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    La morte di Fabio Casartelli al Tour de France 1995

    Venticinque anni dopo l’incidente e la morte di Fabio Casartelli durante la quindicesima tappa del Tour de France 1995 da Saint Girons a Cauterets, la memoria, per chi ama il ciclismo anche solo da una poltrona nel salone di un appartamento, è viva e terribile. La dinamica della caduta di gruppo a quella curva a sinistra del Colle di Portet d’Aspet, la sensazione subitanea di qualcosa di grave e definitivo nel vedere gli altri ciclisti rialzarsi o comunque muoversi e Casartelli steso quasi rannicchiato e immobile sull’asfalto, le prime notizie in qualche modo confortanti, le immagini della testa della corsa con Richard Virenque in maglia a pois solo al comando, e il paesaggio davanti al francese che diventa quasi lunare mentre Adriano de Zan con la voce rotta dalla commozione annuncia che invece è tutto finito.

    Fabio Casartelli era di Como, ci era nato il 16 Agosto 1970. L’amore per la bicicletta gli era stato tramandato dal papà, ciclista dilettante, e ci si era dedicato dall’età di 9 anni. Una rapida ascesa nel mondo dei dilettanti, costellata di successi nella Coppa Cicogna, nel Trofeo Minardi e nel trofeo dell’Unione dei Circoli Sportivi Sloveni in Italia (meglio conosciuto come Trofeo ZSŠDI), e il coronamento con la chiamata alle Olimpiadi di Barcellona del 1992. Il 2 Agosto, nella gara di corsa in linea, Casartelli vinceva la medaglia d’oro, 24 anni la vittoria di Pierfranco Vianelli alle Olimpiadi di Città del Messico del 1968, precedendo sul traguardo l’olandese Erik Dekker medaglia d’argento e il lituano Dainis Ozols medaglia di bronzo.Passato al mondo dei professionisti nel 1993, Casartelli si era accasato presso l’Ariostea, vincendo la nona tappa della Settimana Ciclistica Lombarda e piazzandosi in tre tappe del Giro di Svizzera. Partecipa anche al Giro d’Italia, piazzandosi alla fine al 107° posto.Nel 1994, passato nella ZG Mobili, ancora grandi giri, sia quello d’Italia che il Tour de France, dai quali si ritira abbastanza presto.Nel 1995 il passaggio alla Motorola. Casartelli arriva secondo nella prima tappa del Giro della Bassa Austria, terzo nella seconda tappa della Vuelta a Murcia e terzo nella settima tappa del Giro di Svizzera. E il 1 Luglio inizia la sua avventura al Tour de France
    Nella Motorola Casartelli corre con grandi ciclisti, quali lo statunitense Lance Armstrong, il canadese Steve Bauer, il colombiano Álvaro Mejía e l’italiano Andrea Peron, suo compagno di stanza. Le tappe si succedono senza particolari problemi per Casartelli, e in generale gli Italiani si stanno comportando bene; Mario Cipollini e Marco Pantani hanno vinto due tappe a testa, una ne ha vinta Fabio Baldato, la Gewiss-Ballan ha portato a casa la quarta tappa a cronometro, Ivan Gotti è stato per due giorni Maglia Gialla.Dopo un giorno di riposo si arriva il 18 Luglio 1995 alla quindicesima tappa, una delle pirenaiche, da Saint Girons a Cauterets. Durante la discesa a 80 Km/h dal Colle di Portet d’Aspet, all’altezza di Ger de Boutx si verifica una caduta all’altezza di una curva a sinistra, innescata dalla precipitazione in una scarpata del francese della Aki-Gipiemme Dante Rezze che riporta la frattura di un femore. Rimangono coinvolti nella caduta l’italiano della Brescialat Giancarlo Perini, il belga della Mapei-GB Johan Museeuw e l’olandese della ONCE Erik Breukink che riescono a ripartire; il tedesco della Polti-Granarolo-Santini Dirk Baldinger che si rompe il bacino; e Casartelli, che picchia violentemente la testa su un paracarro e rimane privo di conoscenza. Gérard Porte, medico del Tour, presta immediatamente i soccorsi all’italiano che viene portato in elicottero all’ospedale di Tarbes. Durante il viaggio Casartelli subisce tre arresti cardiaci e arriva in ospedale in coma irreversibile. I gravissimi danni riportati rendono vano ogni tentativo di rianimazione. Alle 14.00, due ore dopo la caduta, Fabio Casartelli muore.Il giorno dopo la sedicesima tappa viene neutralizzata con il passaggio contemporaneo sul traguardo dei ciclisti della Motorola, e di tutti gli altri in gruppo a seguire. Il giorno dopo ancora Armstrong vince la diciottesima tappa: mentre taglia il traguardo solleva l’indice di entrambe le mani al cielo, in un’ideale dedica al compagno di squadra scomparso.
    L’incidente di Casartelli riaccende la polemica nel mondo del ciclismo sull’opportunità o meno di indossare caschetti a protezione della testa da parte dei ciclisti. Alcuni passi in avanti vengono fatti, ma sarà solo dopo la morte del kazako Andrej Kivilëv il 12 Marzo 2003 in seguito alle ferite riportate il giorno prima in seguito a una caduta durante la terza tappa della Parigi-Nizza che il caschetto verrà reso obbligatorio.

    La Fondazione Fabio Casartelli, nata poco dopo la morte del ciclista italiano, ha istituito a partire dal 1998 ad Albese con Cassano (Como) una mediofondo non agonistica rivolta a cicloamatori e cicloturisti. Un giusto omaggio alla passione propria del ciclista comasco. Un modo per celebrarne la vita perché, come sempre affermato dalla moglie Annalisa Rosetti, sarebbe bene ricordare Fabio Casartelli non come il ciclista morto al Tour de France, bensì come il vincitore dell’Olimpiade di Barcellona. E da sempre la vita si celebra con i momenti belli. O con i loro ricordi. LEGGI TUTTO

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    Ancelotti buon compleanno mister

    Festeggiare 61 anni e chiamarsi Carlo Ancelotti con una carriera alle spalle ricca di successi.Non è un caso che l’attuale allenatore dell’ Everton vanta ben 5 Champions vinte ma non solo se pensiamo ai suoi trionfi in paesi come l’Italia, l’Inghilterra, la Germania, la Francia e la Spagna passando da squadre di altissimo livello di […] LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Tour de France: a rischio la partenza di agosto

    Riders cycle down Champs-Elysees during La Course by Le Tour de France in Paris, France.

    Con lo stop ai grandi eventi di massa imposto dal Governo francese, la partenza del Tour de France, fissata per il 29 di agosto a Nizza, è ora fortemente a rischio. L’ASO ora dovrà trovare delle alternative come, ad esempio, la partenza a “porte chiuse”, fino ad ora ipotesi scartata.

    Stop eventi di massa, partenza Tour de France a rischio
    Fino a settembre sul suolo francese saranno vietati i grandi eventi di massa. Questo è quel che emerge dopo le dichiarazioni del Primo Ministro francese Edouard Philippe e che lascia pensare che la partenza del Tour de France, già fissata dall’ASO a Nizza per il 29 agosto, sia ora a rischio. Il divieto impone lo stop fino all’1 settembre e per eventi che contano più di 5.000 persone, motivo per il quale ora si sta valutando una partenza a “porte chiuse”, fino ad ora scartata dagli organizzatori.
    Opzione “porte chiuse” al Tour de France
    Il precedente di partenze a “porte chiuse” lo abbiamo già avuto per la Parigi-Nizza, corsa tra tra l’8 ed il 14 marzo 2020. Proprio l’ultima tappa con l’arrivo a Nizza, quella del 15 marzo, fu cancellata per il diffondersi della pandemia Coronavirus (Covid-19).
    Va comunque detto che il Primo Ministro francese non ha esplicitamente parlato del ciclismo nel discorso che ha messo il divieto di proseguimento al calcio e al rugby. La buona notizia per i ciclisti in Francia è che dall’11 maggio si potranno riprendere comunque gli allenamenti individuali.
    La Vuelta 2020 partirà dai Paesi Baschi

    Oltre al Tour de France, il Covid-19 sta stravolgendo gli eventi sportivi di tutto il mondo. Anche la Vuelta, ad esempio, sarebbe dovuta partire dai Paesi Bassi, ma non vi partirà più dato che il Comitato della Vuelta Holanda ha dovuto cancellare la partenza delle tappe dalle regioni di Utrecht e del Brabante Settentrionale. La Vuelta, ridotta da 21 a 18 tappe, partirà quindi dai Paesi Baschi, in Spagna, partendo direttamente da quella che sarebbe stata la quarta frazione, la Irun-Arrate. I Paesi Baschi rivivono la partenza della Vuelta ben 59 anni dopo quella di San Sebastian del 1961. L’unica incognita ora è il quando partirà: si sarebbe dovuta svolgere tra il 14 agosto ed il 6 settembre, ma stando al nuovo calendario dell’UCI potrebbe svolgersi tra ottobre e novembre, immediatamente dopo Mondiali (settembre) e Giro d’Italia (ottobre). LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Tour de France: c’è l’accordo sulla data d’inizio

    Riders cycle down Champs-Elysees during La Course by Le Tour de France in Paris, France.

    L’intero mondo del ciclismo, e dello sport in generale, si è fermato per via della drastica emergenza Coronavirus che imperversa per l’Europa intera. Mentre le società si interrogano sul futuro della loro esistenza e sulla riprogrammazione delle gare, saltano fuori nuove ipotesi sul Tour de France, su cui sembra esserci già l’accordo di più parti interessate. Le gare monumento del ciclismo, invece, potrebbero essere disputate prima dell’inizio del mondiale.

    La riprogrammazione delle gare
    Lo stop alle gare del ciclismo internazionale continua a tempo indeterminato per via della pandemia del Covid-19. Ma nel frattempo si lavora per trovare delle soluzioni soddisfacenti per tutti i diretti interessati. Il Tour de France, attraverso l’Amaury Sport Organisation (ASO), la società organizzatrice della corsa e di tante altre nel mondo del ciclismo e dello sport, si è già attivata nella ricerca di date e disponibilità per evitare la cancellazione definitiva delle gare. L’idea di gareggiare a porte chiuse è stata già messa da parte; nel caso gli sforzi per fronteggiare la pandemia in Europa richiedessero più tempo di quello previsto attualmente, si deciderà molto probabilmente di posticipare le gare a un mese più tardi. Per le classiche monumento, invece, l’idea è quella di riorganizzarle per settembre.
    I problemi connessi alla cancellazione del Tour de France
    Sebbene la strada per il Tour de France sia ancora lunga, l’ASO si sta impegnando per cercare una riprogrammazione più rapida possibile, con una corsa da svolgere non solo in sicurezza per via della pandemia, ma che possa rappresentare una sicurezza di sopravvivenza anche per le squadre del ciclismo professionistico. Senza il Tour de France partirebbe l’addio di tanti sponsor, squadre e di conseguenza dei tanti addetti ai lavori che le tante squadre tengono a libro paga.
    ASO ha raggiunto l’accordo per il Tour de France
    Le gare di certo non riprenderanno per fine maggio, quando terminerà lo stop indicato fino ad ora. Anche giugno, mese in cui sarebbe partito il Tour de France, sembra papabile per un’ulteriore stop, vista la situazione ai limiti dell’incontrollabile. Il 25 giugno era prevista la partenza da Nizza, ma quel che si sta facendo in queste ultime settimane è cercare di spostare la partenza almeno di un mese più avanti, per assicurarsi il più possibile di correre in condizioni sanitarie accettabili per tutti. L’ASO non sta perdendo tempo ed ha già contattato tutte le città di partenza ed arrivo delle varie tappe del Tour de France per chiedere la loro disponibilità a riprogrammare le date di passaggio della gara. Le città, alla proposta dell’ASO alla riprogrammazione delle date del Tour de France, pare abbiano dato il loro benestare: partenza a Nizza spostata di un mese al 25 luglio 2020 e arrivo nella capitale Parigi il 16 agosto.
    Le classiche monumento a settembre?
    Per le gare monumento invece, si pensa di posticiparle a prima del mondiale. Settembre sarebbe il periodo ideale vista la concreta possibilità di posticipazione del Tour de France. Anche la Vuelta subirà la stessa sorte, così come il Giro d’Italia che con buone probabilità slitterà ad ottobre. Ma qualcuno rilancia delle perplessità anche sulla possibilità di svolgere una classica come il Giro delle Fiandre a settembre, vista la vicina partenza del mondiale prevista per il 20 settembre con la cronometro individuale dei professionisti.

    Mentre molte società sono sull’orlo del fallimento ed hanno per questo adottato tagli degli stipendi e licenziamenti per evitare la chiusura definitiva, si prospetta questa nuova ipotesi che dà speranza agli sportivi e agli appassionati dello sport e del ciclismo internazionale. LEGGI TUTTO

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    Tour de France, 6.a tappa Mulhouse-La Planche des Belles Filles: vince il belga Teuns, un grande Ciccone nuova maglia gialla

    Nella 6.a tappa del Tour de France ha trionfato il belga Dylan Teuns arrivato al traguardo con 11 secondi di vantaggio sull’azzurro Giulio Ciccone che dopo una grande prova è la nuova maglia gialla del Tour, terzo classificato è stato l’altro belga Xandro Meurisse a 1’05”.Purtroppo Vincenzo Nibali ha perso sullo strappo conclusivo quasi un minuto su Geraint Thomas, Julian Alaphilippe e Thibaut Pinot.Nella classifica generale l’italiano Giulio Ciccone ha un vantaggio di sei secondi sul francese Julian Alaphilippe e trentadue sul vincitore di tappa di oggi, Dylan Teuns.
    Tour de France, presentazione 6.a tappa
    Oggi alle ore 13.25 si correrà la 6.a tappa del Tour de France, la Mulhouse-La Planche des Belles Filles, dove per la prima volta si ci saranno le vere montagne che saggeranno i muscoli dei corridori.
    La frazione odierna lunga 160 kilometri prevede sette Gran Premi della Montagna e con il traguardo in salita a 1.140 metri. Poco dopo la partenza di Mulhouse (città ad est della Francia), ci saranno subito due salite ovvero Le Markstein (prima categoria, 10,8 km al 5,4%) e la Grand Balon (terza categoria, 1300 metri al 9%), cui seguirà una discesa di 17 km che porterà a Bitschwiller dove è situata un’altra salita, la Cote du Hunsdruck (seconda categoria 5,3 km al 6,9%) che servirà a prendere punti preziosi per chi lotta per la maglia a Pois.
    Dopo una ventina di km abbastanza tranquilli, si salirà verso il Ballon d’Alsace (prima categoria,11 km al 5,8%), cui seguirà un’altra discesa, ecco un’altra salita, questa però piuttosto morbida, ovvero la Col De Croix dove alla fine di essa mancheranno solamente 40 km al traguardo. Ed è qui che arriverà il clou di giornata dove si salirà prima sul Col de Chevreres (seconda categoria, 3,5 km al 9,5%) importante per chi combatte per la classifica generale visto che darà secondi preziosi di bonus e poi dopo un’ultima discesa ecco il gran finale con la salita di prima categoria verso La Planche des Belles Filles con una pendenza media dell’8.7% e massime del 24% dove alla fine di essa ci sarà il traguardo finale che con tutta probabilità sarà tagliato per primo da uno dei papabili vincitori del Tour.
    Tour de France, 6.a tappa: borsino dei favoriti
    ***** Egan Bernal, Geraint Thomas, Jacob Fuglsang***** Adam Yates, Thibaut Pinot, Julian Alaphilippe*** Alejandro Valverde, Vincenzo Nibali, Mikel Landa** Nairo Quintana, Romain Bardet, Warren Barguil* Steven Kruijswijk, Daniel Martin, Richie Porte
    Tour de France, 6.a tappa diretta tv e streaming
    La frazione odierna del Tour de France sarà visibile su Rai 2 con collegamento dalle ore 14 con la telecronaca di Francesco Pancani e il commento tecnico dell’ex ciclista Alessandro Ballan; altra possibilità di seguire la 6.a tappa sarà quella di Eurosport (canale 210 del decoder) che si collegherà alle ore 12.55 con Luca Gregorio prima voce e l’ex ciclista e ora dirigente sportivo Riccardo Magrini, al commento tecnico.

    Per chi non avrà la possibilità di seguire la tappa in tv, ci sarà la possibilità dello streaming gratis, sia su RaiPlay che su Eurosport Player. LEGGI TUTTO

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    Ciclismo, Tour De France 2.a tappa Bruxelles-Bruxelles: Cronosquadra per i corridori da 27km

    Oggi alle ore 14.30 partirà la 2.a tappa del Tour De France 2019, che inizierà da Bruxelles, in Belgio ed arriverà sempre a Bruxelles, in Belgio, per un totale di 27 km. Tappa dedicata alle cronosquadre, che verrà percorsa interamente nella città di Bruxelles: partenza dal Palazzo Reale ed arrivo all’ Atomium, quartiere dello Stadio cittadino. Sarà l’ultima tappa in terra belga, prima di […] LEGGI TUTTO