Di Redazione
Riconfermato il preparatore atletico Massimiliano Rimoldi che continua la sua esperienza con la società Volley Tricolore.
Massimiliano, che può vantare anche un’esperienza lavorativa ancora in corso nelle giovanili della Reggiana, tre anni fa ha iniziato la sua avventura con la Conad Reggio Emilia affiancando il vecchio preparatore atletico Maicol Maccagnani. Rimoldi si riconferma una figura gradita e apprezzata sia dalla società che dai giocatori, ottenendo la massima fiducia anche per questa stagione che si prospetta, per ovvi motivi, molto complicata e totalmente diversa dalle precedenti.
Perchè la figura di preparatore atletico è così importante nel contesto di una prima squadra come la Conad Reggio? «Il primo motivo è sicuramente quello della gestione ponderata degli allenamenti, singoli e di gruppo, che i giocatori devono sostenere per prepararsi alla stagione e per rimanere in forma anche durante il corso dell’anno sportivo. I ragazzi soprattutto, hanno a che fare con carichi di lavoro importanti che, laddove vengano mal gestiti, portano a infortuni e ad una forma fisica non ottimale».
È vero che il preparatore atletico può essere considerato un tramite fra giocatori e allenatore? «A questi livelli è importante che l’allenatore possa fidarsi e confrontarsi non solo con il preparatore atletico ma, in generale, con tutto lo staff. Il fine comune è quello di disputare una buona stagione e di avere meno infortuni possibili. C’è un costante dialogo fra me e coach Mastrangelo. Ci consultiamo per la preparazione degli allenamenti, la gestione dei carichi di lavoro e per la valutazione delle condizioni fisiche dei giocatori».
Come stanno rispondendo al lavoro i giocatori? «Tutto l’ambiente pallavolistico nutriva una enorme voglia di ricominciare dopo un periodo così complicato e, infatti, tutta la squadra ha risposto molto bene a livello atletico al lavoro progressivo che è stato loro proposto. Anche i giovani stanno lavorando seriamente e con costanza e sono molto soddisfatto di come sta procedendo il lavoro di squadra. Il ritiro ha dato una grande mano sotto molti punti di vista, aiutando i giocatori a conoscersi e formando un grande gruppo molto affiatato, con i più esperti a dare il buon esempio e tanti giovani pronti a far vedere di cosa sono capaci».
Dopo un periodo così complicato, come si prepara atleticamente una stagione per arrivare al meglio all’inizio della competizione? «Non è certamente una cosa semplice prepararsi ad una stagione come questa. I ragazzi vengono da un periodo di fermo di quasi 6 mesi e la grande voglia di allenarsi e di ricominciare è sì importante, ma può essere controproducente laddove porti i giocatori ad esagerare. Il “trucco”, dopo mesi di fermo, è quello di avere pazienza. Abbiamo a disposizione 11 settimane di preparazione che ci permettono di organizzare e fare le cose con calma. Partendo da una base aerobica in piscina e da carichi non eccessivi continueremo portando avanti il grande lavoro di equipe fra preparatore atletico, fisioterapista, allenatori, giocatori e società che ci ha contraddistinto fino ad ora e che, penso, possa fare la differenza fra un ‘buono’ ed un ‘ottimo’ lavoro».
(Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO