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    B1 femminile, Giorgione: il punto della giovane Caterina Alessi

    Terzultima gara di stagione regolare per la primatista Azimut Giorgione, impegnata a San Donà (sabato alle 20.30). Ai fini della classifica, il risultato interessa maggiormente le avversarie in chiave salvezza, essendo Castelfranco matematicamente prima.

    Potrebbe essere importante proseguire la striscia vincente che vede Ceron & c. imbattute da quindici gare di campionato, competizione dove hanno perso soltanto una volta in ventuno incontri. Ma quel che veramente conta, è perseguire il miglior assetto possibile in vista dei play off promozione che inizieranno il 18 maggio. In questo senso, gli allenamenti diretti da Paolo Carotta proseguono a ritmo serrato e in campo si sta verificando un proficuo turn over che ha messo in luce le doti delle ex under 18 finaliste nazionali, inglobate da quest’anno in B1. Una di esse, ex San Donà, è Caterina Alessi, autrice contro Volano di 6 attacchi vincenti e 3 muri.

    “Giocare domenica fin dal primo minuto è stata davvero una grande emozione, aspettavo di avere questa opportunità da inizio anno – spiega l’opposto di 194 cm -. Il passaggio dalle giovanili al campionato di B si è fatto sentire, ma sono contentissima dei risultati che stiamo ottenendo e, anche se ho dovuto rinunciare al campo, ho trovato delle compagne fantastiche da cui sto imparando tantissimo. Inoltre, è molto bello avere altre ragazze della mia età in squadra, con cui ho avuto la fortuna di partecipare alle finali nazionali under 18 l’anno scorso”.

    Alessi, all’ultimo anno del “Brocchi” di Bassano, vede così una probabile sfida fra giovani a San Donà: «Sabato mi aspetto una partita molto combattuta e per niente da sottovalutare. San Donà è stata la mia casa per tre anni e giocare contro di loro mi dà sempre delle emozioni particolari. Inoltre hanno una squadra molto giovane e confrontarmi con ragazze della mia età diventa ancor più stimolante».

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    B1 femminile, Pomezia, Viglietti: “Vogliamo finire bene il campionato”

    La serie B1 femminile dello United Volley Pomezia batte un colpo importante. La formazione pometina ha sbancato il difficile campo del Volleyrò e ha dato un segnale di non essere già “in vacanza”.

    Era stato lo stesso presidente Gianni Viglietti, non più tardi della scorsa settimana, a dire che il gruppo avrebbe proseguito gli allenamenti e le partite rimanenti con serietà, anche se non c’erano più grandi obiettivi di classifica da perseguire.

    A parlare dell’ultimo match di campionato dello United Volley Pomezia è il centrale classe 1996 Alessia Viglietti: “Un risultato che ci voleva, visto che nell’ultimo periodo le cose non stavano andando benissimo e che in questo campionato abbiamo avuto un rendimento altalenante. Loro, oltretutto, sono scese in campo animate dalla voglia di inseguire i play off e quindi è stato un match tosto. Ma nel primo set abbiamo dimostrato grande concentrazione e aggressività, dominando il parziale e poi andando a vincere anche il secondo. Nel terzo, invece, il Volleyro’ ha reagito e ha riaperto la sfida, poi nel quarto c’è stato equilibrio fino a un nostro allungo. Successivamente le capitoline hanno recuperato qualche punto, ma siamo comunque riusciti a chiudere il set a nostro favore”.

    Tra l’altro con tre punti consecutivi della stessa Viglietti: “Non mi era mai capitata una cosa simile – sorride la centrale – Ho fatto un punto mettendo a terra un pallone che ha ballato a filo rete e poi ho messo a segno due muri consecutivi. Questo successo è stata la conferma della serietà con cui il gruppo si sta allenando in questo periodo, anche se non sempre siamo riuscite a fare risultato”.

    La Viglietti guarda al prossimo futuro: “Adesso ci rimangono tre partite, la prima delle quali contro le toscane di Liberi e Forti che sono ancora in lotta per la salvezza. Ma noi cercheremo di ottenere il massimo sia da questa sfida che da quella esterna col Valdarno e dall’ultima in casa col Trevi perché vogliamo finire bene una stagione complicata”.

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    B1 femminile: Garlasco passa a Piacenza e conquista altri tre punti

    Danno un’altra prova di forza le GarlactiGirls, che contro Piacenza riescono a portarsi a casa la partita per 3-0 (22-25, 16-25, 23-25). Un’occasione per le neroverdi di sperimentare nuove situazioni e prepararsi anche in ottica play-off. Ottima la prestazione della top scorer di questa partita Alexandra Ravarini (16 punti). Si impone anche il capitano Federica Favaretto, che con i suoi 13 palloni messi a terra ribadisce di essere punto di riferimento per Giroldi. Prima partita giocata interamente per Alena De Martino, subito in campo per sostituire l’infortunata Viviana Angeleri. Notevole anche il contributo di tutte le altre componenti della squadra, che dalla panchina sono sempre pronte a mettersi in gioco e dare il loro contributo nel raggiungimento del risultato. Una partita che dà morale alle GarlactiGirls nella preparazione della prossima gara con Volley Modena.Orgoglioso coach Stefano Mattioli della risposta in campo delle ragazze, sempre determinate nel raggiungimento degli obbiettivi e pronte a dare il meglio. Mancano solo poche cose da sistemare in questa fase finale di regular season, ma di certo c’è molta soddisfazione nei confronti di questa squadra: “La gara contro il fanalino di coda Piacenza ha rappresentato un’ottima opportunità per continuare, nella fase di avvicinamento ai play-off, a coinvolgere tutte le nostre atlete nelle rotazioni al fine di trovare nuove soluzioni da poter mettere in campo quando ci servirà qualcosa in più per vincere una partita. La risposta in campo è stata esemplare, sia a livello di atteggiamento che a livello di risultati tecnici, e questo cosa non può che rendermi felice perché avere tante frecce nel proprio arco da scagliare al momento opportuno è sempre un privilegio. Da lunedì si riparte a lavorare sodo sui dettagli negativi (pochi a dire il vero) che comunque ci sono stati, per migliorare ogni piccola cosa e crescere in autostima, sicurezza e determinazione”.Il prossimo appuntamento per le GarlactiGirls è quindi sabato 28 aprile al PalaBalduzzi peraffrontare la Volley Modena, quinta formazione in classifica in lotta per il quarto posto.Vivi Piacenza Van – Volley 2001 Garlasco 0-3 (22-25, 16-25, 23-25)Vivi Piacenza Van: Iacona 4, Schillkowski 3, Riccio L, Da Pos, Ouahoun 8, Bibolotti 3, Gazzola L, Nella 8, Dodi 5, Terrana 6. NE: Milani, Ruggeri, Mihali, Borri, Bergonzi. All. Licata, Vice Chiodaroli.Volley 2001 Garlasco: Borelli 4, Galliano 1, Negri 4, Gallina 7, Favaretto 13, Lombardi, De Martino L, Badini 3, Montesanti, Giroldi 1, Ravarini 16, Baggi 2. NE: Angeleri All. Mattioli, Vice Milanesi.

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    B1 femminile: sconfitta in tre set per le Igorine contro Legano

    Sconfitta in tre set per le Igorine contro l’esperta Legnano. Al palaAgil, nella 23esima giornata di campionato di serie B1 passa la terza in classifica 0-3 (16-25; 17-25; 21-25). Un successo importantissimo per la Fo.Co.L quando ormai mancano soltanto tre partite al termine della regular season e pochissimi punti per cementare ufficialmente il passaggio alla seconda fase: potrebbe già essere decisivo lo scontro diretto contro Palau, prima inseguitrice a -4 (ma con una partita in più), in programma sabato 27 alle ore 16

    Cronaca – Le Igorine resistono agli assalti biancorossi per i primi scambi, mantenendosi punto a punto fino al 6-6, poi laFo.Co.L si scatena con Aliberti, ace di Cavaleri, Moroni e altra fast di Aliberti: è +4 e le padrone di casa non torneranno più in gioco. Block-in di Mazzaro, che stampa altri due punti poco dopo, seguita da un nuovo muro di Carcano e dall’ace di Roncato (9-19). Con un buon break Trecate accorcia a -5 ma deve fare i conti con le difese di Brogliato: la replica legnanese è tosta e determinata, così si va al cambio campo sul 16-25.

    Il secondo set si apre subito con le sfuriate agonistiche di una Fo.Co.L che ha fretta di tornare a casa con i 3 punti: Ace di Cavaleri, poi Carcano show in fase offensiva e a muro, Roncato dipinge in regia, segna di seconda e dai 9 metri, Mazzaro e Moroni cannoneggiano, per il 3-13 che stabilisce immediatamente le gerarchie. Avvicendamento in campo per Legnano, sia sulla diagonale principale (Monni-Banfi per Moroni-Roncato) sia al centro (Angelinetta per Aliberti). Doppia Banfi per i punti del +10 (11-21), fino alle decisive marcature di Carcano che a muro e in fast sigla il 17-25.

    Trecate prova a reagire nel terzo set e resta aggrappata alla Fo.Co.L fino al 9 pari, come nel primo set però a questo punto le Coccinelle accelerano e si lasciano dietro le avversarie: gran break con ace di Angelinetta, seguita da Roncato, muro e fast di Carcano, che non si lascia pregare subito dopo, quando trasforma altri due attacchi poderosi, è poi Moroni a sancire l’11-19 (dentro in banda Dall’Orso per Mazzaro), con difese granitiche garantite da Lenna e dalle compagne di reparto. Le novaresi provano a ricompattarsi e accorciano leggermente (16-22, 19-23) ma la Fo.Co.L ha ben in testa l’obiettivo di giornata e in un lampo chiude le danze, con la trasformazione decisiva di Dall’Orso per il definitivo 0-3.

    Valentina Cavaleri: “Sappiamo bene che le avversarie giovani sono imprevedibili e quindi difficili da affrontare, bisogna sempre giocare e tenerle a bada, senza permettere loro di giocare. Sono 3 punti che fanno morale che danno positività in vista soprattutto del prossimo match contro Palau“.

    Valentina Angelinetta: “Arrivate alla fine del campionato dobbiamo continuare su questa direzione, dobbiamo mantenere sempre un atteggiamento positivo“.

    Igor Agil Volley – Focol Legnano: 0-3 (16-25; 17-25; 21-25)Igor: Nagy, Guatteo, Moiran, BadalFickaj, Bianchi C, Brezza, Pasqualini (L), Bianchi G, Marianelli, Talerico, Marelli (L), Martelli, Del Freo. All. Medici.Legnano: Lenna (L); Carcano; Monni, Angelinetta, Moroni, Dallorso, Aliberti, Brogliato (L), Banfi, Cavaleri, Mazzaro, Roncato, Zingaro. All. Turino.

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    B1 femminile: sconfitta in tre set per le Igorine contro Legnano

    Sconfitta in tre set per le Igorine contro l’esperta Legnano. Al palaAgil, nella 23esima giornata di campionato di serie B1 passa la terza in classifica 0-3 (16-25; 17-25; 21-25). Un successo importantissimo per la Fo.Co.L quando ormai mancano soltanto tre partite al termine della regular season e pochissimi punti per cementare ufficialmente il passaggio alla seconda fase: potrebbe già essere decisivo lo scontro diretto contro Palau, prima inseguitrice a -4 (ma con una partita in più), in programma sabato 27 alle ore 16

    Cronaca – Le Igorine resistono agli assalti biancorossi per i primi scambi, mantenendosi punto a punto fino al 6-6, poi laFo.Co.L si scatena con Aliberti, ace di Cavaleri, Moroni e altra fast di Aliberti: è +4 e le padrone di casa non torneranno più in gioco. Block-in di Mazzaro, che stampa altri due punti poco dopo, seguita da un nuovo muro di Carcano e dall’ace di Roncato (9-19). Con un buon break Trecate accorcia a -5 ma deve fare i conti con le difese di Brogliato: la replica legnanese è tosta e determinata, così si va al cambio campo sul 16-25.

    Il secondo set si apre subito con le sfuriate agonistiche di una Fo.Co.L che ha fretta di tornare a casa con i 3 punti: Ace di Cavaleri, poi Carcano show in fase offensiva e a muro, Roncato dipinge in regia, segna di seconda e dai 9 metri, Mazzaro e Moroni cannoneggiano, per il 3-13 che stabilisce immediatamente le gerarchie. Avvicendamento in campo per Legnano, sia sulla diagonale principale (Monni-Banfi per Moroni-Roncato) sia al centro (Angelinetta per Aliberti). Doppia Banfi per i punti del +10 (11-21), fino alle decisive marcature di Carcano che a muro e in fast sigla il 17-25.

    Trecate prova a reagire nel terzo set e resta aggrappata alla Fo.Co.L fino al 9 pari, come nel primo set però a questo punto le Coccinelle accelerano e si lasciano dietro le avversarie: gran break con ace di Angelinetta, seguita da Roncato, muro e fast di Carcano, che non si lascia pregare subito dopo, quando trasforma altri due attacchi poderosi, è poi Moroni a sancire l’11-19 (dentro in banda Dall’Orso per Mazzaro), con difese granitiche garantite da Lenna e dalle compagne di reparto. Le novaresi provano a ricompattarsi e accorciano leggermente (16-22, 19-23) ma la Fo.Co.L ha ben in testa l’obiettivo di giornata e in un lampo chiude le danze, con la trasformazione decisiva di Dall’Orso per il definitivo 0-3.

    Valentina Cavaleri: “Sappiamo bene che le avversarie giovani sono imprevedibili e quindi difficili da affrontare, bisogna sempre giocare e tenerle a bada, senza permettere loro di giocare. Sono 3 punti che fanno morale che danno positività in vista soprattutto del prossimo match contro Palau“.

    Valentina Angelinetta: “Arrivate alla fine del campionato dobbiamo continuare su questa direzione, dobbiamo mantenere sempre un atteggiamento positivo“.

    Igor Agil Volley – Focol Legnano: 0-3 (16-25; 17-25; 21-25)Igor: Nagy, Guatteo, Moiran, BadalFickaj, Bianchi C, Brezza, Pasqualini (L), Bianchi G, Marianelli, Talerico, Marelli (L), Martelli, Del Freo. All. Medici.Legnano: Lenna (L); Carcano; Monni, Angelinetta, Moroni, Dallorso, Aliberti, Brogliato (L), Banfi, Cavaleri, Mazzaro, Roncato, Zingaro. All. Turino.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    B1 femminile: trasferta amara per Marsala, battuta 3-0 a Teramo

     Brutta sconfitta per la GesanCom Marsala Volley che subisce in trasferta un netto 3-0, grazie ai parziali 25-21, 25-12 e 25-17, ad opera delle abruzzesi del Teramo nella 23° giornata del Campionato serie B1 di Volley femminile. Le lilibetane di Coach Ciccio Campisi hanno accusato un inopportuno mal di trasferta che oggi ne ha rallentato la corsa verso i play off proprio nella giornata che avrebbe dovuto invece lanciarle in classifica a ridosso del treno di squadre che la comandano. 

    Una sconfitta che, visti i parziali dei set, richiederà una riflessione su quanto si è fatto sino ad oggi perché al PalaScapriano, volley, da parte delle marsalesi, non se ne è visto al netto dei meriti delle ragazze di Coach Paolo Collavini che hanno davvero giocato un ottimo match. Troppo pochi i punti realizzati da capitan Varaldo e compagne per poter dare un giudizio completo sulla sfida. Uno scout che fotografa la brutta giornata in cui sono incappate le marsalesi che soltanto la matematica ancora non condanna ad abbandonare le ambizioni di partecipazione ai play off.

    Adriatica Press Futura Teramo–GesanCom Marsala Volley 3-0 (25-21, 25-12, 25-17)Adriatica Press Futura Teramo: .Ragnoli 10, Poli 11, Di Diego 0, Costantini 10, Mazzagatti 11, Lestini 13, La Brecciosa (L), Vendramini 0, Fanelli 0, Patriarca ne, Capulli ne, Ventura (L). All.: Collavini. Gesancom Marsala Volley: Varaldo 3, Caserta 6, Gasparroni 3, Grippo 2, Galiero 3, Silotto 4, Norgini (L), Sturniolo 1, Modena 2, Morciano 5, Bergese ne. All.: Campisi.Arbitri: Giuseppe Mastronicola e Marcello Rutigliano.Note Battuta (punti/errori): Marsala 2/8, Teramo 6/11 – Muri punto: Marsala 4, Teramo 10 – Ricezione: Marsala 54%, Teramo 51% – Attacco: Marsala 27%, Teramo 42%.

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Chiara Scarabelli saluta la pallavolo: “La rinuncia alla Serie A? Sofferta ma necessaria”

    In un ambiente abituato fin troppo spesso a raccontare ed elevare le storie di successo, trionfi e record, appare quasi strano – e sicuramente insolito – empatizzare con chi, quel successo, l’ha solo assaggiato. Per chi era sul trampolino di lancio ed è tornato indietro. In un mondo di “invincibili”, c’è chi si è dovuto arrendere di fronte a un ostacolo troppo alto e consapevolmente ha deciso di cambiare strada. È il caso di Chiara Scarabelli, che è stata una delle promesse più interessanti della pallavolo italiana, vincendo da capitano i Campionati Europei Under 20 del 2010 e i Mondiali Under 20 dell’anno successivo.

    In quella squadra c’erano anche Caterina Bosetti, Letizia Camera, Valentina Diouf e Giulia Pisani, tutte giocatrici divenute poi protagoniste ai massimi livelli. Tuttavia, la storia della schiacciatrice piacentina classe 1993, attualmente in B1 all’Everest MioVolley Gossolengo, è andata diversamente, come ha raccontato ai microfoni di Volley NEWS.

    Foto Facebook Chiara Scarabelli

    Per cominciare, ci racconti chi è Chiara Scarabelli e cosa rappresenta per lei la pallavolo.

    “Oggi Chiara è prima di tutto una psicologa, da poco iscritta all’albo dell’Emilia-Romagna. Lo dico con grande orgoglio perché è un risultato che ho ottenuto dopo tanti anni di studio. Proprio venerdì scorso ho concluso un master all’Università Cattolica di Milano riguardante la Psicologia dello Sport. Inoltre, lavoro a scuola come insegnante di sostegno e gioco nel MioVolley da ormai 10 anni. La pallavolo è sempre stata un elemento importante nella mia vita. Quando ero piccolina, rappresentava un puro divertimento ed era un’occasione di socialità: venivo sempre descritta come una bambina molto vivace e quindi il volley mi permetteva di incanalare la mia agitazione motoria. Al tempo stesso, però, sono sempre stata una bambina rispettosa delle regole, anche grazie allo sport.

    Durante l’adolescenza, quando ho iniziato a muovere i primi passi sui campi di Serie A, la pallavolo rappresentava un’ipotesi di realizzazione della mia vita a cui ho creduto fortemente. È chiaro che, quando non si è potuta realizzare, la delusione è stata grande. In quei momenti c’era anche un po’ di rabbia nei confronti di questo sport. In realtà, poi ho capito che odiarlo non sarebbe servito a niente e così il volley è diventato una valvola di sfogo e un’occasione di ritornare a una vita sana, all’insegna dell’esercizio fisico e della socialità. Alla fine, raggiungendo diverse promozioni e arrivando a giocare in Serie B, l’impegno è cresciuto: così, ho avuto l’opportunità di tornare a vivere quelle emozioni avvincenti che avevo assaporato qualche anno prima“.

    Quali sono state le prime tappe della sua carriera pallavolistica?

    “All’inizio ero una bambina molto talentuosa. Ho iniziato a giocare nella squadra di San Nicolò, paese in provincia di Piacenza dove sono cresciuta. A un certo punto sono stata visionata da due allenatori, che mi hanno proposto di passare al Vigolzone. Si trattava di una società piccola che però vantava una squadra in Serie B2. L’anno dopo è stata addirittura promossa in B1; quindi – seppur giovanissima – ho avuto la fortuna di allenarmi con ragazze molto più grandi di me e ogni tanto essere convocata in prima squadra per completare la panchina. Successivamente ho cambiato squadra e ho scelto la Rebecchi Lupa Piacenza; l’allenatore era Enrico Mazzola, che poi ho ritrovato più tardi al MioVolley. Infine, sono andata a Rivergaro: un momento chiave del mio percorso perché ero chiamata a fare la differenza nelle categorie giovanili in cui militavo. Nel frattempo, arrivavano anche le convocazioni per le varie selezioni provinciali e regionali, con cui ho avuto il piacere di vincere un Trofeo delle Regioni. Tra le mie compagne di squadra c’erano Alessia Gennari, Elisa Lancellotti, Martina Balboni, Giulia Saguatti, giocatrici che hanno fatto parecchia strada“.

    Poi le parentesi con Club Italia e Asystel Volley Novara. Cosa si porta dietro di queste esperienze?

    “Dopo le scuole medie sono andata a giocare al Club Italia. Una decisione importante perché si trattava di lasciare casa a 13 anni, mollare la propria famiglia e gli amici, per aderire a un progetto che mi avrebbe messo a dura prova sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico. Lì ho iniziato a vedere la pallavolo come qualcosa che potesse farmi sentire realizzata nella mia vita. Successivamente è arrivata la chiamata di Novara, dove ho vissuto un’esperienza tosta ma allo stesso tempo formativa, grazie agli insegnamenti di Luciano Pedullà che mi ha aiutato a crescere in tutti i fondamentali. Complici alcuni infortuni di Paola Cardullo, ho fatto anche le mie prime presenze in Serie A e ho avuto la possibilità di giocare con grandi campionesse. In quella stessa annata ho vinto la medaglia di bronzo ai Campionati Europei Under 18. Poco dopo avrei dovuto prendere parte anche ai Mondiali, ma nel mese di aprile – proprio al rientro dalla rassegna continentale – ho subito un infortunio al ginocchio. Il primo dei tanti…“.

    Quando la sua carriera sembrava tingersi dei colori giusti, è iniziato un terribile calvario. Le va di parlarcene?

    “Dopo il primo infortunio, avevo deciso di restare a Novara con l’obiettivo di riprendermi dal punto di vista fisico. Solo che nel frattempo ci sono stati un po’ di stravolgimenti e difficoltà: erano cambiati allenatore e alcuni elementi della squadra, e soprattutto facevo fatica a recuperare. Quindi, il secondo anno all’Asystel è stato più negativo rispetto al primo. Tuttavia, sono riuscita a togliermi grandi soddisfazioni con la nazionale perché al termine della stagione ho partecipato agli Europei Under 20 grazie a un recupero lampo. In quell’occasione la fiducia di Marco Mencarelli e del suo staff nei miei confronti è stata decisiva: mi hanno aspettata e così ho potuto disputare gli Europei in Serbia da capitana e vincerli.

    Dopo l’estate del riscatto, mi sono ritrovata a Piacenza in una squadra che puntava alla salvezza. Timidamente ero riuscita a guadagnarmi un ‘mezzo’ posto da titolare, nel senso che non partivo sempre nel sestetto, ma l’allenatore Mauro Chiappafreddo aveva grande fiducia in me. Peccato che poi non sono riuscita a concludere la stagione per un nuovo infortunio. Però, ancora una volta, è arrivata la nazionale a salvarmi. Mencarelli mi ha ripreso sotto la sua ala e mi ha permesso di prepararmi al meglio per i Mondiali Under 20. È stata l’ennesima corsa contro il tempo: avevo tantissima voglia di tornare in campo e vestire la maglia azzurra. Così, sono andata in Perù per la rassegna iridata, ma proprio sul più bello ho avuto l’ennesima ricaduta. Da qui è iniziato il calvario… Sono tornata a casa e mi è stato prospettato di fare due interventi al ginocchio a distanza di pochi mesi. Di conseguenza, nella stagione successiva – che coincideva con l’anno della maturità – sono rimasta completamente ferma“.

    Cosa le hanno lasciato le esperienze e i successi con le nazionali giovanili di cui ha parlato?

    “Al di là delle vittorie, che sono sempre piacevoli da ricordare e che resteranno per sempre, mi porto dietro ricordi molto belli. In primis, il colloquio con coach Mencarelli e il suo vice Bertini prima degli Europei Under 20. Era un momento difficile in cui stavo portando avanti il mio percorso riabilitativo e iniziando a fare qualcosa di più impegnativo dal punto di vista fisico, anche se non stavo ancora lavorando con la palla. Tuttavia, loro mi hanno detto apertamente che ero un punto di riferimento per la squadra sia tecnicamente sia all’interno dello spogliatoio, e proprio per questo motivo mi avrebbero aspettato fino alla fine del ritiro e nominato capitano del gruppo. Queste parole mi hanno dato tanta forza e ho capito di essere un esempio di impegno e dedizione per la squadra.

    Un altro momento che porto nel cuore, anche se con un po’ di amaro in bocca, è legato alla prima partita del Mondiale Under 20, a cui non avevo potuto prendere parte: infatti, ero febbricitante nella stanza di un albergo di Lima in seguito a un’infezione al ginocchio. Però, dal letto avevo visto che le mie compagne si erano scritte sul braccio quello che all’epoca era il mio soprannome: ‘Diablo’. Insomma, volevano esprimere tutta la loro vicinanza e farmi capire che in quel momento stavano giocando anche per me, visto che avevo lavorato molto per arrivare fino a lì. Infine, ricordo sempre con piacere l’emozione di cantare l’inno con lo sguardo rivolto alla bandiera italiana“.

    Riprendiamo la narrazione della sua storia. Quando ha deciso di riprendere a giocare nelle categorie inferiori?

    “Dopo la stagione a Piacenza in cui sono rimasta ai box, sono passata all’Universal Volley Modena. Tuttavia, la società è fallita nel giro di pochi mesi: una situazione poco piacevole che mi ha fatto mettere da parte definitivamente il volley di Serie A. Così, sono tornata a casa, anche se la decisione non è stata compresa e condivisa fin da subito dalle persone che mi stavano vicino. Per me, invece, era la scelta migliore per il mio benessere non solo fisico ma anche psicologico. Nel frattempo, ho ripreso a studiare e ho iniziato ad allenare dando una mano alla ragazza che qualche anno prima mi aveva portato a Vigolzone: era un po’ come chiudere il cerchio.

    Dopo i primi due anni da allenatrice, piano piano mi era tornata voglia di giocare perché avevo capito che nel bene o nel male la pallavolo era parte della mia vita. Così, ho deciso di ripartire proprio da lì, in una società dove mi sentivo a mio agio e in una categoria che non imponeva carichi eccessivi. In quel momento avevo vent’anni e il gruppo con cui lavoravo era un’Under 18, che disputava anche il campionato di Prima Divisione e lottava per la promozione in Serie D. Alla fine, è stato tutto molto naturale. Da lì in poi è stata una vera e propria cavalcata perché nel giro di tre anni siamo arrivati in Serie B2. È stato bello perché vedevo che salendo di categoria aumentava l’agonismo e così piano piano ho ritrovato un po’ di fiducia“.

    Quali soddisfazioni ha raggiunto durante il suo percorso decennale con l’Everest MioVolley?

    “Questi dieci anni all’Everest sono stati un’altalena di emozioni. Dal 2014 al 2017 siamo passati dalla Prima Divisione alla B2 con una straordinaria serie di promozioni. Dopo aver confermato la categoria, quando sembrava essere giunto il momento buono per il salto in B1, è arrivato il Covid. Alla fine, siamo riuscite a centrare la promozione per il numero di punti conquistati fino allo stop del campionato, ma sicuramente non aveva il valore di una promozione conquistata sul campo. Nelle due stagioni successive abbiamo giocato in B1, anche se poi abbiamo dovuto affrontare diverse difficoltà. Infatti, la società aveva cambiato proprietà e in quel momento non era in grado di sostenere una categoria di quel tipo. Così, alla fine, siamo retrocesse in B2.

    Invece, la scorsa stagione è stata magica, visto che ci siamo riprese la B1 dominando il campionato e abbiamo vinto la Coppa Italia al Pala Dozza di Bologna. Dunque, è stato un percorso lungo e intenso. Le soddisfazioni più grandi dal punto di vista personale sono legate alla ritrovata fiducia e alla rinnovata passione per uno sport che mi aveva dato filo da torcere. Per quanto riguarda la società, c’è la soddisfazione di essere arrivate in Serie B1 partendo dalla Prima Divisione“.

    Come sta andando la stagione 2023-2024? A distanza di diversi anni, il ginocchio le dà ancora noia?

    “Quest’anno stiamo disputando un campionato di tutto rispetto perché attualmente siamo quarte nel nostro girone di B1. Dobbiamo ancora affrontare scontri diretti complicati, anche se partiamo dalla consapevolezza di aver ottenuto con ampio anticipo la salvezza aritmetica. Peccato solo per gli infortuni che hanno colpito alcune giocatrici del sestetto titolare, perché altrimenti avremmo potuto dire la nostra in ottica playoff. Fisicamente sono stata bene, ma devo dire che anche nelle scorse stagioni il ginocchio non mi ha mai dato grossi problemi. Ho solo avuto la necessità di fare un piccolo ‘intervento di restauro’ nel 2018, ma comunque era una cosa programmata al fine di gestire meglio i carichi di lavoro. Quest’anno ho avuto un piccolo problema al collo che mi ha fatto saltare qualche partita, ma si tratta di un normalissimo infortunio che può capitare nella carriera di un’atleta“.

    Ripercorrendo il suo percorso pallavolistico non viene assalita da un certo senso di amarezza? Non ha qualche rimpianto per quello che poteva essere e non è stato?

    “Anche se me lo chiedono in tanti, è una domanda che mi sono mai posta perché probabilmente mi avrebbe portato all’autodistruzione. Quando ho capito che non proseguire il percorso in Serie A era la cosa migliore per me, ho preso in mano la mia vita, le mie consapevolezze e i miei bisogni. L’ho fatto con tanta fatica perché inizialmente non era una decisione troppo condivisa dalle persone che mi stavano intorno. Però, penso che fosse la decisione giusta per il mio bene. Infatti, se avessi continuato – ammesso di riuscirci, perché reggere i ritmi della Serie A con la mia situazione fisica sarebbe stato complicato – non so se avrei guadagnato qualcosa in termini di salute.

    Quindi, è stata una decisione sofferta ma necessaria, di cui ancora oggi vado molto fiera perché, a dispetto di una società che ci impone sempre di essere invincibili e indistruttibili, sapersi fermare e pensare a quello che ognuno di noi ha bisogno davvero è una risorsa importante. Insomma, non ce ne facciamo nulla delle vittorie in bacheca, se poi stiamo male e non ci sentiamo a nostro agio. Certo, ora sto conducendo una vita molto diversa da quella che mi sarei aspettata 15 anni fa, quando ero una ragazzina che si allenava tante ore al giorno facendo rinunce e sacrifici. Però, è una vita che ho desiderato e che mi ha portato comunque a togliermi grandi soddisfazioni e ad acquisire le mie consapevolezze“.

    Quali sono i suoi sogni, obiettivi e progetti per il futuro, dentro e fuori dal campo?

    “È un periodo di grandi riflessioni per me e il tempismo della domanda è perfetto. Per quanto riguarda la pallavolo, credo di aver già detto la mia a sufficienza. Perciò, dopo questa stagione penso di poter serenamente dire ‘basta’ con il volley giocato e lasciare spazio a chi è più giovane e più sana fisicamente di me. Sono convinta della mia scelta. Ovviamente poi vorrei iniziare a esercitare da psicologa, magari rimanendo in ambito sportivo.

    Come sogno, mi piacerebbe entrare stabilmente in uno staff come Psicologa dello Sport con l’obiettivo di favorire il benessere psicologico di ragazzi che si trovano a competere ad alti livelli e che a volte non hanno gli strumenti necessari per superare certi ostacoli. Da un lato sarebbe la dimostrazione che il mio percorso formativo mi ha permesso di rientrare nel mondo dello sport sotto altre vesti; dall’altro vorrebbe dire che c’è una nuova sensibilità rispetto a una figura professionale come la mia. Per esempio, ai tempi dei miei infortuni non c’era o comunque non era parte integrante dello staff. Forse è stato anche questo il motivo per cui ho deciso di intraprendere un percorso del genere“.

    di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO

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    B1 femminile: nulla da fare per Cesena, la capolista Castelfranco passa 1-3

    Nulla da fare per l’Elettromeccanica Angelini Cesena che contro Castelfranco esce sconfitta 1-3 (18-25, 18-25, 25-22, 19-25): la capolista si conferma una corazzata imbattibile, Benazzi e compagne giocano una buona partita, salendo d’intensità nel corso dei set ma le toscane murano tanto e piazzano accelerate letali.

    Nel primo set lo strappo è di Castelfranco che mura e batte bene (5-9), Cesena è più timida nelle ricostruzioni e le avversarie ne approfittano (8-15); sul finale di set si vede un guizzo delle bianconere trainate da Caniato (18-24) ma al rientro dal time out delle toscane, c’è l’errore al servizio e finisce 18-25.

    Copione simile in avvio del secondo parziale, con Castelfranco che approfitta delle ricezioni traballanti di Cesena (3-8); c’è la reazione delle padrone di casa, Benazzi impatta dalla seconda linea (9-9), monster block di Caniato sull’opposto (13-13), ma la capolista sale in cattedra a muro con Colzi che è davvero insormontabile (saranno 8 i muri toscani messi a terra nel secondo set) e allunga nuovamente (14-18), Calisesi in difesa è fenomenale e Benazzi punge dalla seconda linea (17-22), si chiude con un muro 18-25.

    Nel terzo set Benazzi spegne il tentativo di fuga di Castelfranco con le sue cannonate dalla seconda linea (6-6), Morolli chiude di prima intenzione (12-13), muro di Pinali (17-18); Cesena cambia sguardo in campo e capisce che si può fare, Caniato batte cortissimo (19-19), ottimo lavoro di Pinali in difesa e Benazzi allunga (24-21), è sempre lei a chiudere con un bel mani out 25-22. Nell’ultimo set rientra Vecchi (7-7), ma le toscane piazzano un break pesante (7-12), diagonale di Pinali (9-16), primo tempo di Fabbri (14-21), l’ultima ad arrendersi è Benazzi (19-23), non gira la copertura bianconera e finisce 19-25.

    Statistiche alla mano, Benazzi mette a referto 25 punti di cui 1 ace e 3 muri; Pinali è bersagliata in ricezione e risponde con un eloquente 73% di positività e piazza 11 punti di cui 1 ace e 1 muro; Calisesi è una macchina da guerra, riceve con il 72%, difende facilmente le fucilate delle avversarie e mette ordine nelle ricostruzioni.L’Elettromeccanica Angelini Cesena incassa la seconda sconfitta consecutiva ma rimane in zona play off al terzo posto mantenendo il +3 dalla quarta VolleyRò, mentre invece la seconda Jesi scappa a +5. Le ragazze di coach Lucchi torneranno in campo domenica prossima, impegnate nella trasferta contro il fanalino di coda Figline Valdarno.

    Elettromeccanica Angelini Cesena – Castelfranco di Sotto 1-3(18-25, 18-25, 25-22, 19-25)

    Elettromeccanica Angelini Cesena: Calisesi (L1), Fabbri 2, Morolli 3, Besteghi, Molari, Vecchi 5, Pinali 11, Bellini, Guardigli 4, Benazzi 25, Conficoni 1, Caniato 8; ne: Tamborrino (L2). All. Lucchi.Castelfranco di Sotto: Zuccarelli 12, Chisari, Colzi 20, Tosi (L2), Renieri 14, Vecerina 8, Ferraro 4, Tesi (L1), Tesanovic, Fava 9; ne: Boldrini, Viola, Focosi, Pratesi. All. Bracci.Note: Durata set: 24’, 25’, 34’, 28’Battute vincenti: Cesena 5, Castelfranco 4. Battute sbagliate: Cesena 16, Castelfranco 10.Muri: Cesena 8, Castelfranco 17. Errori: Cesena 30, Castelfranco 21.

    (fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO