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    ROMA – L’Australia ospita il primo appuntamento del Mondiale 2023 di Superbike. Sul circuito di Phillip Island andrà infatti in scena la tappa inaugurale della nuova stagione, con la Ducati e Alvaro Bautista a difendere il titolo. Si parte nella giornata di sabato 25 febbraio alle ore 3:10 italiane con la Superpole, per poi avvicinarsi alla domenica con gara-2 che chiuderà il programma. La copertura televisiva della tappa è garantita integralmente da Sky Sport MotoGP (canale 208 del telecomando di Sky), mentre su TV8 sarà possibile seguire gara-1, Superpole Race e gara-2 in diretta. La Superbike sarà visibile anche in streaming su Sky Go e NOW. LEGGI TUTTO

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    Superbike, Phillip Island 2023: programma, orari e diretta tv

    ROMA – La Superbike scende in pista in Australia per il primo appuntamento della stagione 2023. Sul circuito di Phillip Island andrà infatti in scena la tappa inaugurale della nuova stagione, con la Ducati e Alvaro Bautista a difendere il titolo. Si parte nella giornata di sabato 25 febbraio alle ore 3:10 italiane con la Superpole, per poi avvicinarsi alla domenica con gara-2 che chiuderà il programma. La copertura televisiva della tappa è garantita integralmente da Sky Sport MotoGP (canale 208 del telecomando di Sky), mentre su TV8 sarà possibile seguire gara-1, Superpole Race e gara-2 in diretta. La Superbike sarà visibile anche in streaming su Sky Go e NOW. LEGGI TUTTO

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    Superbike: Ducati e Bautista da record nei test di Portimao

    ROMA – Alvaro Bautista e Ducati protagonisti del day-2 ai test della Superbike a Portimao. Il campione in carica, impegnato nel day-2 di prove sulla pista portoghese, ha fatto segnare il miglior tempo fermando il cronometro su 1:39.035 sulla sua Panigale V4, ottenendo anche il nuovo record della pista in Superbike, dietro di soli tre decimi dal crono ottenuto da Pecco Bagnaia nel 2021 ma in MotoGP. A 9 millesimi dallo spagnolo c’è la Kawasaki di Jonathan Rea, mentre in terza piazza troviamo l’altra Ducati di Michael Ruben Rinaldi. Guarda la gallerySBK, Bautista sceglie l’1: ecco tutte le foto della nuova Ducati
    Le parole di Bautista
    “Abbiamo svolto un buon lavoro sia a Jerez che a Portimao – ha detto Bautista al termine della giornata di test -. Il tempo che abbiamo fatto registrare oggi non è molto importante. Ciò che ci da grande fiducia è il feeling con la moto che è davvero positivo. Abbiamo fatto un grande lavoro con la squadra, cercando di porre attenzione anche ai più piccoli dettagli. Non vedo l’ora di essere in Australia LEGGI TUTTO

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    Superbike, Ducati vola nei test a Portimao: Bautista firma il nuovo record

    ROMA – Una grande giornata per Ducati nei test della Superbike a Portimao. Alvaro Bautista, impegnato nel day-2 di prove sulla pista portoghese, ha fatto segnare il miglior tempo fermando il cronometro su 1:39.035 sulla sua Panigale V4, ottenendo anche il nuovo record della pista in Superbike, dietro di soli tre decimi dal crono ottenuto da Pecco Bagnaia nel 2021 ma in MotoGP. A 9 millesimi dallo spagnolo c’è la Kawasaki di Jonathan Rea, mentre in terza piazza troviamo l’altra Ducati di Michael Ruben Rinaldi. Guarda la gallerySBK, Alvaro Bautista e Ducati rivelano la nuova moto 2023
    La soddisfazione di Bautista
    “Abbiamo svolto un buon lavoro sia a Jerez che a Portimao – ha detto Bautista al termine della giornata di test -. Il tempo che abbiamo fatto registrare oggi non è molto importante. Ciò che ci da grande fiducia è il feeling con la moto che è davvero positivo. Abbiamo fatto un grande lavoro con la squadra, cercando di porre attenzione anche ai più piccoli dettagli. Non vedo l’ora di essere in Australia LEGGI TUTTO

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    Superbike, Bautista: “Priorità nei test non è il tempo”

    ROMA – Ancora poche settimane e la Superbike prenderà ufficialmente il via, con il primo appuntamento in Australia fissato per fine febbraio. Le derivate di serie hanno intanto cominciato a tastare la pista nei due giorni di test invernali a Jerez, mercoledì 25 e giovedì 26 gennaio. Il calendario prevede, questa settimana, il trasferimento in Portogallo, a Portimao, per un’altra due giorni di prove (martedì 31 gennaio e mercoledì 1 febbraio), prima di volare a Phillip Island dove, ad anticipare il via al campionato, si svolgeranno anche i test ufficiali della Dorna. Alvaro Bautista, protagonista in Spagna di una caduta che ha scatenato la polemica con la connazionale Ana Carrasco, ha spiegato a Speedweek le prime sensazioni, soprattutto in riferimento ai tempi, che lo vedono in una lotta serrata con i rivali di sempre, Toprak Razgatlioglu e Jonathan Rea, e con il compagno di box in Ducati Michael Ruben Rinaldi: “Per me i test invernali rimangono dei semplici test invernali. In queste sessioni sembra sempre che tutti siano molto vicini, ma quando arrivano le gare la realtà è diversa e le differenze sono enormi. Per me si tratta di capire la moto, non di fare un buon tempo sul giro”.
    “Possiamo provare nuove soluzioni”
    Di sicuro, lo spagnolo parte dalla responsabilità di dover difendere il titolo conquistato nel 2022, che si accompagna alla consapevolezza di partire da un’ottima base. In tal senso, Bautista ha aggiunto: “Jerez mi ha permesso di prendere confidenza con la moto: ero molto felice e mi sentivo benissimo fin dal primo giro. A Portimao ci concentreremo principalmente sull’assetto. La nostra moto è molto simile a quella dello scorso anno, quindi la nostra base è buona. Ora che abbiamo un buon feeling con la moto, possiamo passare a idee che non abbiamo mai provato prima”. LEGGI TUTTO

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    Test Superbike, scintille Bautista-Ana Carrasco: cos’è successo

    ROMA – Si accendono i motori e subito in pista si creano le prime tensioni, nonostante ci sia ancora da attendere per l’inizio ufficiale delle competizioni. Protagonisti sono stati Alvaro Bautista e Ana Carrasco, in pista nei test congiunti con Superbike e Supersport sul circuito di Jerez, in un format già ampiamente criticato da più parti in quanto vede correre insieme due categorie con prestazioni assolutamente distanti. Il casus belli è stata la caduta del campione del mondo della Ducati, che ai microfoni di Speedweek ha così spiegato l’accaduto, puntando il dito contro la connazionale: “Ana mi precedeva di circa mezzo rettilineo, ma in staccata mi sono avvicinato troppo velocemente a lei. Ho dovuto raddrizzare la moto, sono finito sullo sporco e a quel punto la mia routa anteriore è scivolata. Non è successo niente. Ana dovrebbe correre con gli amatori, ora come ora è troppo lenta per correre con i ragazzi di Superbike e Supersport. Non è molto sicuro”. 
    Carrasco: “Non raccontare favole”
    La classe ’97, che di titoli mondiali se ne intende (ha vinto la SuperSport300 nel 2018), non è però stata a guardare, e tramite i propri social ha ribattuto: “Dici che devo andare con gli amatori solo perché sono donna? Ho visto la tua tabella sul rettilineo, sapevo che stavi arrivando. Tra curva 1 e 2 mi sono portata all’interno, mi sono girata per vedere quando passavi e ti ho visto cadere. Quindi non raccontare favole”.  LEGGI TUTTO

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    Ana Carrasco e Bautista, bufera Superbike: “Vai coi dilettanti” “Contafavole”

    ROMA – Mancano ancora diverse settimane al via ufficiale delle competizioni, ma in pista volano già gli stracci. Protagonisti sono stati Alvaro Bautista e Ana Carrasco, in pista nei test congiunti con Superbike e Supersport sul circuito di Jerez, in un format già ampiamente criticato da più parti in quanto vede correre insieme due categorie con prestazioni assolutamente distanti. Il casus belli è stata la caduta del campione del mondo della Ducati, che ai microfoni di Speedweek ha così spiegato l’accaduto, puntando il dito contro la connazionale: “Ana mi precedeva di circa mezzo rettilineo, ma in staccata mi sono avvicinato troppo velocemente a lei. Ho dovuto raddrizzare la moto, sono finito sullo sporco e a quel punto la mia routa anteriore è scivolata. Non è successo niente. Ana dovrebbe correre con gli amatori, ora come ora è troppo lenta per correre con i ragazzi di Superbike e Supersport. Non è molto sicuro”. 
    La risposta di Ana Carrasco
    La classe ’97, che di titoli mondiali se ne intende (ha vinto la SuperSport300 nel 2018), non è però stata a guardare, e tramite i propri social ha ribattuto: “Dici che devo andare con gli amatori solo perché sono donna? Ho visto la tua tabella sul rettilineo, sapevo che stavi arrivando. Tra curva 1 e 2 mi sono portata all’interno, mi sono girata per vedere quando passavi e ti ho visto cadere. Quindi non raccontare favole”.  LEGGI TUTTO

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    Dall’Igna: “Ducati, cambia per vincere ancora”

    MADONNA DI CAMPIGLIO – Il titolo piloti della MotoGP era l’unico alloro che ancora mancava a Gigi Dall’Igna, capace di vincere in tutte le altre categorie con l’Aprilia, prima di conquistare due titoli costruttori in Ducati. Il trionfo dello scorso autunno con Pecco Bagnaia, abbinato al titolo Superbike di Alvaro Bautista, ha rappresentato l’apice, tanto che qualcuno aveva chiesto all’ingegnere veneto se sentisse di aver completato la propria missione con la Ducati. «No, quando saluterò la Casa, lascerò anche questo mondo, andrò a sciare e a passeggiare nei boschi». A Madonna di Campiglio, il direttore generale di Ducati Corse non è salito per la settimana bianca, ma per dare il via alla stagione della doppia difesa del titolo, quell’obiettivo “supremo” che genera lo stimolo giusto per proseguire. «Il doppio numero 1 sulle carene di Pecco e Alvaro è un tributo al lavoro svolto da tutti per ottenere questi grandi risultati» dice il cinquantaseienne ingegnere a capo del reparto corse che detta i trend in questa era del motociclismo, con la Desmosedici GP e la Panigale V4 R a cui si aggiunge una nuova creatura, l’elettrica V21L, pronta a debuttare nella MotoE.
    Due titoli da difendere e l’ingresso in MotoE: nel 2023 in Ducati non ci sarà il rischio di annoiarsi. «Ripetersi rappresenta la nostra sfida, perché pochi piloti e poche squadre sono state in grado di confermarsi al vertice. Siamo campioni del mondo, e di fianco all’orgoglio non deve però mancare la modestia. L’inizio di una nuova stagione è sempre un momento emozionante, questa volta lo è ancora di più».
    Ha definito il doppio numero 1 sulle moto di Bagnaia e Bautista un segno di rispetto. «L’effetto di questo numero sulle nostre moto è fantastico, ed è anche il rispetto del lavoro delle persone che ci hanno portato fin qui».
    La Superbike è la prima a scendere in pista, oggi con i test di Jerez e fra un mese con la prima tappa in Australia: la Ducati si presenta con una nuova versione della Panigale, la quattro cilindri che aveva debuttato nel 2019. «La nuova versione presenta novità a livello motoristico, per un aumento di performance».
    Considerando la potenza del motore della Panigale di Bautista, un miglioramento sembrava impossibile. «Abbiamo continuato a lavorare, mi aspetto un aumento di prestazioni importante, ma anche un miglioramento dell’affidabilità».
    La MotoGP riaccenderà i motori fra dieci giorni a Sepang, per i test, mentre il Mondiale scatterà fra due mesi: cosa cambia sulla GP23? «Ci sono novità aerodinamiche, alcune di queste le proveremo in Malesia, e non sarà una delusione se nel corso dei test dovremo scartare qualche idea che sulla carta avrebbe potuto darci migliorie. L’anno scorso ci ha insegnato che, qualche volta, restare un po’ più fermi aiuta le prestazioni».
    L’approccio all’aerodinamica della Ducati è sempre stato aggressivo, in stile Formula 1. «In passato dovevamo rincorrere, e quindi prenderci anche qualche rischio. Ora che siamo la lepre, cambia qualcosa: il livello di rischio è completamente diverso. Ma bisogna continuare l’evoluzione, mantenendo alta l’attenzione, perché le altre Case non resteranno a guardare».
    Quali saranno i principali rivali in MotoGP? «Penso che Fabio Quartararo e Marc Marquez siano i nomi principali. Quartararo ha vinto nel 2021, è stato il nostro rivale lo scorso anno e sarà ancora un osso duro. Di Marquez conosciamo le qualità e il periodo difficile che ha vissuto negli ultimi due anni e mezzo, però in questa stagione potrebbe ripresentarsi ai suoi livelli».
    Schierate i due piloti più vittoriosi del 2022: Bagnaia ha vinto sette gare, Bastianini quattro: la gestione “umana”, area nella quale la Ducati è migliorata lo scorso anno, vivrà la prova del nove con i due candidati al titolo, oltretutto connazionali, nello stesso box. «Come ho sempre detto, è un ‘problema’ che ho sempre sognato di avere: il primo e il terzo in classifica del Mondiale precedente. Sarebbe molto peggio se nel box ci fossero due piloti poco brillanti. Pecco ed Enea hanno svolto un grande lavoro nel 2022, la rivalità evidentemente esiste ma tra loro c’è il rispetto che renderà i loro confronti privi di colpi scorretti».
    La stagione 2023 è alle porte, ma sui volti degli uomini Ducati non si sono ancora spenti i sorrisi per un 2022 da incorniciare. «La soddisfazione è stata effettivamente enorme, perché abbiamo vinto tutto quello che potevamo vincere, e l’abbiamo fatto emozionando. Pensiamo al titolo MotoGP, con la rimonta di Pecco, che a metà stagione era a -91 da Quartararo, una rincorsa piena di colpi di scena che ci ricorderemo per sempre. Queste emozioni rimarranno». LEGGI TUTTO