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    Top & Flop della Serie A1: il meglio e il peggio del girone d’andata

    Di Alessandro Garotta Il campionato di Serie A1 femminile si è fermato a un passo dal giro di boa: com’è noto, l’ultima giornata del girone di andata (prevista per il 26 dicembre) non si è disputata a causa dei numerosi rinvii per casi di Covid, e nella situazione attuale è estremamente difficile ipotizzare la tempistica dei recuperi. Tuttavia, la sosta forzata è comunque un buon momento per tracciare una panoramica su quello che si è visto fin qui. Come da tradizione, andiamo dunque ad individuare quali giocatrici si sono particolarmente distinte e chi invece ha deluso le aspettative. LE TOP Foto LVF/Rubin Paola Egonu. Qualora servissero controprove, l’opposta della Prosecco DOC Imoco Conegliano dimostra una volta di più di essere decisiva come nessun’altra. Viaggia sui 21,83 punti di media a gara (262 in totale di cui 22 ace e 14 muri) con il 48,60% di positività e il 37,85% di efficienza in fase offensiva, mettendo in mostra un repertorio di colpi sempre più completo e la capacità di giocare pure dei palloni più dolci rispetto alle schiacciate a tutto braccio che l’hanno sempre contraddistinta. Alterna pallonetti in posto 3 a diagonali nei 3-4 metri in cui passa sopra al muro con la naturalezza di un adulto che gioca nel Minivolley. Nei frangenti decisivi, quando la squadra campione d’Italia e d’Europa ha bisogno di portare a casa qualche punto importante, ci pensa lei, o con il servizio o in attacco (vedasi tie break delle sfide contro Monza, Busto Arsizio e Cuneo). Foto LVF/Rubin Eleonora Fersino. Una giocatrice che quest’anno non ha sbagliato ancora una partita è il libero della Igor Gorgonzola Novara. Stimolata dalla concorrenza interna con Caterina Bosetti, che in quanto a tecnica in ricezione rivaleggia alla pari con le specialiste della seconda linea, Fersino sta offrendo prestazioni di alto livello in serie (53,18% di ricezione perfetta e solo 8 errori nel fondamentale), al punto che nessun tifoso azzurro è caduto nell’abisso della nostalgia dopo l’addio di Stefania Sansonna. Ancor meno dopo aver visto quanto difende l’ex di Conegliano e Bergamo, decisiva in molte ricostruzioni. I meriti vanno divisi con quelli del muro, quasi sempre composto ed ordinato, ma poi il pallone bisogna comunque tirarlo su e lei lo fa con reattività, coraggio e qualità tecniche fuori dal comune. foto Vero Volley Monza Anna Danesi. Nel terzo posto in classifica della Vero Volley Monza c’è tanto, tantissimo della centrale della nazionale, che sta confermando l’altissimo rendimento della scorsa stagione e dei Campionati Europei, anche grazie alla grande fiducia che ripone in lei la palleggiatrice Alessia Orro, come dimostrano il fantastico 51,41% di positività su una buona quantità di assist (145) e i soli 9 errori in attacco. La velocità del suo braccio e la capacità di girare la sfera evadendo quasi sempre dal controllo delle avversarie, ne fa un vero incubo per le altre compagini. Ovviamente fa la voce grossa anche a muro, da sempre il suo marchio di fabbrica, in cui si dimostra granitica con 38 stampate e un patrimonio di tocchi decisivo quando conta. Foto Savino Del Bene Volley Scandicci Ofelia Malinov. Se dovessimo scegliere la miglior palleggiatrice del girone di andata, non potrebbe essere altri che lei. A fare la differenza è la sua distribuzione del gioco, che si adatta perfettamente alle diverse circostanze proposte dal match: quando può utilizzare le centrali lo fa con regolarità; quando la ricezione la fa correre o nei momenti caldi si appoggia alle attaccanti di palla alta, che tirano la carretta senza preoccuparsi più di tanto. E poi una voglia di trascinare, uno spirito di sacrificio e una dedizione per la causa che non hanno eguali: Malinov è sempre in prima linea a dare l’esempio, ad indicare la strada maestra, che per la Savino Del Bene Scandicci è una soltanto e porta ad arrivare in fondo a ogni competizione. Foto Unet E-Work Busto Arsizio Alexa Gray. Soverato, Casalmaggiore, Caserta, Scandicci. E poi Unet E-Work Busto Arsizio. C’è un prima e un dopo nella carriera della giocatrice canadese. C’è un prima fatto di speranza e un talento che bussa alla porta della pallavolo italiana, c’è un dopo che equivale a responsabilità, concretezza e consapevolezza di essere un perno fondamentale per la propria squadra. Cresciuta esponenzialmente sotto la guida di Marco Musso, nella prima parte del campionato Gray si conferma una macchina da guerra con 181 punti, il 47,38% di positività e il 39,09% di efficienza in attacco: nel dubbio, Jordyn Poulter chiama il suo martello all’esecuzione e la palla va giù emettendo un suono fortissimo. Foto Fenera Chieri ’76 Héléna Cazaute. “Impatto” è una parola spesso abusata, svuotata dalla retorica sportiva, ma assume consistenza in relazione ai primi mesi della schiacciatrice francese in Italia. Si tratta di una sensazione che si costruisce attraverso due chiavi di lettura: quella matematica dei numeri grezzi e delle statistiche (120 punti, 15 muri, il 43,58% in fase offensiva e il 45,73% di ricezione positiva), e quella non propriamente empirica relativa all’influenza tattica ed emotiva di una giocatrice sulla propria squadra. Ora la miglior banda d’equilibrio del campionato deve solo compiere il passo più difficile, cioè mantenere la continuità e confermare le qualità mostrate fino a qui. Foto Il Bisonte Volley Firenze Sylvia Nwakalor. Ci eravamo abituati a considerare la giovane opposta come un talento brillante e con colpi da campionessa, ma ancora incostante nell’arco del match. Quest’anno Nwakalor sta squarciando il velo e mostrando quanto possa essere decisiva una con il suo atletismo e il suo killer instinct. Lo si legge nei numeri, prima di tutto: 171 punti (di cui 4 ace e 20 stampate), attaccando col 41,61% di positività. Il girone di andata ci restituisce dunque una giocatrice nel pieno della maturazione tecnica, fisica e psicologica, che sa mettere il suo talento sconfinato al servizio del Bisonte Firenze, per elevarne a potenza i valori offensivi. foto Megabox Vallefoglia Sinead Jack-Kisal. Nella pallavolo è innegabile che, se dei grandi numeri individuali non sono accompagnati dai successi della propria squadra, quelle cifre perdono buona parte del loro valore. Alcune volte, però, è difficile far passare inosservate certe strisce di prestazioni o delle singole performance, perché il cosiddetto “losing effort” non può sminuire totalmente quanto realizzato dall’atleta in questione. A proposito di ciò, Jack-Kisal è probabilmente uno dei massimi esempi in questa prima parte di Serie A1: a suon di punti (136), muri (31) e alte percentuali in attacco (49,48% di positività e 46,91% di efficienza) la centrale di Trinidad e Tobago ha dimostrato di essere un elemento imprescindibile per una Megabox Ondulati Del Savio Vallefoglia che sta vivendo una stagione stimolante ma, allo stesso tempo, tortuosa. I FLOP foto Igor Volley Novara Britt Herbots. No, non è un girone di andata da ricordare per la schiacciatrice belga dell’Igor Gorgonzola Novara. Tutto sembrava apparecchiato per il suo decollo verso lo spazio, soprattutto dopo quelle prestazioni estive in nazionale da vera leader, che sembravano aver cancellato persino il calo nel finale della scorsa stagione. Invece, anche la nuova annata si piega presto su se stessa. Prima uno strappo ai muscoli addominali che condiziona la sua preparazione, poi le difficoltà nel ritrovare la forma migliore, con ingressi in campo non sempre convincenti e prestazioni altalenanti (56 punti con il 37,39% di efficienza in attacco e il 29,52% di ricezione positiva). Tuttavia, nella sfida con la Savino Del Bene Scandicci si sono rivisti sprazzi della vecchia Herbots: speriamo sia di buon auspicio in vista del 2022, l’anno decisivo per capire se ritroveremo tutto il suo talento o se dobbiamo rassegnarci ad una carriera in tono minore. foto Instagram Hanna Orthmann Hanna Orthmann. In che senso “flop”? Rispetto alla sua versione di Monza? Rispetto a compagne o avversarie che giocano nello stesso ruolo? A tutte le giocatrici del campionato tout court? Orthmann è certamente una delle più talentuose schiacciatrici in Europa, gioca in una delle migliori squadre della Serie A1 e inserirla in una qualche classifica che contempli l’essere meno incisiva di altre fa sempre un po’ strano. Eppure in quella sinfonia wagneriana che dovrebbe essere il gioco della Savino Del Bene Scandicci, al momento suona come un bemolle, una nota che, diminuita di mezzo tono, fluttua a mezz’aria, come sospesa, e dà un senso di incompiutezza (seconda scelta per coach Massimo Barbolini, mette a referto 23 punti, 2 muri e 4 ace con il 18,33% di efficienza offensiva in soli 16 set giocati). foto VBC Casalmaggiore Luna Carocci. È vero che la stagione della VBC Trasporti Pesanti Casalmaggiore non sta andando negativamente rispetto alle premesse iniziali, ma non per questo rimane esente da giudizi. In particolare, tra le giocatrici apparse più in difficoltà finora c’è la 33enne toscana, che non riesce a portare quella dose di esperienza per guidare al meglio la seconda linea e facilitare i compiti in regia di Marta Bechis. Nelle prime 12 partite Carocci chiude con il 28,85% di positività, il 24,52% di efficienza e ben 18 errori in ricezione, collocandosi all’ultimo posto nella graduatoria riferita ai liberi titolari, che combina tutti gli indici di rendimento nei fondamentali difensivi: per puntare a qualcosa in più di una salvezza tranquilla la formazione casalasca ha bisogno della miglior Luna. Foto Volley Bergamo 1991 Ana Paula Borgo. Il fatto è che si può fallire in molti modi, ma quello della giocatrice brasiliana del Volley Bergamo 1991 ha proprio i connotati rotondi e corposi di un Cabernet Franc che ti fa schioccare la lingua prima di dire al cameriere che “sì, può servirlo anche alla signora”. Ovviamente sarebbe ingiusto pretendere che riesca a fare bene pur non avendo la possibilità di attaccare palle sempre perfette, ma purtroppo in questo sport se un opposto mette a terra 62 palloni su 184 (66 punti totali in 27 set giocati se aggiungiamo anche 1 ace e 3 muri) di solito per la propria squadra non ci sono tante speranze di riuscire a vincere. Inoltre, mancano la personalità e l’esperienza che è lecito aspettarsi da una giocatrice che ha vestito la maglia della nazionale verdeoro e di club brasiliani prestigiosi, prima di approdare in Europa. Foto Delta Despar Trentino Rebecca Piva. Le grandi aspettative, inevitabilmente, anticipano grandi reazioni. Nel caso dell’ex martello di Ravenna alla Delta Despar Trentino tutto faceva pensare all’operazione perfetta: una delle migliori giocatrici dell’ultima A2 aveva scelto di vivere la prima avventura nel massimo campionato in una piazza dove potesse crescere senza troppe pressioni. Purtroppo, però, questo sodalizio sta un po’ deludendo. Complice lo stop per l’operazione al menisco di Vittoria Piani e il conseguente spostamento di Jessica Rivero in posto-2, Piva ha finalmente l’occasione di partire nel sestetto titolare, ma non la sfrutta a dovere: fatica a trovare ritmo in attacco (33 palloni a terra, 19 errori e 13 murate su 116 assist) e in battuta (8 ace a fronte di 23 errori), soffre tantissimo in ricezione (29,46% di positiva e 25,58% di efficienza), tramutandosi più in un flop che in una risorsa per la squadra gialloblù. foto Maurizio Lollini/Bartoccini Fortinfissi perugia Britt Bongaerts. Essere “peggiore” alla prima esperienza in Italia, porta con sé tutto un codazzo di attenuanti, e non ha mai il suono perentorio di una bocciatura definitiva: c’è un sacco di tempo per recuperare. Se però a guardarsi indietro ci viene da sollevare un piccolo sospiro di rimpianto, ecco significa che qualcosa non sta andando per il verso giusto. Infatti, quando la palleggiatrice olandese era stata annunciata dalla Bartoccini Fortinfissi Perugia, in molti si aspettavano la sua esplosione consacratoria dopo stagioni positive tra Germania e Polonia. Tuttavia, Bongaerts sta incontrando qualche difficoltà ad imporsi: le sue alzate non sono facili da gestire per le bocche da fuoco; con le centrali va anche peggio, dato che difficilmente riescono a fare la differenza in attacco. Foto Maurizio Lollini/Bartoccini Fortinfissi Perugia Christina Bauer. Anche una realtà di bassa classifica come quella di Perugia sembra diventata un vestito troppo largo per una giocatrice che nella sua carriera ha vinto tutto e ora appare in un’evidente fase di calo – tendenza peggiorata ancor di più dal contesto tattico della squadra di Luca Cristofani. Poco coinvolta dalla regia di Britt Bongaerts, la centrale francese prova ugualmente a mettere in difficoltà le avversarie sfruttando tutti i palloni che le arrivano, anche se trovare la marcia è davvero complicato, così come dare una mano alla difesa sporcando più palle possibili sotto rete. Alla fine, segna 39 punti con il 40,28% di positività e il 38,89% di efficienza offensiva, 9 muri e 1 ace (11 errori al servizio). LEGGI TUTTO

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    Scandicci, rinviata la gara dei quarti di Coppa Italia con Busto Arsizio

    Di Redazione

    Accertati all’interno del gruppo squadra alcuni casi di positività: la Savino Del Bene Volley comunica che la gara in programma per giovedì 30 dicembre contro la Unet E-Work Busto Arsizio, valida per i Quarti di finale della Coppa Italia, è stata rinviata al prossimo 3 gennaio.

    Le restanti atlete rimangono al momento sotto osservazione.

    (fonte: Comunicato Stampa) LEGGI TUTTO

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    Volley Bergamo 1991 ancora ai box in attesa di nuovi tamponi

    Di Redazione È tempo di attesa in casa Volley Bergamo 1991. Atlete e tecnici risultati positivi al Covid-19 in occasione dei controlli effettuati prima delle gare contro Il Bisonte Firenze e Imoco Conegliano, poi rinviate, si trovano ancora in quarantena. La negativizzazione da covid dovrà essere riscontrata con un nuovo ciclo di tamponi programmato per i prossimi giorni; si tornerà perciò in palestra solo dopo l’arrivo del nuovo anno.  Tutti i componenti del gruppo squadra risultati positivi sono però in buone condizioni di salute e stanno svolgendo, nelle proprie abitazioni, sedute di allenamento personalizzate. Solo dopo il ritorno alla “normalità e alla quotidianità del lavoro tecnico e atletico dell’intero gruppo, si potranno programmare la ripresa dell’attività agonistica e il recupero delle due gare necessarie per chiudere il girone di andata, quella casalinga con Firenze e quella in trasferta con Conegliano. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Unet E-Work a Scandicci: in palio la final four, tra mille incognite

    Di Redazione L’ultimo match del 2021 sarà una gara da “tutto per tutto” per la Unet e-work Busto Arsizio, che cerca al palasport di Scandicci il pass per accedere alla prestigiosa final four di Coppa Italia Frecciarossa Serie A1 in programma il 5 e 6 gennaio a Roma. Nella gara secca contro la Savino del Bene, Stevanovic e compagne, dopo l’eliminazione dalla CEV Cup, vogliono quel colpaccio che potrebbe essere la scintilla per una seconda parte di stagione entusiasmante e per consacrare finalmente le qualità del team bustocco. Si giocherà tuttavia “alla cieca”, con poche certezze sui sestetti che scenderanno in campo per via della ripresa dei contagi Covid, che ha purtroppo colpito anche lo sport e che ha costretto la Lega Pallavolo Serie A Femminile a rinviare in toto l’ultima giornata di andata di campionato.  Nel precedente stagionale, giocato alla e-work arena, ebbe la meglio al quinto set la squadra di Barbolini, con le “Farfalle” uscite dal campo con qualche rimpianto. Di sicuro, come consuetudine tra le due squadre, ci si aspetta un match estremamente equilibrato, con le toscane però indubbiamente favorite da una rosa decisamente ricca. Fischio d’inizio giovedì 30 dicembre alle 19; 50 tifosi Amici delle Farfalle al seguito. Diretta streaming su Volleyball World TV. Marco Musso presenta così la sfida: “È davvero una gara da tutto per tutto per noi, la Coppa Italia rappresenta il nostro secondo obiettivo stagionale. È innegabile che Scandicci sia una super squadra e sia anche in un periodo di forma straordinario, come dimostra il recente successo per 3-0 su Novara. Dovremo partire dai concetti base su cui concentriamo il nostro lavoro: aggressività al servizio e qualità del muro-difesa, poi potrà succedere di tutto. Al netto di chi si presenterà a giocare la partita, credo che sia un match in cui noi potremo dire la nostra, ma per farlo dovremo mettere in campo ogni nostra qualità“. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Nasce il Roma Volley Fans Club per sostenere le Wolves dell’Acqua&Sapone

    Di Redazione A Roma in fatto di sport di squadra di vertice, le cose non sono mai facili. Un anno e mezzo fa, per problemi economici, la Virtus Roma si è vista costretta a cancellarsi dal massimo campionato di basket. Un’umiliazione per una società gloriosa, già campione d’Italia e d’Europa. La pallavolo, che pure ha un movimento molto ampio nella capitale, ma che sconta croniche carenze in fatto di impianti sportivi, ci ha messo 23 anni per tornare ai massimi vertici. Ci sono riuscite le Wolves della Acqua&Sapone Roma Volley del Presidente Pietro Mele, che quest’anno si è affidato alla guida tecnica di coach Stefano Saja per affrontare il difficile salto in A1. Salto che si è rivelato in effetti complesso, nonostante la campagna estiva abbia portato a Roma giocatrici del calibro dell’opposto bielorusso Hanna Klimets, della centrale ceca Veronika Trnkova, 150 presenze con la sua nazionale, della schiacciatrice tedesca Lena Stigrot, fresca vincitrice del titolo in Bundesliga. Tutte giocatrici provenienti dall’esperienza con le loro nazionali ai campionati europei vinti dall’Italia, alle quali si è aggiunta la palleggiatrice USA Madison Bugs, eletta migliore nel suo ruolo nella lega francese nella scorsa stagione. Che questo gruppo, completato dalle italiane Agnese Cecconello, Maila Venturi (libero), dalla schiacciatrice Alice Pamio e poi Arciprete, Rebora e Decortes, Avenia e la giovane Bucci occupi oggi gli ultimi posti in classifica è probabilmente la conferma che quello italiano è il più forte campionato al mondo. Poi c’è il discorso del pubblico: 4.500 all’esordio romano contro Conegliano di Paola Enogu, quando la società aprì anche il terzo anello del Palazzo dello Sport; tra i 1.000 e 1.500 spettatori nelle successive gare interne. Gli sportivi romani sono poco partecipi se non si parla di calcio, e dall’esigenza di creare un gruppo di tifosi coordinato è nato così il Volley fans della squadra giallorossa, con l’obiettivo di sostenere con maggior vigore le ragazze, in casa e magari in trasferta, e mettercela tutta per aiutare il gruppo a superare il momento difficile e ripartire verso l’obiettivo salvezza. foto Roma Volley Club Il Roma Volley fans Club, nato per iniziativa dell’avvocato Daniele Ricciardi, conta già una sessantina di persone ed è aperto a tutti. Cori, coreografie e bandiere erano già pronti per lo scontro diretto contro Vallefoglia che si sarebbe dovuto disputare domenica 26 dicembre al Palaeur, prima che la Federazione annullasse il turno a causa delle positività al Covid in diversi gruppi squadra. Strutturato in sottogruppi a seconda del tipo di impegno e disponibilità (c’è chi si occupa del coordinamento per le gare interne, chi di promuovere eventi e iniziative verso l’esterno, chi di organizzare le trasferte), il gruppo si è chiamato “Il branco”, in continuità con i simboli della Capitale e della Roma volley. “Perché la forza del branco è il lupo, e la forza del lupo è il branco”. Per le Wolves, dalla prossima gara ci sarà dunque un’arma in più. (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Vallefoglia, è un 2021 indimenticabile segnato dalla storica promozione in A1

    Di Redazione Il 2021 della Megabox Volley Vallefoglia si chiude con le tigri biancoverdi in piena corsa per conservare nella provincia di Pesaro la serie A1, campionato conquistato per la prima volta la passata stagione con una promozione impensabile ai nastri di partenza eppure conquistata con una splendida serie finale playoff contro l’Eurospin Ford Sara Pinerolo. Questo il bilancio di Fabio Bonafede: “La prima parte dell’anno ci ha visti conquistare un traguardo che nessuno di noi si aspettava. Nella seconda parte abbiamo affrontato un campionato molto più difficile e abbiamo dovuto far fronte alla perdita del nostro palleggiatore titolare. La squadra è restata unita, la società è tranquilla e sa bene che per noi questo campionato è una continua scoperta: che si vinca o che si perda, ogni partita per noi è un evento, e non vogliamo lasciarci abbattere da una classifica che, comunque, al momento ci vede salvi. Potevamo essere in una posizione migliore, ma anche in una peggiore: ci mancano 2-3 punti, per il resto sono soddisfatto”. Foto Megabox Volley La Megabox chiude l’anno solare con uno score complessivo di 16 vittorie e 17 sconfitte (14 vittorie e 4 sconfitte in casa; 2 vittorie e 13 sconfitte fuori casa). Nella classifica di A1 la pausa natalizia vede le tigri quintultime assieme a Bergamo e Trento con 9 punti, davanti a Roma e Perugia a quota 8. Tatiana Kosheleva è quinta nella classifica dei punti individuali di tutta la A1 (197, 16.4 a partita) e Sinead Jack-Kisal è prima tra le centrali (138, 11.3 a partita) e quarta assoluta a muro (31, 2.6 a partita).  Le tigri torneranno in campo domenica 9 gennaio alle 17, ricevendo al PalaCarneroli di Urbino la titolatissima Imoco Conegliano, campione d’Italia e d’Europa in carica, per l’incontro più atteso della stagione.  (fonte: Comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Fabris: “Bloccare le competizioni? Rivediamo i protocolli Covid, le atlete non si ammalano”

    Di Redazione Nel giorno di Santo Stefano, il presidente di Lega Pallavolo Serie A Femminile, Mauro Fabris, è intervenuto in diretta su Radio Sportiva: nell’intervista, il Presidente di Lega ha parlato delle imminenti Finali Coppa Italia Frecciarossa, in programma il 5 e 6 Gennaio al Palazzo dello Sport di Roma, ma anche della necessità di rivedere i protocolli COVID per il mondo dello sport, aggiornandoli all’effettivo decorso della positività nelle atlete, considerando che ora i vaccini evitano che si ammalino, ma non che si positivizzino.  “Santo Stefano è sempre stato un appuntamento tradizionale per il nostro movimento di Serie A. Quest’anno abbiamo dovuto rinunciarvi a malincuore, ma con 5 gare già rimandate su 7 e l’imminente Final Four di Coppa Italia, abbiamo ritenuto necessario salvaguardare lo svolgimento delle nostre Competizioni, sempre guardando alla tutela della salute dei componenti dei Gruppi Squadra”.  Il Presidente Fabris, poi, si è concentrato sul tema dei protocolli COVID nel mondo dello sport: “Tutte le nostre atlete e gli staff delle squadre di Serie A sono vaccinati, con due se non addirittura tre dosi, e insieme al Medico di Lega e i medici sociali dei Club abbiamo notato che le giocatrici si positivizzano, ma non si ammalano: bastano solo pochi giorni e ritornano subito negative, i sintomi sono davvero molto rari e, se si dovessero presentare, sono molto blandi. Per questo motivo, credo sia necessario rivedere i protocolli per il mondo dello sport, dato che sono stati redatti diversi mesi fa e non tengono conto dell’effettivo decorso della positività: ormai siamo tutti vaccinati e l’evidenza scientifica ci dice che sia necessario un aggiornamento per evitare di bloccare le competizioni sportive di alto livello”. Un parere diverso è stato dato, invece, da Piero Garbellotto: “C’è una variante che avanza e bisogna prestare attenzione”. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Garbellotto: “Giusto fermarsi, ma per tutto il movimento è stato un grande danno”

    Di Redazione Nonostante l’attenzione ora sia tutta rivolta ai quarti di finale di Coppa Italia, in programma giovedì 30, il rinvio in blocco dell’ultima giornata del girone d’andata tiene ancora banco. Non in senso polemico, visto che l’emergenza pandemica è sotto gli occhi di tutto, ma con giustificato rammarico, come evidenziano le parole del presidente di Conegliano, Piero Garbellotto, raccolte dal collega Luca Anzanello per il Gazzettino di Treviso. “Al di là dei club, il danno è per tutto il movimento perché esclusi i playoff quella di Santo Stefano era per molti la partita dell’anno”, in termini evidentemente di pubblico e quindi di incassi. “Comunque penso che si debba guardare il bicchiere mezzo pieno, il girone d’andata è stato quasi perfetto, bisogna ricordarsi che l’anno passato si è giocato a porte chiuse. Adesso è inutile nascondersi dietro a un dito: c’è una variante che avanza e bisogna prestare attenzione”. Uno stop che preoccupa, quello del 26 dicembre, perché non si sa se sia stata solo una singola parentesi (negativa) o una situazione che da qui in avanti rischia di ripetersi. “Il Covid ci ha insegnato che è impossibile fare programmazione, viviamo il presente – commenta Garbellotto, che poi però conclude con un messaggio di speranza -. Per il futuro abbiamo il dovere di essere ottimisti”. (fonte: Il Gazzettino di Treviso) LEGGI TUTTO