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    MotoGp, Rossi: “Andai via dalla Honda perché non mi trattavano da campione”

    ROMA – Tra le numerose sliding doors della carriera più che ventennale di Valentino Rossi, forse la più importante è quella che lo ha portato alla Yamaha nel 2004 dopo aver voltato le spalle alla Honda. La casa dell’Ala Dorata, a cavallo tra gli anni Novanta e i primi Duemila, non aveva rivali in quella che allora era la Classe 500. L’ex pilota di Tavullia fu tuttavia capace di ribaltare le gerarchie, riportando la scuderia di Iwata al trionfo dopo un digiuno lungo dodici anni. Rossi, in uno speciale realizzato dalla MotoGp, ha detto: “La Honda era la moto da battere. Ma pensavano che se me ne fossi andato, avrebbero vinto con altri piloti, come Gibernau e Biaggi. Non mi hanno trattato da campione e dovevo ringraziarli se vincevo. Per questo ho deciso di andarmene”.
    Le parole di Doohan
    L’analisi di Valentino Rossi raccoglie il plauso di Mick Doohan, che con la Honda di mondiali ne ha vinti cinque consecutivi, dal 1994 al 1998 . “C’era un po’ di arroganza in casa Honda, erano troppo fiduciosi. Non hanno avuto rispetto per quello che Valentino Rossi ha fatto per loro”, ha detto l’australiano. La risposta di Rossi a coloro che allora criticarono la sua scelta fu immediata: vinse il titolo mondiale con lo stesso numero di vittorie raccolte con la Honda nell’anno precedente. Una rivoluzione nel mondo del motomondiale di allora, che ebbe come conseguenza quello di spostare l’attenzione più sul pilota che sulle scuderie. Nonostante il nove volte iridato abbia detto addio alla MotoGp, il suo iconico numero 46 sarà ancora presente in pista. Saranno infatti Marco Bezzecchi e Luca Marini, piloti del VR46 Racing Team, a difendere il buon nome del Dottore in classe regina. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi: “Fui vicino alla Ferrari, non fu facile scegliere le moto”

    ROMA – C’è stato un momento in cui i destini di Valentino Rossi e della Ferrari erano davvero sul punto di intrecciarsi. È lo stesso campione di Tavullia, in un’intervista concessa a Graham Bensinger, a raccontare i retroscena di quei giorni concitati, quando la possibilità che il numero 46 comparisse nel paddock del Circus era più che concreta. “Fui a un passo dal correre in Formula 1. Mi chiamò Stefano Domenicali (allora direttore sportivo a Maranello, ndr) e mi chiese se volessi provare la macchina. Io risposi di sì e quindi ci recammo di nascosto a Fiorano. Cercammo di tenere riservata la cosa ma non ci riuscimmo. Così io e Uccio (Alessio Salucci, ndr) rimanemmo da soli nell’ufficio di Enzo Ferrari, fu un momento indimenticabile”.
    Le parole di Rossi
    Valentino Rossi contestualizza l’episodio che avrebbe potuto cambiare in maniera decisiva la sua carriera: “Feci anche un test ufficiale con la Ferrari e gli altri piloti a Valencia. Era la fine del 2006 e venne fuori che ero anche abbastanza veloce. C’era anche un piano: avrei iniziato con un team più piccolo, per poi approdare in Ferrari se mi fossi rivelato idoneo. Tutti mi volevano a Maranello, da mia madre ai miei amici”. Il Dottore quindi venne posto davanti a una scelta: abbiacciare la nuova avventura in Formula 1 oppure continuare a scrivere la storia in MotoGp? “Avevo molti dubbi – ha confessato il nove volte iridato – e alla fine rimasi nel motomondiale. Ma la scelta non fu facile, anche se nel mio cuore sentivo che dovevo continuare sulle moto”. Una storia d’amore, questa fra Valentino Rossi e la Ferrari, mai sbocciata, ma che avrebbe potuto cambiare radicalmente gli albi d’oro del motorsport. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi: “La Ferrari era a un passo, presi una scelta difficile”

    ROMA – Valentino Rossi in Ferrari. Un matrimonio mai celebrato, ma le cui voci per anni si sono rincorse a più riprese. Ma è lo stesso campione di Tavullia, in un’intervista concessa a Graham Bensinger, a rendere l’idea di quanto era concreta l’ipotesi che il numero 46 comparisse davvero nel paddock del Circus. “Fui a un passo dal correre in Formula 1. Mi chiamò Stefano Domenicali (allora direttore sportivo a Maranello, ndr) e mi chiese se volessi provare la macchina. Io risposi di sì e quindi ci recammo di nascosto a Fiorano. Cercammo di tenere riservata la cosa ma non ci riuscimmo. Così io e Uccio (Alessio Salucci, ndr) rimanemmo da soli nell’ufficio di Enzo Ferrari, fu un momento indimenticabile”.
    Dilemma da sciogliere
    Valentino Rossi contestualizza l’episodio che avrebbe potuto cambiare in maniera decisiva la sua carriera: “Feci anche un test ufficiale con la Ferrari e gli altri piloti a Valencia. Era la fine del 2006 e venne fuori che ero anche abbastanza veloce. C’era anche un piano: avrei iniziato con un team più piccolo, per poi approdare in Ferrari se mi fossi rivelato idoneo. Tutti mi volevano a Maranello, da mia madre ai miei amici”. Il Dottore quindi venne posto davanti a un bivio: abbiacciare la nuova avventura in Formula 1 oppure continuare a scrivere la storia in MotoGp? “Avevo molti dubbi – ha confessato il nove volte iridato – e alla fine rimasi nel motomondiale. Ma la scelta non fu facile, anche se nel mio cuore sentivo che dovevo continuare sulle moto”. Presentimento che ha dato ragione a Rossi, capace di vincere altri due mondiali in MotoGp dopo il 2006.  LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi saluta la MotoGp: la commovente dedica di Francesca Sofia Novello

    Baci, abbracci e tante lacrime: così Francesca Sofia Novello ha accolto Valentino dopo la sua ultima gara in Moto Gp. La modella, nonostante la gravidanza ha sempre seguito il suo compagno e anche oggi ha voluto esserci nel giorno che tutti gli appassionati ricorderanno: a Valencia si è conclusa la carriera di una leggenda che ha fatto appassionare milioni di tifosi e che ha portato il motociclismo italiano sul tetto del mondo. Per il Dottore sono arrivati tantissimi messaggi, dall’Inter fino alla Ferrari: tutti omaggiano il 9 volte Campione del Mondo.Guarda la galleryValentino Rossi, che sorpresa! Per l’ultima gara in Moto Gp c’è anche Ronaldo il Fenomeno

    Il messaggio per Valentino Rossi

    “Sei l’emozione più bella della mia vita, Tiamo. Franci”, questo invece il messaggio della sua dolce metà. La Novello ha scritto queste parole nel pannello dedicato alla carriera di Vale e poi ha postato lo scatto sui social dove ha messo anche un video in cui accarezza il pancino. Archiviata la carriera da pilota, Valentino è pronto a una nuova avventura: fare il papà. Tra pochi mesi infatti in casa Rossi-Novello arriverà una bimba di cui ancora non si conosce il nome anche se il pesarese durante un’intervista ha rivelato qual è il suo preferito: Vittoria. LEGGI TUTTO

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    Da Lapo a Ronaldo, Valentino Rossi celebrato dal mondo dello sport

    Tantissimi gli omaggi a Valentino Rossi per l’ultima gara in carriera sulle due ruote, nel giorno del Gp di Valencia di MotoGp. “Per l’amicizia, per quella giornata bellissima a Tavullia, per aver portato l’Italia sul tetto del mondo – scrive su Twitter Lapo Elkann – Ma anche e sopratutto per quel nome sulla tua tuta e sulla tua moto, un rapporto speciale tra 2 e 4 ruote unite dalla passione per i motori e per il Paese. Grazie Vale!”.Guarda la galleryValentino Rossi e l’abbraccio con Ronaldo il Fenomeno
    Ronaldo: “Un campione che ci ha fatto sognare”
    “È la fine di un’era – il tweet della Scuderia Ferrari – In bocca al lupo per tutto”. Anche l’Inter lo festeggia, pubblicando una sua foto con Materazzi e Julio Cesar: “9 campionati, 372 gare, 199 podi, 89 vittorie. Leggenda”. Il Fenomeno Ronaldo va invece ad abbracciarlo al box: “Sono venuto per salutare una carriera meravigliosa – dice il brasiliano a Sky – Valentino è un campione che ci ha fatto sognare. Ricordo che ci siamo conosciuti nel ’99 alla Pinetina. Abbiamo condiviso tante passioni, a cominciare da quella per l’Inter”. LEGGI TUTTO

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    Valentino Rossi, le dediche sui social nel giorno dell'ultima gara

    VALENCIA – Nel giorno del suo addio, con l’ultima gara a Valencia, il mondo dello sport omaggia Valentino Rossi con tantissime dediche sui social. “È la fine di un’era. In bocca al lupo per tutto”, è il tweet della Scuderia Ferrari. “Per l’amicizia, per quella giornata bellissima a Tavullia, per aver portato l’Italia sul tetto del mondo. Ma anche e sopratutto per quel nome sulla tua tuta e sulla tua moto, un rapporto speciale tra 2 e 4 ruote unite dalla passione per i motori e per il Paese. Grazie Vale!”. Scrive su Twitter Lapo Elkann, allegando una foto insieme.
    Rossi pronto all’addio: “Da lunedì sarà un’altra vita”
    Valentino Rossi, la sorpresa di Ronaldo
    Rossi viene celebrato anche dall’Inter, squadra di cui è storico tifoso: “9 campionati, 372 gare, 199 podi, 89 vittorie. Leggenda”, insieme a una foto con Materazzi e Julio Cesar. Poi di una leggenda nerazzurra, ovvero il Fenomeno Ronaldo che è andato ad abbracciarlo direttamente ai box: “Sono venuto per salutare una carriera meravigliosa. Valentino è un campione che ci ha fatto sognare. Ricordo che ci siamo conosciuti nel ’99 alla Pinetina. Abbiamo condiviso tante passioni, a cominciare da quella per l’Inter”.
    Guarda la galleryValentino Rossi, che sorpresa! Per l’ultima gara in Moto Gp c’è anche Ronaldo il Fenomeno LEGGI TUTTO

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    Uno spettacolo dedicato a Valentino Rossi

    Al passo d’addio siamo tutti buonisti, anche nei confronti di chi s’è (sportivamente, professionalmente) odiato. Ma stavolta è diverso. Perché Valentino Rossi è diverso. Unico. Insostituibile. Icona vivente. Patrimonio dell’umanità al punto da essere riuscito a mettere d’accordo pure tutti i rivali. Impensabile, fino ad oggi, quando verso le tre di pomeriggio taglierà per l’ultima volta il traguardo di una gara del Motomondiale. E verrà celebrato con una sorpresa da parte dei colleghi.

    Già il fatto che ci abbiano pensato, che abbiano trovato un punto comune è qualcosa che definisce la portata del personaggio Valentino. Cannibale in pista di record e avversari, con rivalità finanche acerrime al limite del venire alle mani (vedi Max Biaggi, che ora dice: «Con Valentino Rossi si ritira anche una parte di me»), il Dottore s’è preso cura delle due ruote, dandole linfa vitale e futuro (non ultimo con i ragazzi della sua Academy) e per questo oggi verrà celebrato come nessuno mai. Forse con una messa in scena spettacolare, la giusta apoteosi per chi ha trasformato una gara di moto in uno spettacolo planetario per grandi e piccini, per appassionati e per chi i centauri, fino a lui, li considerava solo pazzi pericolosi. L’eterno Peter Pan che ha portato in pista bambole gonfiabili, cessi da cantiere, nani e tante altre gag indimentibabili diventerà come John Keating, il professore interpretato da Robin Williams nel capolavoro L’Attimo Fuggente, che dovendo lasciare la sua cattedra venne salutato da un gesto eclatante dei suoi studenti. Tutti in piedi sui banchi a pronunciare “O capitano, mio capitano”, i versi scritti da Walt Whitmann per salutare Abraham Lincoln. Perché di questo stiamo parlando: di poesia pura, di uno leader che è andato oltre a tutto. E che oltre ci ha portato tutti. Anche in piedi sul divano.

    Guarda la galleryValentino Rossi, le immagini più belle della sua carriera LEGGI TUTTO