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    Solé, toccata e fuga al PalaBarton tra VNL e la nascita del secondogenito: “Emozionato”

    Di Redazione Il centrale argentino Sebastian Solé, che era in “bolla” a Rimini con la propria nazionale per la Vnl, è tornato nei giorni scorsi a Perugia per assistere alla nascita del suo secondogenito Santiago nato una settimana fa proprio qui in città. Solé ha così potuto vivere qualche giorno e godersi in pieno la propria famiglia prima di rientrare in nazionale per preparare i giochi olimpici di Tokio. E ne ha approfittato anche per fare un salto al PalaBarton per qualche allenamento in sala pesi e per parlare un po’ di questa sua estate certamente speciale. “Beh, la nascita di mio figlio Santiago mi rende ovviamente super felice ed emozionato. Chi è genitore sa di cosa parlo e cosa si prova. Mia moglie è rimasta qui a Perugia in previsione del parto ed in questi giorni mi sto godendo un po’ tutta la mia famiglia. Poi Santiago è nato qui, ha la residenza qui, insomma è un perugino doc”. Solè è arrivato a Perugia direttamente dalla bolla della Vnl di Rimini. Un’esperienza certamente particolare.  “La bolla per certi aspetti è stata una bella esperienza. È uscita una Vnl particolare ma bella, abbiamo fatto tante partite di altissimo livello, ho visto una bella organizzazione. Poi è stata una situazione certamente nuova. Negli altri anni si viaggiava per tutto il mondo, stavolta eravamo tutti lì insieme”. La prossima stagione con la Sir è già nei pensieri di Seba.“Devo fare i complimenti alla società per la costruzione della nuova squadra. Tra vecchi e nuovi sarà un bel gruppo, una squadra molto lunga, ci sarà tanto da fare e da lavorare. Adesso chiaramente io e molti dei miei compagni abbiamo come obiettivo Tokyo, ma personalmente sono anche ansioso di ritornare a Perugia e cominciare a lavorare. Noi giocatori siamo tutti carichi e vogliamo fare belle cose insieme. Nella Vnl ho visto e parlato con alcuni miei compagni, tutti giocatori molto forti. I tifosi possono stare tranquilli, il prossimo anno saremo tutti lì per lottare, per migliorare e per provare a vincere”. Al ritorno a Perugia, Solè troverà una sua vecchia conoscenza, coach Nikola Grbic.“Un tecnico che ho avuto e che sa come allenare e come gestire un gruppo. A Verona mi sono trovato bene con lui, la squadra era sempre ben organizzata. Poi credo che Nikola abbia acquisito grande esperienza e fatto grandi cose in Polonia negli ultimi due anni. È una grande persona ed un grande allenatore”. La speranza di Solè è quella di trovare, al suo ritorno, il pubblico al palazzetto.“Metto sempre al primo posto la salute e la tranquillità di tutti, ma spero davvero di ritrovare i nostri tifosi al palazzetto e di poter andare tutti insieme nella stessa direzione. Poi il PalaBarton l’ho sempre sofferto da avversario, ora che sono qua me lo voglio godere”. Chiusura col botto per Seba. Chi la vince l’Olimpiade?“Vorrei dire la mia Argentina, so anche che è difficile. Nella Vnl Polonia, Brasile, Francia e Stati Uniti hanno dimostrato di essere grandi squadre e grandi favorite. E poi naturalmente tra le candidate ci metto l’Italia”.  (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Falaschi ritrova coach Di Pinto e Sabbi: è un nuovo giocatore di Taranto

    Di Redazione La SSD Prisma Taranto comunica di essersi assicurata, per la prossima stagione, le prestazioni sportive del palleggiatore Marco Falaschi. L’esperto regista nato a Pisa il 18/09/1987, alto 187 cm, ha alle spalle quattro stagioni in A1 e otto in A2, con le maglie di Civitanova, Siena, Castellana, Spoleto e Santa Croce. Nell’ultimo campionato ha militato nella Lube Civitanova dove ha vinto lo scudetto e la Coppa Italia. Per lui si tratta di un ritorno in Puglia dopo due anni avendo infatti giocato, nella stagione 2018/19, a Castellana, all’epoca guidata proprio da Vincenzo Di Pinto.  Falaschi si dice entusiasta della nuova avventura in riva allo Ionio – “Come tutti sanno avevo firmato un contratto con Perugia a marzo, poi sono cambiate le carte in tavola. In seguito alla promozione della Prisma ho ricevuto la chiamata di coach Vincenzo Di Pinto. Dopo una trattativa non semplice siamo arrivati ad un accordo e sinceramente speravo vivamente in questo epilogo. Sono davvero contento di poter vestire la maglia di Taranto il prossimo anno”. A proposito di coach Di Pinto: “Io non posso che avere un’altissima considerazione di lui, essendomi sempre trovato bene. Quello che ho sempre apprezzato è la lealtà e schiettezza che ha nei confronti di tutti gli atleti. L’anno della retrocessione con Castellana sono convinto che se fosse arrivato prima avremmo raccontato un finale diverso”.  Ritroverà in squadra Giulio Sabbi – “Con Giulio ci siamo sentiti in questi giorni, prima di tutto mi sono sincerato delle sue condizioni e mi ha fatto enormemente piacere sapere che si è ripreso del tutto. Giulio lo conosco da diversi anni, con lui c’è sempre stato un ottimo rapporto e spero di aver contribuito anch’io in passato nel farlo diventare un opposto di primo ordine in Superlega. Conoscere già qualche elemento è un fattore importante”. La Prisma Taranto è attesa da una stagione molto impegnativa: “Ci sarà da soffrire, il livello in Superlega si è alzato tantissimo. Credo ci saranno quattro squadre che faranno un campionato a parte. Noi sappiamo che ci sarà da lottare ma, ovviamente, speriamo di essere una delle sorprese. Non sarà sicuramente semplice, almeno all’inizio ci vorrà tanta pazienza, è chiaro che sarà un campionato molto difficile. Siamo chiamati a dare il massimo e fare anche l’impossibile”.  Potrebbe tornare il pubblico nei palazzetti – “Spero per tutto il movimento di riavere un po’ di pubblico nei palazzetti. Proprio perché ho già giocato in Puglia so che il pubblico del sud può davvero fare la differenza e rendere determinante il fattore campo. Sono impaziente di poter vedere i miei nuovi tifosi sugli spalti del Palamazzola; mi hanno parlato di Taranto come una piazza calda e appassionata, loro saranno l’uomo in più in campo”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Massaccesi: “Daremo tutti il massimo per rimanere ai vertici”

    Di Redazione Un’esperienza breve ma intensa e proficua da secondo allenatore della Cucine Lube Civitanova. Forte dello Scudetto e consapevole di avere dimostrato la sua stoffa, Enrico Massaccesi si appresta a rimanere nello staff in veste di assistente sfruttando così il rapporto consolidato negli anni con molti atleti biancorossi e mettendo le proprie competenze al servizio di Gianlorenzo Blengini e Romano Giannini. Nella passata stagione per Massaccesi l’avventura si è aperta con l’impresa sfiorata nei Quarti di CEV Champions League contro lo Zaksa, team che poi ha vinto la coppa, ed è proseguita con la cavalcata verso il sesto tricolore, arrivato eliminando Modena e Trento per poi superare Perugia nella serie decisiva. Cosa ha significato per te seguire il team da secondo allenatore? “La considero una parentesi bellissima. Nonostante il trambusto e le difficoltà, questo periodo non sarebbe potuto andare meglio. L’incarico mi ha spinto a maturare dal punto di vista lavorativo e sul piano umano. Una crescita esponenziale in poco tempo che mi ha aiutato anche a schiarirmi le idee sul mio percorso professionale”. In qualità di assistente allenatori andrai in panchina durante le gare? “Ne ho parlato con Chicco Blengini. Avrò la possibilità di stare a contatto con il gruppo al fianco degli allenatori nel corso dei match dando seguito al rapporto eccellente con lo staff e gli atleti”. Si è creato un legame ancora più stretto con la squadra quest’anno? “La base era ottima, conoscevo bene da anni alcuni dei nostri tesserati. Ora si può parlare di un rapporto più intimo con il gruppo grazie alla collaborazione più stretta, un assiduo lavoro tecnico e un registro comunicativo capace di valorizzare sia la mia attività che gli sforzi degli atleti”. Hai studiato bene i rivali, qual è