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    Il THY saluta Ebrar Karakurt: prossima destinazione Novara

    Di Redazione Dopo aver concluso il campionato turco con uno storico terzo posto, il THY si congeda ufficialmente da Ebrar Karakurt. La squadra di Istanbul ha pubblicato sui propri profili social un post di saluto all’opposta della nazionale: “La tua energia e la tua grinta sono state stimolanti! Grazie Ebrar per il contributo che hai dato al nostro team. Non dimenticheremo mai il piacevole volo che abbiamo trascorso insieme“. Il saluto di Karakurt al THY è il preludio del suo approdo ufficiale all’Igor Gorgonzola Novara, che ha già da tempo chiuso la trattativa con la giovane attaccante turca in vista della prossima stagione. (fonte: Facebook Turk Hava Yollari Spor Kulubu) LEGGI TUTTO

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    È il brasiliano Alan il sostituto di Zaytsev al Kuzbass?

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    Perugia, Vital Heynen sollevato dall’incarico di primo allenatore

    Di Redazione La Sir Safety Conad Perugia comunica di aver sollevato il tecnico Vital Heynen dall’incarico di primo allenatore. A partire da domenica e fino al termine della serie di finale scudetto la squadra sarà affidata a Carmine Fontana. La società ringrazia Vital Heynen per il lavoro svolto nelle ultime due stagioni e gli augura le migliori fortune nel proseguo di carriera. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La centrale Su Zent torna al Galatasaray dal PTT

    Di Redazione Dopo un lungo viaggio in giro per la Turchia, Su Zent sembra pronta a tornare a “casa”: secondo i media turchi, infatti, la 25enne centrale avrebbe trovato l’accordo per passare dal PTT al Galatasaray, la squadra in cui si era consacrata dal 2015 al 2018. Proprio in quelle stagioni Zent era considerata una delle giocatrici più promettenti del volley turco ed era costantemente nel giro della nazionale. Successivamente la centrale si è un po’ persa, passando attraverso una serie di trasferimenti al THY, al Besiktas, al Kuzeyboru e infine alla squadra di Ankara. Ora, con il ritorno in giallorosso, Zent prova a dare alla sua carriera una nuova svolta. (fonte: Voleybol Plus) LEGGI TUTTO

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    Henno al Nantes Rezé, a Tours arriva Fronckowiak

    Di Redazione Si chiude il ciclo di Hubert Henno al Tours VB: dopo 7 stagioni complessive da giocatore e due da allenatore, il leggendario libero lascia la panchina della squadra francese al termine di un’annata molto difficile, culminata con l’eliminazione nei quarti di finale dei playoff. Henno ha firmato un contratto biennale con il Nantes Rezé, dal quale si è recentemente congedato l’italiano Fulvio Bertini. “Qui c’è un progetto sportivo motivante – ha spiegato il nuovo tecnico – e sono molto onorato di succedere a Fulvio, che ha fatto un gran bel lavoro a Nantes, con i risultati che si conoscono“. Il nuovo tecnico del Tours sarà invece il brasiliano Marcelo Fronckowiak, che torna in Francia dopo la fortunata esperienza a Tourcoing dal 2004 al 2009; in seguito il 53enne allenatore è passato anche dall’Italia a Vibo Valentia e dalla Polonia al Cuprum Lubin, oltre a essere stato l’assistente di Renan Dal Zotto in nazionale. “Sono felicissimo e super motivato per questa nuova sfida – dice Fronckowiak – perché il Tours rappresenta tantissimo nel volley francese e mondiale“. Il nuovo allenatore, il cui contratto si estende fino al 2024, non avrà più a disposizione il libero Nicolas Rossard, che ha a sua volta annunciato il suo addio dopo due stagioni. (fonte: Facebook Tours VB, Nantes Rezé Métropole) LEGGI TUTTO

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    Folgore Massa, Ruggiero: “Armenante è qui per puntare alla Serie A”

    Di Redazione Il Direttore Sportivo Fabrizio Ruggiero presenta la maglia numero 15 dello schiacciatore in prestito dalla Tonno Callipo Vibo Valentia e non si nasconde: “Di sicuro non ci ha fatto piacere il cambio delle regole in corsa. Dopo Fase 1 con le 10 vittorie su 10, con la formula stabilita da indizione campionati, avremmo avuto una probabilità altissima di disputare le finali per la serie A ed invece la nuova formula vede limitati vantaggi ed un percorso durissimo e serrato per raggiungere l’obiettivo promozione. Sarà un nuovo campionato, e per arrivare in fondo bisognerà passare quattro turni, disputando otto partite in un mese. Dopo l’infortunio di Gionchetti e considerando il cambio di formula, la società si è trovata ad un bivio: o rinforzarsi o rischiare di perdere quanto di buono fatto con un gruppo meraviglioso. Sono grato alla struttura tecnica ed ai giocatori per i risultati entusiasmanti che hanno ottenuto finora nell’anno più difficile da quando facciamo volley e per questo ho ritenuto che la scelta giusta da fare fosse rinforzare la rosa con un innesto importante”. “Stefano Armenante – continua il ds – è allo stesso tempo un giocatore forte ma in linea con le scelte fatte dalla Folgore in questi anni, ossia puntare su giovani di grande talento provenienti da fucine giovanili nazionali di eccellenza. Vedo entusiasmo nell’ambiente, vedo i ragazzi lavorare duro ed in armonia e questo mi fa pensare che siamo sulla giusta strada per lottare fino in fondo. Non è giusto fare proclami ma allo stesso tempo non è serio nascondersi: insieme cercheremo di portare in penisola la serie A!”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Giulio Cesare Bregoli allenerà Chieri per altre tre stagioni

    Di Redazione Giulio Cesare Bregoli guiderà la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 per altre tre stagioni. Il club biancoblù e il tecnico hanno definito un prolungamento del contratto fino al 30 giugno 2024. Un bel segnale di fiducia e stima reciproca, che pone le basi per proseguire insieme un lavoro di ampio respiro. Attualmente a casa, in Francia, per un po’ di meritato riposo dopo la conclusione della sua seconda stagione a Chieri prima degli impegni che lo attendono in qualità di vice allenatore della nazionale, Bregoli fa il punto fra passato, presente e futuro in un’intervista realizzata dall’ufficio stampa della società piemontese. Giulio, come hai accolto questo contratto triennale? “Non succede spesso tra gli allenatori. Credo sia il modo migliore di lavorare. Se ci si trova bene, è giusto dare una certa proiezione nel tempo. Siccome Chieri sta puntando tantissimo sulla progettazione, sulla crescita dei giocatori e dello staff, in quest’ottica è molto importante poter progettare un lavoro che vada un po’ al di là del momento presente. Chiaro che per un allenatore il risultato nell’immediato resta un elemento fondamentale. Però un accordo pluriennale dà una proiezione a lungo termine che è importantissima, se l’obiettivo comune è crescere e far crescere i giocatori e le persone che lavorano nel club. Sono ovviamente contentissimo che la società mi abbia dato questa fiducia. Mi piace molto che abbiano questa idea, e chiaramente mi piace ancora di più che vogliano svilupparla con me“. Cosa vedi se guardi ai tuoi primi due anni a Chieri? E cosa vedi davanti a te? “Nell’estate 2019 sono tornato a Chieri dieci anni dopo la mia prima esperienza, da scout. Ho ritrovato alcune cose, altre le ho viste cambiare. Quel che si sta cercando di fare qui, ed è un’alchimia molto complicata ma molto bella se si riesce, è creare una realtà con certi valori e certi principi, un po’ quelli della famiglia, ma che abbia anche una connotazione professionale. È un’idea bellissima, non semplice nella sua realizzazione, che sposo appieno. Ritengo non si possa fare sport senza avere dei principi, soprattutto se si vogliono far crescere ragazzi e atleti giovani a cui bisogna anche dare un po’ un esempio. Ritrovare dei valori nell’attività lavorativa, in particolar modo nell’attività sportiva professionistica, è una cosa molto importante e grande da realizzare. In questi due anni passo dopo passo ci siamo riusciti bene. Dobbiamo crescere ancora dal lato del professionismo e dell’organizzazione professionale, ma questo vale un po’ per tutto l’ambiente pallavolistico. Se guardiamo altri sport, la professionalità intesa anche come qualità e specificità delle persone che vi lavorano è elevatissima. Quindi ogni anno bisogna alzare un po’ l’asticella sotto questo aspetto“. Cosa ti ha lasciato la stagione da poco conclusa? “Ci sono due modi di vedere questa stagione. È molto importante non dimenticare da dove siamo partiti, e quindi c’è da essere contenti per aver ottenuto certi risultati. Ma fa parte della volontà e delle ambizioni dei giocatori, degli allenatori, dello staff, mirare in alto e guardare sempre avanti, a quel che si può fare meglio, agli obiettivi da raggiungere. Se la vediamo in quest’ottica, la stagione, con tutte le difficoltà e le vicissitudini, è un po’ agrodolce. Quei 2 punti che ci sono mancati per raggiungere un traguardo che da una bella stagione l’avrebbero resa straordinaria e storica per il club, io dall’interno, e credo anche le ragazze, li sentiamo. Non dico che sia stata una brutta stagione, che abbiamo mancato chissà cosa. Ma c’è questo agrodolce, di aver fatto qualcosa di grande mancando per pochissimo la ciliegina sulla torta. Devo ringraziare ancora una volta staff e ragazze che hanno messo tantissimo impegno e dedizione in questa stagione difficile. Però io nello sport sono un cagnaccio, e sono dell’idea che quando ci sono le occasioni bisogna prenderle. Una squadra come Chieri deve diventare più cattiva, dev’essere un cane arrabbiato, che se gli lasci un centimetro ti sbrana. Questa è una mentalità che va costruita“. Cos’è mancato in questa stagione a Chieri? “La realtà è che quest’anno avevamo un’occasione, che siamo stati bravi a crearci, e non l’abbiamo sfruttata. Abbiamo fatto tantissimo lavoro per crearla, poi forse ci è mancato il cinismo per chiuderla. È vero che ci sono state tante situazioni particolari, ma alla fine i valori erano quelli che ha detto la classifica a fine campionato: siamo stati tutta la stagione fra le grandi, chiudendo con 19 punti sulla settima, che è un abisso. Non voglio neanche dire che siamo mancati in una partita in particolare, però un punto in più qua, un punto in più là, avremmo fatto una stagione straordinaria invece che molto bella. Siccome amo fare cose straordinarie, un po’ di rammarico c’è. Ci sono tante cose da analizzare per cercare di fare un passo in più“. È questo il principale obiettivo per la prossima stagione? “La prossima stagione sarà difficilissima. Una stagione spartiacque. Nel primo anno avevamo fatto bene, probabilmente saremmo andati ai play off e sarebbe stato un buon risultato. Quest’anno abbiamo fatto molto bene. Il prossimo anno Chieri non sarà più una sorpresa: ci si aspetterà che più o meno mantenga questo livello. Questo rende le cose molto diverse. È un po’ come dimagrire. Cominci a fare delle cose, se sono giuste o azzeccate e funzionano, in un tempo relativamente breve fai un bel salto. Il problema è che man mano che ti avvicini alla vetta, lo spazio a disposizione è sempre meno. I dettagli, la qualità del lavoro, quei piccoli elementi che sommati fanno un valore importante, diventano ancora più fondamentali. La prossima stagione l’ambiente si aspetterà una cosa, le ragazze si aspetteranno di essere a un certo livello, tutti ci aspetteremo qualcosa. È una situazione che ho già vissuto in diverse realtà, non ultimo in Francia, e so che queste sono le stagioni più delicate. Bisognerà stabilizzare quella mentalità per cui non ci si dimentica mai – è importantissimo – che se sei arrivato lì è perché ci sei arrivato in un certo modo, e quando sei arrivato lì quel modo non lo puoi cambiare, anzi, lo devi migliorare, sempre di più. Se commetti l’errore di pensare che è normale essere lì, diventa molto complicata“. Insomma, guai a pensare che vincere sia normale. “Vincere non è mai normale. Vincere è sempre difficile, perché di là c’è sempre qualcuno che cerca di fare la stessa cosa. È il principio di base dello sport. Come nel finale di questa stagione tutti si sono resi conto che il nostro gioco valeva quella posizione, hanno iniziato a studiarci e approcciare le partite con una maggiore idea che si affrontava una squadra in quel momento forte, hanno cercato di capire come metterci in crisi, e dai e dai hanno trovato i sistemi. Diceva Velasco che mentre tu festeggi, quello che ha perso studia come fregarti. Bisogna sempre stare un passo avanti, sempre sul pezzo, non mollare mai un centimetro. Più vai vicino alla vetta, più lo spazio a disposizione è piccolo, e bisogna lavorare tanto per restare lì“. Per finire, un pensiero sulla tua estate con la nazionale fra VNL, Olimpiadi ed Europei. “Dopo una stagione come questa sentivo forte il bisogno di riposarmi un po’. Ho riscontrato, e tengo a ringraziare, la massima disponibilità sia da parte di Davide Mazzanti, e può essere anche normale essendo amici, sia da parte della Federazione, nel capire questa situazione e venirmi incontro. Per me è importante staccare un attimo, non per non lavorare, ma per avere meno pressioni come ritmi e impegni, prendere un po’ di distanza per metabolizzare certe cose, avere idee più chiare su quel che si vuole fare. Durante la stagione, avessi dovuto pensare all’estate con la nazionale avrei detto ‘Non ce la posso fare’. Adesso, con una settimana di riposo alle spalle, sto già cominciando a pensare a nuove sfide. Ho già voglia di VNL, che credo sarà una bellissima esperienza. Non vedo l’ora di confrontarmi con Davide e gli altri ragazzi dello staff su quel che abbiamo fatto in questa stagione e sulle nuove idee per la prossima, per me è sempre un momento di arricchimento molto interessante. E poi le Olimpiadi, che sono il sogno di tutti“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: Earvin Ngapeth torna a vestire la maglia di Modena

    Di Redazione La notizia più attesa del volley mercato è finalmente ufficiale: Earvin Ngapeth torna a essere un giocatore di Modena Volley. Lo schiacciatore francese ha firmato un contratto triennale con la società di Catia Pedrini. Ngapeth rientra in gialloblu dopo tre anni allo Zenit Kazan: a Modena era stato protagonista dello storico triplete del 2015-2016, vincendo inoltre un’altra Coppa Italia e una Supercoppa italiana. Nel suo palmares ci sono inoltre l’oro agli Europei, due ori e un bronzo in World League e un argento nella VNL con la nazionale, un campionato francese, 3 Coppe di Francia, 2 Coppe di Russia e 2 Supercoppe con i club. “Dopo l’annuncio della Mamma francese, arriva la conferma tanto attesa della Mamma italiana” scherza Catia Pedrini, in riferimento alla storia su Instagram in cui la madre di Ngapeth aveva anticipato il trasferimento. “Ci sei mancato, Earvin. Ci è mancato il tuo talento, ci è mancato il tuo sorriso, ci è mancata la tua magia. Sono cambiate tante cose in questi tre anni e ora guardiamo avanti insieme, per i prossimi tre. Sarà il PalaPanini, con il calore del nostro popolo a scaldarti, dopo tre anni nel freddo di Kazan.Torniamo insieme dove insieme siamo stati, dove Modena merita di stare. La strada la conosciamo. Bentornato a casa, Earvin“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO