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    Vibo Valentia, ecco i numeri di maglia e le scaramanzie a essi legate

    Di Redazione Con l’arrivo della stella giapponese Yuji Nishida il roster della nuova Tonno Callipo, edizione 2021-2022, è ormai al completo. Squadra profondamente rinnovata quella che il riconfermato coach Valerio Baldovin, dal 19 agosto giorno del raduno, si ritroverà in palestra. Ancor più della scorsa stagione quando furono otto nuovi acquisti e cinque riconfermati. Quest’anno invece saranno dieci volti nuovi e tre riconfermati. NEW ENTRY. Iniziamo dagli innesti che hanno riguardato tutti i settori della squadra. Due opposti quali Nishida e Bisi. Yuji Nishida non ha bisogno di molte presentazioni: il 21enne nazionale giapponese, è considerato l’astro nascente del volley mondiale. Anche alle Olimpiadi di Tokyo il forte mancino ha dato sfoggio delle proprie qualità: sarà il primo giocatore asiatico nella storia della Tonno Callipo e di certo rappresenta uno degli arrivi più importanti e prestigiosi del nuovo corso giallorosso. In qualità di vice opposto l’esordiente Luca Bisi: dopo tanta Serie A2 ecco l’occasione della vita per il 27enne modenese, reduce dalla lunga esperienza a Brescia con cui ha sfiorato la Superlega la scorsa primavera ad appannaggio invece di Taranto. Tanta voglia di imporsi anche in A1 per l’eclettico opposto ex anche di Potenza Picena, autore di ben 2398 punti nei suoi anni di A2. Cambia pelle anche la batteria degli schiacciatori: si tratta di tre pezzi da novanta che rispondono ai campioni brasiliani Mauricio Borges e Douglas Souza e al francese Luka Basic. Giocatori sudamericani reduci dall’oro conquistato alla VNL di Rimini e dalle Olimpiadi di Tokyo, dove in finale per il bronzo hanno ceduto all’Argentina. Colpi tecnici di gran qualità per entrambi, abili sia in ricezione che in attacco, Borges e Douglas confermano il consolidato e proficuo asse col Brasile, ad oggi sono ben 22 gli atleti verdeoro nella storia della Callipo. Reduce da un triennio a Milano, Basic rappresenta un innesto importante e mirato. Formatosi nei famosi centri di avviamento francesi, Basic ha il volley nel Dna di famiglia con entrambi i genitori grandi pallavolisti. Passando ai centrali, due i rinforzi di ottimo spessore: uno è Flavio Gualberto con cui si completa il tris d’assi brasiliano. Ha fatto parte della spedizione verdeoro a Tokyo 2020 da riserva, ma ormai da anni fa parte del giro della Nazionale, il che conferma le ottime qualità del posto-3 reduce dall’esperienza nel massimo campionato polacco. A far coppia con lui ci sarà l’esperto Davide Candellaro, alla decima stagione in A1, reduce da Piacenza ed esperienze prestigiose con Civitanova e Trento ed oltre cinquanta presenze nella Nazionale Azzurra. In regia è arrivato Pierpaolo Partenio: vivaio importante a Macerata per lui ed esperienze accanto ad alcuni dei best-setters del massimo campionato quali Giannelli, De Cecco e Travica. In un torneo lungo e faticoso come la Superlega ci sarà spazio per tutti. Chiudono la lista dei nuovi due giovanissimi prospetti alquanto promettenti, non a caso nel giro dell’Under 21. Intanto il libero ventenne Davide Russo, tra gli esordienti in Superlega, proveniente da una regione fertile quanto a talenti, la Puglia. E poi il siciliano Alberto Nicotra, non ancora 19enne, messosi in luce nelle serie inferiori e con davanti ampi margini di crescita e miglioramento. TRIS DEI RICONFERMATI. Sono tre i pilastri della scorsa stagione che avranno anche il compito di fungere da ‘guida’ per i nuovi arrivati. Intanto l’esperto Davide Saitta, leader e capitano del gruppo giallorosso fin dallo scorso anno, che anche ad agosto è stato e sarà impegnato con i collegiali della Nazionale Italiana di Fefè De Giorgi con vista sul prossimo Europeo. E poi il libero Marco Rizzo che disputerà la terza stagione di fila in giallorosso, anche da lui atteso non solo il consueto contributo tecnico quanto anche quello di esperienza ed unione nello spogliatoio. Infine il giovane Giovanni Gargiulo, centrale di belle speranze che anche quest’anno dovrà confermare quanto di buono ha fatto vedere nella sua prima stagione in Superlega in cui ha dato supporto alla squadra in allenamento e ogni qualvolta coach Baldovin lo ha chiamato il causa. NUMERI&SCARAMANZIE. Con l’organico al completo si è proceduto anche al rituale della scelta dei numeri che compariranno sulle divise da gioco affidate anche per questa stagione, la seconda consecutiva, allo sponsor tecnico Zeus. Un vero e proprio rito, consumato tra scaramanzia, scelta di cuore o semplice abitudine. I numeri hanno un significato preciso, tra esoterismo e cabala, tra fortuna degli astri e riferimenti terreni. Ogni numero associato ad un nome racconta una storia come confessano gli stessi atleti. Un dato da mettere in evidenza è che tutti e tre i giocatori confermati hanno mantenuto il numero già indossato la scorsa stagione. Per il talento giapponese Nishida scelta ricaduta sul numero 2: “Non ha un significato particolare, ma è il mio numero preferito”, spiega Yuji. Più di cuore il numero 3 per Russo: “In primis l’ho scelto perché è stato il primo numero che ho preso quando nel 2005 ho iniziato a giocare. Poi perchè è legato all’amore che rappresenta il pilastro principale della mia vita. Conservo sempre una foto in cui, quando avevo 4 anni, si inaugurava il palazzetto del mio paese, accanto c’era Piera la mia allenatrice ma non solo. Ecco, quella foto, quel palazzetto e Piera sono tutto ciò che mi hanno fatto innamorare della pallavolo”. Secca la scelta di Gargiulo col numero 4: “Lo presi al mio primo anno da titolare in serie A2 e non l’ho più cambiato”. Al pari di quella del brasiliano Borges, col 5: “Ho sempre giocato con la maglia numero 5 ovunque andassi. Quindi non poteva essere diverso qui alla Tonno Callipo”. Suggestiva la motivazione dell’opposto Bisi col numero 7: “È un numero che mi è sempre piaciuto fin da piccolo anche se alla fine non lo avevo mai indossato. Mi piace partire con l’idea che sia un nuovo numero di maglia ad accompagnarmi in questa nuova avventura alla Callipo”. Affezionato ormai al suo numero 8 capitan Saitta: “Beh dai, è il mio numero da sempre quando lo trovo libero. Era mio, me lo tengo. In più siamo reduci da una bella stagione quindi la decisione di non cambiare era quasi scontata”. Senza giri di parole il centrale Candellaro col numero 9: “È la prima volta. Simboleggia l’inizio di un nuovo corso della mia carriera”. Romantico il francese Basic: “Il numero 10 perché era quello che indossavo quando ero con la Nazionale giovanile”. Eloquente il libero Rizzo: “Il numero 11 perché mi piace e mi porta fortuna: con quello sulle spalle ho fatto due promozioni e ottime stagioni”. Esaustivo anche il centrale brasiliano Flavio: “Ho scelto il numero 13 perché ci giocava il mio idolo brasiliano della pallavolo, Gustavo Endres”. Chiaro anche lo schiacciatore verdeoro Douglas: “Col numero 14 sono stato campione olimpionico e lo voglio mantenere per il resto della mia vita pallavolistica”. Particolare la scelta del palleggiatore Partenio: “Quando ero piccolo alla Lube c’era Vermiglio che aveva il numero 5: da allora mi sono innamorato di questo numero e l’ho sempre indossato anche in Nazionale. Ora poiché alla Callipo il 5 appartiene già a Borges allora ho preso il numero 15”. Curiosa anche la scelta del giovane Nicotra: “Ho scelto il numero 16 perché il primo anno di serie B avevo 16 anni”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Blengini: “Non penso più alla Nazionale. Tutti faranno la rincorsa sulla Lube”

    Di Redazione Reduce dalla dall’ultima kermesse in veste di CT azzurro, Gianlorenzo Blengini torna in modalità tecnico biancorosso dopo la beffa patita dalla sua Italia contro l’Argentina al tie break nei Quarti di Finale di Tokyo 2020. ‘Chicco’ non ha rimpianti perché “i ragazzi in Giappone ce l’hanno messa tutta” e setta il focus sulla Cucine Lube Civitanova. Sei arrabbiato per l’epilogo ai Giochi o in pace con te stesso per l’impegno profuso dagli atleti? Blengini: “Arrabbiato no, dispiaciuto sì perché avremmo voluto di più. Ogni membro del gruppo ha fatto del suo meglio. Abbiamo convissuto con infortuni e complicazioni fin dal primo match senza cercare alibi. Conoscevamo il livello del torneo. Uno o due episodi possono fare la differenza in gara, ma l’Argentina ha dimostrato carattere e continuità piegando anche altre grandi squadre. I giocatori più rappresentativi dell’Albiceleste vivono un ottimo momento”. Tra i giocatori penalizzati dai fastidi c’era Ivan Zaytsev. Blengini: “Ivan ha vissuto un’estate tormentata per qualche noia fisica e il problema alla mano non lo ha aiutato. Abbiamo gestito le situazioni di tutti gli atleti e lui, da capitano, ha stretto i denti per amore della maglia azzurra”. Lo Zar ha abbracciato uno sconsolato Juantorena dopo l’eliminazione. Blengini: “In un gruppo unito funziona così. Le lacrime di Osmany, atleta che ha dato tanto alla Nazionale, rispecchiavano il dispiacere di tutti noi per un sogno infranto. In più era la sua ultima gara in azzurro”. Ora testa alla Cucine Lube, la medicina giusta per guardare avanti? Blengini: “Sono sereno, il mio percorso alla guida della Nazionale si è concluso e il mio focus è tutto sulla Lube, sulla prossima stagione e sulle difficoltà di una SuperLega Credem Banca altamente competitiva” A proposito di Campionato, Civitanova, Modena e Perugia tutte in prima fila? Blengini: “Nonostante i titoli vinti, come sempre la Lube non si è adagiata e ha cercato di migliorare il roster con coscienza e mosse mirate. La SuperLega sarà più dura per via dei notevoli investimenti sul mercato di Perugia e Modena, chiamate a fare risultato. Siamo i campioni uscenti e tutti faranno la rincorsa su di noi, ma non ci nascondiamo. L’importante è voler vincere e non dover vincere”. L’incrocio con Perugia all’ultima giornata può presentare dei rischi? Blengini: “Non penso al calendario. Incontriamo tutte le squadre, chi vuole vincere deve arrivare agli appuntamenti al top della forma e con la migliore classifica. La corsa con Modena e Perugia sarà ai Play Off, ma è ovvio che il posizionamento della stagione regolare inciderà sul cammino nella seconda fase. Arrivare primi può fare la differenza”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Aidan Zingel al centro della rete per Cisterna: “Arrivo in una società storica”

    Di Redazione Tanto lavoro aerobico in questi primi giorni di raduno per la Top Volley Cisterna. Il tutto, ovviamente, in attesa di oggi (mercoledì 11 agosto), quando la squadra inizierà ad “assaggiare” il pallone. Palestra, dunque, oltre a piscina e sabbia per i ragazzi di Fabio Soli, che si sono già ambientati molto bene a Cisterna. La riprova arriva dalle parole del nuovo centrale australiano, Aidan Zingel, che è arrivato a Cisterna in compagnia del suo inseparabile cane, un cucciolo di pastore tedesco di nome Moose: “Come tutti i cuccioli speriamo che non si lamenti tanto quando io sono fuori casa per allenarmi. Non vorrei creare problemi ai vicini di casa, ma soprattutto dopo il tanto lavoro di questi giorni, c’è bisogno anche di riposare e spero che lui mi dia questa possibilità”. Detto questo è logico ed opportuno parlare anche di quello che è stato l’impatto con Cisterna e con la Top Volley: “Ottimo, non potevo chiedere di meglio – ha tenuto a precisare lo stesso Zingel – Sono arrivato in una società storica per la Superlega italiana, ma soprattutto in un club estremamente organizzato, che non lascia davvero nulla al caso. Stiamo lavorando molto in questi giorni dal punto di vista aerobico, ma la fatica viene compensata dal fatto che piano piano si sta cementando un gruppo davvero molto bello, nel quale mi sto trovando a meraviglia. Siamo già andati a cena tutti insieme. La cosa bella, poi, è che abitiamo un po’ tutti vicini, questo è un altro aspetto molto importante. Vivere la città, che non è molto grande, tutti insieme, è una cosa, a mio avviso, che fa bene a noi, come all’ambiente pallavolistico e non di Cisterna, che ha voglia di appassionarsi ancor di più alla squadra. Molto, chiaramente, dipenderà da noi – ha tenuto a precisare lo stesso centrale della Top Volley Cisterna – La società arriva da una stagione non proprio esaltante ed ha voglia di riscattarsi alla grande. La squadra è nuova, piena zeppa di gente che, come me, ha voglia di voltare pagina e, soprattutto, di trovare continuità nel proprio lavoro. In sostanza, ognuno di noi ha voglia di giocare, di sentirsi protagonista in questa squadra. Personalmente farò di tutto perché questo accada. Qui ci sono le premesse per far bene e sono davvero contento di aver fatto questa scelta”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Gas Sales, tre tasselli aggiuntivi nello staff tecnico e medico

    Di Redazione Dopo le conferme di Lorenzo Bernardi, Massimo Botti, Alessandro Fei, Federico Pelizzari e l’arrivo di Davide Grigoletto, Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza aggiunge tre importanti tasselli allo staff tecnico e medico. Carlo Segalini, volto noto dello sport piacentino, ricoprirà il ruolo di medico sociale. Nato a Ottone, Segalini vanta una lunga carriera nel mondo sportivo, avendo collaborato in passato – tra le altre – con il Piacenza Calcio in qualità di responsabile medico. “Per me è un onore entrare in una società così prestigiosa – afferma il Dottor Carlo Segalini – Gas Sales Bluenergy Volley Piacenza è una realtà molto importante per la nostra città. Sono ansioso di cominciare questa nuova avventura”. Federico Usai affiancherà invece Federico Pelizzari nel team dei fisioterapisti biancorossi. Laureato all’università di Parma con il massimo dei voti, frequenta attualmente il SOMA Istituto Osteopatia Milano. Libero professionista, oltre ad aver lavorato in diverse strutture mediche, Usai ha collaborato con realtà sportive importanti come Zebre Rugby Club e Pallacanestro Fiorenzuola 1972. “Ho risposto con grande entusiasmo alla chiamata del Direttore Generale Hristo Zlatanov – commenta Federico Usai – Professionalmente è una grande opportunità per me lavorare nel mondo del volley. Sono contento di ritrovare anche Alessandro Tondo, mio compagno di studi ai tempi dell’università. Non vedo l’ora di iniziare e conoscere tutto lo staff”. Infine, a svolgere il prezioso lavoro di scoutman sarà Paolo Zambolin. La sua carriera nel mondo della pallavolo inizia nel 1991, subito dopo aver conseguito la maturità scientifica. In 30 anni, Zambolin ha ricoperto il ruolo di allenatore, secondo allenatore, assistente e scoutman sia a livello di club, sia di nazionale. Tra le altre, ricordiamo le esperienze a Modena (dove ha conquistato la Supercoppa Italiana nel 2018), a Piacenza (dove ha collaborato sia con la società femminile, sia con quella maschile), a Reggio Emilia e sulle panchine di Qatar, Colombia e Bulgaria.  “Sono contento di tornare a casa – afferma Paolo Zambolin – Piacenza è la mia seconda città, un luogo ricco di ricordi sportivi e personali. Ritrovo con piacere vecchie conoscenze come Hristo Zlatanov, che ho conosciuto prima da giocatore e ora da dirigente”. “Siamo soddisfatti di poter annunciare l’arrivo di Carlo Segalini, Federico Usai e Paolo Zambolin – afferma il Direttore Generale Hristo Zlatanov –  Il nostro staff si arricchisce di 3 elementi molto importanti. Abbiamo creato un team di professionisti esperti e competenti che supporterà Coach Bernardi nel corso del prossimo campionato”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Itas Trentino, il 23 agosto inizia la stagione

    Di Redazione Poco meno di due settimane al primo momento ufficiale della stagione 2021/22 di Trentino Volley. L’inizio della preparazione pre-campionato dell’Itas Trentino è stato infatti fissato per il pomeriggio di lunedì 23 agosto alla BLM Group Arena di Trento; con tutta probabilità per quella data saranno in ogni caso pochissimi i giocatori già a disposizione di Angelo Lorenzetti: l’opposto Daniele Albergati, lo schiacciatore Matey Kaziyski ed il libero Carlo De Angelis sono infatti gli unici certi di rispondere presente. Tutti gli altri potrebbero essere verosimilmente impegnati con le rispettive nazionali, anche se per avere conferme dirette a tal proposito bisognerà attendere le convocazioni per le prossime settimane di allenamenti da parte delle selezioni di Italia, Belgio, Serbia e Germania.  Nel primo periodo di attività al gruppo verranno quindi sicuramente aggregati almeno cinque o sei elementi della rosa juniores che disputerà da metà ottobre il Campionato di Serie B con la maglia dell’UniTrento Volley. Lo staff tecnico che coadiuverà il tecnico marchigiano sin dal giorno del raduno sarà composto dall’Assistant Coach Francesco Petrella, dal nuovo Fisioterapista Luca Pirani e dal Preparatore Atletico Lorenzo Barbieri. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Sir Safety Conad Perugia, ferie agli sgoccioli: si riparte il 16 agosto

    Di Redazione Ancora qualche giorno di vacanza, poi riapriranno le porte del PalaBarton!È fissato infatti per lunedì 16 agosto il raduno della Sir Safety Conad Perugia. Appuntamento nel tardo pomeriggio al palasport di Pian di Massiano per il ritiro dei materiali e per un primo incontro con coach Nikola Grbic ed il suo staff, poi dal giorno seguente il via ai lavori con tutti i test medici ed atletici e con i primi allenamenti. Allenamenti che saranno ovviamente in questa fase soprattutto di carattere fisico, per rimettere in moto il motore dopo la pausa estiva, e di tecnica individuale per riprendere invece confidenza e sensibilità con la palla. Ranghi ridottissimi per il primo appuntamento della stagione 2021-2022. Della rosa della prima squadra risponderanno presenti il 16 agosto appena in quattro: il regista Dragan Travica, l’opposto lussemburghese Kamil Rychlicki, il centrale Stefano Mengozzi e l’altro posto tre Roberto Russo che proseguirà a Perugia con lo staff medico bianconero il suo programma di recupero dall’infortunio subito in estate durante un raduno con la nazionale.Tutti gli altri saranno assenti giustificati sia perché reduci da Tokio e sia in quanto impegnati con le proprie nazionali in vista dei rispettivi impegni internazionali e raggiungeranno Perugia “a scaglioni” durante la preparazione stessa. In questa prima fase di lavoro pertanto, in particolare per gli allenamenti tecnici, la società attingerà a piene mani dal settore giovanile bianconero integrando il gruppo con i giovani Block Devils che saranno un supporto utilissimo e necessario per poter svolgere attività sul campo con la palla. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Padova, 10 anni insieme alla fotografa Lazzarotto: “A Barcala il primo scatto”

    Di Redazione Sembra ieri quando Alessandra Lazzarotto scattò la prima foto della propria era bianconera. Sono passati più di 10 anni da quell’immagine, realizzata con l’emozione di chi per la prima volta si affacciava al mondo della fotografia sportiva. A seguire, sarebbe diventata la fotografa ufficiale della Kioene Padova, squadra per la quale nutre una passione ancora immutata. «Prima di allora – dice Alessandra – a parte qualche matrimonio, quello scatto fu il vero inizio della mia carriera. Quel giorno mi trovavo all’altezza della tribuna riservata a soci-sponsor e inquadrai Juan Carlos Barcala di spalle. Inviai la foto alla Società per il puro piacere di condividerla e poi mi chiamarono per chiedermi se avessimo voluto iniziare a collaborare insieme. Fu incredibile. Oggi per me la Kioene Padova vuol dire “famiglia”, ogni volta significa “ritorno a casa”. Quando a ottobre del 2020 ho messo nuovamente piede alla Kioene Arena dopo molti mesi di stop a causa del Covid, non nascondo di essermi commossa». Grazie alla pallavolo, la fotografia è diventata il suo mestiere, dato che Alessandra oggi lavora per un quotidiano locale. Qual è la difficoltà di fotografare il volley, ma soprattutto di “fotografarlo bene”? «E’ molto difficile fotografare la pallavolo. Oltre ad essere uno sport di velocità, ritengo sia necessario comprendere bene il singolo giocatore che andrai a inquadrare. Conoscerne la rincorsa, come schiaccia o come va a muro: tutto ciò è fondamentale per la buona riuscita dell’immagine. Negli ultimi anni mi ero talmente abituata a fotografare Travica che, quando arrivò un nuovo palleggiatore, nei primi momenti feci fatica a immortalarlo nell’esatto istante in cui aveva la palla tra le mani per alzarla. La fotografia nella pallavolo prevede studio, esperienza e sincronia». Quali sono i ruoli del volley più difficili da fotografare? «In primis quello del libero, soprattutto per quanto riguarda le difese. Ma anche gli opposti mancini sono “ostici”, perché spesso tendono a nascondersi il volto col braccio nel momento dell’impatto col pallone». Cosa serve per diventare un bravo fotografo? «Anzitutto la conoscenza della tecnica e delle luci. Quello che poi impari sui libri lo devi trasportare sul campo con tanta gavetta. Una volta fatto questo, allora ci si potrà concentrare anche su altre cose come l’inquadratura. Non bisogna pensare che basti avere “occhio” per essere un buon fotografo. E’ necessario comprendere a fondo quello che stai andando a fotografare e non serve realizzare mille scatti: è vero che statisticamente 10 ne verranno bene, ma bisogna puntare sulla qualità e non sul numero». Cosa diresti a chi volesse iniziare una carriera da fotografo sportivo o non? «Di non precludersi nulla o non snobbare mai nulla. Dai cataloghi ai matrimoni, dalle foto in studio, alla cronaca o lo sport. Esistono una miriade di situazioni diverse e provarle è un modo per fare esperienza e per trovare la propria strada e il proprio stile. Inoltre ai giovani direi che la migliore palestra è quella del giornale: anche dopo soli 6 mesi di collaborazione con un quotidiano, ti rendi immediatamente conto se questo mestiere potrà fare al caso tuo oppure no». (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Lube, il regista De Cecco eletto miglior palleggiatore di Tokyo 2020

    Di Redazione Doppia gioia per Luciano De Cecco, salito ieri sul terzo gradino del podio ai Giochi di Tokyo 2020 con la sua Argentina e successivamente premiato come miglior palleggiatore della manifestazione. Decisiva la vittoria al tie break nella Finalina contro il Brasile. Il regista della Cucine Lube, che nel 2021 aveva anche festeggiato due titoli in biancorosso, si avvicina alla nuova annata agonistica con la gioia di aver centrato una prestigiosa medaglia di bronzo spezzando la maledizione che vedeva l’Albiceleste fuori dal podio olimpico da ben 33 anni. Per lui la consapevolezza di aver vinto un derby complicatissimo contro il nuovo compagno di Club Ricardo Lucarelli e l’ex compagno Yoandy Leal. Sul fronte opposto, il brasiliano ingaggiato dalla Lube ha dovuto digerire la quarta posizione, a un soffio dalla zona delle medaglie, ma è uscito dal campo a testa alta dopo aver centrato l’ennesima buona prestazione con 13 punti personali, frutto di 9 attacchi vincenti, 2 ace e 2 block. I 33 errori di squadra, contro i 28 argentini e la forza dei rivali nella correlazione muro-difesa hanno fatto la differenza. Significativo il +7 argentino nei muri vincenti (17-10). Bilancio dei giocatori biancorossi alle Olimpiadi Luciano De Cecco (Argentina) ha siglato 19 punti (10 in attacco, 6 a muro e 3 al servizio) distinguendosi al palleggio con 687 interventi, di cui 362 perfetti e solo 2 errati, con una percentuale di perfezione vicina al 53% e una media per match di poco superiore a 45. Ricardo Lucarelli (Brasile) ha chiuso il torneo con 101 punti (82 in attacco, 7 a muro e 12 al servizio) e si è distinto come secondo battitore più prolifico, ma anche tra i ricevitori più precisi, con 182 interventi, di cui 104 perfetti. Osmany Juantorena (Italia) ha bucato le difese rivali con 111 punti complessivi (99 attacchi vincenti col 57% di efficacia, 4 ace e 8 muri). “Os”, inoltre, ha ricevuto alla grande con oltre il 62% di efficacia su 143 interventi complessivi. Ivan Zaytsev (Italia) ha stretto i denti, nonostante le precarie condizioni fisiche, e ha incamerato 49 punti (41 attacchi vincenti, 5 muri e 3 ace) giocando spezzoni di gara. Simone Anzani (Italia) ha terminato l’avventura olimpica con 31 punti (22 in attacco, 8 muri e 1 ace). Jiri Kovar (Italia) ha messo la sua firma con 1 attacco punto e 2 ricezioni, di cui una perfetta. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO