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    Abo, Zanagnolo: “Fiducia in quello che hanno programmato i miei allenatori”

    Di Redazione
    Nella scorsa estate il suo arrivo è giunto un paio di settimane prima del via alla preparazione, completando così la casella delle palleggiatrici insieme a un altro volto nuovo della formazione cremasca, Sonia Galazzo. Nel gruppo della Chromavis Abo che parteciperà al prossimo campionato di B1 femminile c’è anche tutta l’energia di Jessica Zanagnolo, regista classe 1989 che a Offanengo sbarca nel panorama dei campionati nazionali dopo tante esperienze in ambito regionale.
    Nata il 26 marzo 1989 a Gardone Val Trompia (Brescia), la palleggiatrice è originaria di Lumezzane, dove ha mosso i primi passi pallavolistici, per poi spostarsi a Manerba e infine sbarcare in D al Millenium Brescia, vestendo poi le maglie di Roncadelle, Lumezzane e Botticino (D).Nel biennio 2015-2016 Gussago, l’anno successivo Volta Mantovana (annata successiva), questi i sodalizi che l’hanno vista protagonista in serie C, per poi affrontare altre due avventure mantovane, Medole e Viadana (entrambe in D). Infine, nella scorsa stagione ha giocato a Quaderni nel Volley Belladelli in C femminile veneta. Ora la nuova avventura a Offanengo, sbarcando in terra cremasca.
    Come ti trovi a livello societario in questa realtà per te nuova?
    “In passato ho avuto la fortuna di avere società che avevano la stessa linea operativa di Offanengo ed è un piacere ritrovarla anche qui in B1. Nella nostra quotidianità abbiamo la fortuna di avere un punto di riferimento importante come il nostro team manager Giuseppe Colombetti, la prima persona a cui posso rivolgermi per risolvere situazioni o necessità, una figura sempre presente e “in gamba”. Inoltre, fin quando si poteva prima dei provvedimenti anti-Covid 19, faceva piacere vedere la presenza costante della società agli allenamenti: si notano la passione e l’amore verso la squadra, non è da tutti”.
    Un giudizio sulla tua quotidianità in palestra tra gruppo, lavoro e feeling con lo staff.
    “E’ difficile coniugare il mio lavoro con l’impegno in palestra; l’ho sempre fatto ma con una frequenza diversa di allenamenti. Ora ho cinque giorni di lavoro e sei allenamenti, ma a parte il primo mese dove ero un po’ in difficoltà, poi ci ho fatto l’abitudine. Quando si è un po’ stanchi verso sera, aiuta molto trovare in palestra un gruppo molto affiatato e un clima sereno di lavoro. Per me è molto importante il feeling con Sonia, con cui posso confrontarmi nel mio ruolo, ma tutte le ragazze sono fantastiche. Per quanto riguarda l’allenamento, è approcciato in maniera diversa rispetto a come ero abituata e a volte è difficile tenere un livello alto, soprattutto fisicamente, ma ho fiducia in quello che hanno programmato i miei allenatori. Conto di arrivare a gennaio in un crescendo di forma per dare un apporto effettivo alla squadra”.
    Come stai vivendo questo importante salto in avanti della tua carriera a livello di categoria?
    “E’ stato uno sfizio che mi sono tolta, probabilmente sarà il mio ultimo anno di pallavolo; dopo anni di sacrifici, impegno e tanti chilometri era giusto avere la possibilità di concludere con un anno – seppur particolare – a questi livelli”.
    Il livello – per ora solo di allenamento – della B1 è differente da come te l’aspettavi? Dove hai fatto più fatica e dove invece magari ti sei trovata ancor meglio di quanto pensassi?
    “Nel corso degli anni il livello si è abbassato, la differenza è si tecnica, ma soprattutto fisica ed è bello giocare con atlete che ti consentono di sviluppare un gioco che prima era più difficile da realizzare. La fatica maggiore è stata quella di riassestarmi fisicamente dopo il lungo stop e mantenere il ritmo alto negli allenamenti per essere d’aiuto. Dove invece mi sono trovata meglio è il discorso tattico: sono spesso in linea con quanto proposto da coach Dino Guadalupi e sono contenta di avere un riscontro anche da questo punto di vista”.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    D’Andrea: “Ci sono molte incognite sull’inizio del campionato”

    Di Redazione
    Il team volley della Salerno Guiscards è pronto a riaccendere i motori. Dopo essersi fermata in maniera assolutamente responsabile, ancor prima che la Campania fosse proclamata zona rossa, la squadra cara al presidente Pino D’Andrea ha finalmente conosciuto la nuova data di inizio del prossimo campionato di serie C femminile. Programmato per lo scorso 21 novembre, il torneo scatterà il prossimo 23 gennaio. A comunicarlo è stato il comitato regionale della Campania della Fipav che ha pubblicato la nuova indizione dei campionati regionali.
    Tante le novità ma non mancano certo le incognite. Al di là della situazione legata all’emergenza sanitaria, a tenere banco resta sempre la questione delle palestre scolastiche. Se la Salerno Guiscards può contare sulla Senatore, non tutte le avversarie delle foxes, allenandosi e giocando nelle scuole, hanno a disposizione un impianto. La speranza è che la situazione possa risolversi in tempi rapidi ma almeno dopo settimane di inevitabile silenzio, qualcosa si è mosso: «La decisione di ufficializzare la data di avvio dei campionati di C con le relative formule di svolgimento – ha dichiarato il presidente Pino D’Andrea – è sicuramente un primo segnale positivo da parte della Fipav. Ovviamente il problema più spinoso da risolvere resta quello della disponibilità degli impianti sportivi, in particolare delle palestre scolastiche. Al momento non vedo segnali incoraggianti, considerando che almeno a Salerno gli istituti resteranno sicuramente chiusi fino al 3 dicembre».
    In tal senso sarebbe anche meglio pensare a soluzioni alternative: «A mio modesto parere, se consideriamo l’evolversi della pandemia in aggiunta alla macchina burocratica che dovrà “liberare” le palestre scolastiche, inizierei ad ipotizzare già da subito una soluzione alternativa, volta a non creare disparità tra le società iscritte al campionato. Se entro metà dicembre non arriveranno segnali positivi da parte delle società in attesa di palestra, sarà bene prendere una decisione drastica. Quale? Se la filosofia sarà quella di “tutti o nessuno”, al fine di evitare un’altra falsa ripartenza (e quindi ulteriori spese) delle società in possesso delle strutture, bisognerebbe annullare subito la data del 23 gennaio e riprogrammare tutto, sperando in tempi migliori. Mi rendo conto che non è una situazione facile da gestire, ma sono fiducioso sull’operato e sul buon senso del comitato regionale».
    Tante, invece, le novità per quanto riguarda la nuova formula del torneo di serie C. Le venti squadre al via saranno suddivise, attraverso un sorteggio integrale in programma il prossimo 7 dicembre, in quattro gironi e disputeranno nella prima fase gare di andata e ritorno. Al termine di questa fase sarà stilata la classifica avulsa con le prime dieci, divise poi in due gruppi da cinque, che si giocheranno la poule promozione e le ultime dieci, sempre in due gruppi da cinque, che saranno impegnate nella poule salvezza. Le prime due classificate di ciascun girone della poule promozione accederanno ai play off dove in palio ci saranno due promozioni in serie B2. Le quattro squadre qualificate disputeranno gare di andata-ritorno ed eventuale spareggio sul campo della squadra meglio classificata. Le due squadre perdenti degli spareggi promozione disputeranno, su campo neutro, una gara per la definizione della classifica finale mentre le due promosse in serie B2 Femminile Nazionale disputeranno, in campo neutro, una gara per l’attribuzione del titolo di Campione Regionale. Le ultime due classificate di ciascun girone della poule salvezza retrocederanno in serie D.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Pallavoo Sangiorgio, Greta Galelli: “Saremo pronte per gennaio”

    Foto Pallavolo Sangiorgio

    Di Redazione
    Quella 2020-2021 sarà ricordata in futuro come una stagione molto difficile e particolare, a causa della pandemia di Covid-19, soprattutto per chi ha ancora pagine di storia pallavolistica locale da scrivere. Nata schiacciatrice di posto 4 con l’obbligo di ricevere, Greta Galelli è la “baby” del roster della Pallavolo Sangiorgio di coach Matteo Capra ed Emanuele Piccoli per il prossimo campionato di serie B2. Seconda partecipazione per la società piacentina, prima in assoluto per l’atleta, classe 2004, prodotto del vivaio del sodalizio, caro al presidente Giuseppe Vincini.
    Nonostante il rinvio a gennaio 2021 del campionato (a breve la Federvolley renderà noto la nuova formula stagionale), la Pallavolo Sangiorgio sta lavorando in vista della ripartenza ed in questo periodo Greta non si sta risparmiando, insieme alle sue compagne di squadra, per farsi trovare pronta al debutto. “Abbiamo ridotto gli allenamenti – spiega – e siamo divise in due gruppi, uno che lavora dal punta da visto fisico e uno da quello tecnico. Siamo concentrate per il futuro ma manca il gioco e l’adrenalina della partita”.
    Volto nuovo della squadra piacentina ma non troppo: “Mi sto trovando bene con gruppo e allenatori. Da agosto ad oggi mi sento migliorata e so che posso dare tanto per questa stagione”. Nata banda, Greta è stata impiegata anche da secondo libero: “Mi piace molto attaccare ma se devo giocare in seconda linea non c’è problema” precisa. La giocatrice prodotto della società si divide tra B2 e serie D: “È stata una soddisfazione per me essere stata chiamata per stare nel roster della B2”.
    (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Albese: gruppo squadra quasi tutto negativo, ultimi tamponi e poi la ripresa

    C.S. Alba Volley – Albese con Cassano

    Di Redazione
    Due giorni fa doveva essere il giorno dell’ inizio. La stagione 2020/21 della C.S. Alba Volley – Albese con Cassano sarebbe dovuta ripartire dalla trasferta ad Orago.
    Sperando si possa ritornare in campo per rimettere in moto anche il volley femminile di B1. Albese aspetta il via libera. E la notizia positiva è che, dopo due settimane di stop dell’attività agonistica, per le ragazze di prospetta una ripartenza degli allenamenti. La società ha fissato ad oggi una seduta in palestra, sempre nel pieno rispetto delle misure di sicurezza. E con visite mediche prima di riprendere gli allenamenti.
    Le positività riscontrare al Covid 19 nei giorni scorsi – per fortuna senza nessuna seria conseguenza fisica seria – sono quasi del tutto scomparse. Restano ancora due componenti del Gruppo Squadra in attesa degli ultimi tamponi per accertare la negatività (saranno svolti in settimana), dopo di che anche loro potranno aggregarsi al gruppo e provare a ripartire. La nuova data stabilita dalla Federazione per l’inizio del campionato è il week-end del 21 e 22 gennaio 2021. Fino ad allora la Tecnoteam si preparerà in palestra agli ordini di coach Mucciolo e del suo staff tecnico.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Umberto Cammardella e la protesta della Serie B: “La Fipav ascolti le società”

    Di Eugenio Peralta
    La sua lettera contro la decisione della Fipav di fissare al 23 gennaio la data della ripresa dei campionati di Serie B ha fatto l’effetto di una bomba: Umberto Cammardella, presidente della Libellula Bra, ha dato il via a un dibattito che in breve si è esteso a tutto il territorio nazionale, in attesa delle decisioni del prossimo Consiglio Federale (previsto per venerdì 27 novembre) che dovrebbe stabilire date e nuove formule per concludere la stagione. Abbiamo chiesto direttamente al dirigente piemontese la sua opinione sui possibili scenari.
    Che riscontri ha avuto alla sua e-mail?
    “Le risposte arrivate sono state tantissime, almeno una cinquantina, quasi tutte positive. Alcuni hanno risposto direttamente, mettendo in copia tutte le società, ma la maggior parte mi hanno fatto avere il loro sostegno in privato, mentre solo 4 presidenti si sono schierati a favore della ripresa il 23 gennaio. Molti si sono dichiarati anche disponibili ad aderire a qualsiasi iniziativa comune“.
    E quindi il prossimo passo quale sarà?
    “Non ho nessuna velleità di carattere politico, non ho inviato questa lettera per fare il capopopolo. Ho scritto perché vedevo la necessità di un ascolto delle società di base, che da parte della Fipav sembra non esserci. È emblematico che una mail scritta da un presidente della provincia di Cuneo ottenga una risposta così corale e articolata: se ci fosse un uditorio da parte del Consiglio Federale, potrebbe ottenere ben altri riscontri“.
    Cosa rimprovera alla Federazione, in particolare?
    “Non capisco perché la Fipav, dopo aver fatto un sondaggio tra le società sulle disponibilità degli impianti e aver chiesto ai club di effettuare tamponi e test sierologici su tutto il gruppo, con spese notevoli (senza peraltro dirci a chi inviare i risultati), adesso cali questa decisione dall’alto senza consultarci. L’impressione è che chi decide lo faccia secondo logiche che non hanno legami con la realtà del territorio, che peraltro cambia da regione a regione e addirittura da città a città“.
    Ma perché la soluzione di riprendere il 23 gennaio, secondo lei, non è percorribile?
    “Perché con questa data si obbligano le società a convocare tutti il 10 dicembre, riprendendo la preparazione a pieno ritmo e ovviamente riprendendo anche a versare i rimborsi che erano stati sospesi per l’emergenza, considerando poi che in mezzo ci sarebbero anche le festività natalizie. In tutto in una situazione epidemiologica che a oggi rende impossibile pensare a un ritorno in campo“.
    Cosa dovrebbe fare, a suo avviso, la Federazione?
    “Dovrebbe dare certezze alle società e ai tesserati. Certezze che non arrivano da una data fissata dall’alto, ma dalla sicurezza delle condizioni di partenza. La Fipav, che dispone dei fondi (e il 60% vengono proprio dalle società del territorio), potrebbe innanzitutto consultare la Federazione dei Medici Sportivi per fissare dei parametri in base ai quali sia possibile riprendere in maniera omogenea sul territorio nazionale. E magari mettere finalmente a disposizione delle società una convenzione per l’acquisto di tamponi e test a prezzi agevolati. Anche perché, a parte l’aspetto della sicurezza sanitaria, ripartire in queste condizioni incide pure sul risultato sportivo: se una giocatrice è colpita dal Covid-19 servono almeno tre settimane per recuperare“.
    Ma se la data del 23 gennaio non è adeguata, quale potrebbe esserlo?
    “Nessuna, se non c’è il dovuto anticipo. Abbiamo due possibilità: o si gioca un campionato senza promozioni e retrocessioni, dando partita persa a chi non può giocare, e allora iniziamo pure quando vogliamo. Oppure, se deve essere un campionato ‘vero’ che mette in gioco i diritti sportivi, bisogna trovarsi a metà gennaio per definire se 40 giorni dopo ci saranno le condizioni per partire. Quello che non va bene è dettare dall’alto una data che poi dovrà per forza slittare, costringendo le società a buttare via di nuovo tempo e risorse, come già fatto a inizio anno“.
    E se non si riuscisse a iniziare neanche a febbraio?
    “Chi ha detto che il campionato deve finire a maggio? Giochiamo da marzo a settembre e iniziamo la nuova stagione due mesi dopo. È una situazione eccezionale, va governata in maniera eccezionale“.
    La Fipav non lo sta facendo?
    “È proprio questo il problema. Lo dimostra anche il fatto che né il presidente Cattaneo, né il presidente regionale Ferro, né quello territoriale Bertone abbiano risposto alla mia mail, benché l’abbiano tutti ricevuta. Nessuno vuole esporsi, in periodo di elezioni, per non scontentare nessuno. Ma qui si tratta di coinvolgere seriamente il territorio per valutare cosa fare“. LEGGI TUTTO