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    Massimo Bellano non è più l’allenatore di Cuneo

    La Cuneo Granda Volley e Massimo Bellano comunicano consensualmente l’interruzione del loro rapporto di lavoro consapevoli del fatto che società e lo Staff tecnico capitanato da Bellano hanno fatto tutto quanto possibile per il conseguimento degli obiettivi prefissati.

    Bellano paga la stagione scarna di risultati e la zona rossa in cui si trova attualmente il club piemontese.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Ufficiale il rinnovo di Alex Nikolov: “Civitanova è casa mia”

    La Cucine Lube Civitanova blinda Alex Nikolov con un prolungamento contrattuale e si garantisce le prestazioni del talentuoso schiacciatore bulgaro fino al 2028. Arrivato a sorpresa nell’estate 2022, il carismatico gigante dei Balcani ha incantato tutti con le sue prodezze in attacco, una grinta fuori dal comune e un approccio ai match da giocatore navigato.

    Qualità che hanno consentito al classe 2003 alto 206 cm di emergere fin dal suo primo anno in un campionato difficile come la SuperLega Credem Banca. Figlio d’arte del celebre Vladimir Nikolov, giocatore che Beppe Cormio portò in Italia nel 2007/08 e che poi vinse lo Scudetto a Trento e a Cuneo, Alex si è presentato a Civitanova Marche da atleta dell’anno nel campionato statunitense, premio individuale che si è aggiunto al precedente titolo di miglior schiacciatore della World Championship U19 nel 2021.

    Forte delle pregresse esperienze in patria con il Levski Sofia e negli States con la maglia del Long Beach e mosso dal piglio tipico del perfezionista, il giovane laterale si è rivelato subito un trascinatore alla Lube collezionando nomine da MVP, sia nella passata stagione (su tutti il titolo MVP delle Semifinali Play Off) sia nel torneo in corso (Credem MVP del mese di dicembre e già più volte MVP nel 2024). Solo all’ultimo atto sono sfumati tre titoli prestigiosi, ovvero le due Supercoppe sfuggite in finale  al tie break a Cagliari e a Biella, entrambe contro Perugia, ma anche il sogno Scudetto, tramontato in Gara 5 della Finale a Trento. Passaggi che hanno aumentato le motivazioni del giocatore cuciniero.

    Le parole del dg Beppe Cormio: “La Lube sta portando avanti un progetto volto al ringiovanimento del roster e un ragazzo di valore come Alex, che solo due mesi fa ha compiuto 20 anni, rientra a pieno titolo in questa pianificazione. Allungare il contratto con un rinnovo importante fino al 2028 è un segnale della crescita e dell’impegno dall’atleta, ma anche del buon lavoro della società e del feeling con lo staff. Nikolov, che è destinato a diventare uno dei migliori giocatori di questo sport, farà il suo percorso da top player qui a Civitanova. Nell’arco di un paio d’anni la sua maturazione sarà evidente. Ci fa estremamente piacere averlo con noi perché lo consideriamo un tassello molto importante nel gruppo”.

    La parole di Alex Nikolov dopo il rinnovo: “Sono molto contento e ringrazio la Lube per questa nuova opportunità. Ci tengo a sottolineare la riconoscenza nei confronti di chi mi hanno aiutato sostenendomi per arrivare fin qui. L’avventura italiana e i valori che aleggiano nell’ambiente biancorosso hanno incrementato la mia esperienza favorendo la crescita come giocatore e dal punto di vista umano.”

    “Continuerò a lavorare su me stesso per affinare la tecnica ed essere ancora più preparato mentalmente. Forse è scontato, ma se ho deciso di legarmi al Club è anche perché qui ho trovato un ambiente ospitale e considero Civitanova casa mia. Per me è importante avere la fiducia di Beppe Cormio, di tutti i dirigenti e lo staff, così come è fondamentale poter contare su una tifoseria calda e grintosa. I nostri supporter sono vicini a tutta la squadra e ci aiutano a superare le difficoltà. Voglio continuare a giocare con il loro incitamento e renderli felici. Sogno di vincere un titolo in biancorosso e gettare le basi per un ciclo di successi!”.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Anche Miguel Angel Lopez e Felipe Roque verso il Giappone?

    Anche in Brasile i top team della Superliga maschile sono alle prese con un mercato reso molto più concorrenziale dalle nuove regole sugli stranieri in Giappone. Secondo quanto riportato da Bruno Voloch su O Tempo, almeno due protagonisti del massimo campionato brasiliano avrebbero accettato le offerte provenienti dal paese del Sol Levante per la prossima stagione: si tratta di Miguel Angel Lopez, stella cubana del Sada Cruzeiro, pronto ad accasarsi ai Panasonic Panthers, e di Felipe Roque, opposto del Farma Conde Sao José, che passerebbe invece agli JT Thunders.

    Il Sada, attuale capolista del campionato, non è però rimasto con le mani in mano: sempre secondo Voloch, i campioni uscenti si sarebbero già assicurati un sostituto d’eccezione per Lopez come l’ex nazionale Douglas Souza, uno dei principali protagonisti dell’ottimo campionato del Sao José.

    (fonte: O Tempo) LEGGI TUTTO

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    Lo Zaksa cambia anche presidente. E intanto sogna Ngapeth…

    Non smette di riservare sorprese l’annus horribilis dello Zaksa Kedzierzyn-Kozle, eliminato dalla Champions League e appena decimo in campionato dopo tre stagioni da padrone assoluto in patria in Europa. Il crollo della squadra polacca è stato pagato prima dall’allenatore Tuomas Sammelvuo e ora anche dal presidente: la società ha infatti annunciato che, per decisione del consiglio di amministrazione, Piotr Szpaczek è stato rimosso dall’incarico. Szpaczek era subentrato nel 2021 a Sebastian Swiderski (oggi presidente della Federazione), dopo essere stato anche direttore generale del club, e sotto la sua guida lo Zaksa aveva vinto altre due Champions. Fino a fine marzo, in attesa di una nuova nomina, il ruolo sarà occupato provvisoriamente da Jadwiga Cichon, già tesoriera della società.

    Il terremoto dirigenziale non distoglie però l’attenzione dalle numerosissime voci di mercato che si addensano intorno alla squadra: sono sempre più insistenti i rumors su un possibile ritorno di Bartosz Kurek, ma si parla anche di un altro uomo chiave della nazionale polacca come Wilfredo Leon e addirittura di Michal Kubiak. Non è finita: allo Zaksa è stato accostato anche il nome di Earvin Ngapeth, quest’anno all’Halkbank Ankara. Per il 33enne schiacciatore francese sarebbe la prima volta in carriera nel campionato polacco, e di certo la prospettiva non manca di accendere le fantasie dei tifosi…

    (fonte: Przeglad Sportowy, WP Sportowe Fakty) LEGGI TUTTO

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    Il Greenyard Maaseik ingaggia il canadese Landon Currie dopo lo stop di Perin

    Novità di mercato per il Greenyard Maaseik dopo la brutta notizia del ritiro di Martin Perin, il libero della nazionale belga costretto a ritirarsi per problemi di salute in seguito al secondo arresto cardiaco in campo in pochi mesi. Al suo posto il Greenyard ha ingaggiato il canadese Landon Currie, classe 1999, che aveva iniziato la sua prima stagione da professionista in Francia con la maglia del Nice.

    Cresciuto nel TRU WolfPack, Currie si è messo in luce con la University of Alberta guadagnandosi prima la convocazione in nazionale Under 21, in cui è stato miglior libero nel 2019 alla Pan American Cup di categoria, e poi quella nella nazionale seniores, con la quale ha conquistato lo scorso anno l’argento ai Campionati NORCECA e la qualificazione alle Olimpiadi di Parigi. Arriverà in Belgio entro la settimana e sarà disponibile per i playoff che prenderanno il via a breve (la regular season si concluderà il 24 febbraio).

    (fonte: VC Greenyard Maaseik) LEGGI TUTTO

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    “L’idolo del PalaBarton resta qui”: Plotnytskyi rinnova con Perugia fino al 2026

    “L’idolo del PalaBarton resta qui!” La Sir Susa Vim Perugia comunica il rinnovo per altre due stagioni con lo schiacciatore ucraino Oleh Plotnytskyi. Dopo il rinnovo con Simone Giannelli e quello con Roberto Russo, insieme al quale Oleh è arrivato a Perugia nel 2019, la società del presidente Sirci piccona un nuovo paletto fondamentale del progetto futuro assicurandosi le prestazioni del ventiseienne nativo di Vinnycja fino al 2026. 

    Cinque stagioni d’amore e di grande pallavolo quelle vissute finora da Oleh a Perugia. Cinque stagioni che hanno visto sbocciare il talento incredibile del ragazzo dal mancino letale, cresciuto anno dopo anno in modo vertiginoso con il duro lavoro in palestra fino a diventare un posto quattro completo e di respiro internazionale.

    4 Supercoppe Italiane, 2 Coppe Italia e 2 Mondiali per Club la bacheca di Plotnytskyi con Perugia, Mvp a ripetizione (solo in quest’ultima stagione sia al Mondiale per Club che in Coppa Italia), uno dal sangue freddo in campo (come nelle migliori tradizioni del volley dell’est europeo), uno che fuori dal campo è l’amico che tutti vorrebbero avere, un concentrato di entusiasmo e simpatia che ha fatto breccia nel pubblico del PalaBarton a cui dedica ogni suo ace ed ogni suo punto. 

    La sua Perugia è questa, una sorta di seconda casa che vive insieme alla compagna Anna ed al primogenito Svyatoslav, una specie di Oleh in miniatura. Una famiglia bellissima, sempre presente in tutte le partite casalinghe e con la quale Oleh passa il tempo libero da allenamenti e partite. 

    foto Sir Susa Vim Perugia

    Una storia che proseguirà nelle prossime due stagioni.

    “Tutti questi anni qui sono proprio tanta roba!”, esclama Plotnytskyi. “Sono arrivato a Perugia nel 2019 ed ora mi sento come un perugino, mi sento veramente come nella mia casa. Una sensazione che mi piace proprio tanto così come mi piace tanto il fatto di aver rinnovato ancora con il club. Ho sentito grande fiducia del presidente e della società nei miei confronti, non posso che ringraziarli e non posso che esserne contento perché è il segnale che sto crescendo e che sono sulla strada giusta. In grandi squadre come Perugia non puoi rimanere a lungo se non dimostri qualcosa di importante e sono felice di poter dire che la mia storia con il club continua”.

    Aveva 22 anni Oleh quando si presentò la prima volta al PalaBarton con la maglia bianconera. 

    “Già, sono arrivato davvero giovane ed i primi sogni che avevo, come vincere il primo trofeo o diventare Mvp di una manifestazione o giocare la Champions, li ho visti diventare realtà qui. Come giocatore sono cresciuto tanto, ho ancora tanto da crescere e tanto da migliorare ma, come dicevo prima, la strada è quella giusta. Credo che con ogni allenatore che ho avuto qui ho migliorato qualche aspetto del mio gioco. Con qualcuno magari una piccola parte, con qualcuno il miglioramento è stato a 360° e da subito e mi sembra che si possa vedere bene in questa stagione. E poi sono diventato papà qui. Svyat è nato in Ucraina, ma lo abbiamo concepito a Perugia (ride Oleh, ndr)”.

    “L’arrivo di Svyat mi ha fatto diventare un po’ più serio a casa, ma solo a casa eh. I miei compagni lo sanno, più di dieci minuti non posso stare zitto ed in questo sono lo stesso che è arrivato cinque anni fa, solo che oggi parlo meglio l’italiano. Scherzi a parte, Anna e Svyat vivono bene a Perugia e questa è un’altra cosa che per me è determinante. Ho parlato con Anna della mia decisione di restare, le sue risposte sono state importanti. Poi Svyat è felice, gli piace venire al palazzetto, giocare con la mascotte e guardare i nostri tifosi”.

    Già i tifosi… il legame speciale tra Oleh ed il pubblico del PalaBarton non è un mistero. 

    “Cinque anni fa quando ho deciso di venire qua, i tifosi sono stati uno dei motivi della mia decisione. Mi ricordo benissimo la mia prima partita da avversario al PalaBarton al mio primo anno in Italia a Monza. Mi ricordo un’atmosfera “wow”, mi ricordo che il taraflex tremava durante il riscaldamento. Così io, che a Monza giocavo con Simone Buti, gli faccio: “Ma è sempre così qua?” e lui mi risponde “Si”. Ed oggi sono orgoglioso di poter giocare per questi tifosi, è sempre un piacere stare tra di loro, festeggiare con loro, ringraziarli perché ci sono sempre vicini anche nei momenti difficili. Pochi club nel mondo possono poter dire di avere una tifoseria come la nostra. Sono felice del supporto che mi danno e che danno ovviamente a tutta la squadra, per me è una cosa molto importante”.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    USA e Giappone cambiano il mondo: gli scenari del nuovo mercato

    Si definisce “game changer” quella mossa, innovazione o svolta che cambia radicalmente l’andamento di una partita (o, per estensione, di un qualsiasi evento), influenzandone in modo decisivo il risultato finale. Ecco, se mai c’è stato un “game changer” nel volley mercato, è sicuramente quello che sta avvenendo in questa stagione: la prossima sessione di trasferimenti – in realtà già iniziata da tempo – potrebbe davvero segnare l’inizio di una nuova era per la pallavolo mondiale. Il merito, o la colpa, è di due paesi geograficamente molto lontani dal nostro, ma con una gloriosa tradizione sottorete in comune: gli USA nel settore femminile e il Giappone in quello maschile.

    Riassumendo per sommi capi: gli Stati Uniti sono universalmente noti per la capacità di schierare nazionali fortissime (quella femminile è campione olimpica in carica) ma anche per la cronica assenza di una lega professionistica a livello nazionale. Per questo motivo le decine di grandi talenti sfornati ogni anno dalle università hanno sempre dovuto cercare sbocchi altrove, arricchendo smisuratamente il patrimonio tecnico dei campionati altrui, quello italiano in primis. Adesso però gli USA un campionato femminile ce l’hanno, anzi tecnicamente ne hanno due (quello della Pro Volleyball Federation è già partito, ma il più interessante, quello targato LOVB, prenderà il via a fine anno) e, a differenza degli esperimenti tentati nel passato, stavolta sembrano avere tutti i mezzi e le ambizioni per fare una concorrenza serrata all’Europa e al resto del mondo, come testimonia il prestigio dei primi nomi coinvolti: Kelsey Robinson, Jordan Thompson, Haleigh Washington, Jordyn Poulter (tanto per citarne alcune).

    foto Vero Volley

    Apparentemente meno epocale la svolta che prende origine dal Giappone: le squadre di V-League, il massimo campionato del Sol Levante, hanno “semplicemente” deciso di incrementare gli investimenti e aumentare il numero degli stranieri da 2 a 3 per squadra (di cui uno obbligatoriamente asiatico), oltre a tentare di riportare in patria i giocatori più rappresentativi della nazionale, come Ran Takahashi o Yuki Ishikawa. Tutto qua? Sì, ma in un mercato non proprio traboccante di talenti come quello maschile potrebbero bastare 14 stranieri in più a incidere sulla concorrenza globale. Anche perché, contemporaneamente, la Polonia sta riducendo a 14 il numero delle squadre del suo massimo campionato (dalla stagione 2025-2026) e quelle residue saranno ancora più competitive sul mercato, mentre i club italiani potrebbero essere penalizzati dall’introduzione della riforma del lavoro sportivo e, a breve termine, dalla nuova normativa fiscale che non consente più di applicare agli atleti stranieri le norme del “Decreto Crescita”.

    Abbiamo chiesto l’aiuto degli addetti ai lavori per interpretare meglio il fenomeno, interpellando alcuni degli agenti più attivi sul mercato, a cominciare da Paolo Buongiorno: “Credo che la questione vada differenziata tra il settore femminile e quello maschile – spiega l’esperto procuratore – da una parte avremo un problema di qualità, dall’altra di quantità. Nel femminile le giocatrici italiane a disposizione saranno sempre tante, perché c’è una base notevole e la società fanno un grande lavoro a livello giovanile. È chiaro però che, nel momento in cui si apre un mercato così forte, qualcosa cambia“.

    “La base di giocatrici americane era importante (nel 2022-2023 quelle impegnate nei campionati di Serie A erano ben 35, n.d.r.), ma il problema non sono solo le atlete che non verranno più in Italia: anche Turchia, Francia, Polonia incontreranno le nostre stesse difficoltà, quindi tutti questi mercati diventeranno più concorrenziali e le straniere a disposizione saranno sempre meno. D’altra parte – continua Buongiorno – la pallavolo negli USA non ha concorrenti a livello di sport femminile, ed è evidente che per le giocatrici di college sia un’occasione imperdibile quella di tornare a casa, magari dopo un paio di stagioni in Europa. Con offerte economiche importanti, poi, il mercato americano in futuro potrà diventare molto concorrenziale anche sulle straniere di alto livello. Ma per questo credo che dovremo aspettare qualche anno“.

    foto NCAA

    Nel settore maschile, come accennato, gli argomenti sono differenti: “Non si tratta solo del Giappone – conclude Buongiorno – anche la Polonia sta spingendo tantissimo, e la stessa Turchia sta crescendo a livello di investimenti, in attesa di capire come potranno muoversi i club russi. Per fortuna il mercato americano resta aperto, perché a livello maschile negli USA non c’è un movimento tale da organizzarsi in un campionato strutturato. Però la platea di giocatori da cui pescare è limitata, anche perché alcuni paesi stanno attraversando un momento di involuzione: in Russia, per esempio, da un po’ di tempo non emergono grandissimi talenti, forse anche perché c’è poco ricambio, a differenza del femminile“.

    Un po’ meno ottimista Stefano Bartocci, CEO di Best Sports Management, secondo cui le novità a livello femminile saranno radicali: “La geografia del volley cambierà tantissimo, e questo riguarderà anche le top player. Per le prime due stagioni i club della lega LOVB hanno fissato un salary cap, ma si dice che già dal 2025-2026 possa essere eliminato, e a quel punto le loro offerte diventeranno molto appetibili anche per le straniere di alto livello. È un campionato ovviamente super competitivo dal punto di vista organizzativo, e anche gli allenatori (tra cui il nostro Massimo Barbolini, n.d.r.) garantiscono un alto livello“.

    Quali saranno i riflessi sul nostro campionato? “Ne pagheranno le conseguenze – dice Bartocci – le squadre dal quinto posto in giù, perché le prime 4 hanno la forza per mantenere comunque alto il livello alto: per le altre sarà più difficile pescare giocatrici provenienti dalla NCAA come, per esempio, Avery Skinner o Kendall Kipp, perché atlete come queste saranno più incentivate a rimanere in patria“. Al loro posto però, spiega il procuratore, “sarà difficile vedere più giocatrici italiane, visto che già ora è difficile trovarne di livello alto. Ci sono poche Serie B1 e pochi settori giovanili validi, e proprio per questo il livello della A2 è sceso in maniera vertiginosa. Penso piuttosto che si riallocheranno in Italia altre giocatrici provenienti, ad esempio, dall’Asia, dal Brasile o dall’Argentina, ma anche dalla Francia e dalla Serbia“.

    Foto Fenera Chieri ’76

    Nel settore maschile il discorso è radicalmente diverso, come racconta Luca Novi, uno degli agenti più noti a livello mondiale: “L’ondata del Giappone è già passata, perché il cambiamento delle regole sugli stranieri era nell’aria e i club più lungimiranti si sono mossi già la scorsa estate. Noi agenti abbiamo cominciato a lavorare con le squadre giapponesi a settembre 2023 e forse ancora prima con la Polonia. Quindi sì, c’è – o meglio c’è stata – una battaglia planetaria sugli ingaggi che ci costringerà a rinunciare a qualche top player, ma non è detto che sia un male“.

    “Io credo che la conseguenza di tutto questo non sarà un abbassamento del livello – continua infatti Novi – perché in Italia abbiamo le competenze tecniche e le capacità per far crescere i nostri ragazzi e, perché no, anche gli stessi stranieri. Io la vedo come un’opportunità per i giocatori più giovani, specialmente gli italiani, di avere lo spazio che meritano. Spesso in Italia si è troppo esterofili e si pensa che prendendo giocatori nostrani il livello si abbassi, ma i fatti dimostrano che non è così: basta pensare al caso di Padova, che si è sempre mossa in questo modo, per necessità, e non ha fatto certo peggio di chi ha puntato sul mercato straniero“.

    Foto Pallavolo Padova

    Vedremo quindi una Superlega più italiana? “Io mi auguro di sì – risponde l’agente – in passato gli italiani avevano il problema di essere vincolati dalla burocrazia e da norme anacronistiche. Adesso le cose stanno cambiando, un po’ perché il vincolo è in fase di eliminazione, un po’ perché i contributi rimasti sono diventati meno onerosi e un po’ perché molti hanno preso possesso del loro cartellino, ed è più facile investire sui nostri giocatori. Non a caso oggi gli uomini mercato si chiamano Porro, Gardini, Boninfante. Certo, un ridimensionamento fisiologico ci sarà: magari non sarà più possibile avere roster con 4 top player per ruolo, si punterà di più sui giovani e a quel punto sarà avvantaggiato chi in questi anni ha lavorato meglio sul settore giovanile, invece di puntare esclusivamente sul mercato“.

    L’aspetto che crea qualche preoccupazione a tutti i livelli, invece, è quello della riforma del lavoro sportivo e dei suoi costi: “Stiamo affrontando il discorso – dice Buongiorno – non credo che sui top club inciderà più di tanto, ma probabilmente qualche società di Serie B dovrà fare i conti con un ridimensionamento“. “I giocatori ora sono entrati in una dimensione lavorativa meglio definita – aggiunge Novi – per i club questo è un po’ un vincolo psicologico, servirà del tempo per abituarsi“. Ma Bartocci lancia un allarme: “Il problema della riforma è che non c’è chiarezza. C’è molta confusione sulle norme, i club non sono pronti e corrono il rischio di ricevere delle sanzioni che possono essere fatali: se dal fisco ti arriva una multa di 100mila euro non puoi fare altro che chiudere…“.

    di Eugenio Peralta LEGGI TUTTO

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    Conegliano: Gennari in direzione USA, una giapponese per il vice Wolosz?

    Con la testa rivolta a Trieste dove nel weekend le Pantere dell’Imoco Conegliano dovranno difendere il titolo ma con i rumors e voci di mercato che riguardano la squadra di Daniele Santarelli che non si fermano.

    In casa Imoco, oltre alle novità che vi abbiamo detto qui, si vocifera di una possibile partenza di Alessia Gennari in direzione LVOB, League One Volleyball, il nuovo campionato statunitense.

    Per il reparto di posto 3 il valzer dei nomi che vede Chirichella e Squarcini destinate a scambiarsi la maglia continua. Di fianco alla capitana Wolosz invece, il club veneto potrebbe portare in Italia la palleggiatrice giapponese ventiquattrenne, Nanami Seki, oggi in forza alle Toray Arrows nella V.League Division 1.

    (Fonte: La Tribuna di Treviso) LEGGI TUTTO