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    Umberto Cammardella e la protesta della Serie B: “La Fipav ascolti le società”

    Di Eugenio Peralta
    La sua lettera contro la decisione della Fipav di fissare al 23 gennaio la data della ripresa dei campionati di Serie B ha fatto l’effetto di una bomba: Umberto Cammardella, presidente della Libellula Bra, ha dato il via a un dibattito che in breve si è esteso a tutto il territorio nazionale, in attesa delle decisioni del prossimo Consiglio Federale (previsto per venerdì 27 novembre) che dovrebbe stabilire date e nuove formule per concludere la stagione. Abbiamo chiesto direttamente al dirigente piemontese la sua opinione sui possibili scenari.
    Che riscontri ha avuto alla sua e-mail?
    “Le risposte arrivate sono state tantissime, almeno una cinquantina, quasi tutte positive. Alcuni hanno risposto direttamente, mettendo in copia tutte le società, ma la maggior parte mi hanno fatto avere il loro sostegno in privato, mentre solo 4 presidenti si sono schierati a favore della ripresa il 23 gennaio. Molti si sono dichiarati anche disponibili ad aderire a qualsiasi iniziativa comune“.
    E quindi il prossimo passo quale sarà?
    “Non ho nessuna velleità di carattere politico, non ho inviato questa lettera per fare il capopopolo. Ho scritto perché vedevo la necessità di un ascolto delle società di base, che da parte della Fipav sembra non esserci. È emblematico che una mail scritta da un presidente della provincia di Cuneo ottenga una risposta così corale e articolata: se ci fosse un uditorio da parte del Consiglio Federale, potrebbe ottenere ben altri riscontri“.
    Cosa rimprovera alla Federazione, in particolare?
    “Non capisco perché la Fipav, dopo aver fatto un sondaggio tra le società sulle disponibilità degli impianti e aver chiesto ai club di effettuare tamponi e test sierologici su tutto il gruppo, con spese notevoli (senza peraltro dirci a chi inviare i risultati), adesso cali questa decisione dall’alto senza consultarci. L’impressione è che chi decide lo faccia secondo logiche che non hanno legami con la realtà del territorio, che peraltro cambia da regione a regione e addirittura da città a città“.
    Ma perché la soluzione di riprendere il 23 gennaio, secondo lei, non è percorribile?
    “Perché con questa data si obbligano le società a convocare tutti il 10 dicembre, riprendendo la preparazione a pieno ritmo e ovviamente riprendendo anche a versare i rimborsi che erano stati sospesi per l’emergenza, considerando poi che in mezzo ci sarebbero anche le festività natalizie. In tutto in una situazione epidemiologica che a oggi rende impossibile pensare a un ritorno in campo“.
    Cosa dovrebbe fare, a suo avviso, la Federazione?
    “Dovrebbe dare certezze alle società e ai tesserati. Certezze che non arrivano da una data fissata dall’alto, ma dalla sicurezza delle condizioni di partenza. La Fipav, che dispone dei fondi (e il 60% vengono proprio dalle società del territorio), potrebbe innanzitutto consultare la Federazione dei Medici Sportivi per fissare dei parametri in base ai quali sia possibile riprendere in maniera omogenea sul territorio nazionale. E magari mettere finalmente a disposizione delle società una convenzione per l’acquisto di tamponi e test a prezzi agevolati. Anche perché, a parte l’aspetto della sicurezza sanitaria, ripartire in queste condizioni incide pure sul risultato sportivo: se una giocatrice è colpita dal Covid-19 servono almeno tre settimane per recuperare“.
    Ma se la data del 23 gennaio non è adeguata, quale potrebbe esserlo?
    “Nessuna, se non c’è il dovuto anticipo. Abbiamo due possibilità: o si gioca un campionato senza promozioni e retrocessioni, dando partita persa a chi non può giocare, e allora iniziamo pure quando vogliamo. Oppure, se deve essere un campionato ‘vero’ che mette in gioco i diritti sportivi, bisogna trovarsi a metà gennaio per definire se 40 giorni dopo ci saranno le condizioni per partire. Quello che non va bene è dettare dall’alto una data che poi dovrà per forza slittare, costringendo le società a buttare via di nuovo tempo e risorse, come già fatto a inizio anno“.
    E se non si riuscisse a iniziare neanche a febbraio?
    “Chi ha detto che il campionato deve finire a maggio? Giochiamo da marzo a settembre e iniziamo la nuova stagione due mesi dopo. È una situazione eccezionale, va governata in maniera eccezionale“.
    La Fipav non lo sta facendo?
    “È proprio questo il problema. Lo dimostra anche il fatto che né il presidente Cattaneo, né il presidente regionale Ferro, né quello territoriale Bertone abbiano risposto alla mia mail, benché l’abbiano tutti ricevuta. Nessuno vuole esporsi, in periodo di elezioni, per non scontentare nessuno. Ma qui si tratta di coinvolgere seriamente il territorio per valutare cosa fare“. LEGGI TUTTO

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    Grassobbio, Carrara: “L’idea di riformulare i gironi mi trova d’accordo”

    Di Redazione
    «La situazione che stiamo vivendo è tanto difficile quanto imprevedibile, da ovunque la si guardi. Questi continui spostamenti non sono facili da digerire ma purtroppo la situazione sanitaria lo impone e noi ci adeguiamo di conseguenza, rispettando le norme previste dalle autorità sanitarie e rimodulando la preparazione e il lavoro in palestra coi nostri ragazzi».
    Sono queste le parole con cui coach Carrara commenta la nota stampa della Federvolley. Nota che, di fatto, annuncia che il campionato di Serie B riprenderà nel weekend del 23-24 gennaio 2021 e che il 27 novembre in Consiglio Federale la Commissione Campionati presenterà le nuove formule e la struttura dello stesso.
    «Continueremo in settimana – prosegue sempre l’allenatore biancorosso – con le nostre sedute di pesi e con gli allenamenti in palestra. Vogliamo farci trovare pronti per quando finalmente potremo tornare in campo: per la prima volta siamo chiamati a gestire tre mesi abbondanti di preparazione atletica ma i ragazzi, lo staff e la dirigenza stanno lavorando duramente e continueranno a farlo per presentarsi al meglio ai nastri di partenza».
    Se è ormai ufficiale (salvo improvviso e inaugurato peggioramento della situazione epidemiologica) che la stagione riprenderà a fine gennaio, ancora non si sa come verranno ridisegnati i gironi: un’ipotesi molto accreditata è quella di suddividere ciascun girone in due sotto-gironi da sei squadre, ma ancor nulla è confermato.«L’idea di riformulare i gironi – commenta Gigi Carrara – mi trova pienamente d’accordo purché però venga fatto con logica evitando trasferte eccessivamente lunghe. Già una volta la Federazione aveva promesso alle società di seguire un criterio geografico ma come tutti abbiamo potuto constatare non è stato rispettato, e basta vedere come le squadre lombarde siano state inserite in due gironi distinti. Siamo fiduciosi che questa volta questo criterio venga applicato».
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    La Seap Dalli Cardillo Aragona pronta a riprendere gli allenamenti

    Di Redazione
    La Seap Dalli Cardillo Pallavolo Aragona ha provveduto alla sanificazione del palasport “Pippo Nicosia” di Agrigento per la ripresa degli allenamenti in programma il prossimo primo di dicembre. Il presidente Nino Di Giacomo ha incaricato una ditta specializzata per gli interventi di igienizzazione e di sanificazione di tutti i locali dell’impianto sportivo per una ripresa in sicurezza dell’attività agonistica, come da protocollo ministeriale e sanitario anti covid-19. Gli operai sono intervenuti, in particolare, nel corridoio di ingresso delle squadre e degli addetti ai lavori, negli spogliatoi, nella sala medica, nella segreteria e sala stampa, nei bagni e nel campo di gioco, con l’igienizzazione del parquet e delle panchine.
    La squadra biancazzurra, tra qualche gioco, martedì 1 dicembre, riprenderà a pieno regime la preparazione atletica in vista dell’esordio ufficiale nel campionato di serie B1 che la Fipav ha previsto per il prossimo 23 gennaio 2021. Il programma ufficiale della ripresa dell’attività agonistica sarà presentato dal Settore Campionati della Fipav il prossimo 27 novembre con alcune importanti novità che riguarderanno le formule e la struttura dei Campionati Nazionali.
    Secondo indiscrezioni, le novità che riguardano il girone “E” della Seap Dalli Cardillo Aragona sarebbero le seguenti: il girone “E” sarà suddiviso in base a criteri di vicinanza geografica in due “sottogironi”. Ogni “sottogirone” sarà composto da 6 squadre che si affronteranno tra di loro con gare di andata e ritorno. Nella prima fase la Seap Dalli Cardillo Aragona giocherà contro le altre 4 siciliane (Pallavolo Sicilia Catania, F. Schultze-V. Zuccaro Santa Teresa di Riva, Akademia S. Anna Messina e PVT Modica) e la formazione calabrese del Volley Reghion Reggio Calabria. Nella seconda fase, invece, la squadra del presidente Nino Di Giacomo dovrebbe affrontare i club delle altre regioni: Campania, Puglia e Molise. 
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Conad Alsenese, Serena Tosi: “Gruppo unito e società presente”

    Di Redazione
    Nonostante i suoi 25 anni è già una delle “veterane” di un gruppo molto giovane, oltre a rappresentare un punto fermo della  rosa in una stagione dove la società ha operato un profondo rinnovamento sposando un progetto a più ampio respiro temporale. Quello che per ora si sta vivendo solo a livello di allenamenti è il secondo anno ad Alseno per Serena Tosi, schiacciatrice classe 1995 confermata in terra piacentina insieme al libero Martina Pastrenge e alla palleggiatrice Melania Lancini. Originaria di Magenta, la Tosi sta recuperando da un infortunio alla spalla.
    “Allenarsi senza giocare gare ufficiali – spiega Serena – crea meno stimoli e non è semplice, ma già il fatto che alcune formazioni non riescano a lavorare in questo periodo mentre noi possiamo continuare gli allenamenti è un fatto positivo e vedremo quanto inciderà a gennaio. La squadra si sta allenando bene e cerchiamo di tenere il ritmo alto”. Quindi aggiunge. “Siamo un bel gruppo, molto unite tra di noi e anche le più giovani si sono inserite bene, interagendo e reggendo i ritmi di allenamento”.
    Che sensazione fa quella di essere tra le più esperte del gruppo nonostante i 25 anni? “All’inizio ti fa sentire un po’ “vecchia”, ma poi ci sono molte ragazze che magari hanno uno o due anni in meno e quindi si vedono le cose sotto un punto di vista pressoché identico”.
    Cambia magari solo la maggiore responsabilità verso le atlete più giovani? “Nella scorsa stagione avere qualche punto di riferimento più esperto ti concedeva magari qualche momento di defaillance in più, mentre ora magari sei tu quello che devi esserlo. C’è da dire comunque che anche le più giovani sono molto “inquadrate” e si lavora bene in palestra”.
    Giusto ieri la Fipav ha reso noto la data della ripartenza: 23-24 gennaio. Questo aiuta dal punto di vista psicologico? “Per alcuni è un po’ un sollievo, per me sinceramente non è cambiato nulla perché viviamo in una situazione che spesso muta rapidamente e da qui a gennaio possono succedere tante cose. Forse lo sarà quando vedrò a inizio gennaio che il termine è rimasto identico”.
    Come va il tuo recupero fisico dall’infortunio alla spalla? “Sto continuando a lavorare e se va tutto bene dalla prossima settimana potrei fare ulteriori passi in avanti nel recupero. Non è facile affrontare una riabilitazione in questo contesto, ma viceversa la cosa positiva è non perdere partite ufficiali”.
    Come sta procedendo a tuo avviso il nuovo progetto gialloblù? “I dirigenti sono molto presenti e hanno un rapporto personale più stretto con le atlete, una cosa che mi rende contenta e che garantisce più coesione tra squadra e dirigenza. Inoltre ci troviamo molto bene anche con lo staff tecnico”.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Antares: “Rispettare le regole era l’unico modo per poter continuare ad allenarci”

    Di Redazione
    Il Direttore Sportivo di Pallavolo Antares Verona fa il punto della situazione, dopo l’annuncio della Fipav sulla partenza dei Campionati di serie B il 23 Gennaio.” È una bella notizia – ci dice il dirigente veronese – credo che la FIPAV abbia soprattutto voluto dare un segnale di ottimismo, una prova che le cose comunque andranno avanti.Certamente siamo ancora in piena emergenza, anche se, nonostante tutto, noi abbiamo sempre continuato ad allenarci.Con molti sacrifici da parte di tutti, sia ben chiaro. Seguire in modo preciso e continuativo i protocolli di sicurezza ha avuto costi che solo ora stiamo iniziando a metabolizzare. Tuttavia, rispettare le regole era l’unico modo per poter continuare. Anzi, alle ragazze abbiamo applicato un protocollo interno ancora più restrittivo.
    Le nostre atlete hanno l’obbligo di restare a casa al primo sintomo riconducibile anche solo ad un’influenza. Tosse, raffreddore, anche solo il mal di testa, quest’anno sono motivi di assenza giustificati, anzi, richiesti. Abbiamo lasciato a casa, in via cautelativa, tutte quelle atlete che a scuola avevano anche un solo compagno positivo. Abbiamo reciprocamente firmato con le famiglie delle nostre atlete un ” patto di corresponsabilità ” , nel quale noi ci impegniamo a svolgere tutte le operazioni richieste dal protocollo FIPAV all’interno dell’impianto, mentre le famiglie, a loro volta, si impegnano a monitorare costantemente la salute delle ragazze ed a far loro tenere un comportamento, al di fuori degli allenamenti, che non metta a rischio la loro salute. Questo ci ha garantito la continuità degli allenamenti e l’assenza di focolai di infezione, come ha dimostrato la negatività al test sierologico di tutte le atlete U17 e U19 Vidata, oltre che di tutto lo staff tecnico e dirigenziale.
    Dobbiamo davvero ringraziare le ragazze e le loro famiglie per l’attenzione che mettono nei loro comportamenti e per l’aiuto che ci stanno dando.Sono momenti difficili per gli adolescenti italiani, privati della possibilità di frequentare la scuola, di frequentare le amicizie, obbligati ad osservare regole comportamentali che la nostra generazione non ha mai dovuto osservare. Stanno subendo, per il bene della comunità e per tutelare le persone più fragili, notevoli limitazioni.
    Ci è sembrato giusto offrire loro un’oasi di ” normalità” continuando gli allenamenti, dimostrando loro che, nonostante tutto, rispettando le regole, fosse possibile continuare a perseguire una passione.Anzi, siamo convinti di avere aiutato la comunità, perché il costante monitoraggio al quale sottoponiamo quotidianamente le nostre ragazze è stato un modo per tenere sotto controllo sanitario moltissime famiglie.Ora aspettiamo fiduciosi l’evolversi della pandemia, con il principio che faremo sempre quello che ci sarà consentito fare e che ovviamente non ci opporremo a nessun provvedimento che gli organi federali o le autorità volessero in futuro prendere, ma sicuri di aver finora dimostrato che continuare in sicurezza sia possibile.”
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO