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    MotoGp, agente Quartararo: “Da Yamaha ci aspettavamo più sviluppi”

    ROMA – Fabio Quartararo non ha raccolto quanto sperato in questo avvio di MotoGp. Il campione del mondo in carica ha faticato con la sua Yamaha M1 e questo gli ha fruttato solo un nono posto in Losail, alle spalle di Johann Zarco. Il francese ha evidenziato le difficoltà nel Gran Premio dei Qatar, che il suo agente, Eric Mahe, sottolinea in un’intervista a “Canal+”: “Per motivi che non posso rivelare, lo sviluppo tecnico della moto non sembra promettente come ci aspettavamo”. Una condizione che, se protratta lungo tutto il 2022, potrebbe influenzare il futuro di Quartararo.
    Le parole di Mahe
    Non è una novità, infatti, che la Suzuki stia guardando proprio a Fabio Quartararo per sostituire nel 2023 uno tra Joan Mir o Alex Rins. Un interessamento che viene confermato anche dallo stesso Mahe: “Stiamo già guardando al 2023 e cosa si può fare dal punto di vista tecnico. Al momento non c’è fretta. Ma, come ha detto Livio (Suppo, team manager Suzuki, ndr), Fabio ha un profilo interessante. È importante capire cosa accadrà alla Yamaha in futuro. Una volta capito questo, inizieremo a pensare al futuro”, ha concluso il manager francese.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, il manager di Quartararo: “Moto al di sotto alle aspettative”

    ROMA – La MotoGp ha riservato un inizio al di sotto delle aspettative per Fabio Quartararo. Il francese iridato in carica e la sua Yamaha M1 hanno fatto fatica e questo gli ha fruttato solo un nono posto in Losail, alle spalle di Johann Zarco. Il francese ha evidenziato le difficoltà nel Gran Premio dei Qatar, che il suo agente, Eric Mahe, sottolinea in un’intervista a “Canal+”: “Per motivi che non posso rivelare, lo sviluppo tecnico della moto non sembra promettente come ci aspettavamo”. Una condizione che, se protratta lungo tutto il 2022, potrebbe influenzare il futuro di Quartararo.
    Sulla Suzuki
    Non è una novità, infatti, che la Suzuki stia guardando proprio a Fabio Quartararo per sostituire nel 2023 uno tra Joan Mir o Alex Rins. Un interessamento che viene confermato anche dallo stesso Mahe: “Stiamo già guardando al 2023 e cosa si può fare dal punto di vista tecnico. Al momento non c’è fretta. Ma, come ha detto Livio (Suppo, team manager Suzuki, ndr), Fabio ha un profilo interessante. È fondamentare capire come sarà la Yamaha del futuro. Inizieremo a pensare al futuro, una volta capito questo”, ha chiosato, Eric Mahe.  LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “La nuova moto mi impone di essere più pulito”

    ROMA – Marc Marquez lancia il pirmo segnale alla MotoGp. L’otto volte iridato è infatti secondo nelle prove libere 2 del Gran Premio del Qatar con la sua Honda. Un avvio decisamente positivo, questo di Marquez, in questo primo giorno a Losail e con il cronometro che recita 1:53.467, a soli 35 millesimi da Rins. “Sto provando una guida molto pulita. Con il mio vecchio stile – ha detto Marquez a “Sky Sport” – non ce la faccio e quindi voglio essere efficace così. È la nuova Honda a impormi questo nuovo stile di guida: quando provo ad andare più forte, rallento. Il passo delle due Suzuki e Quartararo è sempre meglio del nostro, ma sono contento di poter partire dal Qatar, una gara dove faccio molta fatica”.
    Rins sulle prove libere 2
    Il più veloce in pista per le libere 2 di questo debutto stagionale della MotoGp è stato però Alex Rins con la sua Suzuki (1:53.432). Queste le sue parole: “Sono contento per com’è andata. Abbiamo ancora tanta strada da fare, ma il primo giorno è stato positivo. Siamo ancora incerti sul telaio, ma il motore è migliorato. Prima ci passavano sul rettilineo, ora siamo più tranquilli. Livio Suppo è un grande manager e sono soddisfatto di come stiamo lavorando”. Prove libere positive queste di oggi della Suzuki, visto che il campione del mondo 2020, Joan Mir (1:53.579), si è piazzato terzo, dietro lo stesso Marquez. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Marquez: “Ora guido più pulito, la moto me lo impone”

    ROMA – Se il primo posto di Alex Rins, pilota più veloce nelle prove libere 2 del Gran Premio del Qatar, ha stupito, la sorpresa più grande è stata vedere dietro di lui la Honda di Marc Marquez. Lo spagnolo otto volte iridato ha avuto un avvio decisamente positivo in questo primo giorno a Losail e ha girato in 1:53.467, a soli 35 millesimi da Rins. “Sto provando una guida molto pulita. Con il mio vecchio stile – ha detto Marquez a “Sky Sport” – non ce la faccio e quindi voglio essere efficace così. È la nuova Honda a impormi questo nuovo stile di guida: quando provo ad andare più forte, rallento. Il passo delle due Suzuki e Quartararo è sempre meglio del nostro, ma sono contento di poter partire dal Qatar, una gara dove faccio molta fatica”.
    Le parole di Rins
    Il più veloce in pista per le libere 2 di questo debutto stagionale della MotoGp è stato però Alex Rins con la sua Suzuki (1:53.432). Queste le sue parole: “Sono contento per com’è andata. Abbiamo ancora tanta strada da fare, ma il primo giorno è stato positivo. Siamo ancora incerti sul telaio, ma il motore è migliorato. Prima ci passavano sul rettilineo, ora siamo più tranquilli. Livio Suppo è un grande manager e sono soddisfatto di come stiamo lavorando”. Si è piazzato terzo, invece, il suo compagno di scuderia e campione del mondo 2020, Joan Mir (1:53.579). LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Suppo: “Le gare sono la mia vita, Rins e Mir ottimi piloti”

    ROMA – La MotoGp riabbraccia Livio Suppo. Dopo i decenni in Benetton Honda, Ducati e HCR, il manager italiano sceglie dunque la Suzuki di Joan Mir e Alex Rins per tornare alle corse. Il Gran Premio del Qatar è alle porte e ieri c’è stata la consueta conferenza stampa, dove Suppo ha detto: “Lasciare la MotoGp è stato strano, ma c’era bisogno di una pausa. Sono contento essere tornato. Dorna e l’Msma hanno fatto un grande lavoro: il software unico e le prestazioni allineate delle moto contribuiscono a questo incredibile show. È molto entusiasmante”.
    Su Rins e Mir
    Per un volto noto nella MotoGp come Suppo, scegliere di tornare è stato facile: “Steve McQueen – prosegue – ha detto: gareggiare è vita e tutto ciò che viene prima o dopo è solo attesa. È difficile dimenticare una passione: seguivo le gare anche quando non lavoravo più qui. Ma venti anni di esperienza non possono essere cancellati in quattro anni. Arriverò a ridosso del primo Gp, ma conosco il paddock e sarò pronto. Farò del mio meglio per fare un buon lavoro e adattare il mio stile al team, ma porterò anche la mia esperienza personale”. La base sono moto e piloti, Rins e Mir, che per Suppo sono “due ottimi piloti: non posso volere di più. Li metterò nelle condizioni di essere competitivi sin da sùbito”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Suppo: “Contento di essere tornato, le gare sono la mia vita”

    ROMA – Livio Suppo non aspettava altro: tornare in MotoGp. Dopo circa vent’anni tra Benetton Honda, Ducati e HCR, il manager italiano sceglie dunque la Suzuki di Joan Mir e Alex Rins per rilanciarsi. Il Gran Premio del Qatar è alle porte e ieri c’è stata la consueta conferenza stampa, dove Suppo ha detto: “Lasciare la MotoGp è stato strano, ma c’era bisogno di una pausa. Sono contento essere tornato. Dorna e l’Msma hanno fatto un grande lavoro: il software unico e le prestazioni allineate delle moto contribuiscono a questo incredibile show. È molto entusiasmante”.
    Le parole di Suppo
    Per un volto noto nella MotoGp come Suppo, scegliere di tornare è stato facile: “Steve McQueen – prosegue – ha detto: gareggiare è vita e tutto ciò che viene prima o dopo è solo attesa. È difficile dimenticare una passione: seguivo le gare anche quando non lavoravo più qui. Ma venti anni di esperienza non possono essere cancellati in quattro anni. Arriverò a ridosso del primo Gp, ma conosco il paddock e sarò pronto. Farò del mio meglio per fare un buon lavoro e adattare il mio stile al team, ma porterò anche la mia esperienza personale” Infine un commento sui piloti: “Rins e Mir sono due ottimi piloti, non posso chiedere di più. Lavorerò perché possano essere competitivi”. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Il mio futuro verrà deciso molto presto”

    ROMA – Se la prima tappa della nuova MotoGp è vicina (Qatar, 6 marzo), Joan Mir sembra sempre più distante dalla Suzuki. Il campione del mondo nel 2020, ha infatti raccolto ben poco nella scorsa stagione a causa di una GSX-RR poco competitiva e le voci su un suo eventuale addio alla casa di Hamamatsu si fanno insistenti. “Mentre le scuderie ti contattano – ha detto Mir a “DAZN” – il problema è la voglia di andarsene. È un argomento complicato e per questo non posso dire molto. Prenderò presto una decisione e la renderò nota quando tutto sarà finito, perché gestire tutta la burocrazia dei contratti non è facile. Noi piloti chiediamo sempre di più, ed è ancora troppo presto per dire se sarà sufficiente per il titolo”.
    Le parole di Mir
    Il pensiero di Mir va poi al trionfo nel 2020, con il ritorno del titolo mondiale nel box Suzuki dopo circa vent’anni. Una vittoria che ha però lasciato l’amaro in bocca allo spagnolo, che ha detto: “Mi aspettavo più riconoscimento dalle persone, ma sarà il tempo a dire la verità. La mia carriera non è però finita e ho ancora tanto da dare”. Un commento poi sull’arrivo di Livio Suppo, nuovo team mangarer Suzuki, che ha sostituito Davide Brivio, dal 2021 team principal Alpine in Formula 1: “Dopo l’inaspettato addio di Brivio, era impossibile sostituirlo sùbito, perché la sinergia nel box poteva venir meno. Nessun meccanismo deve mai mancare alla squadra”, ha chiosato Mir. LEGGI TUTTO

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    MotoGp, Mir: “Presto deciderò del mio futuro”

    ROMA – La MotoGp 2022 non è ancora iniziata, ma Joan Mir si proietta già nel futuro. Il pilota Suzuki, campione del mondo nel 2020, ha infatti raccolto ben poco nella scorsa stagione a causa di una GSX-RR poco competitiva e le voci su un suo eventuale addio alla casa di Hamamatsu si fanno insistenti. “Mentre le scuderie ti contattano – ha detto Mir a “DAZN” – il problema è la voglia di andarsene. È un argomento complicato e per questo non posso dire molto. Prenderò presto una decisione e la renderò nota quando tutto sarà finito, perché gestire tutta la burocrazia dei contratti non è facile. Noi piloti chiediamo sempre di più, ed è ancora troppo presto per dire se sarà sufficiente per il titolo”.
    Sul titolo mondiale
    Il pensiero di Mir va poi al trionfo nel 2020, con il ritorno del titolo mondiale nel box Suzuki dopo circa vent’anni. Una vittoria che ha però lasciato l’amaro in bocca allo spagnolo, che ha detto: “Mi aspettavo più riconoscimento dalle persone, ma sarà il tempo a dire la verità. La mia carriera non è però finita e ho ancora tanto da dare”. Un commento poi sull’arrivo di Livio Suppo, nuovo team mangarer Suzuki, che ha sostituito Davide Brivio, dal 2021 team principal Alpine in Formula 1: “L’addio di Brivio è stato inaspettato. Non era possibile nominare sùbito qualcun altro, perché poteva minare la sinergia nel box. Un team è come un ingranaggio: nessun meccanismo deve mancare”, ha concluso Mir. LEGGI TUTTO