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    Anche l’Emilia Romagna si ferma. Brusori: “Il primo fine da perseguire è la salute”

    Foto Fipav Emilia Romagna

    Di Redazione
    Anche la Fipav Emilia Romagna ha deciso di rinviare l’inizio dei campionati regionali, territoriali e giovanili in considerazione della difficile situazione sanitaria e dell’indisponibilità di molti impianti. Una scelta analoga a quella percorsa nelle ultime ore da molte altre regioni, tra cui Liguria, Veneto, Friuli Venezia Giulia e Trentino.
    La Serie C maschile e femminile è stata rimandata a gennaio 2021, così come i campionati Under 19, 17, 15 e 13, mentre per la Serie D, la Prima, Seconda e Terza Divisione (categorie attualmente ferme in ottemperanza all’ultimo DPCM) si parla di inizio a gennaio “in caso ottimale“, o in alternativa di ulteriore rinvio a data da destinarsi. Annullato invece il campionato Under 14 maschile e femminile. La Commissione Gare si è riservata la possibilità di modificare formule e calendari dei tornei.
    Il presidente regionale Silvano Brusori ha inviato alle società una lettera per spiegare la decisione: “Credo che sia chiaro a tutti che in questa situazione il primo fine da perseguire deve essere la salute delle ragazze, dei ragazzi, dei tecnici e di tutti coloro che gravitano attorno alla nostra attività, ma siamo anche consapevoli che dopo gli sforzi che ciascuno di voi ha profuso, in risorse e attività, per adeguarsi ai protocolli della Federazione, discesi dai numerosi DPCM che il Governo ha emesso, ora non poter dare avvio ai campionati o addirittura trovarsi le palestre chiuse non sia così facile da accettare“.
    “Pertanto in questa situazione pandemica – continua Brusori – con nuovi casi in aumento giorno per giorno, con le problematiche dell’impiantistica, oltretutto diverse da provincia a provincia, e le difficoltà fin qui incontrate nello svolgimento anche della preparazione ai campionati, il Consiglio Regionale e la Consulta dei Presidenti territoriali della nostra regione hanno assunto le decisioni (…) ben sapendo che non tutti si troveranno d’accordo su quanto deciso; le decisioni comunque sono scaturite da verifiche che i Comitati Territoriali e il Comitato Regionale hanno fatto direttamente con le società sportive associate“.
    (fonte: Fipav Emilia Romagna) LEGGI TUTTO

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    Bonitta lancia l’allarme: “Campionato falsato, tanto vale fermarsi”

    Di Redazione
    A fronte di un’emergenza sanitaria sempre più grave, di condizioni economiche difficili e di un calendario accidentato, anche nel mondo del volley comincia a farsi strada l’ipotesi di una sospensione dell’attività. Un’idea sostenuta da Marco Bonitta, tecnico della Consar Ravenna, che non usa mezzi termini in un’intervista al Resto del Carlino Ravenna: “È un campionato abbastanza falsato, e non per motivi sportivi”.
    Bonitta pensa soprattutto alla gara di domenica scorsa con Perugia, quando la squadra umbra aveva già due positivi dichiarati, a cui poi se ne sono aggiunti altri tre: “Al di là del risultato tecnico, è stata una partita strana e particolare, giocata con preoccupazione. A livello sportivo non ci sentivamo al 100%. Era prevedibile, come è poi successo, che ci fossero altre positività tra i nostri avversari. Adesso speriamo di non averne noi, e soprattutto speriamo di affrontare Verona con tutti gli effettivi“. I risultati dei tamponi effettuati venerdì, infatti, arriveranno soltanto oggi, e in caso di positività non ci sarebbe più tempo per un “secondo giro” di controlli.
    A preoccupare il coach ravennate c’è poi il problema dell’assenza del pubblico: “Credo proprio che l’aspetto sportivo cominci a venire meno. Se dovessimo continuare a giocare a porte chiuse, tanto vale fermarsi“. La Consar, però, ha una proposta alternativa: “Di fronte a un numero sempre maggiore di partite rinviate, e al rischio di ingolfamento a fine regular season con il coinvolgimento dei play off, abbiamo proposto di giocare comunque tutte le gare in calendario con gli effettivi a disposizione, implementati magari da giocatori delle giovanili, ma con il contemporaneo blocco delle retrocessioni“. LEGGI TUTTO

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    La F.E.A. Telusiano si allena “in esilio”: il Comune nega la palestra

    Foto Denny Torresi/F.E.A. Telusiano Volley

    Di Redazione
    La F.E.A. Telusiano Volley è una società giovanissima, nata nel 2014, nel ricordo di tre amici pallavolisti scomparsi: Fausto, Ermete ed Andrea. Una società dinamica ed intraprendente in un paesino marchigiano molto piccolo che si chiama Monte San Giusto, meglio noto come La Città del Sorriso, in onore di un grande festival dedicato alla maschera più piccola del mondo: il naso rosso.
    La società può contare su due squadre di Serie C, una maschile e l’altra femminile, sul settore giovanile e soprattutto sull’unica squadra di Sitting Volley della provincia di Macerata. Il Covid-19 non ha fermato la sua voglia di volley e di Sitting Volley: la società ha subito ripreso l’attività all’aperto nei primi giorni di settembre, con l’obiettivo dichiarato di “regalare un po’ di normalità ai nostri atleti in questo momento storico surreale“.
    L’ultimo DPCM ha fermato solo parte del settore giovanile (S3 e Under 12) e la Seconda Divisione femminile, che continua tuttavia ad allenarsi perché disputerà anche il campionato Under 19. A stoppare l’attività ci ha pensato però il Comune di Monte San Giusto che, spiega la società, nonostante i numerosi appelli, non ha ancora consentito il rientro in palestra. “Ce ne rammarichiamo – dicono i dirigenti – ma siamo felici di aver ricevuto tanta solidarietà da parte dei comuni limitrofi e delle società con cui collaboriamo, che ci permettono di utilizzare le loro strutture perallenarci. In esilio, ma sempre con il sorriso. Il nostro motto è: FEA people never stop“.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Francia: il volley non si ferma nonostante il lockdown

    Di Redazione
    Dalla mezzanotte di venerdì 30 ottobre la Francia tornerà in lockdown, come annunciato ieri dal presidente Emmanuel Macron: i cittadini di tutto il territorio transalpino dovranno rimanere a casa, con poche eccezioni, come l’apertura delle scuole e dei trasporti pubblici. A salvarsi dalla chiusura generalizzata è però anche lo sport professionistico: il ministro dello Sport Roxana Maracineanu lo ha confermato ieri in serata, specificando che “gli sportivi di alto livello e gli sportivi professionisti potranno continuare ad allenarsi. E potranno anche continuare a partecipare alle competizioni, perché gli spostamenti per ragioni lavorative sono autorizzati“.
    In attesa che la Federazione francese si pronunci sulle categorie inferiori, dunque, almeno i campionati organizzati dalla Ligue National de Volley (Ligue A maschile e femminile e Ligue B maschile) potranno sicuramente proseguire, e le relative squadre avranno la possibilità di partecipare alle Coppe europee. Intanto, però, dopo un paio di settimane di relativa tranquillità, il volley in Francia è di nuovo alle prese con i casi di positività al Covid-19: in vista del prossimo weekend sono già state rinviate tre partite maschili (Tours-Sète, Tourcoing-Narbonne e Cambrai-Paris) e una femminile (Cannes-Chamalières).
    (fonte: L’Equipe, Lnv.fr) LEGGI TUTTO

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    Palestre piene, palestre vuote: la pallavolo riprende a macchia di leopardo

    Di Redazione
    Nonostante gli ultimi pronunciamenti della Federazione Italiana Pallavolo e del Dipartimento dello Sport che hanno messo definitivamente in chiaro la possibilità di continuare l’attività per tutte le categorie autorizzate dall’ultimo DPCM (anche in Lombardia, dove erano stati sospesi gli allenamenti di squadra), non è stata una settimana facile per il volley italiano di base. In moltissimi casi l’indisponibilità delle palestre, i problemi di gestione dei gruppi e la stessa gravità della situazione sanitaria stanno impedendo di fatto di ricominciare.
    Alcune regioni, come la Liguria, hanno scelto a livello ufficiale di fermarsi: la Consulta Regionale della Fipav ha deliberato la sospensione totale fino al 31 dicembre dei campionati di Serie C, D, Prima, Seconda e Terza Divisione, prevedendo di ripartire eventualmente il 9 gennaio. Gli allenamenti sono permessi, ma molti comuni – tra cui quello di Genova – hanno negato l’utilizzo delle palestre scolastiche, e a volte le condizioni sono diverse anche all’interno della stessa provincia: palestre aperte a La Spezia e chiuse a Santo Stefano di Magra, ad esempio. Decisione analoga alla Liguria è stata presa dalla Fipav Friuli Venezia Giulia, che ha rinviato all’8-9 gennaio l’inizio di Serie C e D e dei campionati giovanili maschili.
    Quello della scuola e delle relative strutture sportive è un problema che preoccupa tutte le regioni: le condizioni più difficili in Puglia, dove da domani tutti gli istituti saranno chiusi, e in Campania. Ma un po’ ovunque si procede a singhiozzo, con comuni che bloccano totalmente l’attività e altri che la consentono: in Piemonte la città di Pinerolo ha chiuso le palestre alle attività extrascolastiche e il comune di Bra ha addirittura sospeso tutti gli eventi, competizioni e allenamenti degli sport di squadra “in ogni luogo, sia pubblico che privato“, senza distinzione di categoria.
    Anche Bologna ha vietato l’uso degli impianti sportivi pubblici al chiuso, palestre scolastiche comprese, ma nel contempo il Comune ha annunciato agevolazioni per le società, tra cui la sospensione al pagamento delle quote per chi gestisce le palestre stesse. In alcune zone della Toscana ci sono altri ostacoli: la Provincia di Pisa non ha concesso l’utilizzo dei propri impianti, anche laddove i comuni lo hanno autorizzato.
    Molto diverse anche le reazioni da club a club. A Verona la Pallavolo Antares ha già dato il via libera agli allenamenti di tutte le squadre fino all’Under 13, mentre la Pro Patria Volley Milano e il Volley Segrate hanno deciso autonomamente di fermare tutte le attività fino al 24 novembre. Una disparità di condizioni che lascia perplessi sul futuro svolgimento dei campionati, anche in assenza di ulteriori restrizioni da parte delle autorità. LEGGI TUTTO

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    Decreto Ristori: tutte le agevolazioni per lo sport

    Foto Lega Pallavolo Serie A

    Di Redazione
    Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il Decreto Ristori, con cui il Governo mira a sostenere le attività danneggiate dalle chiusure disposte dall’ultimo DPCM. Tra le misure adottate ce ne sono molte che coinvolgono il mondo dello sport: la prima riguarda i contributi a fondo perduto che saranno erogati alle aziende dei settori economici aventi diritto. Il contributo a fondo perduto spetta “a condizione che l’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2020 sia inferiore ai due terzi dell’ammontare del fatturato e dei corrispettivi del mese di aprile 2019“, e anche in assenza di questi requisiti “ai soggetti che hanno attivato la partita IVA a partire dal 1° gennaio 2019“.
    Coloro che hanno già beneficiato del contributo a maggio (con il cosiddetto Decreto Rilancio) riceveranno il nuovo contributo direttamente sul proprio conto corrente, ma l’importo sarà incrementato nella misura del 200% per i seguenti settori: attività di club sportivi, enti e organizzazioni sportive, promozione di eventi sportivi, altre attività sportive, gestione di palestre, stadi, piscine e impianti sportivi polivalenti, agenzie e agenti o procuratori per lo spettacolo e lo sport. Chi non ha ancora ricevuto il contributo dovrà presentare domanda online secondo le modalità già approvate a maggio.
    Inoltre l’articolo 3 del Decreto introduce uno specifico Fondo per il sostegno delle Associazioni Sportive Dilettantistiche e delle Società Sportive Dilettantistiche, con una dotazione di 50 milioni di euro per l’anno 2020. Il Fondo è destinato “all’adozione di misure di sostegno e ripresa delle associazioni e società sportive dilettantistiche che hanno cessato o ridotto la propria attività istituzionale a seguito dei provvedimenti statali di sospensione delle attività sportive“: i contributi saranno erogati dal Dipartimento per lo Sport della Presidenza del Consiglio, con modalità ancora da definire.
    Per le imprese dei settori citati in precedenza è prorogato anche per i mesi di ottobre, novembre e dicembre il credito d’imposta sui canoni di locazione degli immobili a uso non abitativo e affitto d’azienda e viene cancellata la seconda rata dell’imposta municipale propria (IMU) per l’anno 2020. Sono sospesi inoltre i termini di versamento dei contributi previdenziali e assistenziali e dei premi per l’assicurazione obbligatoria dovuti a novembre 2020, che dovranno essere versati (almeno per la prima rata) entro il 16 marzo 2021. Altre misure – come il blocco dei licenziamenti e la proroga della cassa integrazione – riguardano indirettamente gli stessi settori.
    Infine il Decreto Ristori disciplina la nuova indennità di 800 euro per i collaboratori sportivi, annunciata nei giorni scorsi dal ministro Spadafora: a riceverla saranno soltanto i collaboratori che non hanno altri redditi di lavoro e non sono beneficiari di ulteriori aiuti. Chi aveva già ottenuto l’indennità nei mesi di marzo, aprile, maggio o giugno la riceverà automaticamente (qualora sussistano ancora i requisiti), mentre tutti gli altri dovranno presentare domanda attraverso la piattaforma online di Sport e Salute. L’ammontare complessivo dei fondi messi a disposizione per le indennità è di 124 milioni di euro.
    (fonte: Gazzetta Ufficiale) LEGGI TUTTO

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    In Lombardia possono riprendere anche gli allenamenti di squadra

    Foto Federazione Italiana Pallavolo

    Di Redazione
    Le squadre delle categorie autorizzate in base all’ultimo DPCM (Serie C, Under 19, 17, 15 e 13) possono riprendere gli allenamenti di squadra anche in Lombardia, dove finora erano stati consentiti solo gli allenamenti individuali. Lo ha precisato oggi il Comitato Regionale della Fipav facendo riferimento all’ordinanza numero 624 emessa ieri dalla Regione, che revoca le precedenti ordinanze 620 e 623. In merito all’attività sportiva sono quindi annullate le precedenti disposizioni e valgono, anche sul territorio lombardo, le norme nazionali.
    Lo scorso 16 ottobre la Regione Lombardia aveva fermato tutte le attività dello sport dilettantistico (gare e allenamenti), inclusa la pallavolo dalla Serie C in giù, salvo poi tornare parzialmente sui suoi passi il 21 ottobre, consentendo la ripresa degli allenamenti, anche se soltanto in forma individuale.
    (fonte: Facebook Fipav Lombardia) LEGGI TUTTO