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    Match serale a Roland Garros, come andrà quest’anno?

    Roland Garros, dal 2022 un match serale al giorno

    Le sessioni serali nei più importanti tornei in stagione – Slam in primis – sono uno degli argomenti più caldi sul circuito Pro. Veniamo dagli Internazionali d’Italia, dove Musetti e Tsitsipas hanno concluso la loro (bella) partita quasi alle 2 di notte, purtroppo per colpa della pioggia. Non è una novità. I giocatori si lamentano, ma… i tornei hanno Prize money sempre più alti, coperti in grande parte dai diritti tv. Le tv esigono match in prime time serali, dove gli ascolti sono massimi. Un circolo vizioso, alimentato dalla necessità di alimentare lo spettacolo con i denari dei diritti tv e delle relative pubblicità. Per ora Wimbledon “regge”, ma chissà che i campi col tetto non facciano prima o poi vacillare anche lo Slam più attaccato alle sue secolari tradizioni. Invece già dal 2o21 anche Roland Garros ha deciso di allungare la sessione giornaliera del Chatrier: oltre ai quattro match classici, due maschili e due femminili, ecco una quinta partita, serale, con una sessione dedicata. Lo scorso anno si giocava alle 21, orario che ha causato più di una polemica, alimentata anche dal fatto che solo una di queste partite “prime-time” è stata al femminile, per l’esattezza Cornet vs Ostapenko, un secondo turno, non esattamente una partita memorabile o decisiva per l’andamento del torneo. Poi solo maschi.
    In Francia e non solo si parla molto di quest’argomento. Quest’anno la sessione serale al Bois de Boulogne è stata anticipata alle 20.30, con prima una mezz’ora di “intrattenimento musicale”, scelta magari gradita al pubblico sugli spalti, sicuramente assai di meno dai giocatori, che in caso di una partita di 4 o 5 set quasi sicuramente li porterà a terminare dopo la mezzanotte abbondante. Ok, negli Slam c’è un giorno di riposo. Ma le condizioni di sera sono sempre diverse, spesso davvero l’opposto di una sessione di gioco all’ora di pranzo sotto un bel sole. Ma per il discorso economico, pare che queste problematiche tecniche siano di secondo o persino terzo grado d’importanza.
    Invece sul tema parità tra match maschili e femminili, il dibattito è discretamente infuocato, in Francia e non solo. Il CEO della WTA durante il 1000 combined di Indian Wells ha tuonato affermando che il tema dei match serali è “molto, molto critico. Alla fine, sei quello che dici di essere. A meno che tu non stia mostrando il prodotto nelle tue finestre in prime time, stai dicendo al consumatore qual è il valore. Quindi è molto, molto importante che ci sia un equilibrio tra uomini e donne negli spot in prima serata”.
    La direttrice del torneo parigino Amelie Mauresmo ha fatto “spallucce” affermando che si farà il possibile per migliorare l’esperienza per i giocatori, ma che sulla delle partite serali peseranno diversi fattori ed è impossibile avere, a priori, una parità tra incontri di singolare maschili e femminili. Piuttosto particolare il fatto che lei, campionessa francese, abbia pubblicamente ammesso che “a livello di appeal oggi il tennis femminile è dietro a quello maschile.” Che molti appassionati la pensino così è il segreto di Pulcinella, ma che lo dica una donna e direttrice di uno Slam, è un po’ diverso.
    Alla BBC Amelie ha anche affermato che “Penso che dobbiamo aspettare prima i sorteggi e gli scontri diretti più importanti nel programma di ogni giorno, perché è proprio questo che ci spinge a fare una scelta: sapere quale partita sarà la partita del giorno. Quello che vediamo sul Chatrier è che abbiamo quattro partite. Sappiamo per certo che abbiamo due per gli uomini, due per le donne. L’unica partita notturna rende quasi impossibile soddisfare tutti, quindi ci piace vederla come una sessione e non una partita”. Continua Mauresmo, cercando di inquadrare il problema in una visione più ampia: “Capisco che la partita delle 8.30 sia la migliore del giorno. È in prima serata in Europa, ma siamo anche un evento internazionale, quindi le richieste che abbiamo dalla TV non provengono solo dall’Europa. Abbiamo richieste anche dagli Stati Uniti, quindi voglio solo vedere cosa sta arrivando e ogni giorno cercheremo di prendere la decisione migliore possibile – questa è l’unica cosa su cui posso impegnarmi”.
    Oltre al problema della distribuzione dei match, quello della durata e conclusione notturna resta, eccome. Un esempio lampante: Rafael Nadal vs. Novak Djokovic si è conclusa alle 1:15, assai dopo la partenza dell’ultima metro da Porte d’Auteuil, o in generale piuttosto tardi per un incontro disputato in un giorno lavorativo. Mauresmo sul tema, svia un po’ con la seguente risposta: “Le persone che entrano in questo stadio vogliono vivere una giornata speciale, vogliono provare qualche emozione, vogliono vivere una giornata davvero unica. Ecco perché chiediamo a tutte le persone che daranno il benvenuto a tutta la folla di sorridere sempre e di essere molto amichevoli e accoglienti. Inoltre, ci sono tradizione e modernità, è questo il Roland Garros”. L’esperienza, anche se notturna, per il pubblico c’è tutta. Ma a livello tecnico e di gioco? È risaputo che giocare di sera, spesso con un discreto freddo, può cambiare assai le carte in tavole e rimescolare anche di parecchio i valori tecnici. Tra una terra battuta asciutta, col sole pieno e campo secco, e quella umida della sera con la palla che rimbalza e viaggia diversamente, c’è a volte un abisso. Differenza per niente gradite ai tennisti che vorrebbero condizioni di gioco più omogenee. La sessione serale, da questo punto di vista, è discutibile, oltre al semplice fattore orario. Per non andare troppo lontano, chissà che il nostro Sinner a Roma non abbia anche pagato il freddo della serata romana al match successivo… o in generale un torneo così diseguale porta complicazioni tutt’altro che secondarie e può avere un serio impatto anche per le sorti del torneo visto che, come conferma Mauresmo, i grandissimi match saranno la scelta più logica per la sessione notturna.
    Anche in Australia e US Open molti incontri decisivi terminano a notte fonda. Pensiamo allo strepitoso Sinner vs. Alcaraz dello scorso anno, per restare a casa nostra, e molti altri bellissimi match. Sarebbe il caso di mettere un limite orario agli incontri? Cancellare del tutto le sessioni serali? O lasciare che lo spettacolo la faccia da padrone, seguendo le richieste del pubblico televisivo? È un tema complesso, sul quale ogni parte in causa ha delle ottime motivazioni per dire la sua, certa di essere nel giusto. Probabilmente una soluzione univoca non verrà mai trovata, per un motivo di fondo: il nostro amato tennis, oltre che uno sport eccezionale, è sempre più entertainment, e una delle sue leggi è “the show must go on”. Ma a quale prezzo?
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Haas contro le lunghe sessioni serali: “A nessuno interessa vedere tennis alle 1 o 2 di notte”

    Tommy Haas

    Tommy Haas, ex n.2 al mondo e oggi direttore del Masters 1000 di Indian Wells, si è detto fermamente contrario alle lunghe sessioni serali, soprattutto quelle agli US Open. Ne ha parlato nel corso del Rennae Stubbs Tennis podcast, in cui ha tracciato un bilancio molto positivo del “suo” torneo, soffermandosi anche sulla dibattuta questione della programmazione serale. Ovviamente il prime time tv è il piatto più ricco di giornata, sia per gli sponsor che per gli spettatori nei giorni lavorativi, ma secondo il tedesco è necessario porre un limite perché oltre una certa ora, giocare non è producente né per i giocatori, né per il pubblico.
    L’esempio è venuto dalla spettacolare partita tra Jannik Sinner e Carlos Alcaraz all’ultima edizione dello Slam di NY, una battaglia clamorosa e bellissima, ma durata oltre 5 ore e quindi terminata addirittura alle 2.50 orario locale. Troppo tardi.
    “Non credo che a nessuno di noi piaccia guardare il tennis all’1, o peggio alle 2 della notte, e i giocatori non lo meritano, neanche negli Slam, nonostante abbiamo l’opportunità di recuperare il giorno successivo. Se escono dal campo alle 2 del mattino, tra il post partita, stampa, massaggi, non vanno a dormire fino alle 05:30 del mattino. Quindi, anche per il loro ritmo, è molto dura recuperare” afferma Haas.
    “Questo succede troppo spesso a US Open. Nonostante la buona volontà, a volte, non riesco a tenere gli occhi aperti così tardi. Sono le 2 del mattino e stanno ancora giocando…”
    Continua Tommy: “Ancora più importante, è il rispetto per i tifosi, quelli che stanno soffrendo così come i giocatori e se ne stanno seduti fino alle 2 del mattino, ma poi devi andare a lavorare il giorno dopo. Spero che i tornei prendano in considerazione queste cose e provino iniziare le partite in anticipo”.
    Haas quindi lancia una proposta: “Non penso sia giusto continuare così. Non credo ci sia un altro sport che ha orario di gioco del genere, è una situazione che dura da tempo, è necessario affrontare il tema. La folla di New York è un po’ diversa perché a loro piace stare alzati un po’ più tardi e divertirsi. Ma, credo che si dovrebbe mettere un limite, tipo mezz’ora dopo la mezzanotte o alle 1, andare oltre la soglia limite è superata”.
    Una posizione comprensibile, ma in realtà US Open negli ultimi anni sta andando esattamente nella direzione opposta. Infatti sui campi principali, in particolare l’Arthur Ashe, è stato tolto un match nella sessione diurna e mantenute le due partite della sessione serale, o meglio notturna. Forse, seguendo l’idea di chi oggi dirige uno dei tornei più importanti, sarebbe corretto anticipare la sessione serale, anche se come tutti sanno la durata degli incontri è assai variabile in uno Slam, si può andare a due a cinque ore per i match maschili, quindi avendo due partite in programma è sempre assai rischioso. LEGGI TUTTO

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    La sessione serale a Roland Garros molto criticata. Mauresmo “Cercheremo una soluzione migliore per il 2023”

    Roland Garros

    Uno degli argomenti più dibattuti dell’edizione 2022 di Roland Garros è stato quello delle sessioni serali. Eccellenti per la tv, anche per la parte di pubblico che non può permettersi di passare una giornata lavorativa intera sui campi del Bois de Boulogne, ma… alla fine la gestione di quest’anno ha scontentato tutti. I giocatori hanno fatto a gara per “non giocare di sera”, con dichiarazioni esplicite (Alcaraz, Zverev), oltre al Campeon Rafa che ha più volte tuonato contro i suoi match in notturna, che lo penalizzano dal punto di vista tecnico per l’umidità che rende le palle molto più pesanti e difficili da spingere col suo top spin esasperato.
    Inoltre non è passata inosservata l’incredibile disparità tra il tabellone maschile e quello femminile. Nel corso del torneo, solo Ostapenko vs Cornet si è giocata in sessione serale… le donne “non meritano” quindi il prime time tv? A queste e molte altre critiche ha risposto Amelie Mauresmo, alla prima esperienza come direttore del torneo dopo diverse edizioni gestiste da Guy Forget. Ecco le parole della ex campionessa francese, che ha ammesso novità per il prossimo anno sul tema, visto che la soluzione di quest’anno non è stata soddisfacente, e si è difesa da illazioni secondo le quali lei stessa avrebbe ammesso che le donne di sera “non funzionano”.
    “Le mie parole sono state prese fuori contesto e voglio scusarmi con le giocatrici che si sono sentite imbarazzate per quello che ho detto. Le persone che mi conoscono sia dentro che fuori dal campo sanno che per tutta la mia carriera sono stata una combattente per i diritti del tennis femminile, per i diritti delle donne, in generale. Per quanto riguarda l’ordine di gioco delle sessioni notturne, il mio commento è stato che abbiamo solo una partita per tutti coloro che pagano il biglietto. Ritengo sia più complicato piazzare lì una partita femminile perché dobbiamo tenere conto della durata della partita, è la cosa più giusta per lo spettatore che ha pagato il biglietto”.
    “Per il prossimo anno, per essere leali nei confronti dei giocatori del circuito e di entrambe le categorie, valuteremo la possibilità di fare due partite in una sessione notturna, o, ad esempio, una partita femminile e una partita di doppio. Dobbiamo cercare di trovare una soluzione migliore che sia giusta per tutti. Credo che potrebbero esserci vari aggiustamenti, se ne parlerà dopo la conclusione del torneo”.
    Non è una soluzione facile, poiché un match maschile sul rosso può durare facilmente tre ore, e iniziando alle 2045 (in realtà, mai prima delle 21) sfondare la mezzanotte è cosa quasi certa, a meno di incontri totalmente dominati da uno dei due giocatori. Avrebbe più senso un incontro serale che inizia alle 19, in modo consentire di terminarlo ad un orario meno avanzato… ma diventa impossibile con le canoniche quattro partite diurne programmate a Parigi sul Chatrier. US Open infatti, Slam che per primo ha inserito i match notturni, ha una sessione pomeridiana assai più breve. LEGGI TUTTO