consigliato per te

  • in

    De Cecco: “Vivo alla giornata, il Covid ha cambiato le prospettive”

    Di Stefano Benzi
    Difficile fare programmi, inutile pianificare nel dettaglio. Fino a oggi, la stagione 2020-21 sta cambiando le prospettive di chiunque viva di sport: allenatori e giocatori, tecnici e società, dirigenti e associazioni. Bisogna fare i conti con risorse che non ci sono, norme che cambiano, incertezza costante e continua.
    Forse è anche per questo che Luciano De Cecco, alzatore della Lube Civitanova, ha un po’ cambiato quelle che sono le prospettive: “L’obiettivo è sempre quello di giocare al meglio e spingere al massimo ma questo non sempre è possibile e a volte le cose non riescono così come volevi e per come le avevi preparate. Occorrono tempo, pazienza e spirito di adattamento”.
    Una stagione difficile da interpretare considerando campionati, coppe e poi gli impegni con le Nazionali e le Olimpiadi. Il tutto facendo i conti con pandemia e calendario fittissimo: “Mi sono ripromesso di vivere alla giornata, mi godo le ventiquattro ore che mi trovo davanti e cerco di spingere al massimo con ogni riserva di energia che ho. Il Covid ha cambiato le prospettive di ognuno di noi portandoci a pensare che non esiste solo la pallavolo. Io sto bene, gioco in una squadra che sta crescendo e che si sta esprimendo bene. Ci sono giornate discrete, altre eccellenti e altre mediocri. L’importante è andare avanti sapendo di avere dato il massimo. E se perdi… pazienza. Servirà per la gara dopo che dovrai vincere”. LEGGI TUTTO

  • in

    Buone notizie dall’infermeria di Perugia, Atanasijevic e Russo quasi pronti a tornare

    Di Redazione
    “Non mi ricordo l’ultima volta in cui ci siamo allenati in 14″. Queste le parole che aveva usato coach Heynen per commentare la prestazione sottotono dei suoi contro Trento, solamente due settimane fa.
    Finalmente, da quanto riportato oggi dal Corriere dell’Umbria, il periodo in emergenza della Sir Safety Conad Perugia pare però terminato. Gli esami strumentali a cui si sono sottoposti ieri Atanasijevic e Russo sembrerebbero infatti dare risposte confortanti. La Tac ha certificato che la micro frattura al piede destro si è ormai saldata e il centrale siciliano da oggi pub tomare ad allenarsi a ritmo più intenso. Idem il capitano che ha effettuato una risonanza magnetica che ha stabilito come la piccola lesione al polpaccio sia definitivamente sparita.
    Sempre da quello che si legge dal quotidiano, Atanasijevic potrebbe tornare in campo per la gara con Modena in programma domenica 24 gennaio, un po’ di tempo in più servirà, invece a Roberto Russo il cui infortunio è stato più complesso, ma in ogni caso a Bologna, per le finali di Coppa Italia in programma il 30 e il 31 Gennaio, dovrebbe essere a disposizione. LEGGI TUTTO

  • in

    Lube, De Giorgi: “Rychlicki sta giocando molto bene”

    Di Redazione
    Nella settima giornata di ritorno della Superlega, la Cucine Lube Civitanova ha rischiato grosso con un’Allianz Milano che, seppur rimaneggiata, ha saputo dare del filo da torcere ai cucinieri. La squadra di Ferdinando De Giorgi alla fine l’ha spuntata al tie break portando a casa due punti importanti. Il coach, intervistato da Il Resto del Carlino Macerata, ha fatto un’analisi del match.
    «La trasferta ci ha ricordato che giochiamo un campionato che è probabilmente il più competitivo d’Europa e quindi ogni partita è realmente ricca di insidie. Mi aspettavo inoltre una reazione di Milano che veniva da due ko giocando male. Certamente nel secondo e terzo set potevamo fare meglio, anche perché siamo sempre stati avanti ed abbiamo sciupato dei set ball, comunque non abbiamo perso, ma abbiamo vinto».
    Davvero ha inciso e vi ha spiazzati l’anomala rotazione al servizio scelta da Piazza? «No, in realtà l’aveva già adottata nelle ultime due partite. Semmai la sorpresa è stata Daldello per Sbertoli in regia, con il forfait all’ultimo del titolare».
    I colleghi milanesi hanno scritto che Milano, tornata dopo un mese di inattività per Covid, è calata nel finale… «Mah, secondo me siamo stati noi a concedere meno. Loro hanno prodotto un bel volume di gioco schierati senza opposto (Patry infortunato), noi però siamo stati più bravi al momento di stringere i denti».
    Ishikawa da opposto 25 punti con 23 su 27 (85%), forse nessuno hai mai attaccato così contro la Lube. «Vero, in effetti ha avuto percentuali clamorose, la partita della vita».
    Comunque notevole anche la partita di Rychlicki, per il suo opposto 23 punti, top di squadra. Sta vivendo forse il suo miglior momento? «Sta giocando molto bene, domenica ci ha dato una bella mano, Kamil – conclude De Giorgi – è un fattore sempre più consolidato». LEGGI TUTTO

  • in

    Wilfredo Leon: “Non mi sento il numero uno, ho ancora tanto da vincere”

    Di Roberto Zucca
    Nelle ultime festività natalizie lo si è visto, oltre che sul campo da gioco ad effettuare una delle sue solite magie, anche trascorrere qualche momento di libertà con i compagni e gli affetti che ormai lo legano alla città di Perugia. Tornare indietro nel tempo con Wilfredo Leon significa perciò ripercorrere anni della sua vita in cui non era l’Umbria a fare da sfondo alle sue giornate ma una Cuba che col tempo gli ha permesso di essere oggi il giocatore più forte del mondo:
    “Ringrazio sempre per l’etichetta di più forte, ma soprattutto in questo campionato sono davvero in buona compagnia. Sono un giocatore di pallavolo, il mio obiettivo è lavorare per la squadra e per migliorarmi ogni giorno. Ho iniziato da piccolo. Mamma era una pallavolista ed è nato tutto da lì. Questo sport mi ha dato enormi soddisfazioni, insegnandomi l’impegno e la dedizione al lavoro“.
    Cosa le ha insegnato sua madre di questa disciplina?
    “Il rispetto per l’avversario, il lavoro e il sacrificio quotidiano. Penso di portare in campo questo ogni domenica”.
    Che ricordi ha del periodo delle feste natalizie a Cuba?
    “Abbiamo tradizioni un po’ diverse rispetto a quelle che ho trovato poi negli anni in Europa. Non si andava al mare perché non faceva caldo, sebbene certo, non ci fosse la neve come in Russia o come ora in Italia, ed erano giorni in cui si stava con la famiglia. Poi, quando sono diventato un pallavolista professionista, sono diventati giorni in cui ci si allenava o si giocava“.
    Foto Facebook Sir Safety Conad Perugia
    Quando si è sentito il numero uno, Leon?
    “Non mi sento il numero uno. Mi sento importante, assieme ai miei compagni, quando vinciamo una gara, una gara importante. Quest’anno ad esempio era importante non perdere la bussola e siamo riusciti pur con tutti i blocchi, il Covid e il campionato a singhiozzo a trovare una continuità e a trovare tantissime vittorie importanti. Personalmente sono contento e appagato da questo. Io faccio un lavoro che è al pari di tutti gli altri giocatori in campo. Siamo una squadra, non sei individui che giocano solo per i propri obiettivi”.
    Perugia è innamorata di Leon. E Leon di Perugia?
    “Mi piace tanto questa città, i tifosi e sin dal primo giorno ho trovato affetto e accoglienza nelle persone della società e dei tifosi. È stata una scelta importante e lo è tuttora. Poi siamo un bel gruppo, affiatato e si lavora molto bene con ognuno di loro. Il bilancio di questi anni è estremamente positivo”.
    Foto PZPS
    Mi dice dove ha imparato a parlare così bene l’italiano?
    “(ride, n.d.r.) Affinità linguistiche. È una lingua molto simile alla mia lingua nativa. Poi mi piace imparare la lingua del paese in cui gioco. Nel caso dell’italiano è venuto molto naturale”.
    Dicono che lei abbia sempre una parola di conforto per tutti. Dove va a prenderla questa generosità?
    “Sono stato educato al supporto. Vivevo in un paese dove spesso si faceva gruppo per aiutarsi e sostenersi. La generosità non è solo aiutare economicamente una persona, è anche prendersi cura di qualcuno con un gesto o una parola. A casa mi è stato insegnato semplicemente questo”.
    Non voglio chiederle quando ha guadagnato in carriera. Ma mi dice un sogno che ha avverato con il denaro messo da parte in questi anni?
    “Far conoscere il mondo ai miei genitori. Portarli con me in alcuni posti e vedere il mondo assieme a loro. Era un sogno, quando ero bambino, andare al di là di quella che fosse Cuba e con il mio lavoro ci siamo riusciti”.
    Foto Lega Pallavolo Serie A
    Lo scorso anno un altro suo gesto è stato speciale quello di sostenere il Paris Volley.
    “L’iniziativa è nata da un gruppo di giocatori. Io sono uno dei tanti che ha deciso di fare un gesto per sostenere una squadra storica che in quel momento aveva bisogno di liquidità per proseguire la sua attività. Si è scritto tanto su questa vicenda. Per me rimane un gesto fatto senza nessun secondo fine”.
    Lei ha vinto tutto in carriera. Cosa vuole vincere ancora?
    “Con i club ho obiettivi molto alti. Vorrei arrivare a conquistare almeno un paio di scudetti e, se possibile, arrivare a otto Champions League. Con la nazionale polacca invece il sogno e l’obiettivo è la medaglia d’oro olimpica, ma anche un Mondiale. Come vede, ho ancora tanto da vincere, e devo lavorare ancora molto per ottenere tutto ciò che ho desiderato da questa carriera. È questo il motivo che mi spinge ad andare avanti con grinta e impegno”. LEGGI TUTTO

  • in

    Coach Piazza: “Se vuoi far punti contro squadre come Civitanova, devi rischiare”

    Foto Ufficio Stampa Allianz Milano

    Di Stefano Benzi
    L’Allianz Milano si arrende alla Lube solo dopo due ore di gioco, costringendo i Cucinieri a tornare a Civitanova con solo due punti, perdendone uno sulla capolista Perugia.
    Così coach Piazza, ai nostri microfoni, commenta la prestazione dei suoi al termine del match: “Oggi ho visto una squadra diversa rispetto alle ultime gare. Se vuoi fare punti contro una squadra come Civitanova, devi prenderti dei rischi”. LEGGI TUTTO