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    L'uomo della domenica, puntata dedicata a Gilles Villeneuve

    “Vita e voli e sogni di Gilles Villeneuve – scrive Porrà -, la cui stella continua a brillare anche a quarant’anni dalla morte in pista, a Zolder, in Belgio, quel maledetto 8 maggio, giorno tra i più drammatici nella storia della Formula Uno.”
    La complessa personalità del campione, il suo forte rapporto con il Drake, la dinamica tecnica e psicologica del fatale epilogo sono elementi di un racconto avvincente e condito da riferimenti letterari, cinematografici e musicali, oltre che dalle testimonianze di esperti del settore e collaboratori del pilota.
    I protagonisti della puntata
    Tra gli intervistati della puntata, l’ex meccanico Pietro Corradini che ha vissuto dai box i gran premi di Gilles. Poi Jonathan Giacobazzi figlio di uno sponsor storico della Rossa e oggi dirigente sportivo Ferrari, che confessa come il canadese sia stato il suo supereroe quando era bambino, tanto da indirizzare la sua vita adulta verso la Formula Uno. Nello speciale le immagini di alcuni oggetti personali appartenuti a Gilles Villeneuve, caschi, guanti, tute, compresa quella che indossava nell’incidente fatale, cimeli di vario tipo appartenenti alla collezione privata dello stesso Jonathan Giacobazzi.
    Si continua con l’ingegnere Dario Calzavara, ex Team Manager della scuderia di Maranello, ricorda i suoi anni giovanili accanto a Gilles. Dalle loro testimonianze, come da quelle dei commentatori Sky Sport Leo Turrini e Umberto Zapelloni, emergono dettagli tecnici sorprendenti e toccanti sulla parabola del protagonista.
    Contribuiscono al ritratto i ricordi di Jacques Villeneuve, campione del mondo F1 del 1997, e alcune battute di una recentissima intervista alla moglie Joann, come anticipazione del documentario “Villeneuve Pironi” di Torquil Jones (2022), prossimamente in onda su Sky Documentaries e in streaming su Now.
    Il racconto di una leggenda
    “Indimenticabile Villeneuve – commenta ancora il testo di Porrà -. E il motivo è semplice da spiegare. Perché nessuno, come lui, ha cucito velocità e sentimento, purezza e incoscienza, e perché il suo mito è sopravvissuto a tutto, all’oblio, alle mode, alla revisione dei giudizi.”
    La narrazione de “L’uomo della domenica” lo accosta ad altre personalità leggendarie come quelle di Enzo Ferrari, di Tazio Nuvolari di cui ricorre quest’anno il 130° anniversario della nascita, poi di Niki Lauda, due volte campione del Cavallino e naturalmente del figlio Jacques Villeneuve, più vincente ma inesorabilmente meno carismatico dell’indimenticabile Gilles.
    Nella long version on demand della puntata dedicata al “canadese volante” sono presenti contenuti extra e ulteriori interviste e approfondimenti, sempre con la conduzione di Giorgio Porrà.
    La programmazione della puntata
    Venerdì 6 maggio
    Sky Sport F1 alle 19
    Sky Sport Calcio alle 00:00
    Sabato 7 maggio
    Sky Sport Uno alle 17 e 23:15
    Sky Sport F1 alle 15:45 e 00:15
    Domenica 8 maggio
    Sky Sport Uno alle 14:30 e 17:30
    Sky Sport Calcio alle 15:30 e 00:30
    Sky Sport Action alle 20
    Sky Sport F1 alle 13:15, 18:30 e 01:45 LEGGI TUTTO

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    Ferrari: a Fiorano Leclerc sfreccia con la 312 T4 di Villeneuve

    ROMA – Charles Leclerc punta dritto al Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, valevole per la quarta tappa del Mondiale 2022 di Formula 1. Il monegasco si è concesso però un momento di “svago” ed è sceso in pista sul tracciato privato della Rossa a Fiorano con una Ferrari d’epoca di grande prestigio. Si tratta infatti della 312 T4, vettura iridata nel 1979 grazie alla guida di Jody Scheckter e Gilles Villeneuve. La Ferrari di Villeneuve è stata l’ultima a vincere un mondiale prima dell’avvento di Michael Schumacher, vero e proprio mattatore dei primi Duemila.
    Verso Imola
    Charles Leclerc è leader in pianta stabile del mondiale piloti. Il classe 1997 è stato capace – grazie alla F1-75 – di mostrare appieno il proprio talento con tre prestazioni convincenti in questo inizio di Formula 1. Settantuno punti per tre Gran Premi e la consacrazione di un altro Villeneuve, Jacques (fratello di Gilles), che reputa Leclerc meglio di Sainz, almeno in questa fase iniziale. Ora per la Ferrari si apre un ciclo di gare importanti, quelle in Europa, con Imola in programma questo weekend. Sono pochi i biglietti ancora reperibili e l’atmosfera si sta scaldando già in queste ore con il paddock in allestimento e i primi tifosi della Rossa a presidiare il circuito già da oggi. LEGGI TUTTO

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    Ferrari: Leclerc a Fiorano con la 312 T4 di Villeneuve

    ROMA – Charles Leclerc si avvicina al Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia Romagna, quarto appuntamento stagionale della Formula 1. Il monegasco è sceso in pista sul tracciato privato della Rossa a Fiorano con una Ferrari d’epoca di grande prestigio. Si tratta infatti della 312 T4, vettura iridata nel 1979 grazie alla guida di Jody Scheckter e Gilles Villeneuve. La Ferrari di Villeneuve è stata l’ultima a vincere un mondiale prima dell’avvento di Michael Schumacher, vero e proprio mattatore dei primi Duemila.
    Imola nel mirino
    Charles Leclerc è leader in pianta stabile del mondiale piloti. Il classe 1997 è stato capace – grazie alla F1-75 – di mostrare appieno il proprio talento con tre prestazioni convincenti in questo inizio di Formula 1. Settantuno punti per tre Gran Premi e la consacrazione di un altro Villeneuve, Jacques (fratello di Gilles), che reputa Leclerc meglio di Sainz, almeno in questa fase iniziale. Ora per la Ferrari si apre un ciclo di gare importanti, quelle in Europa, con Imola in programma questo weekend. Sono disponibili ancora pochi tagliandi per una tre giorni che si preannuncia carica di adrenalina con i tifosi della Rossa pronti a invadere il circuito. LEGGI TUTTO

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    F1, Villeneuve: “La Ferrari ha la macchina migliore, è la nuova Mercedes”

    ROMA – La Ferrari aspetta il Gran Premio di Imola da padrona assoluta di questo inizio di stagione in Formula 1. Dopo il Gran Premio d’Australia la Red Bull è infatti staccata sia in classifica piloti che in quella costruttori, con la F1-75 che in pista si dimostra la vettura più veloce e – soprattutto – affidabile. Un’analisi condivisa anche da Jacques Villeneuve, ex pilota e campione del mondo nel 1997, che nella sua rubrica a su “formule1.nl” ha detto: “In Italia mi chiedono ‘È questo l’anno giusto?’. I tifosi non ci crederono dopo la crisi vissuta negli anni di Alonso e Vettel. Ma la Ferrari è molto veloce, di fatto è la nuova Mercedes”.Guarda la galleryLeclerc re d’Australia: il pilota della Ferrari esulta sul podio
    Sulla Red Bull
    E dalle parti di Maranello si augurano davvero che Villeneuve abbia ragione: otto mondiali construttori e Hamilton sette volte campione del mondo in otto anni dicono di risultati straordinari. È ancora presto per cantar vittoria, mancano ancora 20 Gp, ma la Rossa è in fiducia e lanciata verso la testa in solitaria ai danni della Red Bull: “Sono frustrati, questo è sicuro – ha scritto Villeneuve sulla casa di Milton Keynes – la RB18 è veloce, ma difficile da guidare. La Ferrari ha una vettura più facile da mettere a punto. Questo è psicologicamente difficile per la Red Bull. Ora i campioni sono loro, e c’è una pressione diversa. Leclerc ha sotto controllo il campionato, mancano ancora 20 tappe. Ma contiene il suo compagno di scuderia (Carlos Sainz, ndr) e ha già staccato Verstappen”, ha detto, concludendo, il campione del mondo 1997. LEGGI TUTTO

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    F1: l'8 maggio di 39 anni fa moriva Gilles Villeneuve

    ROMA – Gilles Villeneuve scomparve esattamente 39 anni fa. L’8 maggio del 1982, il pilota canadese, passato alla storia in Formula 1 anche alla guida della Ferrari, morì in un violento incidente durante le qualifiche del Gran Premio di Germania, nella stessa stagione del rientro alle corse di Niki Lauda dopo qualche anno di lontananza dalle piste. L’incidente fu causato da un violento contatto con la March di Jochen Mass, nonostante il tentativo di quest’ultimo di spostarsi per far passare Villeneuve. In quel momento, la monoposto del ferrarista fece un volo impressionante, che terminò con il bruttissimo volo di Villeneuve. L’impatto fu troppo forte per salvarlo, e nonostante i pronti e immediati soccorsi, poco dopo arrivò l’inevitabile, tragica notizia.

    Cos’era Villeneuve per la F1

    Certo, di successi ne ha ottenuti: sei vittorie, tredici podi e molto altro figurano nel palmares di Villeneuve, il quale però non rende bene cosa il pilota canadese ha rappresentato per il mondo della Formula 1, della Ferrari e dei motori più in generale. Il coraggio, la capacità di oltrepassare i limiti, la sfrontatezza davanti a uno sport pericoloso, come insegna proprio l’episodio sopra citato, che possono avere conseguenze fatali, ma che dimostrano come per lui guidare in pista fosse la vita, di come senza la sua monoposto Villeneuve sarebbe stato, inevitabilmente, un’altra persona. LEGGI TUTTO

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    F1: 39 anni fa la scomparsa di Gilles Villeneuve, leggenda della Ferrari

    ROMA – Trentanove anni fa, la Formula 1 salutava, in maniera tragica, una leggenda come Gilles Villeneuve. Il pilota canadese, nato nel 1950, moriva l’8 maggio del 1982 a causa di un bruttissimo incidente nel corso delle qualifiche del Gran Premio di Germania a bordo della sua Ferrari, proprio nella stagione in cui rientrava un altro nome altisonante come quello di Niki Lauda dopo il ritiro dalle corse avvenuto nel 1979. L’incidente fu causato da un violento contatto con la March di Jochen Mass, nonostante il tentativo di quest’ultimo di spostarsi per far passare Villeneuve. In quel momento, la monoposto del ferrarista fece un volo impressionante, che terminò con il bruttissimo volo di Villeneuve. L’impatto fu troppo forte per salvarlo, e nonostante i pronti e immediati soccorsi, poco dopo arrivò l’inevitabile, tragica notizia.
    Cos’è stato Villeneuve
    Certo, di successi ne ha ottenuti: sei vittorie, tredici podi e molto altro figurano nel palmares di Villeneuve, il quale però non rende bene cosa il pilota canadese ha rappresentato per il mondo della Formula 1, della Ferrari e dei motori più in generale. Il coraggio, la capacità di oltrepassare i limiti, la sfrontatezza davanti a uno sport pericoloso, come insegna proprio l’episodio sopra citato, che possono avere conseguenze fatali, ma che dimostrano come per lui guidare in pista fosse la vita, di come senza la sua monoposto Villeneuve sarebbe stato, inevitabilmente, un’altra persona. LEGGI TUTTO