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    B1 femminile: trasferta amara per Marsala, battuta 3-0 a Teramo

     Brutta sconfitta per la GesanCom Marsala Volley che subisce in trasferta un netto 3-0, grazie ai parziali 25-21, 25-12 e 25-17, ad opera delle abruzzesi del Teramo nella 23° giornata del Campionato serie B1 di Volley femminile. Le lilibetane di Coach Ciccio Campisi hanno accusato un inopportuno mal di trasferta che oggi ne ha rallentato la corsa verso i play off proprio nella giornata che avrebbe dovuto invece lanciarle in classifica a ridosso del treno di squadre che la comandano. 

    Una sconfitta che, visti i parziali dei set, richiederà una riflessione su quanto si è fatto sino ad oggi perché al PalaScapriano, volley, da parte delle marsalesi, non se ne è visto al netto dei meriti delle ragazze di Coach Paolo Collavini che hanno davvero giocato un ottimo match. Troppo pochi i punti realizzati da capitan Varaldo e compagne per poter dare un giudizio completo sulla sfida. Uno scout che fotografa la brutta giornata in cui sono incappate le marsalesi che soltanto la matematica ancora non condanna ad abbandonare le ambizioni di partecipazione ai play off.

    Adriatica Press Futura Teramo–GesanCom Marsala Volley 3-0 (25-21, 25-12, 25-17)Adriatica Press Futura Teramo: .Ragnoli 10, Poli 11, Di Diego 0, Costantini 10, Mazzagatti 11, Lestini 13, La Brecciosa (L), Vendramini 0, Fanelli 0, Patriarca ne, Capulli ne, Ventura (L). All.: Collavini. Gesancom Marsala Volley: Varaldo 3, Caserta 6, Gasparroni 3, Grippo 2, Galiero 3, Silotto 4, Norgini (L), Sturniolo 1, Modena 2, Morciano 5, Bergese ne. All.: Campisi.Arbitri: Giuseppe Mastronicola e Marcello Rutigliano.Note Battuta (punti/errori): Marsala 2/8, Teramo 6/11 – Muri punto: Marsala 4, Teramo 10 – Ricezione: Marsala 54%, Teramo 51% – Attacco: Marsala 27%, Teramo 42%.

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    B maschile: secondo K.O esterno per Molfetta che cade anche a Modugno

    Seconda sconfitta esterna consecutiva per l’Indeco Molfetta che a Modugno cade sotto i colpi della formazione locale chiamata a vincere per alimentare le residue speranze di salvezza.

    Numeri simili tra le due compagini in campo: a fare la differenza è la fame del Modugno che riesce a difendere tanti più palloni dei biancorossi. L’Indeco attacca con il 40% di positività, il Modugno performa con il 43%, mentre capitan La Forgia e compagni ricevono meglio (61% positiva e 33% perfetta per i biancorossi, 55% positiva e 30% perfetta per i padroni di casa). Sei gli ace molfettesi (2 per Borghetti), contro i tre locali, pari gli errori al servizio, quattrodici per parte. Modugno regala 32 punti ai biancorossi che sbagliano meno palloni degli avversari, 27. Cinque muri molfettesi (due di Petruzzelli), contro i dieci avversari con De Tellis che mette a referto 3 block.

    La cronaca

    Difino manda in campo Bernardi in regia e Petruzzelli in sua diagonale, Lorusso e Borghetti di banda, Cappelluti e Pisani al centro, libero Utro. Pepe deve rinunciare al bomber Alberga e schiera Auciello opposto in diagonale con Altamura; Astarita e Petruzzelli schiacciatori, Carofiglio e De Tellis coppia di centrali. Libero Volpe.

    Pronti, via, Modugno fa capire le sue intenzioni: ace di Auciello (5-4), Astarita fa 6-3, poi mura Petruzzelli (8-6 e 10-8 e allunga ancora: 11-8. Lorusso accorcia (11-10), Cappelluti mette pressione in battuto (15-14), poi un’incomprensione nella metà campo molfettese consente l’allungo decisivo: 18-15 e timeout per Difino. Astarita mura Petruzzelli (22-18) che tira out (23-18). Titoli di coda sul parziale: ace di Altamura (24-18), Petruzzelli consegna il game ai suoi con l’attacco del 25-18.

    Tritto rileva Cappelluti e ferma Petruzzelli (2-2), Pisani attacca out per il 6-4 locale che diventa vantaggio importante con Astarita (7-4) e Auciello (9-5): timeout Indeco. Pisani accorcia (10-7), Borghetti mura Auciello (14-11), Astarita allunga ancora: 18-12. Petruzzelli dell’Indeco è murato da De Tellis (24-18), Petruzzelli del Modugno consegna ancora il parziale al Modugno: 25-18.

    Subito Lorusso in avvio di terzo set (0-1), Petruzzelli dell’Indeco mura il fratello del Modugno (2-5), Carofiglio attacca out (2-5) e Pepe chiama tempo. Ancora un errore del Modugno (2-6) che cambia regia: Campanale rileva Altamura. La musica non cambia: ace di Borghetti (8-14), muro di Bernardi su Astarita (8-16), Petruzzelli allunga (8-17) e Pepe ferma il gioco. Ancora un ace di Borghetti (8-19), altro servizio vincente firmato Bernardi (10-22), prima dell’errore di Auciello: 12-25 Indeco.

    Gara che sembra riaperta: Petruzzelli mura Astarita (0-1) e firma il break (4-6), poi il laterale di casa pareggia i conti (8-8). Borghetti allunga (10-12), Petruzzelli firma il 10-13, poi attacca out per il 13-13. L’Indeco va sul 14-17, poi è harakiri: Auciello mura Petruzzelli (16-17), Carofiglio mura Tritto (17-17) e Petruzzelli (18-17). Difino chiama tempo ma non basta: Petruzzelli del Modugno è caldissimo (20-18, 21-18), Pisani regala speranza con il servizio vincente (22-20), ma ancora Petruzzelli chiude la gara. Termina 25-21.

    Nel prossimo match, gli uomini di Difino vivranno il big match contro Galatone per le zone nobili della classifica. Appuntamento al PalaPoli per sabato 27 aprile alle ore 18,30 con il chiaro intento di invertire il trend.

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    B maschile: vittoria netta e pesante di Loreto a Ferrara

    La Nova Volley non si ferma più: vince con autorità anche a Ferrara contro una squadra in corsa per i playoff per 3-0, quarto successo consecutivo senza perdere un set per gli uomini di Iurisci che salgono a quota 36 al sesto posto con un punto di ritardo dalla Paoloni Macerata. Per i neroverdi è la seconda vittoria esterna consecutiva. Proprio come all’andata i loretani si sono imposti col massimo scarto giocando un ottimo incontro e dimostrando una condizione psico-fisica straordinaria contro una squadra di grande valore. Torregiani ne mette 20, in doppia cifra come Alessandrini (10). Season high per Edoardo Marchetti autore di 9 punti. Per i locali l’unico è Maretti (14) a provarci con convinzione nonostante coach Fortunati abbia messo ampiamente mano alla sua panchina per cercare soluzioni. Meglio la Nova Volley al servizio e in ricezione con zero aces subito. Pochi gli errori dei neroverdi che hanno vinto con pieno merito.

    Si parte con una variazione al sestetto ormai solito con Marchetti titolare per Mangiaterra. Campana è in regia, Torregiani opposto, Areni e Alessandrini schiacciatori, Carotti e Marchetti centrali, Dignani libero. Per i locali coach Fortunati parte con Biondi in cabina di regia, Tosatto opposto, Ingrosso e Maretti schiacciatori, Reccavallo e Marcoionni centrali, Soriani libero.

    Parte bene Ferrara che fa corsa di testa anche se la Nova Volley non lascia mai allontanare l’avversario (16-13). Il break di 8-3 per Loreto con i servizi di Campana, i contrattacchi ospiti e gli errori di casa indirizzano il set (19-21) e nonostante i timeout di casa. Si chiude 22-25. Il 2’ set ha un andamento simile con la 4 Torri che guida provando a riequilibrare il match e gli stessi protagonisti, ma la Nova Volley funziona bene nel muro-difesa e in battuta è ficcante. Ferrara va in difficoltà e incappa in un blackout simile a quello del set precedente. Loreto è cinica e ordinata, attende l’errore avversario e macina punti. Pareggia e allunga (19-21). I locali sbandano e il set si chiude 21-25. Il 3’ set è un monologo neroverde nonostante gli innesti di Morelli e Smanio per Ingrosso e Reccavallo. La Nova Volley parte in una lunga fuga nella quale non si guardia indietro. Sul 15-21 scorrono i titoli di coda per il 18-25 finale e la festa per i 3 punti inattesi ma ampiamente meritati.

    Domenica alle 17 al Palaserenelli si torna a giocare un derby contro la Sabini Castelferretti 3’ in classifica, per proseguire la corsa al 5’ posto contro un’altra pretendente ai playoff e per vendicare la sconfitta dell’andata.

    4 Torri Ferrara – Nova Volley Loreto 0-3 (22-25, 21-25, 18-25)4 Torri Ferrara: Biondi 2, Morelli, Poltronieri 4, Ingrosso 7, Fregnani, Mezzani, Marcoionni 7, Smanio 1, Soriani (L), Dosi 1, Tosatto 4, Poli (L), Reccavallo 5, Maretti 14. All. FortunatiNova Volley Loreto: Carotti 3, Conocchioli, Areni 6, Zazzarini, Campana 6, Torregiani 20, Alessandrini 10, Vecchietti, Mangiaterra, Dignani (L), Marchetti 9, Papa. All. IurisciArbitri: Frazzoni e Camarda

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    B maschile: la Sabini batte Sios Novavetro 3-1 e consolida il terzo posto

    Per una sfida che torna in quarta serie nazionale dopo oltre un quarto di secolo (Serie B2 1996-97: Sabini-Sios 2-3 al PalaLombardi), la formazione castelfrettese è quella delle ultime uscite: Giuliani-Beni; Mancinelli-Schiavoni; Giaccaglia-Mazzanti, Marchetti. Settempedani rivoluzionati rispetto alla gara d’andata con gli arrivi di categoria a campionato in corso di Sorrenti (da Civita Castellana), Silvestroni (ex Osimo) e Palazzesi (nelle ultime stagioni in Serie B al Volley ’79 Civitanova e NovaVolley Loreto).

    Il primo set vede una fase di studio lunga tra le due squadre che forse sentono eccessivamente la posta in palio: la Sabini ha il demerito di commettere gravi ingenuità che le impediscono di allungare e così i settempedani prendono coraggio e dilatano il proprio vantaggio fin sul 16-20: gli ingressi in rapida successione di Toccacieli e Violini sistemano seconda linea ed attacco mentre quello di Mariotti dai nove metri genera la solita scossa della fase “break” castelfrettese, utile a rimontare e a vincere di misura il primo set, con il punto decisivo del solito Mancinelli.

    L’esito positivo gratifica la formazione di Fabbietti-Sciati che ripropongono il 6+1 iniziale del set precedente: Sabini avanti in scioltezza fino al 14-10 ma gli ospiti, a caccia di punti salvezza, non mollano; un macroscopico errore arbitrale in favore della Sios (errata valutazione di palla a terra su difesa di Giuliani che mette nettamente mano e braccio tra terreno di gioco e pallone) avvicina ulteriormente nel punteggio le due squadre ma Castelferretti aveva già allentato la concentrazione e così Silvestroni e Paolucci trascinano i propri compagni che sorpassano proprio grazie al muro dell’ex opposto biancazzurro (campione regionale dall’Under 13 all’Under 16 tra il 2016 e il 2019) su Mancinelli (15-16) il quale si riscatterà subito grazie all’asse caldo con Giuliani che tiene in partita anche il solito chirurgico Giaccaglia; nel frattempo l’ingresso di Violini sistema il muro castelfrettese (21-18) e Schiavoni sale in contrattacco. La Sios non molla e ci vogliono gli ingressi ancora una volta di Toccacieli e Mariotti per avere ragione degli agguerriti ospiti, rivoluzionati nel finale dall’allenatore Pasquali.

    Con Violini in campo stabilmente “contromano”, la Sabini è padrona del campo nel terzo parziale anche se il punteggio resta in equilibrio: nei locali entra Gaggiotti sul cui turno al servizio c’è il primo strappo (12-7), di lì a poco in campo anche Palazzesi (14-8); buon impatto per entrambi. Mazzanti genera l’allungo (17-10) ma a questo punto la girandola di cambi dell’allenatore ospite Pasquali crea i propositi per una clamorosa rimonta: Fabbietti-Sciati provano a rispondere con il doppio ingresso di Pieroni-Beni ma la Sios, molto determinata in questa fase, contrattacca con la coppia Sorrenti-Palazzesi in grande spolvero (19-21). Nel testa a testa finale, dopo il solito buon ingresso di Toccacieli e il rientro di Marchetti, è ancora un clamoroso ed inspiegabile valutazione arbitrale a sfavore dei locali (l’attacco settempedano accarezza nettamente l’asta prima di scivolare sul corpo di Mancinelli) a generare il comunque meritato allungo e successo di San Severino nel terzo parziale.

    Nel quarto parziale, la Sabini è ferita nell’orgoglio e riparte subito forte: a differenza del finale di terzo set a parti invertite, il secondo arbitro si sente in dovere di correggere il collega sul seggiolone dopo un macroscopico errore che avrebbe dato il 12-06 alla Sabini sul servizio di Violini (pallone nettamente fuori dal campo ed invece dato inizialmente in campo); tuttavia Marchetti suona la carica in difesa (13-07) e la Sabini allunga ma dopo pochi punti i castelfrettesi si bloccano in cambio-palla e una mai doma Sios addirittura passa a condurre (16-17); controsorpasso Castelferretti sul turno al servizio di Mazzanti e l’ingresso di Toccacieli consacra l’allungo biancazzurro (21-19): sul 24-21 ingresso di Mariotti al servizio e gran chiusura castelfrettese con il contrattacco di Violini.

    3-1 Sabini e terzo posto mantenuto: ora testa al prossimo appuntamento: domenica nel glorioso PalaSerenelli contro la NovaVolley Loreto, ennesimo derby regionale contro una squadra mina vagante del girone E.

    Pallavolo Sabini Castelferretti – Sios Novavetro San Severino Volley 3-1 (25-23, 25-23, 21-25, 25-21)Sabini: Beni, Schiavoni, Toccacieli, Violini, Gaggiotti, Mazzanti, Giaccaglia (K), Giuliani, Mancinelli, Mariotti, Pettinari G., Pieroni, Marchetti (L1), Palazzesi G. (L2). All. Fabbietti-Sciati.Sios Novavetro: Muscolini, Marzi, Plesca, Petrocchi, Ferrara, Corradini, Marinozzi, Palazzesi L., Paolucci, Silvestroni, Sorrenti, Tarquini (L1), Rizzuto (L2). All. Pasquali.Arbitri: De Orchi – Pardo

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    B maschile: Tuscania liquida Camaiore a domicilio in tre set

    La Maury’s Com Cavi Tuscania liquida in poco più di un’ora la pratica Upc Camaiore e si prepara nel migliore dei modi ad accogliere sabato prossimo al palazzetto dell’Olivo ToscanaGarden Arno per quello che potrebbe essere il match che decide l’intera stagione.

    I ragazzi di coach Sansonetti, che pure vengono da una striscia positiva di sette vittorie, nulla possono contro una squadra praticamente impeccabile in ogni fondamentale e che trova nel servizio la sua arma vincente. Un match sicuramente divertente grazie anche ai padroni di casa che non si sono mai arresi e che hanno fatto di tutto per contrastare la capolista.

    Al fischio di inizio delle signore arbitro Chiara Conti e Laura Monti, coach Sansonetti schiera Giovannetti palleggiatore e Paoletti opposto, Macrì e Marini in banda, Caproni e Salvadori al centro, libero Baldaccini. Perez Moreno schiera i suoi in formazione tipo con Marrazzo in regia e Buzzelli opposto Festi e Simoni al centro, Genna e Lucarelli di banda, Rizzi libero.

    Tuscania subito in avanti con la ricezione toscana in difficoltà: due gli ace nei primi minuti rispettivamente di Festi e Genna (7-12). Provano a reagire i padroni di casa (12-14) ma prima Buzzelli e poi il solito ace di Genna ristabiliscono le distanze (12-17). Sansonetti prova a scuotere i suoi cambiando la diagonale con Daddio in regia e Pauli per Paoletti. Due ace consecutivi di Buzzelli potrebbero spegnere sul nascere ogni velleità di rimonta dei padroni di casa (14-23) che tuttavia reagiscono (19-24) fino al lungo linea dello stesso capitano bianco azzurro che chiude il primo parziale 19-25.

    Secondo set con Tuscania che prova subito la fuga grazie all’ace di Simoni e l’attacco vincente di Lucarelli (4-9). Due errori di misura di Buzzelli consentono a Camaiore di accorciare (10-12). Festi al servizio mette in difficoltà gli avversari, Genna mette a terra il 10-15. Il martello tuscanese al servizio è una vera spina nel fianco dei padroni di casa, ancora due ace nel suo turno di battuta (14-20). Il muro a due su Caproni chiude il set 17-25.

    Tuscania ancora in avanti ad inizio del terzo parziale, guidata da un super Marrazzo (3-8). Sansonetti ricorre di nuovo al doppio cambio (Daddio per Giovannetti e Pauli per Paoletti) che questa volta produce però i suoi effetti e riporta sotto Camaiore (12-15). La partita si accende con i toscani che per la prima volta riescono a mettere in difficoltà gli ospiti. La loro rincorsa si ferma però sul 21-18 con il muro a due su Marini. L’ennesimo ace di Genna chiude il match sul 20-25.

    Sabato prossimo alle 17,30 tutti al palazzetto dell’Olivo per lo scontro al vertice con ToscanaGarden Arno.

    UPC SDH Volley Camaiore – Maury’s Com Cavi Tuscania 0-3 (19-25, 17-25, 20-25)UPC SDH Volley Camaiore: Baldaccini, Paoletti 8, Daddio 2, Fazzi, Macrì 3, Caproni 8, Marini 4, De Muro, Nannini, Giovannetti, Salvadori 5, Pauli 3, Dal Pino, Galimberti. All. Dario SansonettiMaury’s Com Cavi Tuscania: Buzzelli (cap) 17, Simoni 10, Genna 15, Festi 5, Lucarelli 6, Facchini, Pieri, Borzacconi, Marrazzo 5, De Angelis, Rizzi (L1), Quadraroli (L2), Rogacien, Stoleru. All. Victor Perez Moreno, 2° All. Francesco BarbantiDurata: ‘26, ’25, ’27Arbitri: Chiara Conti e Laura Monti

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    B maschile: la Sicily BVS cede al tie-break e resta ancora a secco di vittorie

    Non toglie ancora lo zero dalla voce vittorie la Sicily F.lli Anastasi ma aggiunge un altro punto alla propria classifica nel girone I di Serie B. Nella 23ª giornata del campionato giocava in casa il derby tra squadre messinesi contro il Volley Letojanni e per chi era presente al PalaCampagna di Saponara è stata una grande battaglia durata oltre due ore e quindici minuti.

    Le due formazioni se la sono giocata alla pari chiudendo la contesa al tiebreak che ha premiato gli ospiti, i tirrenici con qualche sorpresa di formazione hanno sempre inseguito ma non si sono mai arresi riuscendo a vincere un set ai vantaggi, annullando set point, e poi hanno condotto la sfida al parziale decisivo.

    La cronaca

    Coach Santacaterina inizia con Giliberto-Mazza sulla diagonale palleggiatore-opposto, in posto 4 Marco Alaimo e Morisciano, centrali Rizzo e Ciaramita con Alberto Alaimo libero. Coach Rigano schiera gli ospiti con Balsamo al palleggio, Pugliatti suo opposto, Alderuccio e Buffo martelli ricettori, Arena e Battiato centrali con Maccarrone libero. A partita in corso spazio tra i tirrenici a Sulfaro e Amagliani tenuto inizialmente a riposo perché in settimana per un problema alla caviglia non si è potuto allenare con continuità. Tra gli ospiti invece coach Rigano ha fatto ruotare tutti i suoi uomini. Prossimo turno capitan Giliberto e compagni andranno in trasferta a Viagrande.

    Non un buon inizio per i tirrenici che pagano una partenza a rilento che li vede inseguire sotto 0-7. Time out richiesto da coach Santacaterina e al rientro Mazza in parallela firma il primo punto della Sicily  F.lli Anastasi. I padroni di casa provano tornare in partita con Mazza al servizio sul 6-11, poco dopo gli attacchi vincenti di Marco Alaimo e l’ace di Morisciano valgono il 9-14. La formazione jonica allunga e con l’ace di Battiato firma il massimo vantaggio in doppia cifra sul 12-22. Il punto esclamativo con Pugliatti che supera il muro tirrenico.

    Nel secondo parziale coach Santacaterina manda in campo Amagliani, inizialmente tenuto a riposo visto un problema alla caviglia che non gli ha permesso di allenarsi con continuità in settimana, Mazza torna in posto 4 al posto di Morisciano. Dopo un iniziale equilibrio fino al 2-2 gli ospiti prendono il largo con l’ace di Battiato che vale il 2-7. Reazione Sicily concretizzata dal primo tempo vincente di Ciaramita per il 6-8. Letojanni mantiene il break di vantaggio, i locali con i punti di Mazza restano in scia, sul 12-14. L’errore in battuta di Pugliatti e poi l’attacco vincente di Amagliani valgono il 16-16. Marco Alaimo firma il primo sorpasso sul 18-17, la Sicily F.lli Anastasi non molla la presa in questo finale e sul 21-21 coach Rigano ricorre al time out. Al rientro la partita resta in equilibrio fino al 23 pari, poi errore di Marco Alaimo e sul set point ospite il time out di coach Santacaterina. Al rientro annulla Rizzo in primo tempo e poi serve un ace che manda i tirrenici a set point sul 25-24,  altro time out ma al rientro si ripete la stessa situazione con Maccarrone che non controlla il servizio float per il 26-24.Nel terzo torna Morisciano opposto con Sulfaro in regia subentrato a metà secondo tempo set al posto di Giliberto. Nuovo inizio sprint di Letojanni che scappa 0-7. Reazione Sicily F.lli Anastasi che dopo il cambio palla trova due ace con Marco Alaimo e i punti consecutivi diventano quattro sul 4-7. Letojanni riallunga sul 5-12, la Sicily prova a restare agganciata e sul muro di Rizzo e 8-13 coach Rigano ferma il gioco. Ma al rientro Letojanni allunga fino al 9-18 e la panchina di casa interrompe nuovamente il gioco. Accenno di reazione fino al 17-23 ma nel finale gestiscono gli jonici.

    Nel quarto parziale dopo una fase di equilibrio la Sicily si porta un break avanti e sul 13-9 a interrompere il gioco sono gli ospiti, al rientro i tirrenici allungano in maniera netta fino al 22-16 nel finale Letojanni si riporta sotto con un break di 1-7 sul 23-21 e quasi automatico il time out di coach Santacaterina che rimanda in campo i suoi che vincono i due punti che restano a guadagnarsi un punto in classifica e mandare la sfida al tiebreak.

    All’atto finale le due formazione si equivalgono fino al 7-7, poi accelerazione di Letojanni che conquista il break sull’8-10, gli uomini di coach Rigano allungheranno poi fino al 9-14 e chiuderanno 10-15.

    Sicily F.lli Anastasi – Volley Letojanni 2-3 (12-25, 26-24, 18-25, 25-21, 10-15)Sicily Bvs F.lli Anastasi: Sulfaro 1, Morisciano 7, Alaimo A. 0, Amagliani 4, Alaimo M. 13, Rizzo 8, Mazza 12, Ciaramita 11, Bartolomeo ne, Giliberto 0. Allenatore: Tino Santacaterina.Volley Letojanni: Buffo 18, Alderuccio 10, Battiato 12, Arena 6, Balsamo 2, Giardina 0, Litrico 0, Pagliaro 0, Pugliatti 18, Cicala 0, Cianci 3, Maccarrone 0. Allenatore: Gianpietro Rigano.Durata: 19’, 27’, 27’, 25’, 15’.Arbitri: Sebastiano Rizzotto & Rosa Maria Serena Comunale.

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    B2 femminile: successo al tie-break in trasferta della Promoball contro Gps Volley Group

    Ancora tie break, ma stavolta vincente. La Promoball torna al successo nella trasferta contro il Gps Volley Group, al termine di una gara durante la quale il muro biancorosso si erge a baluardo e cinque tigri vanno in doppia cifra, e con i due punti conquistati dimezza il ritardo dalla zona playoff ora distante una lunghezza. Non solo, nel corso della sfida si registrano anche gli ingressi delle due under18, Anna Libretti e Beatrice Olivieri entrambe classe 2007.

    1° set. Per contrastare Gps Volley Group e il bisogno di punti salvezza della stessa, coach Nibbio schiera la diagonale composta da Zilioli e Basalari, al centro Cecchetto e Ferrari, in banda Moriconi e Castellini e Bertoletti libero. Moriconi battezza il match con un ace, poi però sono le padrone di casa a prendere il comando, portandosi sul 6-2, così, a qualche giro di lancette, con ancora un certo ritardo da colmare (9-4), scatta il primo time out. Se l’attacco biancorosso fatica a trovare soluzioni, quello delle padrone di casa mette in difficoltà la difesa della Sanitars, allora ci prova Castellini a suonare la carica con il muro del 12-7, poi Cecchetto mette a terra un bel primo tempo e poco dopo alza le mani per il muro del 13-12, mentre Basalari serve il pareggio dai 9 metri. Dal 13-13 in avanti di fughe non ce ne sono più e per assegnare il primo periodo servono i vantaggi, anticipati dall’ingresso di Olivieri in battuta su Zilioli quando il tabellone segna il 23-24. Annullati due match point alla Promoball, è la squadra di casa a chiudere 28-26.

    2° set. Con la formazione confermata, le tigri graffiano subito in apertura di seconda frazione di gara volando sul 1-6. Gps Volley Group prova la reazione, ma la compagine biancorossa è bravissima a contenerla, e per contro va ad incrementare il proprio vantaggio quando ne ha occasione. Così la distanza dalle avversarie diventa presto divario e diviene incolmabile, per un 1-1 che matura con il punteggio di 15-25 fissato da Basalari.

    3° set. Sulla spinta di quanto appena ottenuto, Castellini e compagne cominciano bene anche il terzo set e mettono subito qualche passo tra sé e Gps Volley Group. Poi, sul 7-13, il tecnico delle vicentine chiama il tempo, ma al ritorno sotto rete il muro della Sanitars frena i tentativi di risalita, e gli altri fondamentali, che funzionano a dovere, fanno il resto. Con la squadra avanti 10-19, coach Nibbio opta per un doppio cambio con Sandrini e l’under18 Libretti che entrano per Zilioli e Basalari, la corsa prosegue e arriva anche il ribaltone con la fast di Ferrari che con il punto del 13-25 decreta l’1-2.

    4° set. La squadra di casa si ritrova nel periodo che segue. Questo comincia in equilibrio ma poi si spacca toccato l’11-11. A questa altezza le vicentine trovano un break di 5-0 che stordisce le tigri e creano i presupposti per lanciare la volato verso il 2-2. La distanza di sicurezza posta, di fatto, rende innocue le folate biancorosse, e consente di chiudere 25-20.

    5° set. La Promoball accusa il colpo e non comincia nel migliore dei modi l’atto finale, poi però si ritrova velocemente, sigla il 6-6 con Basalari, quindi al cambio campo ci arriva avanti, spinta da una fast di Ferrari. E decisa a chiudere continua a picchiare: Moriconi mette il 7-9, ancora Basali mura per l’8-11, mentre Castellini firma il 9-12. Gps prova a non mollare, ma prima un blocco di Cecchetto e poi il punto di esperienza della capitana chiudono i conti per un 10-15 che segna il ritorno alla vittoria.

    “È stata una partita di alti e bassi – è il commento di Castellini al termine della partita – caratterizzata da momenti in cui abbiamo mostrato una bellissima pallavolo e da altri in cui abbiamo sofferto un po’ di più l’avversario. Torniamo a casa comunque con 2 punti preziosi per continuare il nostro sogno”.

    GPS Volley Group – Promoball Sanitars 2-3 (28-26, 15-25, 13-25, 25-20, 10-15)GPS Volley Group: Borriero 15, Penna 3, Cengia 4, Bertollo 13, Bocchese 13, Moretto (L), Zenere, Marini 1, Munaro 6, Bertozzo 10, Battistella 13, Sparelli 4. Ne: Bravi. All. VialePromoball Sanitars: Basalari 16, Zilioli 4, Cecchetto 17, Ferrari 16, Moriconi 10, Castellini 21, Bertoletti (L), Sandrini 1, Olivieri, Libretti. Ne: Macobatti, Deganello, Populini, Sala. All. NibbioArbitri: Iosca, FerraraNote: Durata set: 33′, 26′, 24′, 30′, 16′.

    GPS Volley Group: 6 battute punto e 11 errori, 45% positività in ricezione, 23% prf e 7 errori, 31% in attacco e 14 errori, 9 muri puntoPromoball Sanitars: 7 battute punto e 8 errori. 51% positività in ricezione, 25% prf e 6 errori. 35% in attacco e 8 errori, 14 muri punto

    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Chiara Scarabelli saluta la pallavolo: “La rinuncia alla Serie A? Sofferta ma necessaria”

    In un ambiente abituato fin troppo spesso a raccontare ed elevare le storie di successo, trionfi e record, appare quasi strano – e sicuramente insolito – empatizzare con chi, quel successo, l’ha solo assaggiato. Per chi era sul trampolino di lancio ed è tornato indietro. In un mondo di “invincibili”, c’è chi si è dovuto arrendere di fronte a un ostacolo troppo alto e consapevolmente ha deciso di cambiare strada. È il caso di Chiara Scarabelli, che è stata una delle promesse più interessanti della pallavolo italiana, vincendo da capitano i Campionati Europei Under 20 del 2010 e i Mondiali Under 20 dell’anno successivo.

    In quella squadra c’erano anche Caterina Bosetti, Letizia Camera, Valentina Diouf e Giulia Pisani, tutte giocatrici divenute poi protagoniste ai massimi livelli. Tuttavia, la storia della schiacciatrice piacentina classe 1993, attualmente in B1 all’Everest MioVolley Gossolengo, è andata diversamente, come ha raccontato ai microfoni di Volley NEWS.

    Foto Facebook Chiara Scarabelli

    Per cominciare, ci racconti chi è Chiara Scarabelli e cosa rappresenta per lei la pallavolo.

    “Oggi Chiara è prima di tutto una psicologa, da poco iscritta all’albo dell’Emilia-Romagna. Lo dico con grande orgoglio perché è un risultato che ho ottenuto dopo tanti anni di studio. Proprio venerdì scorso ho concluso un master all’Università Cattolica di Milano riguardante la Psicologia dello Sport. Inoltre, lavoro a scuola come insegnante di sostegno e gioco nel MioVolley da ormai 10 anni. La pallavolo è sempre stata un elemento importante nella mia vita. Quando ero piccolina, rappresentava un puro divertimento ed era un’occasione di socialità: venivo sempre descritta come una bambina molto vivace e quindi il volley mi permetteva di incanalare la mia agitazione motoria. Al tempo stesso, però, sono sempre stata una bambina rispettosa delle regole, anche grazie allo sport.

    Durante l’adolescenza, quando ho iniziato a muovere i primi passi sui campi di Serie A, la pallavolo rappresentava un’ipotesi di realizzazione della mia vita a cui ho creduto fortemente. È chiaro che, quando non si è potuta realizzare, la delusione è stata grande. In quei momenti c’era anche un po’ di rabbia nei confronti di questo sport. In realtà, poi ho capito che odiarlo non sarebbe servito a niente e così il volley è diventato una valvola di sfogo e un’occasione di ritornare a una vita sana, all’insegna dell’esercizio fisico e della socialità. Alla fine, raggiungendo diverse promozioni e arrivando a giocare in Serie B, l’impegno è cresciuto: così, ho avuto l’opportunità di tornare a vivere quelle emozioni avvincenti che avevo assaporato qualche anno prima“.

    Quali sono state le prime tappe della sua carriera pallavolistica?

    “All’inizio ero una bambina molto talentuosa. Ho iniziato a giocare nella squadra di San Nicolò, paese in provincia di Piacenza dove sono cresciuta. A un certo punto sono stata visionata da due allenatori, che mi hanno proposto di passare al Vigolzone. Si trattava di una società piccola che però vantava una squadra in Serie B2. L’anno dopo è stata addirittura promossa in B1; quindi – seppur giovanissima – ho avuto la fortuna di allenarmi con ragazze molto più grandi di me e ogni tanto essere convocata in prima squadra per completare la panchina. Successivamente ho cambiato squadra e ho scelto la Rebecchi Lupa Piacenza; l’allenatore era Enrico Mazzola, che poi ho ritrovato più tardi al MioVolley. Infine, sono andata a Rivergaro: un momento chiave del mio percorso perché ero chiamata a fare la differenza nelle categorie giovanili in cui militavo. Nel frattempo, arrivavano anche le convocazioni per le varie selezioni provinciali e regionali, con cui ho avuto il piacere di vincere un Trofeo delle Regioni. Tra le mie compagne di squadra c’erano Alessia Gennari, Elisa Lancellotti, Martina Balboni, Giulia Saguatti, giocatrici che hanno fatto parecchia strada“.

    Poi le parentesi con Club Italia e Asystel Volley Novara. Cosa si porta dietro di queste esperienze?

    “Dopo le scuole medie sono andata a giocare al Club Italia. Una decisione importante perché si trattava di lasciare casa a 13 anni, mollare la propria famiglia e gli amici, per aderire a un progetto che mi avrebbe messo a dura prova sia dal punto di vista fisico sia dal punto di vista psicologico. Lì ho iniziato a vedere la pallavolo come qualcosa che potesse farmi sentire realizzata nella mia vita. Successivamente è arrivata la chiamata di Novara, dove ho vissuto un’esperienza tosta ma allo stesso tempo formativa, grazie agli insegnamenti di Luciano Pedullà che mi ha aiutato a crescere in tutti i fondamentali. Complici alcuni infortuni di Paola Cardullo, ho fatto anche le mie prime presenze in Serie A e ho avuto la possibilità di giocare con grandi campionesse. In quella stessa annata ho vinto la medaglia di bronzo ai Campionati Europei Under 18. Poco dopo avrei dovuto prendere parte anche ai Mondiali, ma nel mese di aprile – proprio al rientro dalla rassegna continentale – ho subito un infortunio al ginocchio. Il primo dei tanti…“.

    Quando la sua carriera sembrava tingersi dei colori giusti, è iniziato un terribile calvario. Le va di parlarcene?

    “Dopo il primo infortunio, avevo deciso di restare a Novara con l’obiettivo di riprendermi dal punto di vista fisico. Solo che nel frattempo ci sono stati un po’ di stravolgimenti e difficoltà: erano cambiati allenatore e alcuni elementi della squadra, e soprattutto facevo fatica a recuperare. Quindi, il secondo anno all’Asystel è stato più negativo rispetto al primo. Tuttavia, sono riuscita a togliermi grandi soddisfazioni con la nazionale perché al termine della stagione ho partecipato agli Europei Under 20 grazie a un recupero lampo. In quell’occasione la fiducia di Marco Mencarelli e del suo staff nei miei confronti è stata decisiva: mi hanno aspettata e così ho potuto disputare gli Europei in Serbia da capitana e vincerli.

    Dopo l’estate del riscatto, mi sono ritrovata a Piacenza in una squadra che puntava alla salvezza. Timidamente ero riuscita a guadagnarmi un ‘mezzo’ posto da titolare, nel senso che non partivo sempre nel sestetto, ma l’allenatore Mauro Chiappafreddo aveva grande fiducia in me. Peccato che poi non sono riuscita a concludere la stagione per un nuovo infortunio. Però, ancora una volta, è arrivata la nazionale a salvarmi. Mencarelli mi ha ripreso sotto la sua ala e mi ha permesso di prepararmi al meglio per i Mondiali Under 20. È stata l’ennesima corsa contro il tempo: avevo tantissima voglia di tornare in campo e vestire la maglia azzurra. Così, sono andata in Perù per la rassegna iridata, ma proprio sul più bello ho avuto l’ennesima ricaduta. Da qui è iniziato il calvario… Sono tornata a casa e mi è stato prospettato di fare due interventi al ginocchio a distanza di pochi mesi. Di conseguenza, nella stagione successiva – che coincideva con l’anno della maturità – sono rimasta completamente ferma“.

    Cosa le hanno lasciato le esperienze e i successi con le nazionali giovanili di cui ha parlato?

    “Al di là delle vittorie, che sono sempre piacevoli da ricordare e che resteranno per sempre, mi porto dietro ricordi molto belli. In primis, il colloquio con coach Mencarelli e il suo vice Bertini prima degli Europei Under 20. Era un momento difficile in cui stavo portando avanti il mio percorso riabilitativo e iniziando a fare qualcosa di più impegnativo dal punto di vista fisico, anche se non stavo ancora lavorando con la palla. Tuttavia, loro mi hanno detto apertamente che ero un punto di riferimento per la squadra sia tecnicamente sia all’interno dello spogliatoio, e proprio per questo motivo mi avrebbero aspettato fino alla fine del ritiro e nominato capitano del gruppo. Queste parole mi hanno dato tanta forza e ho capito di essere un esempio di impegno e dedizione per la squadra.

    Un altro momento che porto nel cuore, anche se con un po’ di amaro in bocca, è legato alla prima partita del Mondiale Under 20, a cui non avevo potuto prendere parte: infatti, ero febbricitante nella stanza di un albergo di Lima in seguito a un’infezione al ginocchio. Però, dal letto avevo visto che le mie compagne si erano scritte sul braccio quello che all’epoca era il mio soprannome: ‘Diablo’. Insomma, volevano esprimere tutta la loro vicinanza e farmi capire che in quel momento stavano giocando anche per me, visto che avevo lavorato molto per arrivare fino a lì. Infine, ricordo sempre con piacere l’emozione di cantare l’inno con lo sguardo rivolto alla bandiera italiana“.

    Riprendiamo la narrazione della sua storia. Quando ha deciso di riprendere a giocare nelle categorie inferiori?

    “Dopo la stagione a Piacenza in cui sono rimasta ai box, sono passata all’Universal Volley Modena. Tuttavia, la società è fallita nel giro di pochi mesi: una situazione poco piacevole che mi ha fatto mettere da parte definitivamente il volley di Serie A. Così, sono tornata a casa, anche se la decisione non è stata compresa e condivisa fin da subito dalle persone che mi stavano vicino. Per me, invece, era la scelta migliore per il mio benessere non solo fisico ma anche psicologico. Nel frattempo, ho ripreso a studiare e ho iniziato ad allenare dando una mano alla ragazza che qualche anno prima mi aveva portato a Vigolzone: era un po’ come chiudere il cerchio.

    Dopo i primi due anni da allenatrice, piano piano mi era tornata voglia di giocare perché avevo capito che nel bene o nel male la pallavolo era parte della mia vita. Così, ho deciso di ripartire proprio da lì, in una società dove mi sentivo a mio agio e in una categoria che non imponeva carichi eccessivi. In quel momento avevo vent’anni e il gruppo con cui lavoravo era un’Under 18, che disputava anche il campionato di Prima Divisione e lottava per la promozione in Serie D. Alla fine, è stato tutto molto naturale. Da lì in poi è stata una vera e propria cavalcata perché nel giro di tre anni siamo arrivati in Serie B2. È stato bello perché vedevo che salendo di categoria aumentava l’agonismo e così piano piano ho ritrovato un po’ di fiducia“.

    Quali soddisfazioni ha raggiunto durante il suo percorso decennale con l’Everest MioVolley?

    “Questi dieci anni all’Everest sono stati un’altalena di emozioni. Dal 2014 al 2017 siamo passati dalla Prima Divisione alla B2 con una straordinaria serie di promozioni. Dopo aver confermato la categoria, quando sembrava essere giunto il momento buono per il salto in B1, è arrivato il Covid. Alla fine, siamo riuscite a centrare la promozione per il numero di punti conquistati fino allo stop del campionato, ma sicuramente non aveva il valore di una promozione conquistata sul campo. Nelle due stagioni successive abbiamo giocato in B1, anche se poi abbiamo dovuto affrontare diverse difficoltà. Infatti, la società aveva cambiato proprietà e in quel momento non era in grado di sostenere una categoria di quel tipo. Così, alla fine, siamo retrocesse in B2.

    Invece, la scorsa stagione è stata magica, visto che ci siamo riprese la B1 dominando il campionato e abbiamo vinto la Coppa Italia al Pala Dozza di Bologna. Dunque, è stato un percorso lungo e intenso. Le soddisfazioni più grandi dal punto di vista personale sono legate alla ritrovata fiducia e alla rinnovata passione per uno sport che mi aveva dato filo da torcere. Per quanto riguarda la società, c’è la soddisfazione di essere arrivate in Serie B1 partendo dalla Prima Divisione“.

    Come sta andando la stagione 2023-2024? A distanza di diversi anni, il ginocchio le dà ancora noia?

    “Quest’anno stiamo disputando un campionato di tutto rispetto perché attualmente siamo quarte nel nostro girone di B1. Dobbiamo ancora affrontare scontri diretti complicati, anche se partiamo dalla consapevolezza di aver ottenuto con ampio anticipo la salvezza aritmetica. Peccato solo per gli infortuni che hanno colpito alcune giocatrici del sestetto titolare, perché altrimenti avremmo potuto dire la nostra in ottica playoff. Fisicamente sono stata bene, ma devo dire che anche nelle scorse stagioni il ginocchio non mi ha mai dato grossi problemi. Ho solo avuto la necessità di fare un piccolo ‘intervento di restauro’ nel 2018, ma comunque era una cosa programmata al fine di gestire meglio i carichi di lavoro. Quest’anno ho avuto un piccolo problema al collo che mi ha fatto saltare qualche partita, ma si tratta di un normalissimo infortunio che può capitare nella carriera di un’atleta“.

    Ripercorrendo il suo percorso pallavolistico non viene assalita da un certo senso di amarezza? Non ha qualche rimpianto per quello che poteva essere e non è stato?

    “Anche se me lo chiedono in tanti, è una domanda che mi sono mai posta perché probabilmente mi avrebbe portato all’autodistruzione. Quando ho capito che non proseguire il percorso in Serie A era la cosa migliore per me, ho preso in mano la mia vita, le mie consapevolezze e i miei bisogni. L’ho fatto con tanta fatica perché inizialmente non era una decisione troppo condivisa dalle persone che mi stavano intorno. Però, penso che fosse la decisione giusta per il mio bene. Infatti, se avessi continuato – ammesso di riuscirci, perché reggere i ritmi della Serie A con la mia situazione fisica sarebbe stato complicato – non so se avrei guadagnato qualcosa in termini di salute.

    Quindi, è stata una decisione sofferta ma necessaria, di cui ancora oggi vado molto fiera perché, a dispetto di una società che ci impone sempre di essere invincibili e indistruttibili, sapersi fermare e pensare a quello che ognuno di noi ha bisogno davvero è una risorsa importante. Insomma, non ce ne facciamo nulla delle vittorie in bacheca, se poi stiamo male e non ci sentiamo a nostro agio. Certo, ora sto conducendo una vita molto diversa da quella che mi sarei aspettata 15 anni fa, quando ero una ragazzina che si allenava tante ore al giorno facendo rinunce e sacrifici. Però, è una vita che ho desiderato e che mi ha portato comunque a togliermi grandi soddisfazioni e ad acquisire le mie consapevolezze“.

    Quali sono i suoi sogni, obiettivi e progetti per il futuro, dentro e fuori dal campo?

    “È un periodo di grandi riflessioni per me e il tempismo della domanda è perfetto. Per quanto riguarda la pallavolo, credo di aver già detto la mia a sufficienza. Perciò, dopo questa stagione penso di poter serenamente dire ‘basta’ con il volley giocato e lasciare spazio a chi è più giovane e più sana fisicamente di me. Sono convinta della mia scelta. Ovviamente poi vorrei iniziare a esercitare da psicologa, magari rimanendo in ambito sportivo.

    Come sogno, mi piacerebbe entrare stabilmente in uno staff come Psicologa dello Sport con l’obiettivo di favorire il benessere psicologico di ragazzi che si trovano a competere ad alti livelli e che a volte non hanno gli strumenti necessari per superare certi ostacoli. Da un lato sarebbe la dimostrazione che il mio percorso formativo mi ha permesso di rientrare nel mondo dello sport sotto altre vesti; dall’altro vorrebbe dire che c’è una nuova sensibilità rispetto a una figura professionale come la mia. Per esempio, ai tempi dei miei infortuni non c’era o comunque non era parte integrante dello staff. Forse è stato anche questo il motivo per cui ho deciso di intraprendere un percorso del genere“.

    di Alessandro Garotta LEGGI TUTTO