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    Capra: “È chiaro la priorità diventa la possibilità di giocare”

    Foto Ufficio Stampa Pallavolo San Giorgio Piacentino

    Di Redazione
    E’ arrivato il nuovo formato del campionato di serie B2. La Pallavolo Sangiorgio prosegue con gli allenamenti in vista del debutto, fissato per il week end tra il il 23 e 24 gennaio 2021, avrà un altro format.
    Coach Matteo Capra, coadiuvato dallo staff tecnico e dai preparatori atletici Laura Battaglia e Massimo Drigo, guarda al futuro preparando al meglio la squadra con intense sedute di allenamento. “E’ chiaro la priorità diventa la possibilità di giocare. Si sta facendo di tutto per farci ripartire ed apprezzo lo sforzo che è stato fatto. Sui gironi ci sono meno squadre, è diverso dal solito potrebbe essere falsato dalla contingenza come un caso di positività può cambiare gli equilibri. Abbiamo dovuto cambiare la preparazione con un calendario differente e riprogrammare tutto il lavoro, a dicembre inizierà una seconda fase per mettere energia al motore. Un plauso a chi ci permette e ci ha permesso di di farci allenare e la consapevolezza un campionato anomalo e difficile”.
    Le avversarie saranno la VAP Piacenza, T&V Civiemme Campagnola Emilia (Reggio Emilia), Arbor Interclays Reggio Emilia (Reggio Emilia), Centro Volley Reggiano (Reggio Emilia), Galileo Giovelley (Reggio Emilia).
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La nuova formula della Serie B: gironi “zonali” e play off fino a giugno

    Di Redazione
    Come anticipato nelle scorse settimane, il Consiglio Federale della Fipav ha deliberato la nuova formula e la nuova struttura dei campionati nazionali di Serie B maschile, Serie B1 femminile e Serie B2 femminile. Confermata la ripresa dell’attività nel weekend del 23-24 gennaio 2021.
    I campionati saranno divisi in due fasi: nella prima fase i gironi di Serie B, attualmente composti da 12 squadre, verranno suddivisi ciascuno in due sottogironi da 6 squadre (con l’eccezione del Girone B di Serie B maschile e del Girone L di Serie B2 femminile, quelli in cui sono presenti le formazioni sarde, che saranno divisi in 3 sottogironi da 4). Lo scopo è quello di creare raggruppamenti “zonali” per agevolare gli spostamenti tra regioni e province. Le squadre inserite nei sottogironi si affronteranno tra loro in partite di andata e ritorno: in totale ogni squadra giocherà 10 partite.
    Queste le date della prima fase:1° Giornata: 23-24 gennaio 20212° Giornata: 30-31 gennaio 20213° Giornata: 6-7 febbraio 20214° Giornata: 13-14 febbraio 20215° Giornata: 20-21 febbraio 20216° Giornata: 23-24-25 febbraio 20217° Giornata: 6-7 marzo 20218° Giornata: 13-14 marzo 20219° Giornata: 20-21 marzo 202110° Giornata: 27-28 marzo 2021    
    Nella seconda fase, le 12 squadre di ogni girone si riuniranno nuovamente in un unico raggruppamento. In questa fase, si incontreranno solo le squadre che non si sono ancora affrontate nella prima fase, e verranno disputate gare di sola andata: 3 in casa e 3 fuori casa per ciascuna squadra.
    Il calendario della seconda fase:1° Giornata: 24-25 aprile 2021         2° Giornata: 1-2 maggio 2021          3° Giornata: 8-9 maggio 2021          4° Giornata: 15-16 maggio 2021      5° Giornata: 22-23 maggio 2021      6° Giornata: 29-30 maggio 2021      
    Al termine di questa fase verrà stilata una classifica comprensiva di tutte le 12 squadre del girone. Grazie al nuovo format si manterrà la possibilità di disputare i play off, spostandone la conclusione al mese di giugno 2021. “Gli obiettivi primari della Fipav – spiega il comunicato di presentazione – sono far riprendere l’attività alle sue società e al tempo stesso garantire la sicurezza a tutti coloro che parteciperanno ai campionati di serie B, sia in veste di giocatori, che di tecnici e di addetti ai lavori“.
    La formula completa e il quadro della suddivisione in gironi sono disponibili online.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Pallavoo Sangiorgio, Greta Galelli: “Saremo pronte per gennaio”

    Foto Pallavolo Sangiorgio

    Di Redazione
    Quella 2020-2021 sarà ricordata in futuro come una stagione molto difficile e particolare, a causa della pandemia di Covid-19, soprattutto per chi ha ancora pagine di storia pallavolistica locale da scrivere. Nata schiacciatrice di posto 4 con l’obbligo di ricevere, Greta Galelli è la “baby” del roster della Pallavolo Sangiorgio di coach Matteo Capra ed Emanuele Piccoli per il prossimo campionato di serie B2. Seconda partecipazione per la società piacentina, prima in assoluto per l’atleta, classe 2004, prodotto del vivaio del sodalizio, caro al presidente Giuseppe Vincini.
    Nonostante il rinvio a gennaio 2021 del campionato (a breve la Federvolley renderà noto la nuova formula stagionale), la Pallavolo Sangiorgio sta lavorando in vista della ripartenza ed in questo periodo Greta non si sta risparmiando, insieme alle sue compagne di squadra, per farsi trovare pronta al debutto. “Abbiamo ridotto gli allenamenti – spiega – e siamo divise in due gruppi, uno che lavora dal punta da visto fisico e uno da quello tecnico. Siamo concentrate per il futuro ma manca il gioco e l’adrenalina della partita”.
    Volto nuovo della squadra piacentina ma non troppo: “Mi sto trovando bene con gruppo e allenatori. Da agosto ad oggi mi sento migliorata e so che posso dare tanto per questa stagione”. Nata banda, Greta è stata impiegata anche da secondo libero: “Mi piace molto attaccare ma se devo giocare in seconda linea non c’è problema” precisa. La giocatrice prodotto della società si divide tra B2 e serie D: “È stata una soddisfazione per me essere stata chiamata per stare nel roster della B2”.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Umberto Cammardella e la protesta della Serie B: “La Fipav ascolti le società”

    Di Eugenio Peralta
    La sua lettera contro la decisione della Fipav di fissare al 23 gennaio la data della ripresa dei campionati di Serie B ha fatto l’effetto di una bomba: Umberto Cammardella, presidente della Libellula Bra, ha dato il via a un dibattito che in breve si è esteso a tutto il territorio nazionale, in attesa delle decisioni del prossimo Consiglio Federale (previsto per venerdì 27 novembre) che dovrebbe stabilire date e nuove formule per concludere la stagione. Abbiamo chiesto direttamente al dirigente piemontese la sua opinione sui possibili scenari.
    Che riscontri ha avuto alla sua e-mail?
    “Le risposte arrivate sono state tantissime, almeno una cinquantina, quasi tutte positive. Alcuni hanno risposto direttamente, mettendo in copia tutte le società, ma la maggior parte mi hanno fatto avere il loro sostegno in privato, mentre solo 4 presidenti si sono schierati a favore della ripresa il 23 gennaio. Molti si sono dichiarati anche disponibili ad aderire a qualsiasi iniziativa comune“.
    E quindi il prossimo passo quale sarà?
    “Non ho nessuna velleità di carattere politico, non ho inviato questa lettera per fare il capopopolo. Ho scritto perché vedevo la necessità di un ascolto delle società di base, che da parte della Fipav sembra non esserci. È emblematico che una mail scritta da un presidente della provincia di Cuneo ottenga una risposta così corale e articolata: se ci fosse un uditorio da parte del Consiglio Federale, potrebbe ottenere ben altri riscontri“.
    Cosa rimprovera alla Federazione, in particolare?
    “Non capisco perché la Fipav, dopo aver fatto un sondaggio tra le società sulle disponibilità degli impianti e aver chiesto ai club di effettuare tamponi e test sierologici su tutto il gruppo, con spese notevoli (senza peraltro dirci a chi inviare i risultati), adesso cali questa decisione dall’alto senza consultarci. L’impressione è che chi decide lo faccia secondo logiche che non hanno legami con la realtà del territorio, che peraltro cambia da regione a regione e addirittura da città a città“.
    Ma perché la soluzione di riprendere il 23 gennaio, secondo lei, non è percorribile?
    “Perché con questa data si obbligano le società a convocare tutti il 10 dicembre, riprendendo la preparazione a pieno ritmo e ovviamente riprendendo anche a versare i rimborsi che erano stati sospesi per l’emergenza, considerando poi che in mezzo ci sarebbero anche le festività natalizie. In tutto in una situazione epidemiologica che a oggi rende impossibile pensare a un ritorno in campo“.
    Cosa dovrebbe fare, a suo avviso, la Federazione?
    “Dovrebbe dare certezze alle società e ai tesserati. Certezze che non arrivano da una data fissata dall’alto, ma dalla sicurezza delle condizioni di partenza. La Fipav, che dispone dei fondi (e il 60% vengono proprio dalle società del territorio), potrebbe innanzitutto consultare la Federazione dei Medici Sportivi per fissare dei parametri in base ai quali sia possibile riprendere in maniera omogenea sul territorio nazionale. E magari mettere finalmente a disposizione delle società una convenzione per l’acquisto di tamponi e test a prezzi agevolati. Anche perché, a parte l’aspetto della sicurezza sanitaria, ripartire in queste condizioni incide pure sul risultato sportivo: se una giocatrice è colpita dal Covid-19 servono almeno tre settimane per recuperare“.
    Ma se la data del 23 gennaio non è adeguata, quale potrebbe esserlo?
    “Nessuna, se non c’è il dovuto anticipo. Abbiamo due possibilità: o si gioca un campionato senza promozioni e retrocessioni, dando partita persa a chi non può giocare, e allora iniziamo pure quando vogliamo. Oppure, se deve essere un campionato ‘vero’ che mette in gioco i diritti sportivi, bisogna trovarsi a metà gennaio per definire se 40 giorni dopo ci saranno le condizioni per partire. Quello che non va bene è dettare dall’alto una data che poi dovrà per forza slittare, costringendo le società a buttare via di nuovo tempo e risorse, come già fatto a inizio anno“.
    E se non si riuscisse a iniziare neanche a febbraio?
    “Chi ha detto che il campionato deve finire a maggio? Giochiamo da marzo a settembre e iniziamo la nuova stagione due mesi dopo. È una situazione eccezionale, va governata in maniera eccezionale“.
    La Fipav non lo sta facendo?
    “È proprio questo il problema. Lo dimostra anche il fatto che né il presidente Cattaneo, né il presidente regionale Ferro, né quello territoriale Bertone abbiano risposto alla mia mail, benché l’abbiano tutti ricevuta. Nessuno vuole esporsi, in periodo di elezioni, per non scontentare nessuno. Ma qui si tratta di coinvolgere seriamente il territorio per valutare cosa fare“. LEGGI TUTTO

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    Jole Ruzzini torna in palestra da mamma: “Quanto mi mancava allenarmi…”

    Di Francesca Ferretti
    Continua il viaggio di Volley NEWS nell’universo delle mamme-giocatrici, naturalmente sotto la guida di un’altra mamma molto speciale come Francesca Ferretti. Dopo le chiacchierate con Martina Guiggi e Serena Ortolani, l’ex palleggiatrice azzurra ha intervistato per noi Jole Ruzzini, che pochi mesi fa ha dato alla luce il piccolo Gabriele e da qualche settimana è tornata ad allenarsi con la School Volley Perugia in Serie B2.

    Partiamo dal presente: sei diventata da poco una splendida mamma. E anche per te, appena scoperto di essere incinta, il contratto con il tuo vecchio club si è rescisso automaticamente. Come ti sei sentita ? Cosa pensi si possa fare per tutelare le giocatrici in queste situazioni?

    “Credo che, prima di essere delle giocatrici di pallavolo, siamo donne che hanno il diritto di vivere la maternità senza per questo venir giudicate, criticate o vedere il nostro contratto rescisso. Se il nostro sport fosse riconosciuto come professionistico, anche i nostri diritti sarebbero tutelati. Un grosso passo in avanti è stato comunque fatto dal Governo con l’introduzione dell’indennità di maternità per le sportive”.

    Hai deciso di ritornare in campo da pochissimo. Farlo da mamma deve essere una grande emozione. Era una decisione che avevi già maturato o ci hai pensato dopo?

    “L’idea di tornare in campo è nata strada facendo: la gravidanza è andata bene consentendomi di fare attività fisica, dopo il parto mi sono resa conto che i presupposti per riprendere c’erano tutti. Allenarmi mi mancava e ritornare in palestra, anche se per ora solo in allenamento, mi rende felice”.

    Hai partorito in pieno periodo di emergenza Covid-19. Come hai vissuto la fine della gravidanza e i primi giorni da mamma in un periodo storico così difficile?

    “È stato terribilmente difficile: ero da sola in casa in quarantena, molte visite venivano rimandate, mio marito era di rientro dalla Russia. Ho partorito da sola, senza che Keky (Francesco Cadeddu, n.d.r.) o un famigliare potesse starmi vicino… per non parlare delle settimane successive, in cui era impossibile trovare un pediatra. Sono stati mesi duri, complicati, ma Gabriele ci ha dato tanta forza e speranza”.

    Nella tua carriera hai disputato due campionati all’estero (a Bucarest e Cannes). Cosa ti porti dietro di quelle esperienze a livello culturale?

    “L’esperienza di Bucarest e di Cannes è stata unica e la porto nel cuore: poter giocare come straniera in un campionato diverso da quello italiano, insieme a tante atlete provenienti da tutta Europa, è stato uno scambio di culture continuo, ci si è confrontati con esperienze e storie diverse, non solo sportive. Secondo me un’esperienza all’estero, se fatta nel momento giusto della carriera, arricchisce non solo sportivamente”.

    Hai avuto un modello di giocatore o giocatrice al quale ti sei ispirata fin da piccola?

    “Non proprio… ma ho iniziato a giocare, come molte mie coetanee, vedendo i cartoni animati di Mila e Shiro!”.

    Qual è la compagna più forte con la quale hai giocato?

    “Ho avuto la fortuna di giocare con un sacco di atlete fortissime, ne cito qualcuna sapendo di lasciare fuori dall’elenco dei nomi importanti: Simona Gioli, Nadia Centoni, Jelena Nikolic, Lize Van Hecke, Cristina Bauer e molte altre”.

    Foto Rubin/LVF

    Nella tua famiglia si respira pallavolo a 360°: tuo marito Francesco Cadeddu è preparatore atletico della Sir Safety Conad Perugia. Quanto è importante avere una persona al proprio fianco che capisca i ritmi e la vita di una sportiva?

    “Sì, Keky – nella pallavolo lo chiamano così – si divide tra fare il preparatore atletico e l’assistente allenatore. Ci siamo conosciuti 6 anni fa, e credo che solo chi fa parte del mondo sportivo possa capire da subito le esigenze e i ritmi che abbiamo noi atlete, e viceversa, perché anche lui ha sempre passato molto tempo tra palestra, viaggi e studio delle partite. Ci sono volte in cui magari dopo non esserci visti per settimane si deve aspettare la conferenza stampa, o le riunioni post gara, o di aver salutato tutti prima di potersi abbracciare, e questa cosa solo chi la vive o l’ha vissuta la può capire da subito”.

    Quando hai capito che la pallavolo sarebbe diventato il tuo lavoro oltre che la tua passione?

    “Quando me l’hanno detto gli altri, e ovviamente, quando ho iniziato la mia carriera in serie A. Io non ho mai visto la pallavolo come un lavoro, ma come una grande passione che mi ha fatto fare esperienze uniche”.

    La partita che vorresti rigiocare e quella che non dimenticherai mai.

    “Non scorderò mai il mio esordio in A1 ,contro Conegliano, mentre la partita che vorrei rigiocare è la finale scudetto con Cannes nel 2018, persa per 3-2 contro Beziers, dopo una rimonta incredibile nel quinto set, purtroppo non portata a termine”.

    Come vedi Jole tra 10 anni? Sempre nel mondo del volley o hai altri progetti?

    “Difficile immaginarsi tra così tanto tempo, ma credo e spero che sarò sempre in questo mondo, anche se in altre vesti e con altri compiti”. LEGGI TUTTO

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    Anche la Rubierese sospende tutte le attività

    Di Redazione
    Questo il comunicato della società:
    Visto l’evolversi generale della situazione e con tutte le conseguenze che questo comporta,Presidente e dirigenti stamattina hanno optato, a malincuore, per una sospensione di tutte le squadre ancora attive (dalla B2 alle u13 comprese) a partire già da oggi pomeriggio e fino al 27/11 compreso.Si valuterà a fine novembre se ci saranno le condizioni per riprendere gli allenamenti con maggiore tranquillità e sicurezza o se prolungare la fase di stop.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO