregoli (priva della sua stella Isabelle Haak) non riesce quasi mai a reggere il confronto e mette in mostra qualche buona giocata solo con il martello Anna Haak (10 punti).

    Giovedì 9 maggio, la replica della sfida odierna al PalabancaSport di Piacenza con inizio programmato alle ore 19.

    foto Galbiati/FIPAV

    Sestetti – Per la prima esibizione stagionale Velasco sceglie un sestetto che prevede Cambi in regia, Antropova opposta, la diagonale di posto 4 Bosetti-Degradi, quella di posto 3 Akrari-Danesi e Fersino libero. Bregoli, CT della Svezia, risponde con Julevik al palleggio, Lindberg opposta, A.Lazic e A.Haak schiacciatrici, Nilsson e Andersson al centro, Brink libero.

    1° SET – L’avvio di match è nel segno dell’Italia che trova il doppio vantaggio grazie a Degradi e Danesi (3-1), anche se Nilsson impatta subito sul 3-3. Le ospiti mettono addirittura la freccia del sorpasso, ma le azzurre rispondono con un parziale di 4-0: sul 7-4 coach Bregoli decide così di chiamare timeout. Dopo la pausa, il margine resta invariato fino a un parziale di 3-0 che fa volare Danesi e compagne a più 6: la panchina svedese corre ai ripari fermando di nuovo il gioco (13-7). Al rientro in campo Lindberg incappa in un errore e in una ‘pestata’, regalando un nuovo break all’Italia (16-7). Nilsson ferma l’emorragia di punti, anche se poco dopo il gap diventa ancora più ampio: l’errore di Lazic regala all’Italia il punto del 20-10. Nel finale c’è spazio anche per la diagonale Bosio-Mingardi, con l’opposta che chiude il set (25-13).

    2° SET – Dopo un avvio sui binari dell’equilibrio (4-4), l’Italia prende in mano le redini del gioco grazie a una giocata di Cambi (6-4). La Svezia prova a restare in scia, anche se subisce un nuovo break: dopo il pallonetto di Antropova, coach Bregoli decide di richiamare le sue giocatrici (9-6). Al rientro in campo, Danesi è la prima a segnare, poi Degradi firma due punti consecutivi (12-6). Nella fase centrale del set, il vantaggio resta grossomodo invariato (15-8), prima di un parziale di 4-0 propiziato da Akrari e Bosetti (19-8). A questo punto Velasco si gioca la carta Nervini al posto di Degradi e cambia l’asse palleggiatrice-opposta (21-9). La Svezia continua a faticare a reggere il ritmo imposto dalle azzurre, che nel finale allungano ulteriormente con Bosetti e Nervini (25-9).

    3° SET – L’Italia torna in campo con Bosio al palleggio, Mingardi opposta, Piva e Nervini in posto 4, Akrari e Sartori al centro, Spirito libero. A partire meglio sono ancora volta le azzurre che trovano subito un parziale di 6-1. Dopo il timeout chiamato da Bregoli, le ospiti provano a reagire con Lazic e Haak (9-5), ma poco dopo le ragazze di Velasco spingono sull’acceleratore e volano a più 8 (14-6). Bregoli corre ai ripari chiamando il ‘tempo’ (14-6). Dopo la pausa Mingardi risponde ad Haak (16-8), poi Sartori mantiene le svedesi a distanza di sicurezza (18-10). L’Italia può amministrare il vantaggio grazie ai punti Nervini e Mingardi (21-11), prima di chiudere la contesa (25-13).

    foto Giacomo Comoli

    ITALIA – SVEZIA 3-0 (25-13, 25-9, 25-13)ITALIA: Degradi 7, Cambi 2, Bosio, Spirito (L), Fersino (L), Bosetti 7, Danesi 5, Nervini 6, Piva 2, Mingardi 12, Antropova 6, Akrari 11, Sartori 2. Allenatore: Julio Velasco. Assistente: Massimo Barbolini.SVEZIA: L.Andersson 3, Malm, S.Nilsson, Lazic 5, Gustafsson, Brink (L), Julevik 1, A.Haak 10, J.Nilsson 3, Broberg ne, Van Leusen ne, Lindberg, E.Andersson. Allenatore: Giulio Bregoli. Assistente: Jonas Svantesson.NOTE: Italia: battute vincenti 5, battute sbagliate 6, attacco 48%, ricezione 56%-38%, muri 15, errori 12. Svezia: battute vincenti 1, battute sbagliate 5, attacco 26%, ricezione 36%-24%, muri 2, errori 21.

    Di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    La Lube riabbraccia Medei: “Mi sento a casa, il progetto mi entusiasma ed emoziona”

    La terza avventura di Giampaolo Medei in biancorosso si è aperta oggi con la conferenza stampa pomeridiana di presentazione all’Hotel Cosmopolitan di Civitanova Marche. Il tecnico treiese, nuovo head coach della Cucine Lube Civitanova, è stato accolto da giornalisti e tifosi con un grande applauso. 

    Forte di un contratto biennale con il sodalizio cuciniero e supportato da Romano Giannini in veste di braccio destro, l’allenatore classe ‘73 vuole rilanciare una Lube talentuosa e affamata, dall’età media più bassa, con l’obiettivo di costruire un gruppo vincente e competere ai massimi livelli.

    Per Medei si tratta di un ritorno a casa dopo le esperienze da protagonista in Turchia, sulla panchina dello Ziraat Bankkart, con la vittoria del campionato Nazionale (2021), e in Polonia, alle redini dell’Asseco Resovia, con tanto di trionfo europeo in CEV Cup (2024). L’approdo a Civitanova Marche del tecnico può essere definito un “Medei 3.0”. Il coach ha lavorato nello staff della cantera dal 1994 fino al 2001 (vittoria della Junior League nel 2000), per poi entrare da assistant coach in prima squadra dal 2001 al 2006 vincendo 1 Scudetto, 1 Coppa Italia, 1 Champions League e 2 Coppe Cev. Dopo una triplice esperienza formativa in Francia l’allenatore marchigiano è poi tornato alla Lube in veste di head coach nel 2017/18 e nella prima parte della stagione 2018/19 portando la squadra a battersi fino in fondo su tutti i fronti. Tra i risultati più brillanti spicca l’argento Olimpico a Rio con la Nazionale Italiana da secondo allenatore di Chicco Blengini. Il ritorno di fiamma e il consequenziale terzo matrimonio tra il Club cuciniero e Medei gettano le basi per un’annata di ricostruzione in cui la possibilità di competere nella Challenge Cup farà la sua parte per cementare gioco e gruppo squadra.

    foto Sparvieri

    Simona Sileoni (presidente Lube Volley):  “Giampaolo torna alla Lube forte di esperienze e vittorie all’estero. Siamo felici per l’entusiasmo e la condivisione immediata del progetto. Questo è importante in vista di una stagione che vedrà al via un gruppo rinnovato e ringiovanito. Siamo altrettanto contenti di unire le competenze di uno staff quasi interamente ‘made in Marche’ con l’head coach ‘made in Treia”. Per noi che teniamo molto al territorio è un’ulteriore soddisfazione. La Lube parla marchigiano nel mondo con le sue cucine e la Lube Volley parlerà marchigiano nel mondo con il suo gioco. La prossima annata sarà importante e difficile perché affronteremo squadre forti e consolidate, ma a noi piacciono le sfide come piacciono a Giampaolo. L’entusiasmo di Medei sarà la colonna portante della nuova stagione. Con la sua gioia per aver alzato al cielo l’ultima Coppa Cev auguro al nostro allenatore, alla Lube e a tutti voi una nuova stagione in crescendo e piena di piccole e grandi soddisfazioni”.

    Albino Massaccesi (ad Lube Volley): “Il percorso di Medei alla Lube è importante. Giampaolo ha mosso i primi passi da atleta e da allenatore del settore giovanile e poi è cresciuto nella Lube. Cercare validi collaboratori sul territorio è una caratteristica dell’azienda e del Club. Siamo felici di poter lavorare ancora con un ragazzo che ho visto crescere sotto tutti gli aspetti e con cui la Lube è rimasta sempre in contatto. Valorizzare i nostri talenti è una prerogativa di cui dobbiamo essere fieri”. 

    Beppe Cormio (dg Cucine Lube Civitanova): “Con Giampaolo negli ultimi sei anni ci siamo scambiati pareri e consigli a vicenda. Stimo molto il nostro allenatore come tecnico e come uomo. Il suo è un ritorno gradito e cercato. Bella la considerazione di aver sfruttato al meglio le capacità del territorio, è molto stimolante. Ci tengo a dire che quando Medei portò la Lube a disputare tutte le finali possibili fu un interprete straordinario. Lui sa benissimo che conquistare una finale conta più che vincerla, noi a Kazan, tra l’altro, un trofeo importantissimo l’abbiamo mancato per millimetri.  A volte i cambi, seppur a malincuore, vanno fatti. Per esempio, io adoro il lavoro svolto da Chicco Blengini, ma indubbiamente il contributo di Romano Giannini in soli 20 giorni da head coach ha modificato la testa della squadra e questo significa che a volte serve il cambiamento. Ho vicino a me un grande allenatore, esperto e di grande profondità. Ci tengo a chiarire che la scelta non c’entra con la giovane età della squadra, noi vogliamo vincere. Siamo convinti di aver fatto un passo in avanti pur sapendo che nel futuro prossimo ci confronteremo anche con due squadre molto difficili da battere. Ricordiamoci tutti che fino a due anni c’era solo una squadra quasi invincibile…”.

    Giampaolo Medei (head coach Cucine Lube Civitanova): “Ringrazio tutti per le belle parole e ringrazio i presenti. Sono molto entusiasta del progetto e sono emozionato, non lo nascondo Mi sento a casa, per me allenare la Lube è il massimo, non vedo obiettivi superiori per un tecnico. Per me, oltretutto, questa società è speciale, qui tutto è iniziato. Quest’anno avvieremo un progetto molto ambizioso e complicato nel suo percorso. Lavoreremo per porre le basi della Lube del futuro. Vogliamo essere protagonisti e non sarà facile unire le due cose. Noi ci metteremo entusiasmo, a cominciare da me e dallo staff. Trasmetteremo ai giocatori la nostra carica, anche nei momenti complicati, e i valori di questo Club unico al mondo. Chi indossa la maglia con il marchio Lube deve essere consapevole di  avere delle grandi qualità. La Lube attenderà con pazienza i giovani, ma aspettandosi il massimo dell’impegno e dell’abnegazione. Sarà importante dare tutto per costruire un gruppo vincente ed essere da subito competitivi contro le squadre più forti, sapendo anche soffrire. Mi ritengo un uomo migliore e un allenatore più esperto dopo le ultime annate in Turchia e Polonia, ma soprattutto ho voglia di rimettermi in gioco nel campionato più bello e difficile del mondo, la SuperLega Credem Banca”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    De Giorgi gongola, Velasco preoccupato? Nazionali al via, ma con umori (forse) differenti

    Alle Super Finals di Champions League di Antalya erano presenti entrambi i ct delle nazionali azzurre, Fefè De Giorgi e Julio Velasco. Una delle ultime occasioni, se non proprio l’ultima, di vederli insieme prima che percorreranno ognuno la propria strada che deve, senza usare il condizionale, portare le nostre prime squadre ai Giochi di Parigi.

    Una strada che inizierà in pianura passando per due test match, le azzurre contro la Svezia, gli azzurri contro Serbia e Turchia, poi si inizierà a fare sul serio in VNL con le prime week che saranno fondamentali per difendere i rispettivi piazzamenti nel ranking, utile quest’ultimo, come sanno ormai anche i muri, per staccare il pass olimpico.

    Stesso percorso, stessi obiettivi, ma umori decisamente differenti all’interno dei due gruppi azzurri.

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    De Giorgi, di per sé portatore sano del buon umore, mai come in questa occasione si ritroverà in collegiale un gruppo di ragazzi felici come una scolaresca in gita di fine anno al parco giochi. Felici arriveranno i perugini, che quest’anno finalmente hanno vinto la qualunque; felici arriveranno pure i trentini, che il muso lungo l’hanno cancellato con un grandissimo colpo di coda in Champions; felici e motivati saranno anche monzesi e milanesi, molti di loro alla prima chiamata con la nazionale maggiore; e infine bene ma non benissimo, ma comunque contenti anche i cucinieri.

    Foto di Cev

    Insomma, tirando le somme, un buon novanta per cento dei 30 convocati, se non di più, varcherà le porte di Cavalese con un sorriso a trentadue denti. In più, questo è comunque un gruppo consolidato, che ha già vinto, che è già squadra, che è già felice, sempre, di ritrovarsi in azzurro al grido di battaglia di “Noi Italia”.

    Qui la strada verso il traguardo è spianata, le certezze, le motivazioni e la voglia di fare bene sono tali e tante da permettere al ct De Giorgi di vivere paciosamente i prossimi mesi di maggio e giugno come un padre che si gode la tintarella in spiaggia buttando un occhio di tanto in tanti ai bambini che giocano tranquillamente in riva al mare.

    foto Instagram @ferdinandodegiorgi

    Diverso il discorso per Velasco. Quello che ha ereditato è un gruppo che al sole della scorsa estate si era scottato a tal punto da andare in ebollizione. Via Mazzanti, la Federazione ha scommesso sul padre della Generazione dei fenomeni per guarire quelle ferite, quelle ustioni, ma il compito sarà tutt’altro che facile anche per un allenatore navigato come Velasco. Soprattutto dopo questo finale di stagione dei club. Pantere dell’Imoco a parte, nel suo ritiro di gente che arriverà col sorriso non se ne vedrà tanta.

    Foto CEV

    Se la palleggiatrice titolare dovrà essere Alessia Orro, la giocatrice sarda dovrà essere rimessa in condizione di esprimere il suo massimo livello di gioco. Ad Antalya, forse condizionata ancora dai postumi dell’infortunio alla caviglia, non ha di certo brillato e questo ha fortemente condizionato anche la prestazione di Paola Egonu, una che certi appuntamenti (finali di Champions) non li aveva mai toppati. La chiave del successo dell’Italia passa e passerà soprattutto dalla loro intesa. Un’intesa che ora va ricostruita e rinsaldata.

    foto Vero Volley

    Restando su Egonu, sarà curioso scoprire, partita dopo partita, come Velasco gestirà la convivenza con Antropova e quali saranno le gerarchie. Di certo Paola non può essere trattata come una giocatrice qualunque, questo lo ha sottolineato più volte anche il nuovo ct, perché i campioni, i fuoriclasse, devono essere gestiti nel giusto modo. Il che non vuol dire essere coccolati, avere privilegi diversi rispetto agli altri, ma semplicemente essere messi nelle condizioni di giocare da fenomeni quali sono.

    Un bazooka carico a dovere può fare danni enormi, ma se lo si carica a salve non diventa altro che l’equivalente di una pistola ad acqua. Egonu pistola ad acqua lo è stata, suo malgrado, la scorsa estate, ed è stato uno spettacolo, per non dire figuraccia, agli occhi del mondo tutto, al quale nessuno vuole più assistere.

    foto Fipav

    Voltando pagina, si passa poi agli equilibri da trovare negli altri reparti. Qui partiamo dalle centrali perché se Anna Danesi ora porterà la fascia da capitano, bisognerà capire se il capitano di questa Italia sarà titolare in campo oppure no, soprattutto dopo la stagione giocata dalla premiata ditta Lubian-Fahr.

    Altra margherita da sfogliare è quella che riguarderà liberi e posti 4, ovvero quella che nel calcio si chiama catena di difesa e nella pallavolo di ricezione, fondamentale sul quale Velasco ha posto l’accento sin dal primo giorno della sua nomina. La sua Italia dovrà in primis ricevere alla perfezione per dare palla in testa alla palleggiatrice mettendola in condizione di armare alla perfezione chi sarà deputato a mettere palla a terra.

    Per garantire maggiore qualità in questo gioco sono state richiamate le “epurate” De Gennaro e Bosetti, il che è già un gran bene. Se il ct riuscirà poi a far tornare anche Sylla ad essere una delle migliori schiacciatrici-ricettrici che ci sono in circolazione, allora si partirà decisamente col piede giusto e forse, chissà, pure Velasco, come De Giorgi, potrebbe prendersi una pausa sotto l’ombrellone. Cosa che gli auguriamo “caldamente”, ma non troppo. Con le scottature abbiamo già dato.

    foto VolleyNews.it

    Di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Conegliano, sempre Conegliano: Plummer riporta le Pantere in paradiso al tie-break

    Conegliano, ancora Conegliano, sempre Conegliano: l’Imoco è campione d’Europa per la seconda volta nella sua storia. A decidere la Champions League femminile è un tie-break vinto nel segno di Plummer per 15-9. Per Milano serata da incubo per Egonu, “ingabbiata” dalla strategia a muro che Santarelli le ha cucito su misura. Da segnalare invece l’ottima prestazione da leader di una monumentale Sylla sotto lo sguardo attendo del ct Velasco.

    Milano inizia il match con le gambe che tremano e con una Daalderop, titolare a sorpresa, che lascia quasi subito il posto a Cazaute. Conegliano, invece, appare subito in palla, presa per mano dalla solita Haak (7 punti in avvio con il 70% in attacco) che non sbaglia quasi nulla, e De Kruijf, schierata da Santarelli nello starting six (al posto di Lubian) a fare reparto con Fahr, quest’ultima vista girare in stampelle da quando è arrivata ad Antalya eppure regolarmente in campo senza alcun problema apparente.

    Nonostante una Egonu stranamente sottotono, colpa però della pressante marcatura a muro ben studiata da Santarelli, Milano si dimostra un diesel e aggrappandosi a Rettke e Sylla riapre il match vincendo col fiato in gola il secondo parziale per 23-25, dopo aver sprecato di suo pugno ben tre set point, salvo poi spegnere ancora l’interruttore nel terzo set. Maggior equilibrio nel quarto, poi Gaspari pesca dal mazzo due jolly, Malual e Bajema, e si va sul 2-2.

    Nel tie-break è sfida nella sfida tra Sylla e Plummer, ma alla fine la firma sulla coppa la mette l’americana.

    foto Cev

    Sestetti: Santarelli schiera Haak opposta a Wolosz, Plummer e Robinson-Cook in banda, Fahr e De Kruijf al centro, De Gennaro libero. Gaspari risponde con Orro al palleggio, Egonu in posto 2, Sylla e a sorpresa Daalderop in 4, Folie e Rettke coppia centrale, Castillo libero.

    1° SET – La finale femminile di queste Super Finale regala subito grande spettacolo. Si parte con grandi difese e un rally point deciso alla fine dal mani-out di Plummer. L’Imoco scappa subito via portandosi sul 5-1 grazie a un ottimo contenimento a muro e alle diagonali chirurgiche di Haak (7-3). In queste battute iniziali Milano appare subìre la tensione del grande appuntamento e Orro si aggrappa all’esperienza di Sylla nel tentativo di dare la scossa. L’ex capitana azzurra, sotto gli occhi del ct Velasco in prima fila, ne mette due dei suoi in attacco e risponde presente anche a difesa della seconda linea permettendo di sbloccarsi anche ad Egonu (9-7), ma sul 13-8 Gaspari è costretto a chiamare time-out per mettere ordine e forse infondere un po’ di tranquillità alle sue giocatrici.

    foto Cev

    De Kruijf piazza anche l’ace che vale il +6 per l’Imoco, già lanciata verso la conquista del primo set apparentemente senza aver ingranato ancora le marce alte. Egonu risponde a tono, dai nove metri, ma dall’altra parte Plummer continua a perforare a occhi chiusi il muro alzato da Orro e Rettke (18-10). Gaspari richiama in panchina Daalderop per Cazaute nel tentativo di smuovere qualcosa, e la francese risponde subito presente andando a segno in battuta. Sul punteggio di 18-13 questa volta a fermare il gioco è Santarelli che poi manda in campo (e in battuta) Lubian per Fahr. Milano continua a sbagliare, colpa soprattutto di diverse palle alzate in maniera non impeccabile da Orro, e Conegliano alla fine chiude con un pesantissimo 25-14.

    foto Cev

    2° SET – Nel secondo set la vero Volley torna a girare: Orro ha le mani decisamente più ferme e precise, Rettke inizia a murare ed Egonu a segnare con più regolarità. Morale della favola, al giro di boa le brianzole sono avanti addirittura 9-17 sfruttando pure un turno più che prolifico dalla linea dei nove metri di Malual (2 ace e parziale di cinque a zero).

    La reazione delle Pantere è però rabbiosa e il gap si riduce presto da 8 a 3 punti (14-17). Incredibile ma vero, inizia a sparare a salve anche Haak e la squadra di Gaspari inizia a credere seriamente di poter riaprire la partita. Rettke giganteggia a centro rete, ma contro Wolosz e compagne non basta. In attesa che Egonu vesta il mantello di supereroina di queste notti di Champions, è Sylla a tirare la carretta, e per ora tanto basta perché si gira campo sull’1-1 con l’Allianz che fa suo il set con il punteggio di 23-25.

    foto Cev

    3° SET – Nel terzo set Conegliano torna a fare Conegliano, come nel primo (6-1), ma pure Egonu inizia a piazzare le sue diagonali strettissime (6-4). Ciò nonostante, l’Imoco questa volta alza davvero i giri del suo gioco e prende presto il largo (13-8, 19-12).

    Gaspari getta nella mischia Malual per Egonu (appena 1 punto per lei) e Daalderop per Sylla, forse nel tentativo di far rifiatare le sue stelle battezzando già perso questo set. Girandola di cambi anche per Santarelli che manda in campo Lubian e Bardaro per Fahr e Plummer. Il set, però, come detto, e forse intuito da entrambi i tecnici, vola via senza storia, al netto di una tardiva reazione della Vero Volley, fino al 25-19 finale “stampato” da Haak.

    foto Cev

    4° SET – Decisamente più equilibrato l’inizio del quarto set con le squadre che si rispondono colpo su colpo, anche in fatto di break (8-10 Milano, 10-10). Se Egonu non passa il merito è del muro-difesa dell’Imoco che la marca quasi a “uomo”, calcisticamente parlando. Ma sempre a muro è anche la Vero Volley a trovare punti pesanti, ora anche con Folie.

    Dai nove metri Egonu allarga ancora la forbice (12-15) e poi inizia a trovare una certa regolarità anche in attacco. A opposto risponde opposto e con Haak le Pantere si rifanno ancora sotto (17-18) costringendo Gaspari a fermare il gioco, poi un altro giro di estrema efficacia al servizio di Malual riporta Milano sul +4 (18-22). Conegliano perde anche la misura (errori di Haak e Plummer) e il tie-break inizia a intravedersi all’orizzonte. Dalla panchina Gaspari pesca pure un altro jolly, Bajema, e le sue alla fine portano a casa il set per 19-25.

    foto Cev

    5° SET – Primo punto di Plummer, risponde subito Sylla poi con un ace arriva il break di Conegliano (3-1). Ancora Sylla, murone su Haak, ristabilisce la parità ai 5. Castillo tira su la qualunque, ma in generale si assiste a grandissime difese e recuperi su entrambi i lati della rete. Altro break pescato dall’Imoco al termine di un altra azione infinita e si gira campo sull’8-6.

    Va a segno anche Plummer e sotto di tre Gaspari chiama time-out. Sylla ne mette a terra un’altra, ma Plummer, ancora lei, fa 11-7 e poi, sempre lei, mura pure su Egonu. 12-7 e altro time-out di Gaspari, ma ormai le Pantere vedono il traguardo. Sylla, grandissima prestazione la sua, è l’ultima ad alzare bandiera bianca per Milano, ma alla fine la Champions va nella bacheca dell’Imoco, e per le Pantere è la seconda dopo quella alzata nel 2021.

    A. Carraro Imoco Conegliano – Allianz Vero Volley Milano (25-14, 23-25, 25-19, 19-25, 15-9)A. Carraro Imoco Conegliano: Plummer 21, Robinson Cook 10, Squarcini, De Kruijf 6, Gennari, Lubian 2, De Gennaro (L), Haak 23, Bugg, Wolosz 3, Lanier 2, Fahr 9, Bardaro, Piani (L). All. Santarelli.Allianz Vero Volley Milano: Cazaute 10, Malual 3, Heyrman, Folie 7, Orro 2, Prandi, Pusic, Rettke 7, Bajema 1, Sylla 13, Egonu 19, Daalderop, Candi, Castillo (L). All. Gaspari.

    Dal nostro inviato Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    La Smartsystem Fano elimina Belluno e vola in finale Play Off

    È la Smartsystem Fano la seconda finalista dei Play Off Promozione di Serie A3 Credem Banca. Nella decisiva Gara 3 della serie di semifinale contro Belluno Volley la squadra marchigiana si impone per 3-1 davanti al pubblico amico, prendendo il volo nella seconda parte del match dopo due set all’insegna dell’equilibrio. A partire da domenica 12 maggio Fano sfiderà la Personal Time San Donà per l’ultimo posto disponibile in Serie A2, dopo che i corregionali della Banca Macerata hanno conquistato il primo vincendo lo spareggio con Mantova.

    [IN AGGIORNAMENTO]

    Smartsystem Fano-Belluno Volley 3-1 (26-24, 22-25, 25-21, 25-18)

    FINALE PLAY OFF

    Gara 1Smartsystem Fano-Personal Time San Donà di Piave dom 12/5 ore 18.00

    Gara 2Personal Time San Donà di Piave-Smartsystem Fano dom 19/5 ore 18.00

    Ev. Gara 3Smartsystem Fano-Personal Time San Donà di Piave mer 22/5 ore 20.30

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Del Monte Coppa Italia A2: il ritorno dei quarti di finale

    Si concludono oggi i quarti di finale della Del Monte Coppa Italia di Serie A2 maschile con le gare di ritorno: in caso di parità la qualificazione sarà decisa dal Golden Set di spareggio. Le quattro squadre qualificate disputeranno la Final Four di Cuneo sabato 11 e domenica 12 maggio.

    QUARTI DI FINALERitorno

    Yuasa Battery Grottazzolina-Pool Libertas Cantù 3-1 (22-25, 25-15, 25-17, 25-19) andata 3-1

    Emma Villas Siena-Consoli Sferc Brescia ore 19.00, andata 2-3

    Puliservice Acqua S.Bernardo Cuneo-Delta Group Porto Viro ore 19.00, andata 1-3

    Consar Ravenna-Tinet Prata di Pordenone ore 19.00, andata 3-1

    SEMIFINALIYuasa Battery Grottazzolina-vincente Ravenna/Prata sab 11/5 ore 17.00vincente Cuneo/Porto Viro-vincente Siena/Brescia sab 11/5 ore 19.30

    FINALEDomenica 12/5 ore 17.30 LEGGI TUTTO

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    Trento domina lo Jastrzebski e torna sul tetto d’Europa dopo tredici anni

    La Trentino Itas asfalta i polacchi dello Jastrzebski Weigel in tre set e trova tra le mura dello Spor Salone di Antalya quella Champions League che mancava dal lontano 2011.

    Una prestazione a tratti devastante quella della squadra di Fabio Soli, trascinata dal braccio armato di un Michieletto ingiocabile (16 punti, 2 ace, 1 muro), dai muri della premiata ditta Podrascanin-Kozamernik (5 a testa), dalle mani fatate di uno Sbertoli tornato al top e dai colpi di un sempre solido Rychliski (15 punti). Senza contare Lavia (11), che quando serve risponde sempre presente, e Laurenzano sempre ben posizionato in difesa. Dall’altra parte della rete il solo Fornal (19 punti) non basta.

    Trento approccia alla perfezione il match scavando subito il solco con i muri (5 nel primo set), ricacciando indietro i polacchi in almeno due occasioni e andando poi a chiudere un gran primo set con cinque lunghezze di vantaggio e Michieletto e Podrascanin (7 e 5 punti a testa) subito protagonisti. Nel secondo lo Jastrzebski trova in Fornal un grande terminale offensivo, ma alla fine, nonostante un set giocato in equilibrio fino ai venti, è ancora Trento a sferrare la zampata vincente (8 punti di Rychlicki, 62% in attacco per Michieletto). Nel terzo il copione non cambia, i polacchi non scappano mai via mentre la squadra italiana quando lo fa non si guarda più indietro. Il resto è storia.

    foto Cev

    Sestetti – Soli parte con Sbertoli in regia opposto a Rychlicki, in banda la coppia azzurra Michieletto e Lavia, al centro capitan Podrascanin e Kozamernik, Laurenzano libero. Mendez risponde con Toniutti opposto a Patty, Fornal e Szymjura in posto 4, Gladir e Huber centrali, Popiwczak libero.

    1° SET – Il primo break della finale lo firma Kozamernik con un gran muro, poi Rychlicki allunga la serie in battuta di Lavia e porta Trento sul 4-1. In queste prime battute è con il muro che la squadra di Soli comanda il gioco, e dalle facce dei suoi ragazzi traspare sin da subito grande sicurezza (8-5). I polacchi però non stanno a guardare e feriscono soprattutto con i primi tempi e le pipe lungo la corsia centrale (8-8, 10-10). Da spellarsi le mani l’azione che vale l’undicesimo punto dell’Itas (11-10), con Michieletto che in tuffo fa un miracolo e Sbertoli che alla stessa maniera la manda di là, pizzica il nastro e segna un punto che fa esplodere il palazzetto.

    foto Cev

    l mani out di Michieletto vale il nuovo +2 per Trento (14-12), poi un altro muro di Podrascanin su Fornal costringe Mendez a chiamare time-out. Michieletto è una stufa e con un altro mani-out di brutale potenza e un ace allarga ancora la forbice (17-13). Tutto da rifare però, perché dall’altra parte della rete si accende anche Fornal che riporta lo Jastrzebski in scia (18-17). Altro giro, altro protagonista: in vista del traguardo si prende la scena anche Lavia e alla fine il primo set lo porta meritatamente a casa la squadra italiana con un ultima pestata sull’acceleratore che chiude il punteggio sul 25-20.

    foto Cev

    2° SET – Lo Jastrzebski parte forte nel parziale successivo andando sullo 0-3, Soli chiama time-out e alla ripresa del gioco, ancora a suon di monster block, l’Itas ristabilisce la parità in un amen. L’equilibrio dura qualche azione, poi Sbertoli e i suoi mettono ancora la freccia (9-7) ma vengono affiancati nuovamente ai 10. A suon di mani-fuori da una parte e dall’altra, si viaggia così a braccetto per tutta la parte centrale del set (13-13, 15-15).

    Nonostante Fornal resti il terminale offensivo più “on-fire” dei polacchi, scavallati i venti punti è ancora Trento a “strappare” (20-17) e, aiutata anche da qualche pasticciaccio gratuito degli avversari, una infilato il rettilineo finale non si guarda più indietro e vola sul due a zero chiudendo ancora con margine: 25-22.

    foto Cev

    3° SET – Nonostante l’Itas non riesca sempre a contenere Fornal e a leggere il gioco ormai prevedibile al centro di Toniutti per i suoi centrali, o lo stesso Fornal da seconda linea, lo Jastrzebski non dà comunque mai l’impressione di poter scappare via, anzi (6-7, 9-8, 12-10, 13-15, 18-18).

    Ai venti è ancora Trento a mettere il naso avanti (21-19) costringendo Mendez a fermare ancora il gioco. Il vantaggio questa volta è minimo, ma la coppa ormai è lì, a pochi centimetri, non resta altro che prendersela.

    Altro murone di Kozamernik, errore di un Patry mai entrato veramente in partita, diagonale devastante di Fornal e 24esimo punto Itas conquistato ancora da Michieletto (ennesimo mani-out). Ci siamo: batte Kozamernik ma Fornal buca il muro (24-21). Rally point, Michieletto ci prova due volte ma non passa, alla fine il punto della vittoria lo segna capitan Podrascanin con la specialità della casa, il muro. Giusto che la chiuda lui, ora il finale è davvero da premio Oscar. Trento è Campione d’Europa!

    foto Cev

    Trentino Itas – Jastrzebski Weigel 3-0 (25-20, 25-22, 25-21)Trentino Itas: Nelli, D’Heer, Kozamernik 8, Michieletto 16, Sbertoli, Cavuto, Pace (L), Berger, Rychlicki 15, Magalini, Laurenzano (L), Lavia 11, Podrascanin 8, Acquarone. All. Soli.Jastrzebski Weigel: Popiwczak (L), Markiewicz, Toniutti 1, Sedlacek, Patry 9, Sclater 1, Gladyr 6, Makoś, Macionczyk, Fornal 19, Mbaye, Szymura 9, Józwik, Huber 8. All. Mendez.Arbitri: Sarikaya (Turchia) e Simonovic (Serbia). Note: durata set: 26’, 29’, 28’; tot: 83’. Trentino: Battute Sbagliate 7, Vincenti 3. Jastrzebski: Battute sbagliate 8, Vincenti 4.

    di Giuliano Bindoni LEGGI TUTTO

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    Martina Ferrara è il nuovo libero della Cda Talmassons

    Prima novità nell’organico della Cda Volley Talmassons FVG dopo la promozione in Serie A1: arriva dall’Aeroitalia Smi Roma il libero Martina Ferrara. Nata il 28 gennaio 1999, oltre a conquistare la promozione nel 2023 con la squadra capitolina, ha accumulato altre importanti esperienze nella massima serie con Casalmaggiore, Scandicci e Club Italia. Può vantare anche 4 titoli italiani giovanili e la partecipazione ai Mondiali Under 19 nel 2018 con la nazionale italiana. 

    A darle il benvenuto coach Leonardo Barbieri: “Ho avuto la fortuna di allenare Martina a Baronissi. Ha già alle spalle una carriera davvero importante, conosce già la Serie A1 e questo per noi è importante. Anche se è ancora giovane ha accumulato parecchia esperienza ad alto livello in queste stagioni. A Talmassons può crescere ulteriormente, è infatti una giocatrice che ancora ampi margini di miglioramento. A livello caratteriale mi ha impressionato fin da subito la sua determinazione, la sua voglia di imporsi. Una ragazza dalla personalità molto forte, che in campo ci mette sempre tanto cuore“.

    “Indubbiamente – sono le prime parole di Ferrara – il motivo cardine per cui ho deciso di unirmi alla CDA Talmassons Fvg è la solidità del progetto e della società, di cui ho sempre sentito parlare un gran bene. Diciamo che da questa base la scelta di trasferirmi in Friuli è stata semplice“.

    Sulla sua nuova squadra il libero aggiunge: “Ho seguito abbastanza il percorso della CDA e penso che sia stato in continuo crescendo: ho notato tanta alchimia e tanta voglia da parte della squadra e penso siano elementi fondamentali per raggiungere grandi obiettivi“.

    Ferrara ha già le idee chiare in vista della prossima stagione: “Sicuramente uno degli obiettivi, sia a livello individuale che di squadra, è lavorare con ambizione: senza accontentarsi e provando sempre a fare qualcosa in più. Non mi piace dare sentenze prima, mi piace dimostrare in campo. Penso che da un gruppo coeso e ambizioso possano venir fuori dei buoni risultati“. E sul cambio di prospettiva da Roma a Talmassons commenta: “Diciamo che ci sono tante differenze tra i due contesti: Roma è una città meravigliosa, tanto grande e decisamente affollata. Il Friuli è un territorio che conosco poco, ma quel poco che conosco mi piace veramente tanto; per cui non vedo l’ora di perlustrare da cima a fondo questa regione e innamorarmene“.

    “Personalmente – continua Ferrara – non vedo l’ora di ricominciare in questo nuovo contesto; mi piace fare squadra e sono il tipo di giocatrice e persona a cui piace migliorare sotto ogni aspetto. Sono convinta che ci siano tutti i presupposti per crescere insieme. In generale credo ogni esperienza sia a sé: nel senso che ogni nuovo contesto presenti cambiamenti, sogni, aspettative e prospettive diversi. Per me è un onore far parte della storia di questa società e sono sicura che insieme ci divertiremo“.

    Infine un messaggio diretto a tifosi e appassionati: “Ragazzi abbiamo bisogno di voi! Ho sempre pensato che i tifosi siano il giocatore in più: avere la giusta carica nei momenti di difficoltà e avere un palazzetto pieno che ti supporta sempre fa la differenza. Vi aspettiamo in tantissimi: noi in campo e voi con noi! Ci vediamo presto“.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO