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    Modica, il polacco Busch: “Ho sempre desiderato approdare in Italia”

    Di Redazione
    Dopo la bella vittoria in trasferta sul campo di Tuscania, l’Avimecc Modica si appresta a scendere in campo domenica 29 novembre contro Ottaviano tra le mura amiche. Uno dei protagonisti della formazione siciliana è sicuramente il polacco Slawomir Busch, 22 anni alla sua prima stagione in Italia. Lo schiacciatore si è raccontato nell’intervista rilasciata al quotidiano La Sicilia.
    In avvio di stagione avete vinto due gare, perdendone una al quinto set. «L’inizio del campionato è stato ottimo, abbiamo affrontato avversarie di grande levatura. Il feeling che si è instaurato all’interno del gruppo mi fa restare ottimista».
    Primo anno in Italia: come mai ha scelto il campionato di A3 e la proposta del club ibleo? «A Modica sono arrivato dal Czestochowa, club in cui sono cresciuto. Ho sempre avuto il desiderio di approdare in Italia perchè il livello tecnico e agonistico è notevole».
    Due vittorie e una gara in cui avete guadagnato un punto. Fin dove potrà arrivare la sua squadra? «Vogliamo arrivare lontano, io spero di lottare per vincere il campionato. Dobbiamo mantenere il ritmo attuale per arrivare i primi tre».
    Il rapporto con allenatori e compagni? «Ottimo. Infatti Modica è un organico di grande valore. L’allenatore è davvero bravo».
    Resterà l’anno prossimo? «Devo pensarci, non ora. Si vedrà». LEGGI TUTTO

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    Mondovì, il ds Andrea Fia: “Siamo alla ricerca di un nuovo palleggiatore”

    Di Redazione
    Il Vbc Synergy Mondovì è tornato ad allenarsi al completo per la prima volta dopo la trasferta di Ortona. I giocatori che erano risultati positivi nelle scorse settimane hanno effettuato i due tamponi di controllo al Covid-19 (con esito negativo) e superato la visita medica per il ritorno all’attività agonistica.
    Andrea Fia, direttore sportivo, ai microfoni del quotidiano Stampa Cuneo ha dichiarato: «I ragazzi sono tutti rientrati in palestra e sono pronti a giocare. Il clima è abbastanza buono e c’è tanta voglia di scendere in campo. Dobbiamo però recuperare fisicamente: anche se non ci sono stati sintomi gravi, il Covid-19 leva tante forze. È  davvero una “brutta bestia”. Andiamo comunque avanti, anche se l’andamento del campionato è falsato. Si è visto ad esempio domenica scorsa, quando Ortona, con otto soli giocatori, ha battuto la “corazzata” Taranto che era ferma da parecchio tempo. Nel frattempo stiamo anche cercando il palleggiatore che possa sostituire il cubano Leandro Macias». LEGGI TUTTO

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    Cantù, Monguzzi uno degli atleti positivi: “Ci siamo cascati anche noi”

    Foto di Patrizia Tettamanti

    Di Redazione
    «Pensavamo di essere una delle poche società immuni. Ci siamo cascati anche noi, purtroppo». Dario Monguzzi è uno dei quattro giocatori della Pool Libertas costretto all’isolamento dal coronavirus.
    Niente partite né allenamenti, tantomeno altre attività che abbiano a che fare con lo sport, o comunque con la vita normale. «Sono passati ormai cinque giorni dalla comparsa dei sintomi e da allora sono ovviamente a casa. Ho avuto soltanto febbre e perdita dell’olfatto», racconta il capitano di Cantù.
    «In base alle direttive non potrò rientrare in gruppo fino a due tamponi negativi. Il primo sarà l’1 dicembre. Stare a casa è un dispiacere: abbiamo tutti cercato di fare il possibile per stare attenti, per proteggerci, per rimanere in contatto tra di noi e il meno possibile con l’esterno, ma purtroppo non è bastato», continua.
    Il Covid-19, insomma, s’è infilato anche trai canturini e, come ha spiegato nei giorni scorsi coach Matteo Battocchio, ha imposto il massimo rigore per evitare ulteriori contagi. «Un conto è rimanere fermi per un infortunio – prosegue Monguzzi – altra cosa è farlo per un virus sapendo che quando la febbre passerà starò benissimo, ma dovrò comunque rimanere isolato. L’importante è affrontare questa quarantena nella maniera più serena che possa essere, sapendo che quando ricominceremo non dovrebbero esserci ulteriori stop dovuti alla nostra condizione fisica. Tutto sommato preferisco che questa cosa capiti adesso, piuttosto che nelle fasi calde del campionato. Questo, sapendo che tra recuperi e annullamenti è difficile parlare di momenti caldi». LEGGI TUTTO

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    Cantù, coach Battocchio: “Dobbiamo portare avanti il nostro campionato”

    Foto Facebook Pool Libertas Cantù

    Di Redazione
    Una doccia fredda per il Pool Libertas Cantù dopo il rinvio del match dello scorso weekend contro l’Agnelli Tipiesse Bergamo a causa di cinque casi di positività nella formazione canturina. Per la prima volta sono i ragazzi del Presidente Molteni ad essersi fermati a causa del Covid-19 e la paura, ora, nella squadra si fa sentire. Coach Matteo Battocchio, intervistato dal quotidiano La Provincia, ha comunque ribadito il fatto di continuare a giocare, ovviamente sempre in massima sicurezza.
    «Una doccia gelata, ma in realtà ce l’aspettavamo». La notizia della positività di quattro giocatori – oltre a un componente dello staff- i ragazzi della Pool Libertas Cantù l’hanno avuta mentre stavano tutti assieme. «Ci hanno avvisati durante l’allenamento – conferma l’allenatore – e siamo tornati tutti a casa. I ragazzi non erano contenti perché chiaramente si sono spaventati. Non è una situazione facile, né bella. Per quanto mi riguarda ho sempre messo al primo posto la loro salute: voglio bene ai ragazzi e mi preoccupo che stiano bene».
    All’esito dei test il compito di stabilire cosa accadrà di qui in poi. «Portiamo avanti il nostro lavoro finché ci sono le condizioni per farlo; ora non ci sono e, dunque, siamo fermi», prosegue Battocchio pensando che, comunque la si veda, la serie A2 – esattamente come la SuperLega – non debba fermarsi. «Dobbiamo portare avanti il nostro campionato. La pallavolo non può permettersi né come immagine né per i giocatori una cosa come quella accaduta l’anno scorso. Se avvenisse di nuovo non so quante persone potrebbero rimanere ancora in questo mondo. Lo ripeto: campionato deve andare avanti, e sono fermamente convinto di questa cosa. Quando il danno è per tutti, del resto, il vantaggio è per nessuno».
    Ecco dunque che, a positività confermata, a Battocchio non è restato che decidere per il rompete le righe in attesa di nuovi sviluppi. «Ho mandato i ragazzi a casa per evitare il rischio di ulteriori contagi. L’umore, ovviamente, è quello che è: siamo tutti consapevoli della situazione in cui siamo, siamo molto uniti e determinati anche su questo aspetto. Siccome il virus continua a circolare, però, se uno è a rischio non deve giocare. Questo, per essere sicuri di non mettere a rischio gli altri. Sappiamo che non si può avere mai la certezza assoluta, ma ritengo giusto giocare, anche due partite la settimana, finché si ha la ragionevole convinzione che i positivi siano isolati. Nel momento in cui si ha anche il minimo dubbio che così non è, però, non si vede scendere in campo», conclude. LEGGI TUTTO

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    Mercoledì 2 dicembre il recupero tra Bergamo e Taranto

    Foto Ufficio stampa Agnelli Tipiesse Bergamo

    Di Redazione
    La gara tra Agnelli Tipiesse e Prisma Taranto, inizialmente prevista per il 15 novembre e successivamente rinviata a causa del Covid, sarà recuperata mercoledì 2 dicembre alle ore 19.00 al Pala Pozzoni di Cisano Bergamasco.
    La partita sarà svolta rigorosamente a porte chiuse.
    (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Taranto, la rabbia di Di Pinto: “Ci dobbiamo vergognare, io in primis”

    Foto Ufficio stampa Prisma Taranto

    Di Redazione
    Primo stop stagionale per la Prisma Taranto che, al PalaMazzola, perde al tie-break contro la capolista Sieco Service Ortona per 2-3, arrivata in Puglia con solo otto giocatori a referto. Nel match della 6^ giornata del campionato di Serie A2 Credem Banca, la squadra di coach Di Pinto paga il lungo stop dovuto ai diversi rinvii causa Covid-19, subendo la prima sconfitta tra le mura amiche.
    «Abbiamo perso contro noi stessi, il nostro atteggiamento verso la partita è stato deficitario – afferma il tecnico degli ionici nell’intervista rilasciata al quotidiano Corriere dello Sport Puglia -. Ci dobbiamo vergognare, io in primis. Abbiamo ricevuto una lezione di atteggiamento e di umiltà dagli avversari: hanno dimostrato di compattarsi e di essere squadra in un momento difficile, lottando su ogni pallone con spirito di sacrificio. Con questa forza, ci hanno creato insicurezza e sono riusciti, addirittura, a batterci. Non siamo stati lucidi, abbiamo avuto delle grosse difficoltà nella gestione della partita: un po’ per presunzione, un po’ per un atteggiamento inadeguato, abbiamo perso di mano l’incontro, favorendo Ortona che ha portato a casa il risultato». LEGGI TUTTO

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    Ortona, il capitano Simoni: “Partite come quella di Taranto ci danno carica e autostima”

    Foto: Lega Volley Maschile

    Di Redazione
    Una partita che sembrava già persa in partenza. La Sieco Service Ortona, infatti, si è presentata alla trasferta di Taranto con otto giocatori e priva di ben quattro titolari. Un match nel quale i favori dei pronostici erano tutti per la formazione di casa e invece… i ragazzi “Impavidi” sono riusciti a strappare una vittoria al tie break che profuma d’impresa.
    «Siamo andati a giocare con l’obiettivo di dare il massimo, ovviamente. Come al solito», racconta il capitano della Sieco Michele Simoni, nell’intervista rilasciata al quotidiano Il Centro. «Sapendo che avevamo il destino segnato, volevamo solo perdere dignitosamente». E invece… «Il primo set (vinto da Taranto, ndr) è andato come da copione e anche il secondo aveva preso la stessa piega, perché sul 20-17 anche il secondo parziale sembrava segnato. Però, noi siamo fastidiosi come squadra, non molliamo mai. Loro, forse, hanno avuto il braccino corto e così l’abbiamo spuntata e sull’1-1 noi non avevamo nulla da perdere e loro tutto. Così è iniziata la corsa verso quello che può essere considerato un mezzo miracolo sul piano pallavolistico. In settimana non eravamo riusciti ad allenarci, eravamo appena in otto e in diverse occasioni siamo andati in isolamento fiduciario. Pensavamo di fare una trasferta lampo, limitando i danni. E, invece, abbiamo vinto una partita che entrerà nella storia, a mio avviso. Bisogna dare atto alla società che non ci sono state furbate a costo di non potersi giocare la sfida ad armi pari».
    E così la Sieco Impavida ha infilato la quinta vittoria di seguito e comanda la classifica della serie A2 maschile. «Anche nella passata stagione siamo partiti bene. Sono due anni che ci stiamo togliendo delle soddisfazioni. Siamo una squadra, a prescindere da chi va in campo. Non dipendiamo da nessuno. Credo che alla lunga i valori verranno fuori, ma questa è una stagione con tante varianti imprevedibili a causa del Covid e può accadere di tutto. Non riesco a fare una graduatoria di valori, ma so una cosa: siamo la squadra più fastidiosa del campionato. È  dura giocare contro di noi. E di questo sono veramente orgoglioso come capitano. Vogliamo restare in alto il più a lungo possibile e partite come quella di Taranto ci danno carica e autostima».  LEGGI TUTTO