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    Futuro? In attesa di scoprirlo Ivan Zaytsev si dà al beach volley

    Il campionissimo Ivan Zaytsev sarà tra i partecipanti del King & Queen beach volley tour Serie A di Alba Adriatica. Gli organizzatori hanno comunicato il primo nome dei partecipanti con un atleta di caratura mondiale.

    Un curriculum nella pallavolo indoor impressionante per l’opposto 33enne della Lube nato a Spoleto. Con i club 17 stagioni in Serie A in Italia e 2 in Russia. 500 partite nei campionati italiani. ed oltre 5000 punti, 3 titoli italiani, 2 Coppe Italia, 3 Supercoppe Italiane, 1 Coppa Cev. Florido il bottino vinto con la Nazionale Italiana, oltre 200 presenze, 1 Giochi del Meditterraneo, due podi olimpici:  bronzo a Londra 2012 e argento a Rio 2016, argento in Coppa del Mondo in Giappone nel 2015, due medaglie di bronzo in World League nel 2013 e 2014, agli Europei due argento, ed un bronzo, un bronzo alla Grand Champions Cup. Oltre a questi risultati Zaytsev si è tolto la soddisfazione di vincere il campionato Italiano di beach volley nel 2008 in coppia con Giorgio Domenghin. Un atleta di caratura mondiale che sicuramente cercherà di mettere in bacheca anche il King serie A di Alba Adriatica. La kermesse albense che rientra nel più ampio progetto del King & Queen beach volley tour, promosso da 25 anni dalla Asd King of the beach,  è organizzato dalla Beach Sport, oramai leader sulla costa dei parchi per la promozione dello sport e del turismo con eventi importanti,  con il patrocinio del comune di Alba Adriatica e della Regione Abruzzo. Oltre ad Ivan Zaytsev gli organizzatori hanno in serbo altri ed altre  big della pallavolo italiana. La location del torneo King & Queen beach volley tour Serie A sarà la spiaggia libera di fianco allo stabilimento balneare Al Faro ed il 20/21/22 giugno le tribune della beach arena saranno sold out con questi presupposti.

    Nei prossimi giorni verranno comunicati i nomi di altri atleti partecipanti che si contenderanno il titolo con Ivan Zaytsev. Ma se il buongiorno si vede dal mattino ad Alba Adriatica arriveranno altri top players della pallavolo italiana.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Recine conferma: “Giocherò in Giappone a Nishima, ora però lotterò per andare a Parigi”

    Un messaggio postato sui social. Un saluto commovente, più che un addio, conscio forse che a Piacenza, così come certamente in Italia, uno come lui deve e dovrà certamente avere uno spazio. Francesco Recine lascia il nostro paese dopo averci riempito la testa e il cuore di fotogrammi e di bella pallavolo, consapevole di un percorso cominciato a Civitanova, Ravenna e poi indossando una maglia nazionale con cui ha dimostrato a tutti quanti di essere ancora più bello e vincente del cognome che porta.

    “Lascio dopo una stagione difficile, nella quale forse tutti ci aspettavamo quel qualcosa in più che non è arrivato. Abbiamo fatto le finali per la Challenge, quando all’inizio della stagione l’obiettivo era certamente di giocare quelle per il tricolore. Abbiamo iniziato molto bene, poi è arrivato un proseguimento di campionato difficile e un playoff altalenante. Dispiace a tutti, ma la pallavolo è anche questo”

    Foto di LVM

    La delusione era palpabile nelle parole di tutti. Quanto è spietato lo sport in questo?

    “Certe volte lo sport da questo punto di vista ti massacra. Non solo per i ritmi e per la continuità che ti richiede. Noi siamo stati questi negli ultimi due anni, pur giocando molto spesso una pallavolo di altissimo livello”

    Con la sincerità che la contraddistingue, cosa non ha funzionato?

    “Spesso siamo arrivati agli appuntamenti che contavano con una stanchezza mentale che non ci ha permesso di dare il nostro meglio. Le ripeto, giocare per così tanto tempo un livello come quello della Superlega, alternando la nazionale, le coppe, il campionato, è difficile. Se vogliamo poi analizzare il campionato, credo che il fatto che non solo noi alla fine non abbiamo centrato gli obiettivi previsti, la dice lunga. Penso anche al cammino di Trento, che ha giocato alla grande tutto il campionato”

    foto Fipav

    Personalmente che stagione è stata?

    “Una stagione che ho usato come stimolo e come un’occasione per giocare tanto, anche in vista delle convocazioni in azzurro. Mi sento parte del gruppo della nazionale ed è stato brutto essere lasciato a casa lo scorso anno. Cercherò di dare il 100% e di entrare nel gruppo ufficiale di Parigi”

    Posso chiederle se è consapevole del fatto di aver fatto tutto questo a 25 anni?

    “A volte ci si dimentica che molti di noi sono arrivati in un mondo di grandi, arrivando piccoli e restando tali. Certamente rispetto a tanti coetanei ho avuto la possibilità di fare tante bellissime esperienze. Due stagioni importanti a Ravenna, cinque stagioni in Superlega. È stato un bel percorso. Penso a come col sacrificio, piano piano mi sono conquistato il posto sia alla Consar che a Piacenza. Ci sono stati alti e bassi come può capitare in tutte le stagioni, ma chiudo momentaneamente questa parentesi in Superlega pensando di aver dato tutto me stesso e avendoci creduto dal primo giorno”

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Il prossimo anno cosa la aspetta?

    “Una nuova esperienza. So che è uscito qualcosa sui giornali. Giocherò in Giappone a Nishima”

    Ci mancherà Recine.

    “Mancherà tutto anche a me. Ma sono felicissimo di questa opportunità e cercherò di portare in Asia ciò che di meglio mi hanno insegnato gli anni italiani”

    Intervista di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Azzurri vittoriosi nella prima uscita stagionale: Serbia battuta al tie-break

    Buon esordio stagionale per la Nazionale Maschile che nel primo test match del 2024 ha battuto al tie-break la Serbia al termine di una gara bella, lunga e combattuta al termine della quale Giannelli e compagni hanno fatto vedere buone cose.

    La cronaca

    De Giorgi ha scelto da subito la “consueta” formazione con la diagonale Giannelli-Romanò, Michieletto e Lavia schiacciatori, Russo e Galassi centrali con Balaso libero.Serbia schierata con Todorovic in palleggio, Atanasijevic opposto, Kujundzic e Peric schiacciatori, Krsmanovic e Masulovic centrali con Kapur libero.

    Il primo set è stato sostanzialmente equilibrato con gli azzurri che sono stati in vantaggio per lunghi tratti fino a trovarsi sul +2 nelle fasi conclusive (23-21); quando però la situazione sembrava essere instradata, i serbi hanno prima impattato la situazione sul 23-23 per poi piazzare il break decisivo che ha decretato l’1-0 in loro favore sul 25-23.

    Incredibile l’andamento del secondo parziale conclusosi sul 33-31 in favore degli azzurri dopo, però, un lunghissimo testa a testa che ha caratterizzato la fase conclusiva di un set che sembrava essere la ripetizione del primo. Sul 23-21, infatti, Giannelli si sono fatti recuperare sul 23-23 per poi fallire una prima palla set. I serbi, dal canto loro, non hanno mai mollato e per ben cinque volte hanno servito per portarsi sul 2-0. Agguantata la parità sul 31-31 i ragazzi di De Giorgi hanno poi trovato la forza mentale per chiudere meritatamente in proprio favore il set che ha decretato la parità.

    Nel terzo set il CT De Giorgi ha effettuato il suo primo cambio inserendo Rinaldi al posto di Lavia in avvio; con il passare dei minuti e con la Serbia avanti, spazio anche per Luca Porro che ha così fatto il suo esordio in magli azzurra; mentre la Serbia ha poi continuato a gestire la situazione in proprio vantaggio, Alessandro Bovolenta ha sostituito Yuri Romanò. Nonostante i cambi però l’inerzia del parziale non è cambiata e gli ospiti sono riusciti a imporsi 25-20 portandosi così sul 2-1.

    L’avvio di quarto set è stato caratterizzato da un buon avvio dell’Italia schierata ancora con Bovolenta opposto e Porro di banda. Sul 15-13 per gli azzurri ingresso in campo anche per Simone Anzani che ha così ritrovato l’azzurro dopo le note vicende di salute della scorsa stagione a causa delle quali aveva saltato i Campionati Europei giocati in casa. Il nuovo assetto scelto dal CT ha dato i suoi frutti con l’Italia che, dopo aver fallito un primo set ball, è riuscita a portare la gara al tie-break grazie al 25-20 conclusivo. Galvanizzati dall’andamento del quarto set, gli azzurri sono partiti decisi anche nel tie-break che hanno condotto con costanza fino al 15-11 che ha chiuso il match sul 3-2 per Giannelli e compagni.LA FOTOGALLERY DELLA GARA: QUI

    Italia – Serbia: 3-2 (23-25, 33-31, 20-25, 25-20, 15-11)Italia : Giannelli 2, Michieletto 23, Galassi 11, Lavia 4, Romanò 11, Russo 12, Balaso (L), Sbertoli, Rinaldi 1, Bovolenta 9, Porro L. 9, Anzani. Ne: Sanguinetti, Mosca, Recine, Bottolo, Gironi, Laurenzano (L). All. De Giorgi Serbia: Krsmanovic 6, Todorovic, Kujundzic 9, Masulovic 14, Atanasijevic 21, Peric 14, Kapur (L). Luburic 2, Jovovic, Ivovic 10. Ne: Ristic (L), Podrascanin, Nedeljkovic.Allenatore: Igor KolakovicArbitri: Giglio, SabiaDurata set: 29, 38, 28, 26’, 16’Italia: a 8 bs 24 mv 12 et 36Serbia: a 7 bs 23 mv 9 et 34

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Semaforo rosso per San Donà: Fano si aggiudica Gara 1

    Primo semaforo rosso di questi play off per la Personal Time, la squadra di Daniele Moretti è andata a perdere a Fano in gara uno di finale per salire in serie A2. I veneti dopo aver vinto il primo set, hanno lasciato ai padroni di casa i restanti tre. Ora la serie passerà al PalaBarbazza per gara due.

    Primo set.  Parte bene la Personal Time (1-3), ma c’è il sorpasso marchigiano (3-4), vanno a braccetto le due squadre (6-6). Fano costruisce un piccolo break (9-6) su cui arriva il time out di Daniele Moretti. Fa punto la squadra veneta (9-7), ma arriva il decimo punto interno (10-7).  La Personal Time però rimane in scia (12-11), la schiacciata di Giannotti vale il pareggio (12-12), attacco di Favaro e muro fuori (12-13), controsorpasso fanese (14-13). I locali scappano (18-15), Giannotti interrompe il break (18-16), ace di Giannotti (18-17), punto Fano (19-17), doppio punto esterno (19-19).  C’è equilibrio (20-19), (20-20) (21-20). Scatto fanese (23-20), time out per Moretti. Punto di Giannotti (23-21), muro di Favaro (23-22), qui sospensione per Fano.  Attacco fuori di Roberti (23-23), errore in battuta di Tulone (24-23), Dimitrov sbaglia a sua volta (24-24), anche Favaro spreca (25-24), ci pensa Giannotti (25-25). Fuori l’attacco di Dimitrov (25-26), time out per Fano.  Giannotti firma il set Personal Time.

    Secondo set. C’è equilibrio (2-2), poi scatta di Fano (9-4), time out di Moretti.  Si riavvicina la Personal Time (9-8), sospensione per Mastrangelo. Break interno (13-8), errore al servizio di Roberti (13-9), l’attacco fanese dalla seconda linea è fuori (13-10).  I veneti tengono (15-12), Guastamacchia fa tredici (15-13), Fano si prende un altro punto (16-13), ancora Roberti (17-13), Merlo attacca bene (18-13) e costringe al time out Moretti.  Guastamacchia non sbaglia (18-14), Merlo dalla seconda linea (19-14), Merlo per il +6 (20-14). Roberti allarga la forbice (21-14), Maletto sbaglia il servizio (21-15).  Il muro sporca la palla di Roberti fuori (22-15), passa Giannotti (22-16), sbaglia la Personal Time (23-16), ma arriva il muro (23-17), ace di Giannotti (23-18), set point per Fano (24-18). Muro di Tulone (24-19), la chiude Dimitrov (25-19).

    Terzo set. Equilibrio ad inizio set (1-2), break interno (4-2), errore di Galdenzi (4-3). Tre punti consecutivi Fano (7-3) e time out per Moretti. Il muro marchigiano vale l’ottavo punto (8-3). I padroni di casa alzano il ritmo (10-5), errore di Maletto (10-6), attacca bene Cunial (10-7), ace di Favaro (10-8). Due punti consecutivi dei marchigiani (12-8), doppio punto Personal Time (12-10), Dimitrov interrompe la striscia ospite (13-10). Il volume della sfida si alza, due punti consecutivi di Guastamacchia (14-13), muro fuori e +2 interno (15-13).  Favaro da posto quattro (15-14), attacco vincente dei marchigiani (16-14). Ace di Merlo (17-14), Favaro buca il muro (17-15), Partenio per il +3 (18-15), Iorno non sbaglia (18-16), lo imita Roberti (19-16), Cunial schiaccia (19-17), Dimitrov va a bersaglio (20-17), sempre Cunial (20-18), passa Giannotti (20-19), pareggia il muro di Guastamcchia (20-20) e time out Fano.  Dimitrov (21-20), sbaglia la ricezione la Personal Time (22-20) e sospensione per Moretti. Attacco di Giannotti (22-21), Merlo (23-21), muro vincente di Fano (24-21), risponde San Donà (24-22), Maletto chiude il set (25-22).

    Quarto set. Si gioca una bella pallavolo (2-2), (4-4), dopo un grande scambio si prende un gran punto Roberti (5-4), risponde Giannotti sull’incrocio delle righe (5-5).  Ace di Favaro e vantaggio Personal Time (5-6), passa Giannotti (5-7). I veneti mantengono due punti di vantaggio (8-10), Merlo (9-10), Roberti per la nuova parità (10-10), passa Fano (11-10), attacca bene Iorno (11-11). Roberti per il +1 (12-11). Scappa Fano (14-12). Ace di Partenio (15-12), palla fuori di Roberti (15-13), punto fanese (16-13), arriva il +4 (17-13), il solito Roberti (18-13). Fano mette le mani sulla partita (19-14). Sul 21-16 arriva il time out Personal Time. Roberti per il +6 (22-16), muro vincente di Maletto (23-16), errore in battuta di Dimitrov (23-17), attacco vincente di Giannotti (23-18), Partenio per il match ball (24-18), attacco fuori (25-18).

    Sabato 18 maggio (inizio ore 18.30), si giocherà gara due al PalaBarbazza. E’ già cominciata la prevendita dei biglietti, info sui nostri canali social. Prenota il tuo posto per assistere al secondo match di queste finali valide per il salto in serie A2.

    Smartsystem Fano – Personal Time San Donà di Piave 3-1 (25-27, 25-19, 25-22, 25-18)Smartsystem Fano: Partenio 11, Roberti 18, Galdenzi 3, Dimitrov 14, Merlo 19, Maletto 7, Sorcinelli (L), Raffa (L), Gori 0. N.E. Uguccioni, Margutti, Focosi, Mazzon, Magnanelli. All. Mastrangelo. _Personal Time San Donà di Piave: Tulone 0, Favaro 11, Guastamacchia 9, Giannotti 19, Umek 3, Iorno 6, Tuis (L), Parisi 0, Bassanello (L), Paludet 0, Cunial 3. N.E. Trevisiol, Lazzaron, Lazzarini. All. Moretti. ARBITRI: Turtù, Marotta. NOTE – durata set: 31′, 28′, 28′, 29′; tot: 116′

    (contenuto in aggiornamento) LEGGI TUTTO

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    Brescia schianta 3-0 Ravenna e alza la sua prima Coppa Italia

    La prima volta non si scorda mai. Ad alzare la Coppa Italia di serie A2 maschile è la Consoli Sferc Brescia che si è imposta in tre set sulla Consar Ravenna.

    Una prova perfetta quella messa in campo dai tucani, in grado di annichilire l’armata ravennate.

    Consar Ravenna-Consoli Sferc Brescia 0-3 (23-25, 20-25, 18-25)Consar Ravenna: Mancini 1, Raptis 11, Grottoli 4, Orioli 13, Feri 4, Bartolucci 6, Chiella (L), Goi (L), Russo 0, Benavidez 4. N.E. Mengozzi, Arasomwan, Rossetti, Menichini. All. Bonitta. Consoli Sferc Brescia: Tiberti 1, Gavilan 16, Candeli 7, Klapwijk 23, Cominetti 6, Erati 4, Braghini (L), Ferri 0, Franzoni 0, Ghirardi 0, Pesaresi (L). N.E. Sarzi Sartori, Bettinzoli, Mijatovic. All. Zambonardi. ARBITRI: Salvati, Grassia. NOTE – durata set: 31′, 27′, 27′; tot: 85′.

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    Dopo nove anni Scandicci saluta Enrica Merlo: “Le sue gesta rimarranno indimenticabili”

    ““Vola solo chi osa farlo” e per nove anni abbiamo volato con lei, grazie alle sue difese in tuffo, grazie alle sue ricezioni acrobatiche. Per nove anni è stata molto più di una giocatrice, perché Enrica Merlo per la Savino Del Bene Volley è stata capitana, simbolo e bandiera”.

    Con queste parole la Savino del Bene Scandicci saluta la sua bandiera, Enrica Merlo. Arrivata a Scandicci nella stagione 2015-2016 Enrica ha accompagnato la nostra società nella crescita di questi anni, conquistando con la Savino Del Bene Volley la vittoria della Challenge Cup e della CEV Cup.

    Veneta, nativa di Este, Enrica in questi anni è diventata fiorentina d’adozione, legando indissolubilmente la sua carriera ai colori della Savino Del Bene Volley, con la cui maglia ha raccolto 230 presenze totali, scendendo in campo in sfide di Serie A1, Coppa Italia, Supercoppa italiana, CEV Cup e Champions League.

    “Dopo nove stagioni è arrivato il momento di salutarsi, ma le gesta di Enrica Merlo in maglia Savino Del Bene Volley rimarranno indimenticabili, per questo la nostra società vuole ringraziare Enrica e augurarle le migliori soddisfazioni umane e sportive”.

    Nei giorni scorsi anche il libero aveva salutato e ringraziato società e compagne di squadra, con un post scocial:

    “GRAZIE alla SQUADRA…grazie alle mie “compagne di vita” di questa annata vissuta poco (ahimè) da capitano e da atleta nella quotidianità al vostro fianco…ed è proprio per questo che voglio dirvi ancora GRAZIE ma di CUORE perché anche da lontano o da bordo campo siete state la mia motivazione più grande”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Max Colaci racconta i segreti (e i festeggiamenti) del secondo Scudetto di Perugia

    L’immagine più bella è quella di una tifoseria perugina in festa in una Opiquad Arena di Monza gremita in ogni ordine di posto. A fare festa con loro, un emozionatissimo Massimo Colaci, al quinto scudetto in carriera e alla sua settima stagione con la maglia della Sir Susa Vim Perugia, che solo qualche ora dopo è ancora visibilmente soddisfatto del trionfo avvenuto in gara 4:

    “Tenevamo particolarmente a terminare la stagione portandoci a casa questo scudetto proprio perché è la fine di un percorso bellissimo fatto assieme ad una squadra incredibile e al termine di un’annata che concludiamo con la vincita di quattro trofei. Un anno così personalmente e anche a livello di gruppo è davvero da incorniciare”

    Foto di Sir Susa Vim Perugia

    Lei che ha vinto tanto, mi risponda con onestà, si emoziona ancora come agli esordi?

    “Chiaramente con l’età e l’esperienza impari a gestire le emozioni. Io volevo vincere, ero carichissimo, e faccio sempre un pensiero alla sconfitta per non farmi sorprendere in caso negativo. Perdere è davvero un attimo, una distrazione, mentre arrivare sul podio è molto più difficile. E quando sei lì, visto che ogni titolo e ogni vittoria è collegato a un momento della vita e della professione, mi emoziono come se fosse la prima volta”

    Ha ancora voglia di vincere?

    “Io non concepisco quelli che parlano di pancia piena. Ho ancora tanta fame in questo sport, altrimenti non lo giocherei. Io credo che uno lotti per poter vivere più serate possibili come quella di Monza. Non mi accontenterò mai. Finché sarò in campo avrò voglia di vincere e vincere ancora”

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Ci sveli qualcosa dei festeggiamenti?

    “La festa più grande l’abbiamo fatta a Monza, anche se i tifosi hanno aspettato fino alle 4 del mattino l’arrivo del nostro pullman a Perugia e lì abbiamo continuato per la nostra gente ed è stato altrettanto bello ed emozionante. Se posso spaccare il capello, devo dire che mi sarebbe piaciuto vincere lo scudetto in casa perché la cornice del nostro palazzetto con i nostri tifosi, quando vinci, è magica. Ma non mi fraintenda, l’importante era portare a casa lo scudetto! Adesso nei prossimi giorni proseguiremo con le cene societarie e con altre occasioni in cui incontreremo tutta la nostra gente”

    foto Lega Volley

    L’ha spiazzata giocarsi la finale con Monza e non con altre compagini favorite all’inizio della stagione insieme a voi?

    “Monza ha fatto un percorso bellissimo e si è meritata davvero di poter prendere parte alla finalissima. Ho fatto loro i complimenti perché si sono dimostrati una squadra ostica e formidabile. All’inizio della stagione io avrei puntato su Piacenza, che è una delle grandi deluse del campionato. Però, tornando a Monza, già dalla gara di andata mi sono reso conto di quanto fossero forti e di quanto fosse sbagliato che il suo nome non comparisse tra le favorite. Hanno fatto davvero un bel percorso di crescita”

    Tutti dicono che l’uomo della provvidenza sia stato Angelo Lorenzetti.

    “Angelo è un uomo attento. Ha lavorato tanto sulla tecnica e su ogni elemento della squadra. È un perfezionista incredibile e ha fatto un lavoro minuzioso sulle piccole cose. Dal punto di vista mentale, poi, ha migliorato molti di noi. È stato davvero importante per questa annata”

    Foto Sir Safety Perugia

    Senta, mi dica che Colaci ci sarà ancora per altri dieci anni.

    “(ride n.d.r.) Penso ogni giorno al mio futuro o quasi. Ho delle idee, come ad esempio quello di riavvicinarmi a Bari, dove con la mia famiglia ho comprato casa. La famiglia mi manca, il mare e la vita che faccio in Puglia quando ho qualche giorno anche. Però posso dirle che il prossimo anno mi troverà ancora in campo, ancora qui a lottare, anche perché voglio vincere la Champions League. Poi dopo l’anno prossimo, chissà”

    Cosa è rimasto del Max Colaci che esordiva nei campionati regionali ad Ugento?

    “La voglia di dimostrare ancora. Ho giocato una vita, dovendo dimostrare ad ogni età di meritarmi quel pezzetto di campo, quella categoria in cui mi trovavo a giocare. Mi sono sempre posto degli obiettivi intermedi. Passare dalla C, alla B, all A, alla nazionale. Da Verona arrivare a Trento, poi a Perugia. Penso di essermi conquistato col lavoro che ho fatto sin da ragazzino tutto ciò che è arrivato nel tempo. Questo mi rende fiero della strada fatta sin qui”

    Intervista di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Brescia piega 3-1 Porto Viro e vola in finale di Coppa Italia

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