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    Giulio Cesare Bregoli allenerà Chieri per altre tre stagioni

    Di Redazione Giulio Cesare Bregoli guiderà la Reale Mutua Fenera Chieri ’76 per altre tre stagioni. Il club biancoblù e il tecnico hanno definito un prolungamento del contratto fino al 30 giugno 2024. Un bel segnale di fiducia e stima reciproca, che pone le basi per proseguire insieme un lavoro di ampio respiro. Attualmente a casa, in Francia, per un po’ di meritato riposo dopo la conclusione della sua seconda stagione a Chieri prima degli impegni che lo attendono in qualità di vice allenatore della nazionale, Bregoli fa il punto fra passato, presente e futuro in un’intervista realizzata dall’ufficio stampa della società piemontese. Giulio, come hai accolto questo contratto triennale? “Non succede spesso tra gli allenatori. Credo sia il modo migliore di lavorare. Se ci si trova bene, è giusto dare una certa proiezione nel tempo. Siccome Chieri sta puntando tantissimo sulla progettazione, sulla crescita dei giocatori e dello staff, in quest’ottica è molto importante poter progettare un lavoro che vada un po’ al di là del momento presente. Chiaro che per un allenatore il risultato nell’immediato resta un elemento fondamentale. Però un accordo pluriennale dà una proiezione a lungo termine che è importantissima, se l’obiettivo comune è crescere e far crescere i giocatori e le persone che lavorano nel club. Sono ovviamente contentissimo che la società mi abbia dato questa fiducia. Mi piace molto che abbiano questa idea, e chiaramente mi piace ancora di più che vogliano svilupparla con me“. Cosa vedi se guardi ai tuoi primi due anni a Chieri? E cosa vedi davanti a te? “Nell’estate 2019 sono tornato a Chieri dieci anni dopo la mia prima esperienza, da scout. Ho ritrovato alcune cose, altre le ho viste cambiare. Quel che si sta cercando di fare qui, ed è un’alchimia molto complicata ma molto bella se si riesce, è creare una realtà con certi valori e certi principi, un po’ quelli della famiglia, ma che abbia anche una connotazione professionale. È un’idea bellissima, non semplice nella sua realizzazione, che sposo appieno. Ritengo non si possa fare sport senza avere dei principi, soprattutto se si vogliono far crescere ragazzi e atleti giovani a cui bisogna anche dare un po’ un esempio. Ritrovare dei valori nell’attività lavorativa, in particolar modo nell’attività sportiva professionistica, è una cosa molto importante e grande da realizzare. In questi due anni passo dopo passo ci siamo riusciti bene. Dobbiamo crescere ancora dal lato del professionismo e dell’organizzazione professionale, ma questo vale un po’ per tutto l’ambiente pallavolistico. Se guardiamo altri sport, la professionalità intesa anche come qualità e specificità delle persone che vi lavorano è elevatissima. Quindi ogni anno bisogna alzare un po’ l’asticella sotto questo aspetto“. Cosa ti ha lasciato la stagione da poco conclusa? “Ci sono due modi di vedere questa stagione. È molto importante non dimenticare da dove siamo partiti, e quindi c’è da essere contenti per aver ottenuto certi risultati. Ma fa parte della volontà e delle ambizioni dei giocatori, degli allenatori, dello staff, mirare in alto e guardare sempre avanti, a quel che si può fare meglio, agli obiettivi da raggiungere. Se la vediamo in quest’ottica, la stagione, con tutte le difficoltà e le vicissitudini, è un po’ agrodolce. Quei 2 punti che ci sono mancati per raggiungere un traguardo che da una bella stagione l’avrebbero resa straordinaria e storica per il club, io dall’interno, e credo anche le ragazze, li sentiamo. Non dico che sia stata una brutta stagione, che abbiamo mancato chissà cosa. Ma c’è questo agrodolce, di aver fatto qualcosa di grande mancando per pochissimo la ciliegina sulla torta. Devo ringraziare ancora una volta staff e ragazze che hanno messo tantissimo impegno e dedizione in questa stagione difficile. Però io nello sport sono un cagnaccio, e sono dell’idea che quando ci sono le occasioni bisogna prenderle. Una squadra come Chieri deve diventare più cattiva, dev’essere un cane arrabbiato, che se gli lasci un centimetro ti sbrana. Questa è una mentalità che va costruita“. Cos’è mancato in questa stagione a Chieri? “La realtà è che quest’anno avevamo un’occasione, che siamo stati bravi a crearci, e non l’abbiamo sfruttata. Abbiamo fatto tantissimo lavoro per crearla, poi forse ci è mancato il cinismo per chiuderla. È vero che ci sono state tante situazioni particolari, ma alla fine i valori erano quelli che ha detto la classifica a fine campionato: siamo stati tutta la stagione fra le grandi, chiudendo con 19 punti sulla settima, che è un abisso. Non voglio neanche dire che siamo mancati in una partita in particolare, però un punto in più qua, un punto in più là, avremmo fatto una stagione straordinaria invece che molto bella. Siccome amo fare cose straordinarie, un po’ di rammarico c’è. Ci sono tante cose da analizzare per cercare di fare un passo in più“. È questo il principale obiettivo per la prossima stagione? “La prossima stagione sarà difficilissima. Una stagione spartiacque. Nel primo anno avevamo fatto bene, probabilmente saremmo andati ai play off e sarebbe stato un buon risultato. Quest’anno abbiamo fatto molto bene. Il prossimo anno Chieri non sarà più una sorpresa: ci si aspetterà che più o meno mantenga questo livello. Questo rende le cose molto diverse. È un po’ come dimagrire. Cominci a fare delle cose, se sono giuste o azzeccate e funzionano, in un tempo relativamente breve fai un bel salto. Il problema è che man mano che ti avvicini alla vetta, lo spazio a disposizione è sempre meno. I dettagli, la qualità del lavoro, quei piccoli elementi che sommati fanno un valore importante, diventano ancora più fondamentali. La prossima stagione l’ambiente si aspetterà una cosa, le ragazze si aspetteranno di essere a un certo livello, tutti ci aspetteremo qualcosa. È una situazione che ho già vissuto in diverse realtà, non ultimo in Francia, e so che queste sono le stagioni più delicate. Bisognerà stabilizzare quella mentalità per cui non ci si dimentica mai – è importantissimo – che se sei arrivato lì è perché ci sei arrivato in un certo modo, e quando sei arrivato lì quel modo non lo puoi cambiare, anzi, lo devi migliorare, sempre di più. Se commetti l’errore di pensare che è normale essere lì, diventa molto complicata“. Insomma, guai a pensare che vincere sia normale. “Vincere non è mai normale. Vincere è sempre difficile, perché di là c’è sempre qualcuno che cerca di fare la stessa cosa. È il principio di base dello sport. Come nel finale di questa stagione tutti si sono resi conto che il nostro gioco valeva quella posizione, hanno iniziato a studiarci e approcciare le partite con una maggiore idea che si affrontava una squadra in quel momento forte, hanno cercato di capire come metterci in crisi, e dai e dai hanno trovato i sistemi. Diceva Velasco che mentre tu festeggi, quello che ha perso studia come fregarti. Bisogna sempre stare un passo avanti, sempre sul pezzo, non mollare mai un centimetro. Più vai vicino alla vetta, più lo spazio a disposizione è piccolo, e bisogna lavorare tanto per restare lì“. Per finire, un pensiero sulla tua estate con la nazionale fra VNL, Olimpiadi ed Europei. “Dopo una stagione come questa sentivo forte il bisogno di riposarmi un po’. Ho riscontrato, e tengo a ringraziare, la massima disponibilità sia da parte di Davide Mazzanti, e può essere anche normale essendo amici, sia da parte della Federazione, nel capire questa situazione e venirmi incontro. Per me è importante staccare un attimo, non per non lavorare, ma per avere meno pressioni come ritmi e impegni, prendere un po’ di distanza per metabolizzare certe cose, avere idee più chiare su quel che si vuole fare. Durante la stagione, avessi dovuto pensare all’estate con la nazionale avrei detto ‘Non ce la posso fare’. Adesso, con una settimana di riposo alle spalle, sto già cominciando a pensare a nuove sfide. Ho già voglia di VNL, che credo sarà una bellissima esperienza. Non vedo l’ora di confrontarmi con Davide e gli altri ragazzi dello staff su quel che abbiamo fatto in questa stagione e sulle nuove idee per la prossima, per me è sempre un momento di arricchimento molto interessante. E poi le Olimpiadi, che sono il sogno di tutti“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Ufficiale: Earvin Ngapeth torna a vestire la maglia di Modena

    Di Redazione La notizia più attesa del volley mercato è finalmente ufficiale: Earvin Ngapeth torna a essere un giocatore di Modena Volley. Lo schiacciatore francese ha firmato un contratto triennale con la società di Catia Pedrini. Ngapeth rientra in gialloblu dopo tre anni allo Zenit Kazan: a Modena era stato protagonista dello storico triplete del 2015-2016, vincendo inoltre un’altra Coppa Italia e una Supercoppa italiana. Nel suo palmares ci sono inoltre l’oro agli Europei, due ori e un bronzo in World League e un argento nella VNL con la nazionale, un campionato francese, 3 Coppe di Francia, 2 Coppe di Russia e 2 Supercoppe con i club. “Dopo l’annuncio della Mamma francese, arriva la conferma tanto attesa della Mamma italiana” scherza Catia Pedrini, in riferimento alla storia su Instagram in cui la madre di Ngapeth aveva anticipato il trasferimento. “Ci sei mancato, Earvin. Ci è mancato il tuo talento, ci è mancato il tuo sorriso, ci è mancata la tua magia. Sono cambiate tante cose in questi tre anni e ora guardiamo avanti insieme, per i prossimi tre. Sarà il PalaPanini, con il calore del nostro popolo a scaldarti, dopo tre anni nel freddo di Kazan.Torniamo insieme dove insieme siamo stati, dove Modena merita di stare. La strada la conosciamo. Bentornato a casa, Earvin“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Iran: il Foolad Sepahan si rinforza con Ghafour, Gholami e Faezi

    Di Redazione Grandi movimenti di mercato in Iran per il Foolad Sepahan: secondo l’agenzia Fars News, la squadra giunta al terzo posto nell’ultima Premier League si sarebbe già assicurata per la prossima stagione due nomi importanti del volley iraniano, l’opposto Amir Ghafour e il centrale Massoud Gholami. Ghafour ha giocato l’ultimo spezzone di questo campionato in Turchia con il Bursa BBSK, dopo essere rimasto fermo per oltre un anno, mentre Masoud è reduce dal secondo posto con l’Urmia. Altro centrale nel mirino del Foolad sarebbe Saman Faezi, proveniente dal Saipa Alborz. In partenza dal Foolad lo schiacciatore Saeed Javaheri Tavana (per l’Hoorsun Ramsar) e l’opposto Mahmood Rasooli (in direzione Shahrdari Varamin). Tra le conferme ci sono invece il palleggiatore Parviz Pezeshki e gli schiacciatori Mojtaba Mirzajanpour, Alireza Mobasheri e Kiavash Heidari. (fonte: Fars News) LEGGI TUTTO

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    Kolodinsky allo Zenit San Pietroburgo, il Belogorie punta su Al Hachdadi?

    Di Redazione Nel giro di pochi giorni lo Zenit San Pietroburgo completa il suo reparto palleggiatori, almeno secondo le notizie riportate da BO Sport. Oltre all’arrivo di Igor Kobzar dal Kuzbass, per sostituire il partente Antoine Brizard (a Piacenza), c’è infatti da registrare anche uno scambio di palleggiatori con il Belogorie Belgorod: se Dmitry Kovalev è, come già noto, in partenza, dalla squadra biancorossa arriverà invece l’esperto Igor Kolodinsky, classe 1983, che in carriera ha giocato con le maglie dei più prestigiosi club russi – dalla Dinamo Mosca al Fakel Novy Urengoy – e ha vinto tre scudetti e due Champions League, oltre a disputare le Olimpiadi 2008 di Beach Volley. Il Belogorie, dal canto suo, non resta con le mani in mano: oltre a Kovalev e al libero Roman Bragin la squadra di Belgorod, che sarà allenata dal veterano Boris Kolchin, avrebbe come ambizioso obiettivo quello di portare in Russia lo schiacciatore marocchino Mohammed Al Hachdadi, attualmente in Polonia allo Jastrzebski Wegiel. La società mira a formare una diagonale tutta straniera con l’ex Vibo e Nemanja Petric, sempre che entrambe le trattative vadano in porto. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Cuneo riparte da Alice Degradi. “Non vedo l’ora di iniziarela preparazione”

    Di Redazione A quasi un mese di distanza dalla conferma del tandem Pistola-Petruzzelli in panchina, la Bosca S.Bernardo Cuneo annuncia il primo tassello del roster 2021/2022: Alice Degradi vestirà ancora la maglia biancorossa numero due. Un’altra conferma pesante che profuma in parte di nuovo acquisto, considerate le sole otto partite di campionato disputate dalla venticinquenne schiacciatrice pavese nella passata stagione causa infortunio. La prima annata cuneese di Degradi è stata ricca di momenti significativi: dalla laurea in Ingegneria arrivata pochi giorni dopo l’inizio della preparazione all’ottimo avvio di campionato, nel quale è stata il punto di riferimento offensivo della squadra con 116 punti a referto nelle prime otto giornate. Dopo aver superato la prova del Covid-19, il 21 novembre scorso Degradi ha dovuto fare i conti con un grave infortunio al ginocchio destro (lesione del legamento crociato anteriore del ginocchio destro con interessamento del menisco) durante il match con la Vbc Èpiù Casalmaggiore. Una tegola che ha messo fine alla sua stagione e ha condizionato pesantemente il prosieguo di campionato della Bosca S.Bernardo Cuneo, privata di un pezzo da novanta. Di comune accordo con la società, Degradi ha deciso di affrontare l’intervento chirurgico di ricostruzione artroscopica e il lungo percorso di riabilitazione a Cuneo per poter restare vicina alle compagne di squadra, che le dedicarono il successo nella partita con la Banca Valsabbina Millenium Brescia, la prima dopo il k.o. In tutte le partite non è mai mancato il suo supporto a bordocampo, dove ha anche vestito i panni di assistente del dj Andrea Costamagna con la sua Discoteca Mobile The House of Sound. A Degradi sono bastati due mesi di campionato per entrare nel cuore dei tifosi biancorossi, che si augurano di poterla finalmente vedere in azione dal vivo al Pala UBI Banca nella prossima stagione. Dallo scorso dicembre Degradi lavora sotto la supervisione del chirurgo ortopedico Lucio Piovani che l’ha operata, dei fisioterapisti Francesco Zito e Francesco Baldracco e del preparatore atletico Giorgio Borghi per poter tornare a fare quello che più ama: dare spettacolo sul taraflex. Lunedì 12 aprile ha iniziato un periodo di allenamenti individuali con la palla sotto la guida dell’aiuto allenatore della Bosca S.Bernardo Cuneo Fabio Genre, un’altra tappa importante nel percorso che dovrebbe portarla all’inizio della preparazione precampionato nelle migliori condizioni possibili. Alice Degradi: «Sono felicissima di vivere un’altra stagione con la maglia di Cuneo. Nonostante le ben note avversità mi sono trovata molto bene sia con le compagne, sia con lo staff e la società. Non vedo l’ora di iniziare la preparazione precampionato con la squadra e sto seguendo un programma che prevede sedute di atletica, di pesi e con la palla per essere al massimo della forma a fine agosto. La scorsa stagione ha dimostrato quanto può fare la forza del gruppo, e quindi l’obiettivo sarà nuovamente creare un gruppo che sappia valorizzare i singoli e superare di squadra i momenti difficili. Sono molto contenta di poter lavorare ancora con coach Pistola: lo reputo un grande allenatore e so che se nell’ultima fase del mio recupero dovesse esserci qualche difficoltà con lui ci sarebbe un dialogo costante e costruttivo». (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Unet E-Work Busto Arsizio, arriva Ungureanu e Bosetti è più vicina

    Di Redazione Sembra ormai vicina al completamento del mosaico per la prossima stagione la Unet E-Work Busto Arsizio. Con la notizia dell’addio al volley di Francesca Piccinini (che dovrebbe restare in società con un altro ruolo) arriva anche l’ufficialità della conferma di Alexa Gray, già nota da tempo. Ma, secondo La Prealpina di oggi, sono ormai prossime altre due novità nello stesso ruolo. La testata varesina anticipa infatti che in posto 4 è in arrivo Adelina Ungureanu, schiacciatrice rumena classe 2000 che nelle ultime due stagioni ha vestito la maglia della Bosca S.Bernardo Cuneo, la stessa squadra da cui proviene anche Giorgia Zannoni, il libero che prenderà il posto di Leonardi. Ungureanu sarà un’alternativa di lusso a Gray al fianco di Lucia Bosetti, che sembra ormai prossima all’accordo con il club bustocco: ieri infatti la schiacciatrice azzurra ha incontrato la dirigenza e ha svolto le visite mediche necessarie per accertarsi delle sue condizioni fisiche. L’accordo con Bosetti, secondo il quotidiano, potrebbe concretizzarsi con una formula simile a quella adottata lo scorso anno per Stevanovic, con un contratto diviso in due “tranche” e la prima scadenza al termine del girone d’andata. Per completare il reparto ora manca soltanto una quarta schiacciatrice e prende sempre più corpo l’ipotesi di un ritorno a Busto Arsizio di Francesca Marcon, storica protagonista dei successi delle “Farfalle”. LEGGI TUTTO

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    Il Fluminense prova a riportare a casa Bruna Moraes

    Di Redazione Reduce da una stagione tutt’altro che indimenticabile, chiusa con una salvezza risicata in Superliga femminile, il Fluminense prova a ricostruire la squadra in vista della prossima stagione. Secondo Bruno Voloch, l’obiettivo numero uno della “tricolor” è il ritorno dell’opposto Bruna Moraes, che aveva iniziato la stagione proprio al Fluminense per poi accettare l’offerta delle Heungkuk Life Pink Spiders nella V-League coreana (dove non ha certo fatto scintille, complice anche una situazione difficile). Il rientro dell’attaccante classe 1999 comporterebbe la separazione dalla veterana Mari, che non sarebbe nei piani della società per la prossima stagione. Già conclusa invece, sempre a quanto riporta il giornalista brasiliano, la trattativa per l’ingaggio di Lara Nobre, esperta centrale classe 1999 reduce dalla vittoria del titolo con l’Itambé Minas: anche per lei si tratterebbe di un ritorno, visto che ha già vestito la maglia del Fluminense dal 2016 al 2019. Tra le protagoniste di questa stagione, resteranno la palleggiatrice Bruninha e la centrale Lays. (fonte: O Tempo) LEGGI TUTTO