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    Norceca maschile: il Canada fa fuori gli Stati Uniti nei quarti

    Di Redazione Per la prima volta dal 2015, e la seconda negli ultimi 40 anni, gli USA non saranno tra le semifinaliste del Campionato Norceca maschile, in corso di svolgimento a Durango. La nazionale a stelle e strisce, che partecipa con un gruppo misto di seconde linee e atleti di college, è stata eliminata nei quarti di finale da un Canada a sua volta rimaneggiato, ma con giocatori di livello come Demyanenko, Walsh e gli “italiani” Koppers e Loeppky. I canadesi affronteranno stanotte i padroni di casa del Messico per approdare in finale. La quarta semifinalista è Portorico che, dopo aver battuto la Repubblica Dominicana nel derby caraibico dei quarti, con 7 muri vincenti di Pedro Nieves e 26 punti del prossimo opposto di Civitanova Gabi Garcia Fernandez, dovrà ora vedersela con Cuba. QUARTI DI FINALEUSA-Canada 2-3 (25-22, 22-25, 15-25, 25-22, 10-15)Portorico-Rep.Dominicana 3-1 (25-22, 22-25, 25-16, 25-23) SEMIFINALICuba-Portorico lun 23/8 ore 1.00Messico-Canada lun 23/8 ore 3.00 (fonte: Norceca.net) LEGGI TUTTO

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    Mazzola racconta Haleigh Washington: “Apprezzavo la sua grande voglia di arrivare”

    Di Redazione Nella formazione degli Stati Uniti fresca medaglia d’oro alle Olimpiadi di Tokyo figura anche una giocatrice conosciuta in Italia, militando nel nostro massimo campionato femminile e che in Giappone è stata eletta anche miglior primo centrale della rassegna a cinque cerchi. Si tratta di Haleigh Washington, atleta dell’Igor Gorgonzola Novara dove ha militato nella scorsa stagione. Arrivata in Italia a febbraio 2018 a Ravenna in A2, nella successiva stagione è sbarcata in A1 con la maglia di Brescia, squadra allenata da Enrico Mazzola, ora tecnico della Conad Alsenese. Proprio il tecnico gialloblù racconta la centrale a stelle e strisce, che prima di passare a Novara ha difeso i colori di Busto Arsizio (2019-2020). “Nella nostra stagione in A2 – afferma Mazzola – avevamo sfidato Ravenna dove giocava Washington, una centrale che mi aveva subito impressionato. Così, una volta approdati in A1, avevo chiesto alla mia società di provare a ingaggiarla. Per fortuna nostra, non era ancora molto conosciuta e così siamo riusciti nell’intento”. Quindi aggiunge. “Già allora, era una giocatrice dotata di talento fisico e tecnico, oltre a un carattere esuberante e divertente, una ragazza spensierata ma al contempo capace di mettere tanto impegno e grande dedizione al lavoro. Aveva la capacità di rendere molto piacevole la quotidianità di uno sport ad alto livello”. “Nel corso degli anni – conclude –  l’ho vista crescere notevolmente, è molto brava nello stacco a un piede e a muro ha una tipica impostazione americana con grande lettura. Fin da quando l’ho conosciuta, notavo la sua grande voglia di arrivare; dopo la bellissima stagione con noi, non avevamo la possibilità di tenerla. E’ migliorata al servizio e le auguro di continuare a questo livello, provando a vincere campionato o coppa con Novara dopo questa impresa olimpica con la sua nazionale”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Oro a stelle e strisce a Tokyo 2020! Gli USA regolano il Brasile 3-0

    Di Redazione Finalmente anche gli Stati Uniti hanno il loro oro di pallavolo femminile. Mai vinto prima d’ora, la squadra americana è riuscita nell’impresa, e l’ha fatto anche agilmente imponendosi sul Brasile in soli tre set. A guidare le fila americane, un’Andrea Drews da 15 punti infiamma la Ariake Arena quando qua sono le 06.00 del mattino. Per le vedereoro è la solita Fe Garay a dare spettacolo con 11 punti. Non abbastanza per mettere il freno alla nazionale di coach Kiraly. Personale traguardo per l’allenatore americano: è la seconda persona nella storia delle olimpiadi ad aver vinto la medaglia d’oro sia come giocatore che da allenatore, dopo Lang Ping. USA-Brasile 3-0 (25-21, 25-20, 25-14) USA: Poulter (1), Larson (12), Drews (15), Bartsch-Hackley (14), Hill (1), Akinradewo (5), Washington (8), Wong-Orantes. N.E. Hancock, Thompson, Robinson, Ogbogu. All. Kiraly Brasile: de Oliveria (3), Montibeller (8), Braga Guimaraes (10), Pereira (4), da Silva (3), Rodrigues (11), brait, Correa, Ratzke, Silva Carneiro. N.E. Menezes Oliveira de Souza. All. Guimaraes (Fonte: Fivb) LEGGI TUTTO

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    Beach Volley, le americane April-Alix trionfano a Tokyo. Australia e Svizzera sul podio

    Di Redazione La coppia americana April-Alix è il più forte duo del mondo per quanto riguarda il beach volley. A dirlo, è la medaglia d’oro che le atlete portano al collo. Il 2-0 sull’Australia le decreta Campionesse olimpiche di Tokyo 2020. Un oro che pesa il doppio, se si considera che è il primo per entrambe le atlete. Un oro raggiunto perdendo un solo set in sette partite disputate, imponendosi fin dall’inizio tra le favorite. “Significa molto per mantenere la tradizione che gli USA hanno nel beach volley. Non è stato facile”, ha detto April Ross dopo la cerimonia di premiazione. “Il mondo è così bravo a beach volley ora. Così tanti paesi diversi stanno mettendo molte risorse nelle loro squadre di beach volley e il livello è alto. Siamo davvero grati di essere riusciti a farcela”. “Sento che gli Stati Uniti hanno una tale eredità nel beach volley e solo essere in grado di unirsi a quell’eredità è un enorme onore”, ha aggiunto Alix Klineman. “Il campo era così profondo qui, alle Olimpiadi, con così tante squadre che giocavano così bene. Sapevamo che poteva succedere di tutto e siamo così grati che le cose abbiano funzionato. Abbiamo fatto molto e questo è stato un finale da favola, un’esperienza da sogno per noi”. Podio completato, quindi, dalle australiane Artacho Del Solar-Clancy e dalla coppia svizzera composta da Verge-Depre e Heidrich. Quest’ultima ha battuto le lettoni Graudina e Kravcenoka per 2-0, andando a conquistare la medaglia di bronzo. “È un grande onore rappresentare la Svizzera ed è un sogno che si avvera aver vinto questa medaglia olimpica. Speriamo di ispirare molti bambini a giocare a beach volley in Svizzera”, ha detto Verge-Depre. “Quello che abbiamo vissuto come squadra qui è una di quelle storie che non puoi vivere in altri ambienti. Attraversi così tante emozioni, alti e bassi, in cinque anni ormai. Abbiamo avuto un intervento chirurgico alla schiena, abbiamo avuto il corona, abbiamo avuto problemi mentali per motivarci all’inizio della pandemia… C’era così tanto da fare e penso che superarlo come squadra rimarrà nei nostri cuori”. Lettonia-Svizzera 0-2 (19-21, 15-21) Australia-USA 0-2 (15-21, 16-21) (Fonte: FIVB) LEGGI TUTTO

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    Serbia, questa volta Boskovic non basta: l’USA passa 3-0. E’ finale

    Di Redazione La prima finalista del torneo olimpico femminile di Tokyo 2020 è l’USA di coach Kiraly. Un secco 3-0 contro le Campionesse del mondo della Serbia permette agli Stati Uniti di strappare il pass per l’ambitissima finale d’oro. Una vendetta e un riscatto quelli della nazionale a stelle e strisce: nel 2016, a Rio, infatti, la Serbia si era imposta per 3-2 in semifinale, costringendo le americane a giocarsela per il terzo posto. “Questa è l’intero percorso. Siamo impegnati in questo processo di quattro anni e in questo caso sono cinque anni. Tutti i nostri occhi sono puntati sull’oro. Influenza ogni decisione che prendiamo e ogni grammo di chi siamo. Essere qui è surreale e so che ci sentiamo molto capaci” afferma Drews al termine del match. E’ proprio Drews la best scorer del team americano, con 17 punti. Sempre determinante Boskovic, autrice di 19 punti, ma questa volta non è bastata solo lei. Appuntamento oggi alle 14.00 per scoprire il nome della seconda finalista olimpica. USA-Serbia 3-0 (25-19, 25-15, 25-23) USA: Poulter (2), Larson (15), Drews (17), Bartsch-Hackley (9), Akinradewo (8), Washington (7), Wong-Orantes. N.E. Thompson, Hancock, Robinson, Ogbogu. All. Kiraly Serbia: Busa (4), Popovic (6), Ognjenovic (2), Rasic (5), Boskovic (19), Milenkovic (4), Popovic S., Mirkovic, Aleksic, Blagojevic. N.E. Mihajlovic, Bjelica. All. Terzic (Fonte: Fivb) LEGGI TUTTO

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    Olimpiadi femminili, Australia e USA accedono alla finalissima per l’oro

    Di Redazione Australia e USA accedono alla finalissima di Tokyo 2020 nel torneo di beach volley. Le semifinali che si sono disputate questa notte, ora italiana, hanno visto entrambi i match chiudersi con il risultato secco di 2-0. Tra Svizzera e USA si può dire non ci sia stata storia: 21-12 e 21-11 i parziali in favore delle stelle e strisce Ross e Klineman. Verge-Depre e la compagna Heidrich scenderanno in campo domani contro la coppia Graudina-Kravcenoka per cercare di portare a casa la medaglia di bronzo. Graudina-Kravcenoka che portano ai vantaggi le australiane Artacho-Clancy nel primo set (21-23), ma perdono energie nel secondo (13-21). PROGRAMMA FINALE Artacho-Clancy / Ross-Klineman 7 agosto ore 03.00 italiane Graudina-Kravcenoka / Verge-Depre-Heidrich 7 agosto ore 04.30 italiane (Fonte: Fivb) LEGGI TUTTO

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    Continua il sogno olimpico di USA e Corea del Sud: le prime due semifinaliste

    Di Redazione E’ tempo di fare sul serio a Tokyo, è tempo di decretare le semifinaliste delle Olimpiadi femminili. Alle 2 del mattino, ore italiane, sono scese in campo Corea del Sud e Turchia, per una sfida davvero all’ultima palla e un derby italiano sulla panchina. Più agile il cammino degli Stati Uniti che, nonostante l’assenza di Poulter per infortunio, si sbarazza della Repubblica Dominicana in meno di 90 minuti. Adesso, le due vincenti attendono gli esiti di Italia-Serbia e Brasile-Russia (ROC) per scoprire le proprie avversarie alle semifinali. Dopo essere riuscite nell’impresa di battere le padroni di casa del Giappone il 31 luglio scorso e dopo il secco 3-0 subìto dalla Serbia, le ragazze della Corea del Sud ritrovano il successo. Contro la Turchia serve pazienza, è una squadra che, se si concede come nel primo parziale, poi alza la testa e combatte. Ma la pazienza è la virtù dei forti e coach Lavarini lo sa bene. I 28 punti di Kim Yeon Koung sicuramente hanno contribuito a portare la squadra alla tappa successiva delle Olimpiadi. La sfida tra i coach italiani Lavarini e Guidetti è vinta dal tecnico di Novara. Foto FIVB Come anticipato sopra, le americane di coach Kiraly hanno avuto vita più facile. Sono occorsi, infatti, 83 minuti agli Stati Uniti per decretare il loro passaggio alla semifinale delle Olimpiadi. 21 i punti di Drews, best scorer del match. La Repubblica Dominicana arresta, quindi, la sua corsa ai quarti di finale. La delusione delle atlete per un match senza equilibrio è palpabile e comprensibile, ma il percorso compiuto da questa nazionale le decreta comunque tra la 5° e l’8° nazionale più forte al mondo. Foto FIVB Corea del Sud-Turchia 3-2 (17-25, 25-17, 28-26, 18-25, 15-13) Corea: Lee (2), Yeum (2), Kim (9), An (2), Park (2), Kim Yeon (28), Kim Su (3), Park Jeongah (16), Yang (11), Jeong (4), Oh, Pyo. All. LavariniTurchia: Ozbay (2), Senoglu (8), Ercan (4), Baladin (3), Ismailoglu (8), Aydemir Akyol (1), Boz (24), Erdem Dundar (15), Gunes (14), Karakurt (7), Akoz. N.E. Caliskan. All. Guidetti Repubblica Dominicana-USA 0-3 (11-25, 20-25, 19-25) Rep. Dominicana: Vargas Valdez (5), Rivera Brens (7), de la Cruz (2), Martinez B. (16), Martinez J. (6), Gonzalez Lopez (1), Castillo, Dominguez Martinez, Marte Frica, Pena Isabel, Martinez Caro. N.E. Eve Mejia. All. KwiekUSA: Hancock (3), Larson (7), Drews (21), Bartsch-Hackley (13), Hill (1), Akinradewo (7), Washington (10), Wong-Orantes. N.E. Poulter, Thompson, Robinson, Ogbogu. All. Kiraly (Fonte: FIVB) LEGGI TUTTO

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    L’Italia si accende solo a tratti e butta via il primo posto

    Di Redazione Troppa poca Italia per battere gli USA: le azzurre perdono la seconda partita consecutiva nel torneo olimpico di Tokyo 2020 e, dopo le tre vittorie iniziali, sprecano la chance di chiudere il proprio girone al primo posto. Alla fine saranno seconde o terze (in base al risultato di Russia-Turchia), con il rischio di incontrare la Serbia nei quarti di mercoledì 4 agosto; l’altra possibile avversaria è la Corea del Sud, che comunque non evoca bei ricordi a cinque cerchi. Ma ciò che più preoccupa sono la sconfitta arrivata al tie break contro una squadra menomata – fuori per infortunio anche Jordyn Poulter, dopo Thompson – e tre set praticamente regalati a suon di errori, confusione e discontinuità. Salta all’occhio naturalmente il numero degli errori-punto, addirittura 35, un’enormità per una partita di questo livello; ma all’Italia mancano anche, e tanto, la difesa e il muro, che si eclissa totalmente nei set persi. Inutile negarlo, manca pure la miglior Paola Egonu, che con il suo 43% in attacco e ben 15 errori personali non basta a trascinare le azzurre; ma è anche vero che Paola attacca ben 62 palloni ed è praticamente l’unica uscita valida in attacco. Male Pietrini, male Bosetti e quasi inutilizzate le centrali, soltanto Miriam Sylla regala una fiammata con il suo ingresso a fine terzo set, ma è troppo poco, anche perché gli USA portano invece 5 giocatrici in doppia cifra. Adesso all’Italia non resta che aspettare il sorteggio nel pomeriggio e, soprattutto, sperare di dimenticare in fretta le ultime prestazioni per tornare la squadra concreta e spumeggiante che si era vista in apertura dei Giochi. Foto FIVB I SESTETTI – Nessuna sorpresa nelle formazioni iniziali. Mazzanti ricorre allo stesso schieramento delle gare precedenti, con Pietrini e Danesi in posto 4; Kiraly deve rinunciare all’infortunata Thompson e schiera Drews in diagonale con Poulter, Akinradewo e Washington al centro, Larson e Bartsch schiacciatrici e Wong-Orantes libero. 1° SET – Trovano subito il break gli USA con il muro vincente di Drews su Bosetti (1-3) e Washington ribadisce il vantaggio. L’Italia però pareggia i conti con Egonu (5-5) e dall’8-7 infila un break devastante sulla battuta di Malinov: parzialone per il 13-7 con i muri di Pietrini e Fahr, malgrado i due time out chiamati da Kiraly. Le azzurre volano al massimo vantaggio con Danesi (16-10), poi un paio di errori di Egonu e l’attacco di Drews riducono le distanze (17-14); Mazzanti, innervosito anche dalla telecamera mobile (il “ragno”) che disturba le giocatrici, ferma il gioco. Al rientro Pietrini rispedisce indietro le avversarie, ma Larson fa risalire ulteriormente gli USA con l’ace del 19-17. Ci pensa allora Egonu: due attacchi consecutivi per il 21-17 e, dopo l’errore di Bartsch, quello che vale il set point (24-18). Drews, Washington e Bartsch annullano ben tre chance, l’Italia riordina le idee con un time out e dà palla nuovamente a Egonu per la chiusura (25-21). 2° SET – Iniziano ancora bene gli Stati Uniti, con il muro di Bartsch per il 2-3 e due attacchi fuori misura di Egonu a concedere il 3-6. L’ace di Bosetti ricuce (5-6) ed Egonu si fa perdonare pareggiando i conti sull’8-8, ma subito dopo gli USA si staccano di nuovo: muro di Bartsch ed errore di Pietrini (8-11). L’Italia fatica e arriva anche il muro di Washington per il 9-13: time out di Mazzanti, ma le americane allungano ancora con Bartsch (10-15). Ci prova Egonu a tenere in partita le azzurre (12-15) ma gli errori sono troppi e Larson trascina le avversarie al 12-18. Dilaga la squadra di Kiraly con il muro di Akinradewo (13-22); dentro Orro, Sylla e Chirichella, la musica però non cambia e il set si chiude con un’invasione (16-25). 3° SET – Resta in campo dall’inizio Chirichella. L’Italia passa avanti con Pietrini (3-2) ma continua a essere troppo fallosa con Egonu, e Washington ribalta il risultato (3-5). Sul 5-7 Poulter si infortuna alla caviglia ed è costretta a lasciare il campo a Hancock; Egonu sbaglia ancora per il meno 3 (5-8), ma l’impatto della palleggiatrice di Novara è negativo, con due errori che valgono il pareggio (8-8). Kiraly chiama time out per rasserenare gli animi; sbaglia Malinov per il 9-11, Egonu va al sorpasso (12-11) ma Bosetti commette due errori consecutivi per il nuovo vantaggio USA (12-13). L’alternanza nel punteggio continua (14-13) ma poi sale in cattedra Drews: due attacchi di fila per il 14-16 e un altro colpo vincente per il 15-18 che costringe Mazzanti a fermare il gioco. Al rientro Larson sigla il più 4 giocando ancora sul muro azzurro; entra Sylla al posto di Pietrini, ma arriva il 15-20 con il muro di Akinradewo. Il capitano si fa sentire subito in attacco (16-20, 17-21) e poi anche a muro con il punto del meno 2 (19-21). Arriva anche l’ace di Sylla (21-22) e il muro di Fahr, rientrata per Danesi, vale il pareggio sul 22-22. Si va in volata: l’errore in battuta di Fahr concede il set point agli USA (23-24) ma Egonu lo annulla. Ai vantaggi altra chance statunitense (24-25), poi Egonu ne regala una all’Italia e Sylla la sfrutta approfittando del servizio di Bosetti (27-25). 4° SET – Confermata Sylla al posto di Pietrini, al centro c’è la coppia Chirichella-Fahr. Spingono ancora forte gli USA con Bartsch e Drews (1-3) e l’Italia fatica non poco in difesa (2-5). Bartsch va a segno anche dai nove metri (4-7) ma gli errori di Larson e Washington regalano il 7-7. Sylla è “on fire” in attacco, ma il servizio di Larson e due errori di Egonu regalano un nuovo break agli USA (9-12) e Mazzanti chiama time out. Allungano ancora le americane sulla battuta di Akinradewo: attacco e muro di Washington per il 10-15. Entra di nuovo Orro in regia, ma arrivano l’errore di Chirichella (10-16) e il conseguente time out azzurro. Gli USA però dilagano: attacco di Drews e muro di Washington per il 10-18. Torna in campo Malinov, Egonu continua a sbagliare tantissimo e manda fuori anche il pallone del 13-20. Drews tiene saldamente avanti le statunitensi sul 14-21, poi firma anche il mani out del 16-23 e il muro che vale il set point; a portare le squadre al tie break è il muro vincente di Akinradewo (16-25). 5° SET – Si apre sempre nel segno di Drews, ma Sylla risponde al servizio e Bosetti torna a farsi sentire in attacco (3-2). Poi però va in battuta Bartsch e scava il break: 3-6 e time out Italia. Le azzurre pasticciano ancora e Akinradewo mura Egonu per il 4-8 al cambio di campo; Paola prova ad accendersi sul 6-8 tenendo viva la squadra di Mazzanti, ma Drews risponde con un break letale in attacco (7-11). Bartsch conserva il vantaggio, entra Hill in battuta e firma l’ace dell’8-13; Sylla regala la battuta sbagliata del match point (9-14). Egonu annulla il primo, entra Pietrini in battuta e Bartsch sbaglia i due palloni successivi (12-14); sul terzo ancora palla a Bartsch e il challenge mostra il tocco decisivo a muro per il 12-15. USA-Italia 3-2 (21-25, 25-16, 25-27, 25-16, 15-12) USA: Hancock 1, Poulter 1, Wong-Orantes (L), Larson 13, Drews 22, Bartsch 17, Hill 1, Akinradewo 10, Washington 11, Robinson ne, Ogbogu. All. Kiraly.Italia: Sorokaite, Malinov 2, De Gennaro (L), Folie ne, Orro 1, Bosetti 12, Chirichella 4, Danesi 4, Fahr 7, Pietrini 7, Sylla 7, Egonu 28. All. Mazzanti.Arbitri: Liu (Cina) e Macias (Messico).Note: Durata set: 29′, 26′, 36′, 25′, 23′, tot. 2h19′. USA: battute vincenti 4, muri 13, errori 24. Italia: battute vincenti 2, muri 10, errori 35. LEGGI TUTTO