stata la gara più dura da preparare? “Da quando ho preso l’incarico da secondo allenatore abbiamo giocato solo con top Club, quindi non è semplice identificare una gara più dura da preparare. Forse la più complessa è stata in Polonia con lo Zaksa. I ragazzi venivano da una prestazione opaca all’andata e per la prima volta mi trovavo ad affrontare in un certo modo la preparazione tattica e alcuni aspetti tecnici. Penso di avere svolto un lavoro accurato, ma la vittoria in 3 set non è bastata perché al Golden Set abbiamo perso la volata”. Ti sei rifatto con lo Scudetto. Il prossimo anno si alzerà l’asticella… “Due squadre su tutte si sono rinforzate in maniera notevole. Sarà stimolante competere con Perugia, che è intervenuta con innesti mirati al palleggio e in attacco, ma anche con Modena, che ha riunito tanti campioni capaci di fare la differenza in campo con le proprie doti. Il nostro è un grande gruppo. Daremo tutti il massimo per rimanere ai vertici”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Bongiovanni: “Il nostro scudetto sarà salvarci”

    Di Redazione La Prisma Taranto Volley, torna a rappresentare la Puglia in SuperLega dopo essersi riaffacciata appena la scorsa stagione nel volley nazionale grazie alla lungimiranza del presidente Antonio Bongiovanni e del vice-presidente Elisabetta Zelatore, i quali coadiuvati dal coach-manager Vincenzo Di Pinto, sono riusciti a vincere subito il campionato di serie A2 ed ora si preparano ad affrontare, dopo undici stagioni, il massimo campionato di pallavolo nazionale nonché il più competitivo al mondo. “Non posso che ripetere quello che dissi l’anno scorso di questi tempi. Per noi è già una vittoria esserci. La Superlega Italiana è un po’ la NBA del volley mondiale a livello di club. Vi giocano i giocatori più forti a livello internazionale” – afferma il numero uno del club rossoblù, Antonio Bongiovanni, al quale abbiamo posto una serie di domande che aiuteranno a svelare quelli che sono i programmi futuri. Presidente quella che sta emergendo da queste prime settimane di mercato è una squadra rinnovata in gran parte sebbene abbia conservato alcuni protagonisti della promozione. Una sua considerazione a tal riguardo? Anzitutto vorrei ringraziare tutto il meraviglioso gruppo protagonista di una promozione storica, dal primo all’ultimo componente ed anche tutti i dirigenti e collaboratori che hanno contribuito, ognuno per la propria parte, a questo esaltante risultato. C’è stata, però, la necessità di rinnovare una buona parte dell’organico poichè in Superlega, oltre alla tecnica, conta molto l’esuberanza fisica e da questo punto di vista c’è un grosso divario con la serie A/2. La nostra sarà una squadra prevalentemente giovane con in più qualche giocatore maturo, ma non a fine carriera, in grado di tirare il gruppo. Stiamo ingaggiando tutta gente che ha voglia di emergere o che ha voglia di riscatto. Gente di carattere e combattiva. Vorrei, inoltre, sottolineare il processo di implementazione dell’organizzazione societaria. Ad Elisabetta Zelatore, vero motore della Prisma Volley, abbiamo affiancato Vito Primavera che va a ricomporre con Vincenzo Di Pinto un binomio consolidato che nel passato ha ottenuto ottimi risultati. A Vito, oltretutto, ci lega un rapporto umano che va oltre quello professionale. Per noi rappresenta la continuità, quella continuità che nella prossima stagione per noi rappresenterà il valore aggiunto. La novità del nostro gruppo di lavoro è, invece, rappresentata dal direttore sportivo ed organizzativo Mirko Corsano, una persona garbata e umile sebbene da giocatore abbia vinto tanto a livello nazionale ed internazionale. Averlo con noi è un bel biglietto da visita per quello che lui ha dato e continuerà a dare al mondo della pallavolo. Quali sono gli obiettivi per la prossima stagione? Noi vogliamo ben figurare. Il campionato di Superlega è molto impegnativo e lo affronteremo con la massima umiltà. Purtroppo siamo arrivati sul mercato con circa un mese di ritardo perché la stagione in A/2 è finita più tardi. Il nostro scudetto sarà salvarci in un campionato difficilissimo a 13 squadre, con due retrocessioni. Siamo onorati di essere una delle eccellenze sportive del Meridione d’Italia assieme al Napoli nel calcio, al Brindisi nel basket ed al Vibo Valentia nel volley. Siamo altresì onorati di rappresentare Taranto a livello nazionale in un momento in cui la nostra città nello sport, grazie anche all’apporto fondamentale dell’attuale amministrazione comunale, è proiettata verso un futuro ricco di soddisfazioni sia per quanto riguarda gli sport di squadra che quelli individuali. La Prisma Taranto Volley non ha solo una mission sportiva. Ce ne parla? Desideriamo fare rete con le eccellenze imprenditoriali del nostro Territorio, coinvolgerle a 360 gradi in modo da condividere con loro oltre che i valori etici di uno sport sano come la pallavolo, anche quelli comportamentali – seguendo la via percorsa dalle nostre amministrazioni locali in tema di Green Economy – come segno di discontinuità con quel passato che purtroppo ci riguarda molto da vicino in quanto cittadini di Taranto. La nostra squadra potrebbe fungere da testimonial per sensibilizzare i giovani proprio alle tematiche ambientali attraverso iniziative da attuare in tale direzione. Ad ottobre, probabilmente, si rivedrà il pubblico sugli spalti del Palamazzola. Un suo pensiero. Il ritorno del pubblico sugli spalti per noi rappresenterà una grande vittoria. Abbiamo bisogno del calore dei nostri appassionati. Dovremo accontentarci inizialmente della presenza di circa 500 spettatori ma sarà comunque emozionante per tutti ritornare alla normalità. Abbiamo sofferto tanto dover giocare le partite a porte chiuse e tutti i club sportivi in generale si meritano questa sorta di “premio” di resilienza dopo aver stretto i denti in un periodo duro, a tutti i livelli, della nostra vita sociale. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lube, Cormio: “Abbiamo nel mirino un giocatore da cui si parla da tempo”

    Di Redazione Il Dg biancorosso Beppe Cormio, che ha da poco ricevuto a Monsano il Premio Vallesina 2021 per lo Sport, sviscera tematiche interessanti come il volley mercato della Cucine Lube Civitanova, alcune anticipazioni sulla ripresa delle attività in palestra e le dinamiche del torneo di SuperLega a tredici squadre. I tifosi chiedono di ultimare il mercato con un grande colpo. “La squadra va completata. Abbiamo nel mirino un giocatore da cui si parla da tempo, ma non possiamo aspettare per mesi che risolva le questioni in sospeso con il vecchio Club. Mi auguro che tutto si risolva presto. In un primo tempo volevamo lanciare Rychlicki da posto 4 alternandolo a Zaytsev con una formula innovativa. Strada facendo il giocatore lussemburghese ha deciso in altro modo. Devo dire che non era mai stato molto felice del nuovo ruolo, ma lo aveva accettato. Poi ha cambiato idea, o gli hanno fatto cambiare idea, ma questo sta nel gioco delle parti in fase di mercato. Abbiamo dovuto accettare la nuova volontà identificando uno schiacciatore da Cucine Lube. Ce la faremo, basterà avere un po’ di pazienza. Ai nostri tifosi chiedo di darci fiducia perché proveremo ad accontentarli”. C’è già un’idea sulla data di inizio delle attività? “La Lega ha lavorato molto. Con grande capacità l’AD Massimo Righi ha trovato delle soluzioni condivise spostando più avanti l’avvio della SuperLega. Se il torneo dovesse partire nella seconda domenica di ottobre la nostra attività inizierebbe dopo ferragosto. Ai nastri di partenza non saremo al completo, ma alcuni giocatori saranno impegnati con le Nazionali, altri avranno appena finito le Olimpiadi, altri ancora riprenderanno con gli Europei e staranno qui pochi giorni. I sudamericani, invece, dovranno affrontare una serie di manifestazioni assurde. Viviano nel ‘regno di nessuno’ con tornei senza senso. Un esempio sono le pre-qualificazioni ai Mondiali Juniores Panamericani che vedranno impegnato Marlon Yant, ma non Gabi Garcia Fernandez. Sapremo far fronte a ogni difficoltà. Inizieremo con un gruppo ridotto, ma con tanta forza di volontà e con lo spirito giusto”. Si va verso un Campionato di SuperLega Credem Banca a 13 squadre. “D’altronde sono le squadre che ne hanno diritto. Ciò è legato alla decisione di non far retrocedere nessuno lo scorso anno. Di sicuro un torneo con un numero dispari di squadre è poco simpatico, soprattutto nella stagione in cui dovrebbe tornare il Mondiale per Club, kermesse a cui la Lube avrebbe diritto di partecipare, oltre a Champions League, SuperLega e Coppa Italia. La situazione è comunque complicata perché una squadra in più implica un numero maggiore di turni. Saranno necessari impegni infrasettimanali anche se avevamo deciso di ridurli al minimo. Da punto di vista sportivo, se le squadre hanno diritto e il piacere di iscriversi non siamo noi a poter giudicare. Chiediamo solo il rispetto dei criteri della SuperLega, ovvero che si presentino roster realmente competitivi, non solo per affacciarsi al torneo perché giocare contro squadre interamente composte da juniores avrebbe poco senso. Mi auguro che i team arrivino ben rodati e siano competitivi come nell’ultimo campionato che è stato molto interessante. Il prossimo anno ci saranno due retrocessioni e partire rassegnati servirebbe a poco”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Sebastian Solé di nuovo papà: è nato il piccolo Santiago Manuel

    Di Redazione
    Fiocco azzurro in casa di Sebastian Solé: il centrale argentino della Sir Safety Conad Perugia è diventato papà di un maschietto, il piccolo Santiago Manuel. Ad annunciarlo è stata la società umbra via Twitter. Solé, già padre di una bambina di 4 anni, ha lasciato la “bolla” di Rimini per assistere la moglie a Perugia nel momento del parto e per questo motivo non era a referto già nell’ultima partita di VNL dell’Argentina.

    Al giocatore e a tutta la famiglia le sincere congratulazioni della redazione di Volley NEWS!
    (fonte: Twitter Sir Safety Perugia) LEGGI TUTTO

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    Rychlicki: “La società ha migliorato la squadra in modo molto intelligente”

    Di Redazione Una “toccata e fuga” perugina per Kamil Rychlicki, nuovo bomber della Sir Safety Conad Perugia.L’opposto lussemburghese è passato in giornata a Perugia per sbrigare alcune questioni di carattere logistico in vista della prossima stagione e ne ha approfittato per fare un salto al PalaBarton, la sua nuova casa sportiva, e per cominciare ad annusare il profumo dell’ambiente perugino in generale e di Pian di Massiano in particolare. “Per me oggi inizia una nuova avventura ed una nuova esperienza”, dice Kamil. “Stavo bene in vacanza, ma appena ho visto il PalaBarton e sono entrato nel mio nuovo palazzetto mi è subito tornata voglia di riprendere e mi sono sentito già carico. È una cosa che succede credo a tanti giocatori. Alla fine della stagione si arriva stanchi anche mentalmente, ma dopo 2-3 settimane sei pronto per ricominciare e non vedi l’ora”. Con la rosa ormai quasi definita, Rychlicki può parlare di quella che sarà, sulla carta ovviamente, la prossima stagione.“La nostra è una squadra molto interessante. Già l’anno scorso Perugia aveva una rosa forte, quest’anno mi sembra che la società la abbia migliorata in modo molto intelligente. Poi ovviamente il campo giudicherà, ma secondo me c’è tutto per fare una bella stagione e competere fino in fondo per tutti gli obiettivi. Io ed i miei compagni siamo a Perugia per questo. Sarà una stagione lunga con tante partite, ma abbiamo le potenzialità per vincere. E non ci sono obiettivi primari, tutti gli obiettivi sono importanti”. Per Kamil, dopo un anno a Ravenna e due a Civitanova, la terza tappa italiana sarà Perugia.“Sono stato due anni in Belgio e sono stato bene, ma certamente l’Italia è un mondo diverso per quello che riguarda la pallavolo, in generale il tipo di vita qui è bellissimo e mi trovo molto bene”. Famiglia di pallavolisti quella Rychlicki. Il papà e la mamma di Kamil, entrambi ex ottimi giocatori polacchi (papà Janek vinse la medaglia d’argento agli Europei del 1983 con la nazionale polacca), hanno trasmesso a Kamil, oltre ad eccellenti cromosomi, la passione per il volley.“Chi è il più forte della famiglia? Papà giocava con i palloni bianchi…”, scherza l’opposto bianconero che poi torna subito serio. “Papà è stato il mio idolo ed anche mamma che è stata campionessa di Polonia. È stato molto importante per me avere due genitori ex giocatori perché ho potuto parlare con loro del mio desiderio di essere un giocatore professionista, mi hanno supportato sempre e mi hanno seguito ed accompagnato nella mia strada nella pallavolo”. Finale dedicato al pubblico del PalaBarton.“L’atmosfera ed i tifosi qui sono straordinari e voglio poter vivere quell’atmosfera anche io”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Piazza: “Probabile che dovrò fare a meno di Sbertoli”

    Di Redazione Direttamente dalla bolla di VNL a Rimini le parole di coach Piazza non passano mai sotto traccia. Il tecnico dell’Allianz Powervolley Milano, nonché commissario tecnico dell’Olanda con cui ha appena chiuso la quarta settimana della Volleyball Nations League, è stato protagonista dell’intervista su Voglia di Volley. «È appena finita la quarta settimana, ora entriamo nell’ultima – analizza il tecnico –. Sicuramente è un’esperienza straordinaria, formativa e molto importante per la pallavolo olandese. Noi dobbiamo cercare di essere più continui: contro il Giappone e la Bulgaria dovevamo giocare meglio. Le energie fisiche e nervose che si spendono sono tante. Una cosa è certa: per quello che stiamo vedendo nella bolla, quello italiano è un campionato che forma in maniera incredibile i giocatori. Avere la possibilità di confrontarti con le grandi nazionali ti permette di capire dove crescere». Da ct degli orange, in queste settimana, Piazza ha avuto modo di sfidare anche i suoi giocatori, vecchi e nuovi, dell’Allianz Powervolley: da Ishikawa a Jaeschke, da Sbertoli a Mosca, fino a Patry e Chinenyeze (da oggi ufficialmente nella lista dei 12 per le Olimpiadi con la nazionale francese). Tante partite ma anche molte indicazioni utili per chi, come Piazza, svolge il ruolo del doppio incarico. E proprio sul tema il pensiero del tecnico è chiaro: «Noi non siamo qualificati come dei professionisti, quindi non vedo il motivo per cui si debba parlare di doppio incarico. Non sono tanti gli allenatori che possono fare questo doppio incarico: se lo fanno, è perché hanno le qualità per poterlo fare. Io sarei andato avanti per la mia strada e con le mie idee sulla questione multa imposta dalla Lega, ma il mio presidente la pensava diversamente». Tra i temi d’attualità, legati anche al mercato, c’è la questione Sbertoli. Piazza si esprime molto chiaramente, partendo dall’analisi di questi due anni di lavoro con il regista classe 1998: «Sbertoli ha fatto un percorso molto interessante negli ultimi due anni, da quando lavora con me. Sono capitate infatti delle situazioni in cui anche lui ha dovuto rompere la sua zona di comfort. Prima con l’infortunio di Piano e l’assenza di Alletti, quando abbiamo dovuto trovare una soluzione diversa nel gioco. Ma anche in questa stagione quando abbiamo subito l’infortunio di Patry (out per 2 mesi e mezzo) e siamo rimasti senza opposto, giocando con diverse soluzioni e girando un po’ la squadra. Ha cercato anche lui delle situazioni alternative che non sono quelle usuali che il palleggiatore adotta: poi ovviamente c’è l’abilità del ragazzo, che ha un’attitudine al lavoro pazzesca. Speravo di averlo a disposizione anche per la prossima stagione per completare questo percorso. Io in ogni caso aspetto fino alla fine che Sbertoli possa rimanere a Milano: poi la volontà del ragazzo va rispettata e va rispettato anche il mercato stesso. In questo momento è molto probabile che io debba fare a meno di Sbertoli». (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO