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    Arriva la decisione della FIVB: non si disputeranno in Russia le tappe della VNL

    Di Redazione Dopo l’intervento della Cev, che a seguito della grave situazione in Ucraina, ha stabilito che tutte le squadre russe e ucraine giocheranno in campo neutro le rispettive partite casalinghe fino al termine della stagione, arriva finalmente un primo passo da parte della FIVB, che già nelle ultime ore aveva deciso di posticipare il sorteggio per la prima fase del Campionato mondiale di pallavolo femminile 2022. In risposta al peggioramento della situazione, la Federazione Internazionale ha informato la Federazione Russa di Pallavolo che i due turni della prossima Volleyball Nations League, in programma nei mesi di giugno e luglio sono trasferiti con effetto immediato. Le nuove città ospitanti verranno annunciate a breve. Si riserva invece del tempo per continuare a seguire l’evoluzione della situazione e valutare le eventuali variazioni da applicare agli altri eventi che si terranno in Russia, incluso il Campionato del Mondo Maschile, in programma a fine agosto. “La FIVB è in contatto con le parti interessate, comprese le Federazioni Nazionali, e condivide la loro grave preoccupazione per il popolo ucraino” recita la nota della FIVB. (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Ivan Zaytsev contro la guerra: “Non è questa la Russia che conosco io”

    Di Redazione
    Si moltiplicano anche nel mondo della pallavolo i messaggi e gli appelli di atleti, addetti ai lavori e appassionati contro la terribile guerra che sta devastando l’Ucraina.
    Tra le prese di posizione più nette c’è quella dell’azzurro di origini russe Ivan Zaytsev, che in una “storia” Instagram ha espresso così il suo pensiero: “Quello che stanno vivendo i nostri fratelli in Ucraina è terrificante e ingiustificato. Sono addolorato, non è questa la Russia che conosco io. Ci sono tantissime persone che non vogliono questo conflitto nella terra che mi ha dato il cognome che porto. Sono con loro, che hanno il coraggio di protestare, con tutto il popolo ucraino che sta scappando e con coloro che stanno resistendo per proteggere tutto quello che hanno: la loro terra, la loro casa, la loro libertà. L’amore non conosce guerra“.

    Anche la decisione della FIVB di mantenere (almeno per ora) in Russia la sede dei Mondiali 2022 ha suscitato decine di reazioni negative, tra cui quella di uno dei volti più noti del volley mondiale, il campione olimpico Earvin Ngapeth. Il fuoriclasse francese ha condiviso la notizia su Twitter accompagnandola con l’emoticon della risata e con un lapidario “sans moi, merci” (senza di me, grazie), lasciando intravedere la possibilità di un boicottaggio della manifestazione.
    (fonte: Instagram, Twitter) LEGGI TUTTO

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    La CEV sposta in campo neutro le gare delle squadre russe

    Di Redazione Arriva finalmente l’intervento della CEV sulle competizioni europee in conseguenza della guerra in Ucraina. La Confederazione europea ha annunciato oggi una serie di misure per “proteggere la sicurezza dei partecipanti e la regolarità delle competizioni“, che comprendono l’annullamento di qualsiasi competizione di pallavolo, Beach Volley o Snow Volley prevista in Russia (e, ovviamente, in Ucraina) fino a nuove decisioni. Inoltre, per quanto riguarda le Coppe europee, la CEV ha stabilito che tutte le squadre russe e ucraine giocheranno in campo neutro le rispettive partite casalinghe fino al termine della stagione. Una decisione che riguarda direttamente le squadre italiane: saranno modificate infatti le sedi della semifinale di ritorno di CEV Cup tra Zenit Kazan e Vero Volley Monza (prevista per mercoledì 2 marzo) e dell’andata dei quarti di finale di Champions League tra Zenit San Pietroburgo e Sir Sicoma Monini Perugia (in programma mercoledì 9). La decisione della CEV segue la netta presa di posizione di diverse Federazioni nazionali, tra cui quella della Polonia, che in una lettera inviata alla stessa Confederazione continentale e alla FIVB ha chiesto sanzioni ancora più severe, come l’esclusione dei club provenienti dalla Russia: “Al momento non vediamo alcuna possibilità di competizione sportiva con squadre russe e paesi che sostengono l’aggressione del Cremlino. Motiviamo le nostre posizioni con ragioni morali e la preoccupazione per la sicurezza degli sportivi polacchi. Non possiamo rimanere indifferenti di fronte all’aggressione senza precedenti a cui sta cadendo oggi l’Ucraina“. La Fipav, dal canto suo, comunica che nelle ultime ore si sono svolte diverse conversazioni telefoniche tra il presidente Giuseppe Manfredi, il segretario generale Alberto Rabiti e i vertici CEV e FIVB, nelle quali i dirigenti della Federazione hanno esposto le loro preoccupazioni per la guerra e per i suoi risvolti sull’attività internazionale. “L’obiettivo primario della Federazione Italiana Pallavolo – si legge in una nota – è che vengano adottati i necessari provvedimenti per tutelare i club e le nazionali italiane, oltre a salvaguardare la credibilità del movimento pallavolistico mondiale, da sempre schierato contro ogni tipo di guerra e a favore della pace“. (fonte: Cev.eu, PZPS) LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton sull'Ucraina: “Attacco terribile solo per aver scelto un futuro migliore”

    ROMA – La guerra in Ucraina sta colpendo emotivamente anche Lewis Hamilton. Il pilota della Mercedes, sempre attento alle delicate questioni sociali, ha voluto dedicare un pensiero a tutti coloro che stanno soffrendo per l’invasione russa: “Quando vediamo un’ingiustizia, è importante alzarci in piedi contro di essa – ha scritto su Instagram –, il mio cuore è con tutte quelle coraggiose persone dell’Ucraina che stanno affrontando un così terribile attacco semplicemente per aver scelto un futuro migliore. E sto con i tanti cittadini russi che si oppongono a questa violenza e chiedono la pace, spesso a rischio della loro stessa libertà. Per favore, state tutti al sicuro. Stiamo pregando per voi“.
    Il commento sui test
    Hamilton ha poi commentato il primo tempo ottenuto nel day-3 dei test a Barcellona: “Non si può mai avere un’idea dei valori in campo nella prima settimana – rivela -. Non abbiamo idea di dove siano tutti, di quale lavoro abbiano fatto, di quanto carico di benzina avessero. A ogni modo ho avuto finalmente uno stint solido e abbiamo superato gli ostacoli avuti in precedenza. Sono stati dei giorni interessanti e ci siamo migliorati molto. Naturalmente un pilota vuole sempre più giri, ma sono contento di oggi, ne ho compiuti veramente tanti. Ero un po’ indietro negli ultimi due giorni e la macchina è molto diversa dagli anni precedenti”.  LEGGI TUTTO

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    F1, Hamilton: “Il mio cuore è con tutti gli ucraini, attacco terribile”

    ROMA – Lewis Hamilton rompe il silenzio su ciò che sta accadendo in Ucraina. Il pilota della Mercedes, sempre attento alle delicate questioni sociali, ha voluto dedicare un pensiero a tutti coloro che stanno soffrendo per l’invasione russa: “Quando vediamo un’ingiustizia, è importante alzarci in piedi contro di essa – ha scritto su Instagram –, il mio cuore è con tutte quelle coraggiose persone dell’Ucraina che stanno affrontando un così terribile attacco semplicemente per aver scelto un futuro migliore. E sto con i tanti cittadini russi che si oppongono a questa violenza e chiedono la pace, spesso a rischio della loro stessa libertà. Per favore, state tutti al sicuro. Stiamo pregando per voi“.
    Sui test di Barcellona
    Hamilton ha poi commentato il primo tempo ottenuto nel day-3 dei test a Barcellona: “Non si può mai avere un’idea dei valori in campo nella prima settimana – rivela -. Non abbiamo idea di dove siano tutti, di quale lavoro abbiano fatto, di quanto carico di benzina avessero. A ogni modo ho avuto finalmente uno stint solido e abbiamo superato gli ostacoli avuti in precedenza. Sono stati dei giorni interessanti e ci siamo migliorati molto. Naturalmente un pilota vuole sempre più giri, ma sono contento di oggi, ne ho compiuti veramente tanti. Ero un po’ indietro negli ultimi due giorni e la macchina è molto diversa dagli anni precedenti”.  LEGGI TUTTO

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    Ucraina, l’angoscia di Olga Trach: “Non posso dormire, la mia famiglia è in pericolo”

    Di Redazione La sconvolgente guerra in Ucraina sta avendo riflessi diretti anche sulle vite dei protagonisti della pallavolo. È il caso della centrale Olga Trach, centrale classe 1988 con un lungo curriculum internazionale, che dal 2020 gioca in Francia con il Pays d’Aix Venelles (insieme all’italiana Laura Partenio e agli ordini del tecnico Alessandro Orefice). L’intera famiglia di Trach – genitori, nonni e zii – vive ancora in Ucraina a Dnipro e anche il marito era volato nel Donbass per fare visita ai familiari pochi giorni prima dello scoppio del conflitto; la giocatrice sta vivendo giorni di grande apprensione, come ha raccontato in un’intervista a La Provence. “Mi sono risvegliata la notte dell’attacco alle 5.30 – dice la centrale – senza sapere perché. Poi ho preso in mano il telefono e ho visto la terribile notizia. Ho chiamato mia madre e mi ha detto che era tutto vero, che tutti erano stati svegliati dalle esplosioni. Per me è stato uno choc; ho parlato con mio marito e dietro di lui sentivo le bombe esplodere senza interruzione. Ora nessun posto è sicuro nel paese, i russi sono dappertutto. Tutti cercano di scappare, ma non ci sono treni né aerei, e tutte le strade sono bloccate“. “Sono molto stressata e angosciata – confessa Trach – non riesco a dormire e a mangiare. È orribile pensare che la mia famiglia è in pericolo e che non posso nemmeno contattarli a causa dei bombardamenti“. Le idee della giocatrice sulla guerra sono chiarissime: “Sappiamo tutti che Putin non è normale, ma non potevamo pensare che arrivasse alla guerra. Tutti gli ucraini vorrebbero poter restare a casa loro, in un paese indipendente, e nessuno di quelli con cui ho parlato vuole questo conflitto. Non so cosa potrebbe succedere ora, ma conoscendo Putin, ci si può aspettare il peggio“. Le ultime parole, però, sono di speranza: “A tutti quelli che sono in Ucraina dico che siamo forti e vinceremo. La verità è dalla nostra parte e la verità vince sempre“. In Ucraina, nella capitale Kiev, vive una leggenda del volley mondiale come Elizaveta Tishchenko, 4 volte campionessa d’Europa e due volte argento olimpico con la Russia (ha giocato anche in Italia a Rubiera). L’ex atleta sta tenendo aggiornati i suoi follower tramite Instagram: “Sto cercando di restare calma e forte e ho passato la notte nel mio letto, anche se molti abitanti di Kiev hanno preferito cercare riparo nei rifugi. Nel 1990-91, in Croazia, ho vissuto la guerra: durante i raid dell’esercito yugoslavo a Zagabria mi rifugiavo nei bunker. Era orribile, e quello che sta accadendo oggi mi riporta a quei ricordi“. (fonte: La Provence, Instagram) LEGGI TUTTO

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    Stop War in Ukraine: appello alla pace sui campi di Serie A maschile

    Di Redazione Anche la Lega Pallavolo Serie A si schiera contro la guerra in Ucraina: sabato 26 e domenica 27 febbraio su tutti i campi di Serie A maschile si terrà una campagna di sensibilizzazione fortemente voluta dal presidente Massimo Righi e da AIP – Associazione Italiana Pallavolisti. L’iniziativa prevede l’esposizione di una grafica led con la scritta “Stop War in Ukraine” e la lettura, prima di ogni partita, di un annuncio fonico per esprimere il rifiuto della guerra. “La Lega Pallavolo Serie A ed i suoi Club, insieme all’Associazione Italiana Pallavolisti – è il testo del messaggio – sono uniti nell’esprimere a gran voce il proprio NO ALLA GUERRA IN UCRAINA e solidarietà verso chi sta soffrendo le conseguenze atroci di questo conflitto. Chiediamo a tutto il pubblico di unirsi ai nostri giocatori con un grande applauso. STOP WAR IN UKRAINE“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Fipav, il presidente Manfredi: “Mondiali in Russia? Spero che non si facciano”

    Di Redazione Il presidente della Federazione Italiana Pallavolo si schiera contro la determinazione della FIVB di disputare regolarmente i Campionati Mondiali maschili 2022 in Russia, nonostante la guerra in corso in Ucraina. “Io spero che non si facciano, se perdura questa situazione – ha detto Giuseppe Manfredi all’agenzia AdnKronos – è una questione di buon senso“. “Ieri – ha spiegato il presidente della Fipav – ho sentito la CEV per capire gli umori e cosa si può fare, e sono stato al Coni: vediamo se si riesce a fare un intervento deciso, anche con il Governo, per evitare di andare lì. La preoccupazione è tanta, ma il vero problema è che queste benedette sanzioni non vengono fuori. I nostri tempi non sono quelli della politica, lo sport vive ad horas e agosto è dietro l’angolo. Stiamo premendo perché si faccia qualcosa quanto prima: fermo restando che lo sport non si ferma, faremo i Mondiali da qualche altra parte” (l’Italia, secondo i rumors, potrebbe essere candidata alla sostituzione insieme alla Polonia). Nel frattempo il CIO, che ieri aveva severamente condannato la violazione della “tregua olimpica” da parte di Russia e Bielorussia, oggi ha chiesto a tutte le Federazioni sportive internazionali di spostare o cancellare gli eventi previsti nei due paesi. Tra le altre indicazioni del Comitato Olimpico c’è anche quella di non esporre la bandiera e non eseguire gli inni di Russia e Bielorussia in nessuna competizione internazionale. (fonte: Sportface.it, IOC) LEGGI TUTTO