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    A Julio Velasco il Premio Mecenate Dello Sport “Varaldo Di Pietro” 2024

    Sarà assegnato a Julio Velasco, tecnico della nazionale seniores femminile medaglia d’oro alle Olimpiadi di Parigi, il Premio Mecenate Dello Sport – “Varaldo Di Pietro” 2024, giunto alla undicesima edizione.Il premio, promosso dalla “Fondazione Varaldo Di Pietro”, presieduta dal dott. Giovanni Di Pietro, assegna il suo riconoscimento a coloro che, in campo nazionale e internazionale, hanno fornito un contributo essenziale per la crescita dello sport e l’esaltazione dei suoi valori universali, espressi sia nella pratica delle discipline sportive sia in attività di alto valore sociale e solidale.Julio Velasco è una delle più straordinarie figure dello sport italiano e internazionale, simbolo e testimonial dei più alti valori dello sport. Riconoscimenti arrivati per aver insegnato a intere generazioni di atleti e dirigenti ad ottenere il successo sportivo attraverso la coesione e il gioco di squadra, l’impegno e l’applicazione, il rispetto e la lealtà verso i compagni e gli avversari. Un percorso di tecnico e dirigente sportivo che è culminato nella straordinaria vittoria delle Olimpiadi di Parigi 2024 alla guida della nazionale femminile, seconda finale olimpica a distanza di 28 anni da quella di Atlanta 1996 quando era alla guida della nazionale maschile. Un eccezionale palmares sportivo mondiale, che già nel 2019, su iniziativa del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha portato Velasco ad essere insignito del titolo di “Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana”. “Julio Velasco rappresenta un simbolo mondiale dei valori dello sport perché ha saputo ottenere i suoi straordinari successi attraverso l’insegnamento e l’applicazione dei più alti principi e valori sportivi, quali impegno, lealtà, spirito di squadra, collaborazione, condivisione – afferma il presidente della Fondazione Giovanni Di Pietro – Valori e impegno che Velasco ha saputo portare anche oltre lo sport, rafforzandone la portata universale. Abbiamo voluto assegnare a lui il Mecenate dello Sport perché nella sua storia di tecnico e dirigente, nel suo impegno sono racchiusi i grandi valori che fanno dello sport un eccezionale esempio di vita”. La cerimonia di consegna del prestigioso riconoscimento, che gode del patrocinio del Coni e dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, si svolgerà il 24 ottobre a Roma, nel Salone d’Onore del Coni al Foro Italico, con inizio alle ore 11,30, alla presenza di prestigiosi ospiti del mondo dello sport e del giornalismo. Ospiti d’onore il Presidente del CONI Giovanni Malagò, e il Ministro dello Sport Andrea Abodi. Alla cerimonia sarà inoltre presente il presidente federale Giuseppe Manfredi. La cerimonia sarà presentata dal giornalista e dirigente sportivo Matteo Marani. Julio Velasco succede nell’albo d’oro del “Mecenate dello Sport” ad altre importanti personalità quali: Massimo Moratti, Nerio Alessandri, Claudio Ranieri, Timothy Shriver Kennedy, Lavinia Biagiotti, Javier Zanetti, Piero Ferrari e Bebe Vio.(fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Prima in casa contro Roma per Milano, Lavarini: “Sistemati alcuni aspetti del nostro gioco”

    La Numia Vero Volley Milano è pronta a scendere di nuovo in campo nel Campionato di Serie A1 Tigotà. Sabato 12 ottobre alle ore 20:30 (diretta Rai Sport e VBTV), le meneghine sono attese infatti dall’esordio stagionale tra le mura domestiche dell’Allianz Cloud di Milano per la sfida con la Smi Roma Volley nella seconda giornata di andata della Regular Season 2024-25. Dopo la vittoria in trasferta per 3-1 contro la Wash4green Pinerolo domenica scorsa, la prima squadra rosa del Consorzio è finalmente pronta a riabbracciare il proprio pubblico.Stefano Lavarini, allenatore Numia Vero Volley Milano: “Non vediamo l’ora di poter sentire il calore del nostro pubblico per la prima gara in casa della stagione. Affronteremo una squadra che nella passata stagione ha saputo sorprendere e che quest’anno ha già conquistato con merito l’accesso ad una coppa europea. Questa settimana abbiamo puntato l’attenzione su alcuni aspetti del nostro gioco da migliorare, come ci ha suggerito la gara di Pinerolo. Sabato sarà comunque molto importante il carattere che ci ha permesso di cogliere un importante successo all’esordio”.Si tratta soltanto del quarto confronto tra le due formazioni, con i tre match precedenti tutti vinti dalle milanesi. Dopo la promozione in Serie A1 da parte di Roma, le due squadre si sono infatti affrontate per la prima volta la scorsa stagione in Campionato e ai Quarti della Coppa Italia Frecciarossa.Una sfida insidiosa per Vero Volley, che dall’altra parte della rete trova le romane, forti dell’entusiasmo europeo, reduci dalla vittoria per 3-0 contro le croate del Kelteks Karlovac nella gara di andata dei 32esimi di Challenge Cup 2024/2025, competizione per la quale le ragazze di Cuccarini hanno staccato il pass lo scorso settembre dopo il trionfo in WEVZA Cup.(fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    L’estate leggendaria di Andrea Giani: “Ho atteso 40 anni per vivere un momento così”

    Con la mente e con il cuore, quando ho visto Andrea Giani incapace di trattenere l’emozione di fronte al traguardo storico della sua prima medaglia d’oro olimpica, sono tornato a quel primo pomeriggio del 1996, quando tutti noi, sintonizzati su Raidue, ricordiamo le lacrime di diversa natura dello stesso Andrea dopo l’ultima palla caduta a favore dell’Olanda e il conseguente argento della nazionale italiana.Il metaverso della vita stavolta ha rovesciato le regole, catapultato le emozioni, tanto che ventiquattro ore dopo il suo maestro, Julio Velasco, che sedeva in panchina per quell’argento olimpico che la nostra generazione, inventrice della nostalgia, difficilmente dimentica, si è aggiudicato la medaglia più ambita della pallavolo femminile.Un dettaglio, da perfetto civis mundi, che trascuro e spero trascuriate anche voi è che Velasco abbia vinto vestendo i colori della nazionale azzurra, mentre Giangio abbia ottenuto la sua prima medaglia da tecnico della Francia. È una sfumatura del racconto, se mi permettete, perché gli eroi veri non hanno nazione, e perché i miti dello sport, come lo è Andrea Giani da quando possiedo memoria (avevo sette anni e quella pagina pubblicitaria che è il suo spot della Maxicono resta uno dei momenti più iconici degli anni ’90), restano tali a prescindere dalla bandiera e dall’appartenenza. Foto WikipediaSono trascorsi due lunghi mesi da quel pomeriggio. Andrea è in Polonia, con la propria famiglia, perché le circostanze della vita (non anticipo troppo) lo hanno portato ad allenare lo Zaksa e proprio nella nazione che ha sconfitto nella finalissima. È il destino, sono gli incroci, è il crossroad della vita, come diciamo io e lui.“Ho atteso quarant’anni per vivere un momento così. Ho rincorso quella medaglia, quel titolo con tutto ciò che avevo e con tutte le risorse che la Francia aveva in corpo. Quando giochi una finale olimpica più volte, indipendentemente dal ruolo, ad intervalli di anni, vivi qualcosa di personale che è difficile spiegare”.Mi rendo conto sia molto difficile toccare certe corde, perché essere colui che gioca l’ultimo punto nel 1996, è stato un fantasma che ha portato dietro tutta la vita. Dopo l’oro conquistato in panchina, si riesce a far pace con quello scheletro nell’armadio?“È difficile, non impossibile, ma è un traguardo. In Italia, rispetto alla Francia, viviamo tutto diversamente. Accumuli sempre quel peso di essere stato colui che non ha messo a terra la palla contro l’Olanda. Posso dire che dopo ventotto anni, salire sul podio con i miei ragazzi è stato certamente liberatorio”.Credo che l’aggettivo ‘personale’ sia il più corretto per descrivere il suo 10 agosto.“Sì, diventa qualcosa di personale per come la viviamo noi. Velasco ha sempre detto che le cose possono arrivare e c’erano le potenzialità affinché noi conquistassimo il titolo, giocato tra l’altro a Parigi e l’Italia femminile riuscisse a vincere l’oro. Ma si doveva compiere un percorso di un certo tipo. La pallavolo mondiale di oggi non pone più solo una favorita contro l’altra. Siamo arrivati a Parigi 2024 con diverse squadre di grande qualità che avrebbero potuto aggiudicarsi il titolo, sia da una parte che dall’altra”.Julio Velasco. Lei ha detto scherzosamente che è riuscito a vincere qualche ora prima di lui.“Quando ero in conferenza stampa dopo la vittoria mi ha mandato un messaggio bellissimo. Ho pensato nei giorni successivi che ci sono stati degli incroci incredibili durante questo percorso che ha portato alla vittoria di entrambi. Abbiamo giocato il terzo girone della VNL a Manila e al ritorno ci siamo incrociato con la squadra di Julio e con Barbolini ci siamo fatti i complimenti e l’in bocca al lupo. Noi da lì ci siamo spostati in Polonia, nazione che poi abbiamo battuto in finale e abbiamo vinto la VNL. Quando mi ha scritto il messaggio, ho pensato subito che il karma ci avrebbe riunito tutti, e ho pensato che anche Julio, Lollo Bernardi e Barbolini ce l’avrebbero fatta il giorno dopo”.foto Volleyball WorldA Velasco è stato attribuito il merito di aver saputo gestire il gruppo. Possiamo dire che Giani ha fatto lo stesso straordinario lavoro nel maschile in Francia?“Lo abbiamo fatto tutti il lavoro, sia a livello personale che a livello tecnico, dove questa squadra ha sovraperformato per il grande sforzo fatto. È un lavoro di staff, è un qualcosa su cui la squadra ha preso coscienza ed è risalita di livello dopo alcuni cambi tecnici che abbiamo fatto. Mi sono preso la responsabilità di Boyer che ha avuto un brutto infortunio e quindi l’ho sostituito, così come ho lavorato sulla presa di coscienza che questo gruppo fosse costituito da tutti i giocatori della stessa importanza. Ho lavorato con Earvin, che era colui a cui avevano affidato tutti la responsabilità di vincere le partite, perché per questa squadra fosse anche altro per la squadra. Sono davvero felice che questa squadra sia riuscita nella sua missione”.Giocare le Olimpiadi in casa per loro, cosa ha significato per Giani?“Bella domanda. È stato difficile per me fare la cerimonia di apertura, stupenda tra l’altro, indossando una maglia diversa da quella azzurra. L’Olimpiade è qualcosa di molto particolare. Lo dico a livello di ciò che rappresenti con una maglia, un colore, un’identità. Me ne rendevo conto quando incrociavo le delegazioni italiane anche di altre discipline, soprattutto perché quando le ho disputate da giocatore io ero dall’altra parte”.L’emozione dei suoi di giocare dinanzi al proprio popolo?“La pressione è dettata dalla qualità del gioco e te la autoattribuisci. Se hai qualità di gioco la gestisci meglio e fai le cose meglio. Per me ha sempre contato molto l’aspetto emotivo. Anche su questo abbiamo lavorato molto con i ragazzi e hanno gestito tutto benissimo”.L’incrocio in semifinale con l’Italia?“Siamo riusciti nel difficile intento di metterli a dura prova tecnicamente. Abbiamo fatto la gara che ci eravamo immaginati. Difficilissima”.“Mi piacerebbe che il nostro straordinario presidente della Repubblica dicesse: ma come mai un italiano così lo mandiamo all’estero e non possiamo averlo in Italia? Nel mondo del lavoro i grandi professionisti hanno più incarichi, invece noi del volley ci rinchiudiamo in noi stessi in questo modo”.ANSA/US/QUIRINALE PAOLO GIANDOTTIDopo quella partita a Flavio Vanetti del Corriere della Sera lei ha parlato della questione del doppio incarico. Cosa c’era in quell’appello Andrea?“Noi viviamo un po’ il paese Italia, dove ci sono club che votano per la femminile in un modo e per la maschile in un altro. Perché? Ho chiesto l’intervento di Mattarella proprio perché nel mondo del lavoro non si ragiona con queste logiche anacronistiche”.Lei cosa propone?“Che si riparta da zero e che questa decisione venga demandata al singolo club. Se una società maschile vuole mettere un allenatore che si occupa di nazionale durante il corso dell’anno, ma che seguirà quella stessa nazione al termine degli impegni del club come accade a me in Polonia, perché non può farlo? Ho fatto l’esempio di Santarelli nel femminile a cui è consentito. Perché non deve, anche per il maschile, essere una decisione della società che sceglie di ingaggiare me o un altro. Arricchire un movimento significa aprire il movimento, non rinchiuderlo dentro sé stesso”.foto @zaksaofficialTorniamo agli incroci della vita. Primi mesi in Polonia, la nazione a cui lei ha sottratto l’oro olimpico. Mi faccia sorridere.“Sembra strano, ma ogni persona che incontro, e la cosa riempie di orgoglio, mi fa i complimenti per la vittoria della Francia. È una bella soddisfazione e mi stupisce parecchio”.Come ha trovato la Polonia del volley?“L’ho trovata con l’entusiasmo e la passione dei nostri anni ’90. Tante persone che affollano i palazzetti, una bella organizzazione del campionato e del club, una televisione presentissima e attenta. Certo, gioco tutta la settimana, avendo un campionato da sedici squadre, ma è un bellissimo livello. Devo migliorare il polacco, ma c’è tempo (ride n.d.r.)”.Ha portato la famiglia con sé. Mi sembra felice Giani.“Sì, vedo loro sereni e sono felice e soddisfatto anche io per la scelta fatta”.Di Roberto Zucca LEGGI TUTTO

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    Caso Supercoppa: cosa sta succedendo tra Lega Femminile, Fipav e Fipav Lazio

    Sta facendo molto discutere la notizia pubblicata da Roma Today riguardo un contributo straordinario che la FIPAV Lazio ha ricevuto dal Comune di Roma, si parla di 20mila euro, per un presunto ruolo a livello organizzativo/promozionale della recente Supercoppa femminile giocatasi al PalaEur.Il polverone si sarebbe alzato in quanto sulla vicenda la Lega Pallavolo Serie A Femminile avrebbe chiesto ufficialmente un chiarimento direttamente alla Federazione Italiana Pallavolo per i motivi che si evincono da una nota stampa diramata proprio dalla stessa Lega (la riportiamo di seguito), nella quale si nega anche qualsiasi contrasto con la FIPAV come invece fatto intendere da Roma Today.LA NOTA DELLA LEGA FEMMINILECon riferimento alla nota uscita su Roma Today, la Lega Pallavolo Serie A Femminile informa che non c’è alcun contrasto tra la stessa Lega e la FIPAV Nazionale, con la quale anzi i rapporti sono e continuano ad essere assolutamente di totale condivisione per quanto riguarda la gestione della pallavolo femminile nazionale di vertice.La Lega e Master Group Sport, unica licenziataria dei diritti della Supercoppa Fineco, hanno semplicemente chiesto alla FIPAV chiarimenti riguardo alla domanda presentata, senza averne titolo, dalla FIPAV Lazio all’Amministrazione di Roma Capitale per una supposta attività di promozione dello stesso evento di Supercoppa, svoltosi a Roma lo scorso 28 settembre, sulla cui base FIPAV Lazio ha ottenuto un contributo dall’amministrazione pubblica.La Lega Pallavolo Serie A Femminile, avendo la massima fiducia nella FIPAV Nazionale, attende dunque i necessari chiarimenti, che sappiamo già essere stati richiesti a FIPAV Lazio, ed eventualmente le decisioni conseguenti che dovranno essere assunte dagli organi federali, a tutela dei legittimi interessi della Lega e dei contratti da essa sottoscritti con Master Group Sport quale unica licenziataria dei diritti riguardanti gli eventi della Serie A Femminile.(fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Volley Treviso si dota di un “Manifesto” in risposta alla riforma del Vincolo Sportivo

    La gestione del Vincolo Sportivo con le norme in vigore fino alla scorsa stagione, ha permesso la sostenibilità di molte società di pallavolo. La nuova riforma del Vincolo Sportivo, introdotta dalla Federazione Italiana Pallavolo nei primi mesi del 2024, “non permette invece tale sostentamento”. A dichiararlo apertamente è il Volley Treviso, che come tante altre società in Italia ha fondato la propria esistenza su un “modello di pallavolo che punta a formare gli atleti sia dal punto di vista tecnico che dal punto di vista umano”.“I giocatori che abbiamo costruito, gli uomini che abbiamo contribuito a formare ed i successi ottenuti sono la testimonianza che la scuola di volley che proponiamo si pone ancora come eccellenza in Italia, soprattutto considerando che dal 2012 non è più presente una Serie A di riferimento con relativi budget a disposizione” si legge sul sito della società.E ancora “Il merito è dei nostri tecnici, del nostro staff atletico e sanitario, della nostra struttura. Tutto ciò non può funzionare solo con delle pacche sulle spalle e delle regole astratte e molto imprecise.Viste le premesse Volley Treviso si è voluta dotare di un “manifesto” con cui dichiara le modalità con cui, da oggi in poi, sarà possibile fare parte della nostra società e del nostro percorso giovanile”.“Vogliamo farlo pubblicamente – conclude la nota – per manifestare sia la nostra trasparenza riguardo a quello che è il percorso che proponiamo, sia la nostra fermezza nel credere nei valori che ogni giorno, con fatica, tentiamo di trasmettere ai nostri atleti”.QUI è possibile consultare il Manifesto del Volley Treviso.(fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Buon sangue non mente: Ekaterina Gatina, figlia di Oleksiy Gatin, si racconta a VolleyNews

    Il talento è naturale o ci sono dei fattori ereditari a determinarlo? La domanda è un classico tormentone dei club del mercoledì sera per appassionati del genere.C’è chi sostiene che il dono è trascendente, ossia derivante da una congiuntura mistica che ha illuminato il predestinato. L’altro “partito”, invece, afferma che certe qualità sono immanenti, qualcosa che viene trasmesso come i capelli biondi o gli occhi scuri. Nel dibattito, potremmo dire che ultimamente le vicende della pallavolo russa hanno fatto segnare un punto a favore dei sostenitori della seconda teoria.Infatti, tra le giocatrici più interessanti e futuribili della Superleague 2024-2025 troviamo Ekaterina Gatina, figlia di Oleksiy Gatin (ex giocatore passato anche da Ravenna, Bologna, Macerata, Falconara, Ancona, Taranto e Roma).Se la mela non cade lontana dall’albero, il caso della schiacciatrice classe 2004 della Dinamo Metar – che si è raccontata in un’intervista esclusiva a VolleyNews – e delle sue sorelle Elena (Dinamo Anapa) e Svetlana (Dinamo Kazan) risulta paradigmatico.Ekaterina, per cominciare ci racconti com’è nata la tua passione per la pallavolo?“Provengo da una famiglia di pallavolisti, quindi penso che la scelta di praticare questo sport sia stata naturale“.Quanto è stato importante tuo padre Oleksiy nella tua vita e nella tua carriera sportiva? Qual è il miglior insegnamento che ti ha trasmesso?“Mio padre è, senza dubbio, una persona molto importante per me. La lezione più significativa che mi ha insegnato è di non mollare mai: se ci si impegna e si dà il massimo in un’attività, prima o poi si otterrà un risultato“.foto Dinamo MetarAnche le tue sorelle sono pallavoliste professioniste. Come descriveresti il tuo rapporto con Elena e Svetlana? E com’è giocare contro di loro?“Io e le mie sorelle abbiamo iniziato a praticare la pallavolo insieme, nello stesso momento. Possiamo quindi dire che siamo abituate sia a giocare insieme sia a essere separate da una rete: in campo siamo prima di tutto giocatrici. Nella vita al di fuori della pallavolo, invece, siamo sorelle come tante altre“.Come riassumeresti la tua carriera fino a questo momento? Hai vissuto qualche momento indimenticabile?“Essendo ancora giovane, non c’è molto da riassumere. Tuttavia, posso affermare di aver accumulato una buona esperienza, prima nei campionati giovanili e poi nella Vischaya Liga A (seconda serie russa, ndr). Ci sono stati molti momenti memorabili, ma faccio fatica a sceglierne uno in particolare… Ogni momento, a suo modo, è stato il migliore“.Arrivi da stagioni molto positive alla Lokomotiv Kaliningrad (U20 e seconda squadra). Come valuti questa esperienza?“Sì, in effetti sono state cinque stagioni brillanti. Eravamo una squadra giovane, ma ben organizzata. Ci è sempre mancato qualcosa nella fase finale del campionato; però, nel complesso, è stata un’esperienza positiva che mi ha permesso di crescere sia tecnicamente che mentalmente“.foto Dinamo MetarVeniamo all’ultimo capitolo del tuo percorso pallavolistico. Come hai capito che la Dinamo Metar era il club giusto per te in questo momento della tua carriera?“Ho scelto la Dinamo Metar perché, nelle ultime stagioni, è stata tra i sei migliori club in Russia. Inoltre, è una squadra nota per la sua combattività e la capacità di giocare alla pari con le grandi del campionato“.Dove può arrivare la Dinamo Metar quest’anno?“L’obiettivo della prima fase del campionato è sicuramente ottenere il pass per i playoff. Una volta raggiunto questo traguardo, ci impegneremo a dare filo da torcere a tutte le avversarie che troveremo sul nostro cammino nella seconda fase“.Se dovessi descriverti come giocatrice a chi magari non ti ha mai visto giocare, come lo faresti?“Trovo un po’ difficile descrivermi, ma credo di essere una giocatrice sempre concentrata e determinata“.Quali sono i tuoi sogni per il futuro?“Il mio sogno nella pallavolo è diventare una giocatrice forte e potente, e vorrei anche acquisire esperienza a livello internazionale. Spero che tutto ciò si avveri“.Un’ultima curiosità: chi è Ekaterina Gatina fuori dal campo?“Sono una ragazza che ama ascoltare diversi generi musicali, guardare serie TV, leggere libri e fare passeggiate in città. Tuttavia, dopo gli allenamenti, non sempre ho abbastanza energie da dedicare a queste attività“.Di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    Esordio sul velluto per Roma in Challenge Cup, Kelteks Karlovac battuto 3-0

    La SMI Roma Volley vince e convince all’esordio assoluto in CEV Challenge Cup 2025, regolando per 3-0 le croate del Kelteks Karlovac nella gara di andata dei 32esimi di finale.Dopo la conquista della WEVZA Cup, la squadra di coach Cuccarini dimostra di essersi meritata il pass per la terza competizione continentale per club, regalando alla pallavolo femminile romana un successo europeo che mancava da 27 anni.foto Morris PaganottiCRONACA – Il primo punto e il primo break del match (6-2) portano entrambi la firma di Amélie Rotar ma è con il turno in battuta di Marie Schölzel, MVP dell’incontro, che le giallorosse allungano il passo (13-3) per poi chiudere il set iniziale sul 25-9.Nella seconda frazione la squadra croata prova subito a rialzare la testa (3-5) ma le Wolves non fanno sconti e riprendono a comandare agevolmente le operazioni di gioco. A nulla vale il time-out chiamato dal coach ospite dopo il 15-8 di Veronica Costantini: come nel primo set è ancora una volta Rotar a fermare il punteggio sul 25-14.Nel terzo set, dopo alcuni scambi equilibrati (11-11), la squadra capitolina prende di nuovo il largo con Margherita Muzi a dettare i tempi di una vittoria che matura definitivamente con l’errore offensivo di Kenjalo, che vale il 25-16 conclusivo per le Wolves. Mercoledì 16 ottobre, alle ore 18, la gara di ritorno in Croazia.        foto Morris PaganottiMarie Schölzel (centrale SMI Roma Volley): “Siamo state brave a rimanere concentrate sul nostro gioco senza guardare all’avversario. Sono felice di aver contribuito alla prima vittoria del Club in CEV Challenge Cup. Sabato prossimo, a Milano, ci aspetta una gara molto più difficile con la Vero Volley ma sono sicura che faremo del nostro meglio”.  SMI Roma Volley – Kelteks Karlovac 3-0(25-9, 25-14, 25-16)SMI Roma Volley: Salas 8, Ciarrocchi, Rotar 8, Rucli, Adelusi, Cicola, Schölzel 10, Melli, Zannoni, Mirković 1, Orvošová 8, Muzi 3, Costantini 6. All: Giuseppe CuccariniKelteks Karlovac: Jelena Grgic, Maja Milovanovic, Lara Malovic 6, Manuela Pavlakovic, Lora Grubesic, Petra Kovac, Tjasa Malnar 5, Petra Banjavcic 1, Katarina Vladic, Duska Kenjalo 9, Karla Burdelez 2, Sarah McGee 2, Ema Vlasic, Tina Bursic. All: Goran Zec. Arbitri: Marko Rozej, Peter HogerSpettatori: 300Durata set: 18’, 20’, 22’. Tot: 60’.MVP: Marie Schölzel (SMI Roma Volley)Impianto: Palazzetto dello Sport di Roma(fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Primi passi in campo per Nikolov: “Chi va piano va sano e va lontano!”

    La domenica da dimenticare all’Allianz Cloud di Milano ha lasciato in eredità alla Cucine Lube Civitanova indicazioni importanti sulle situazioni da correggere, ma anche due note positive: la certezza che il collettivo biancorosso abbia già un’anima, con la capacità di lottare fino alla fine, come si è visto chiaramente nella reazione durante il terzo parziale, e il ritorno in campo dello schiacciatore bulgaro Alex Nikolov.Evento passato sottotraccia per il risultato e perché l’atleta è rimasto in campo per un batter di ciglia. Il gigante dei Balcani aumenterà il minutaggio con la massima cautela per evitare ricadute e passi falsi dopo l’importante programma di recupero in seguito all’intervento alla schiena effettuato nel corso dell’estate. L’atleta ne è consapevole e a domanda risponde chiosando con un celebre proverbio da buon italiano d’adozione.Alex Nikolov: “Risultato della trasferta milanese a parte, dal punto di vista personale sono molto contento perché dopo mesi senza partite ufficiali ho interrotto l’astinenza e ho calcato il taraflex prendendo parte finalmente alla mia prima azione nella nuova annata in maglia Lube. Detto questo, non ci è affatto piaciuto il modo in cui siamo scesi in campo domenica. In casa con Monza dovremo essere molto più grintosi, anche perché la Mint Vero Volley è una rivale che ci ha messo spesso in seria difficoltà e da parte nostra servirà molta più determinazione per cercare di vincere. Dovremo concedere poco ed evitare che la partita si allunghi. Quando aumenterà il mio minutaggio? Il piano è quello di ragionare step by step! Tutto tornerà alla normalità, chi va piano va sano e va lontano!”.(fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO