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    Passione Volley – Irriducibili Rosa: “Il tifo si fa anche in tribuna!”

    Di Agnese Valenti Il nostro viaggio nelle tifoserie del volley italiano questa volta tocca una tappa molto speciale, portandoci alla scoperta di una delle due anime del tifo della VBC Trasporti Pesanti Casalmaggiore. I gruppi che seguono la squadra casalasca sono infatti (almeno) due, Passione Rosa Supporters e Irriducibili Rosa, ma questi ultimi hanno una particolarità rispetto a tutti gli altri collettivi che abbiamo conosciuto: seguono la partita dalla tribuna e non dalla curva, la classica “casa” delle tifoserie organizzate. Il perché di questa scelta e le altre caratteristiche degli Irriducibili ce li spiega Alberto Zontini, uno dei responsabili del gruppo: con lui parliamo, come sempre, anche degli aspetti più peculiari e di quelli più problematici del tifo pallavolistico. Un mondo di cui si parla poco ma che – come si sta vedendo chiaramente nelle fasi decisive della stagione – ha un’importanza fondamentale per il presente e il futuro del nostro sport. Ci può raccontare com’è nato il vostro gruppo e qual è la sua particolarità? “Gli Irriducibili Rosa nascono nell’estate del 2018, un po’ dalle ceneri di precedenti esperienze di tifosi più o meno organizzati a Casalmaggiore. L’esigenza è nata con ‘l’avventura’ del trasferimento forzato delle nostre partite casalinghe dal palazzetto di Viadana, dove abbiamo giocato nella prima stagione di A1 e per un pezzo della seconda, in seguito alla nevicata che ha fatto crollare il tetto e ha reso inagibile il palazzetto. La ristrutturazione dell’impianto verrà probabilmente terminata l’anno prossimo, quindi non ci sono grandi prospettive di riuscire a giocare vicino a Casalmaggiore. Ci siamo trasferiti a Cremona: da un lato è stato un problema, dall’altro anche una fortuna, perché ha dato maggiore visibilità alla squadra“. All’interno del PalaRadi a Cremona c’è una particolarità: ci sono ben due gruppi di tifoseria organizzata. “Ci differenziamo perché, mentre l’altro gruppo di tifosi (Passione Rosa, n.d.r.) è formato da persone di Cremona, noi abbiamo voluto mantenere il legame con il luogo di ‘nascita’ della nostra squadra, anche se non giochiamo più a Casalmaggiore dall’arrivo nelle serie maggiori. Già dalla serie A2, infatti, giocavamo a Viadana, poi ci siamo allontanati ulteriormente e noi, proprio per questo, abbiamo voluto creare un gruppo di tifosi ‘locali’. All’interno del palazzetto ci situiamo nella Tribuna Gialla, che per intenderci è di fronte all’inquadratura televisiva, e il nostro non è un tifo per cui si passa in piedi tutta la partita a cantare e urlare: piuttosto realizziamo alcune coreografie ad inizio partita, con striscioni, cartelloni… e cerchiamo di farci vedere soprattutto nella palestra di casa a Casalmaggiore, dove le giocatrici si allenano quotidianamente! Quando non c’era il COVID facevamo anche fisicamente delle comparsate nella nostra palestra: nelle ultime stagioni magari lasciamo qualche cartellone, in accordo con la società abbiamo organizzato dei piccoli rinfreschi e qualche merenda, dei regalini di Natale, alcune decorazioni nella sede… è un modo di tifare per la squadra fatto di presenza magari un po’ più discreta, non tanto “caciarona”, ma di costante vicinanza alla squadra, anche durante la settimana. Casalmaggiore è una cittadina di 15mila abitanti, le atlete vivono tutte qui in paese: è una realtà magari simile, parlando di Serie A1, a Vallefoglia. Capita di vedere le giocatrici in giro al supermercato, oppure il sabato mattina quando c’è il mercato, e di scambiare due parole con loro. Io personalmente negli anni passati ho avuto la fortuna di essere vicino di casa di Carli Lloyd! Questo per dire che c’è ancora quasi un rapporto personale con le giocatrici e i componenti della società“. Com’è il rapporto con l’altro gruppo di tifosi? “Buono! Non ci sono problemi: il nostro è uno stile più tranquillo. Poi ci situiamo in una zona del palazzetto che normalmente sarebbe, dal punto di vista del tifo, ‘fredda’. Questo è un altro motivo per cui ci siamo posizionati in quel settore, per vivacizzarlo un po’: vogliamo far sentire che tutto l’impianto partecipa alla partita e trasmettere l’affetto di tutti alla squadra“. Come avete vissuto questi anni di pandemia, e pensate ci possa essere un allontanamento dei tifosi dalla pallavolo? “Sicuramente un allontanamento c’è stato. Quando è stato possibile vedere le partite in presenza, noi ci siamo sempre stati: come tifoseria organizzata, per una serie di motivi, purtroppo non riusciamo a partecipare alle trasferte, quindi siamo più che altro ‘il gruppo di casa’. In questo senso, lo svuotamento dei palazzetti si è sicuramente sentito, anche a Cremona. Il pubblico è diminuito, prima purtroppo obbligatoriamente, poi magari per abitudinarietà della gente: qualcuno, che aveva smesso di venire al palazzetto a causa del Covid, non è più rientrato. La nostra idea è quella di continuare quest’esperienza, e possibilmente di tornare ad essere più presente alle sessioni di allenamento in casa e soprattutto alle partite casalinghe. Bisogna ovviamente valutare la situazione sanitaria per capire cosa si può fare e cosa no: ad esempio, fino a tre anni fa avevamo sempre organizzato una cena di Natale con varie atlete, l’ultima volta Caterina Bosetti e Mina Popovic. Quest’anno, per fortuna, è stato possibile almeno fare una festa di saluto a fine stagione con la squadra! È chiaro che molta dalla nostra attività dipende dalle possibilità di fare certe cose: ovviamente l’intenzione è quella di proseguire, e nei limiti del possibile di intensificarla“. Quali sono le caratteristiche tipo di un tifoso della pallavolo e cosa c’è di diverso rispetto agli altri sport? “Sicuramente è diverso! Lo dico anche per esperienza diretta, essendo un tifoso di calcio: non ci sono elementi di insulto, non parliamo di violenza, cosa che purtroppo c’è in altri sport. Questo sicuramente è qualcosa che caratterizza gli appassionati di volley, in particolare quello femminile, anche rispetto a quello maschile. Faccio l’esempio della nota vicenda tra Modena e Perugia, che riguarda più che altro i giocatori in campo: è chiaro che la tensione che c’è stata in quel frangente non era del tutto indipendente dall’atmosfera che si respirava intorno al campo e non solo al suo interno. Sicuramente il nostro è un ambiente sereno, sportivo, bello, rumoroso nel modo ‘giusto’. Ci sono persone di tutte le età, famiglie con bambini. I palazzetti sono ambienti belli da frequentare: la pallavolo è sicuramente uno sport piacevole da seguire di persona“. Nell’ambiente del tifo pallavolistico ci sono altri problemi in questa fase? “A volte le variazioni legate alla programmazione televisiva non sono particolarmente comode per i tifosi che si devono recare al palazzetto: per carità, è una cosa molto bella che il volley femminile abbia trovato spazio su Sky, che magari ha anche una visibilità maggiore rispetto a RaiSport. Ma posso anche immaginare che una partita la domenica sera alle 19.30 non sia proprio facilissima da seguire, tanto più che per noi di Casalmaggiore ogni partita è quasi una ‘minitrasferta’ ogni partita, essendo distanti circa 45 km da Cremona! Non è vicinissimo, quindi per noi è comunque uno spostamento che bisogna organizzare, non come a Viadana, quando eravamo a 7 km da casa e potevamo spostarci anche in bicicletta. Per il momento la pallavolo non è uno sport particolarmente ‘caro’. C’è stata una bella iniziativa che è stata fatta dalla nostra società per gli abbonati della prima e sfortunata stagione con il Covid: chi ha voluto confermare la propria presenza al palazzetto di fatto ha avuto l’abbonamento gratuito, avendo pagato la tessera dell’anno precedente senza assistere a nessuna partita. È stata un’iniziativa decisamente lodevole, per mantenere il rapporto stretto con i tifosi. Da questo punto di vista abbiamo avuto un trattamento ottimo, e in generale penso che la pallavolo sia uno sport che non è complicato da vedere. Inoltre, come penso succeda in molti altri palazzetti, a Cremona il servizio campo è svolto a turno dalle giovanili del comprensorio della provincia di Cremona: spesso, quando magari ci sono atleti Under 12 oppure Under 14, vengono a vedere la partita anche i genitori. Così si crea anche un volano promozionale per il nostro sport“. Ci può raccontare qualche momento indimenticabile della sua vita da tifoso di Casalmaggiore? “Purtroppo, sportivamente, le ultime stagioni sono state ‘avare’ nei confronti di Casalmaggiore: chiaramente ripenso subito a quell’anno e mezzo in cui ci siamo ritrovati improvvisamente a vincere una Champions, uno scudetto e una Supercoppa. Sono i ricordi più belli: la festa scudetto, la festa della Champions. Nella Final Four di Montichiari c’era tanta gente del paese che aveva seguito la squadra, anche magari persone che abitualmente non seguono la pallavolo. Si può immaginare cosa significhi per una cittadina di 15mila abitanti essere catapultati in un contesto del genere: in quella settimana tutte le televisioni erano a Casalmaggiore! Quello è stato sicuramente un periodo in cui la pallavolo era un po’ sulla bocca di tutti, il momento di visibilità più bello: per la squadra, per la società, per noi tifosi ma anche per la città. Poi ci sono stati tanti momenti da ricordare con le atlete: le cene di Natale, i ritrovi, la presentazione della squadra e del nuovo roster. Ed è bello che sia proprio la società a farsi sentire con noi per invitarci a questi eventi: ritengo ci sia un buon rapporto tra i tifosi e la dirigenza, credo che sia un interesse reciproco, per noi di essere presenti e per la società di avere un seguito“. 1° PUNTATA – I Sirmaniaci2° PUNTATA – Amici delle Farfalle3° PUNTATA – Irriducibili Gialloblu4° PUNTATA – Nobiltà RossoBlu (continua) LEGGI TUTTO

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    Troppo in una notte: la pallavolo italiana si fa (ancora) del male da sola

    Di Eugenio Peralta Quella di mercoledì 27 aprile è stata una serata straordinaria, da un lato, e deleteria, dall’altro, per gli amanti della pallavolo. Alle 20.30 in contemporanea si sono giocate le due decisive Gare 5 delle semifinali Play Off maschili, vinte da Civitanova su Trento e da Perugia ai danni di Modena, e l’altrettanto decisiva Gara 3 della semifinale femminile, conclusa con la storica qualificazione di Monza alla Finale Scudetto (per non parlare di altri tre match di Superlega completamente oscurati dal triplice evento). Un’assurda sovrapposizione che ha portato le principali squadre italiane a cannibalizzarsi a vicenda, sottraendosi l’un l’altra pubblico televisivo e nei palazzetti, in una settimana in cui non erano previste gare della massima serie in nessun’altra giornata. Qualcuno fa notare che la stessa cosa “succede tutti gli anni“: vero, ma non è un buon motivo per perpetuare l’errore. Altri sottolineano che le due semifinali maschili si dovevano “per forza” giocare in contemporanea, per garantire alle due finaliste lo stesso tempo di riposo prima della serie decisiva: al di là del fatto che in altri sport (calcio e tennis, per citarne due) ciò non accade più da decenni, l’obiezione potrebbe valere al massimo per le due gare degli uomini, ma non certo per l’inconcepibile accavallamento tra maschile e femminile. E qui subentra il vero tema del contendere: l’annoso problema della completa assenza di dialogo tra le due Leghe, da sempre incapaci di confrontarsi e studiare soluzioni comuni. L’Italia è forse l’unico paese al mondo in cui si verifica uno “sdoppiamento” di questo genere: senza voler arrivare alle strategie di ampio respiro di CEV e FIVB, che nelle manifestazioni internazionali alternano ormai regolarmente le partite maschili a quelle femminili nel tentativo di coinvolgere più pubblico possibile, basta ispirarsi all’esempio dei paesi in cui la pallavolo è più diffusa e seguita. Brasile, Turchia, Francia, Germania, Giappone, Corea del Sud, persino la Russia hanno tutti un’unica Lega che organizza congiuntamente il campionato maschile e quello femminile, evitando accuratamente ogni sovrapposizione, e anche nei rari casi in cui l’istituzione è doppia (come in Polonia) il criterio resta lo stesso. È proprio così difficile adottare un modello simile? Forse sì, nell’unica realtà nazionale in cui pallavolo maschile e femminile sono considerati due sport diversi, da giocarsi addirittura con attrezzi differenti. Ma se anche il presidente federale Giuseppe Manfredi, intervistato da La Prealpina, ammette che “bisogna programmare insieme alcune cose” e parla di voler “pareggiare le due Leghe“, probabilmente è davvero arrivato il momento che il volley italiano prenda coscienza di dover cambiare marcia, tanto sul piano comunicativo e promozionale, quanto su quello della parità di genere. LEGGI TUTTO

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    Lucille Gicquel: “Nessun rimpianto per la stagione di Cuneo”

    Di Alessandro Garotta Ruolo opposto, professione bomber. Lucille Gicquel è stata una delle grandi protagoniste della Serie A1 femminile 2021-2022: punto di riferimento per la regista Noemi Signorile, l’opposta francese ha disputato un campionato di altissimo livello, guidando l’attacco della Bosca S.Bernardo Cuneo con prestazioni brillanti e tanti punti. In esclusiva ai microfoni di Volley NEWS, Gicquel ha tracciato un bilancio della sua seconda stagione in Italia. Alla fine, non restano soltanto la malinconia e l’amarezza per come si è concluso il percorso di Cuneo nei Playoff: le “Gatte” hanno fatto sognare una città intera con il loro cuore, l’orgoglio, la determinazione e le qualità tecniche. E il talento della numero 11 biancorossa ha contribuito a regalare ai tifosi momenti emotivamente indimenticabili. Foto Danilo Ninotto/Cuneo Granda Volley Partiamo dai quarti di finale dei Playoff Scudetto, in cui Cuneo ha costretto una corazzata come Novara alla “bella”. Ha qualche rimpianto per l’esito di questa serie? “Dopo Gara 1 eravamo deluse, non tanto per la sconfitta ma per la prestazione: non avevamo lottato e giocato ai livelli mostrati durante l’anno. Gara 2 è stata completamente differente perché non volevamo che la nostra stagione si concludesse con un’altra serata negativa. Addirittura siamo riuscite a vincere grazie a una prova corale e al sostegno dei nostri tifosi. Comunque, non ho rimpianti per l’eliminazione perché abbiamo tenuto testa a una grande squadra, lottando fino alla fine con le ‘armi’ a nostra disposizione. Sono davvero orgogliosa del percorso di Cuneo in questa stagione“. Come riassumerebbe la stagione della sua squadra? Qual è stata la vostra miglior partita? “Inizialmente abbiamo dovuto affrontare molte difficoltà: c’erano tante giocatrici nuove e non riuscivamo a trovare ritmo di gioco e sviluppare la miglior sintonia tra di noi in campo. Questo momento è durato all’incirca due mesi. Tuttavia, tra novembre e dicembre abbiamo trovato il giusto equilibrio e cominciato a giocare meglio. Alla fine, penso che abbiamo fatto bene in tante partite. Non saprei individuare le migliori in assoluto; forse quelle contro Conegliano, in cui siamo riuscite a mettere in campo ottime prestazioni contro una grandissima squadra“. Foto Danilo Ninotto/Cuneo Granda Volley C’è qualcosa che Cuneo avrebbe potuto fare meglio? “Sì, in particolare a inizio stagione, e mi riferisco soprattutto alla prima partita contro Roma. Anche in altre occasioni avremmo potuto fare qualcosa di più, ma preferisco sempre guardare il lato positivo delle cose e porre l’accento su ciò che di buono è stato fatto quest’anno“. A livello personale, è soddisfatta delle sue performance? Dove pensa di dover migliorare? “Sono contenta della mia stagione, anche se a un certo punto ho perso un po’ di costanza iniziando a giocare una partita bene e una male. Nella pallavolo c’è sempre qualcosa che si può migliorare. Nello specifico, penso di dover lavorare sulle schiacciate e sugli angoli di attacco, ma anche sulla scelta del giusto colpo nelle varie situazioni di gioco“. Foto Danilo Ninotto/Cuneo Granda Volley Riavvolgiamo un attimo il nastro. Com’è stato il passaggio da Conegliano a Cuneo? “Per me è stato importante fare questo step, perché a Conegliano non avevo avuto tante opportunità di giocare. Devo ammettere che all’inizio non è stato facile, perché il livello del campionato italiano è altissimo e avevo bisogno di tempo per adattarmi alle nuove responsabilità in campo. Poi, però, mi sono divertita molto“. Questa è stata la sua seconda stagione in Italia. Cosa le piace di più del nostro paese? “Mi trovo davvero bene in Italia. La vostra cultura è simile a quella francese, perciò ho trovato tanti punti di contatto. Ciò che mi piace maggiormente dell’Italia è senza dubbio il cibo… Sono una grande ‘food lover’ (ride, n.d.r.). Apprezzo anche i paesaggi e il fatto che ci siano sempre nuove esperienze da provare e nuovi posti da scoprire“. Foto Danilo Ninotto/Cuneo Granda Volley C’è stato qualche piccolo ostacolo o sfida extracampo che ha dovuto affrontare in Italia? “Certo, ho dovuto superare la barriera linguistica. Nonostante che l’italiano sia della stessa famiglia del francese, appena arrivata avevo qualche difficoltà a comprendere quello che veniva detto. Ora, invece, non è più un problema“. Presto sarà impegnata con la nazionale francese. Quali sono le sue aspettative per quest’estate? “Come sempre, sono entusiasta di andare in nazionale. Quest’estate sarà un po’ meno impegnativa perché siamo già qualificate ai Campionati Europei del 2023. Perciò, il nostro obiettivo è di ottenere un buon risultato nella Golden League: puntiamo a raggiungere la Final Four e magari vincerla. Penso che ci sia ancora tanto lavoro da fare per crescere come squadra in vista dei Giochi Olimpici di Parigi, che sono il nostro obiettivo principale“. Foto Danilo Ninotto/Cuneo Granda Volley Quali sono i suoi piani per la stagione 2022-2023? “Non so cosa posso rivelare in questo momento, ma sicuramente il mio desiderio è di restare a Cuneo (ammicca, n.d.r.)”. E il sogno per il prosieguo della sua carriera? “Il grande sogno è di prendere parte alle Olimpiadi nel 2024: è un’opportunità enorme per la mia carriera e non voglio lasciarmela scappare. Inoltre, mi piacerebbe crescere ulteriormente e raggiungere il livello più alto possibile con i club“. LEGGI TUTTO

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    Mauro Fabris risponde ad Alessandra Marzari: “I numeri dicono che abbiamo appeal”

    Di Redazione Ha fatto scalpore nel mondo della pallavolo l’intervento di Alessandra Marzari, presidente del Consorzio Vero Volley, che ha lamentato la scarsa visibilità riservata dai media al volley femminile rispetto a quello maschile (problema presentatosi anche ieri in occasione della concomitanza tra le semifinali Play Off dei due campionati). Alle critiche rivolte dalla dirigente lombarda all’operato della Lega Pallavolo Serie A Femminile ha risposto direttamente il presidente Mauro Fabris in un’intervista pubblicata oggi da La Prealpina in cui rivendica i successi ottenuti dalla sua gestione: “Non credo che si possa dire che la Lega non ha appeal“. “La nostra è la prima Lega indoor sui social – sostiene Fabris – ci batte solo il calcio di serie A e B, e in meno di un anno è cresciuta del 15% sugli stessi social. Abbiamo ottenuto la seconda partita in tv con Sky, la Coppa Italia ha come sponsor Frecciarossa, il campionato ha aggiunto Vivo. Forse Marzari si riferisce a quando lei era vicepresidente, visto che i dati dicono il contrario rispetto alle sue affermazioni“. Anche sul tema dell’organigramma di Lega il presidente non risparmia frecciate alla numero uno di Monza: “Anni fa è stato stipulato un accordo in tema di marketing e vendita del prodotto volley femminile con Mastergroup, una scelta pionieristica che ci ha portato poi a cedere i diritti televisivi a Volleyball World. Ciò ha ridotto di molto la necessità di dover vendere qualcosa e di avere quindi un direttore marketing che il nostro bilancio non poteva permettersi. La decisione è stata presa dal consorzio nel suo insieme e quindi anche da Monza. Capisco che Marzari sia rimasta male per non essere stata votata per il rinnovo della sua carica di vicepresidente di Lega, ma dovrebbe chiedersi perché non è stata apprezzata la sua candidatura“. L’aspetto più curioso dell’intervista è che, di fatto, Fabris concorda con Marzari sull’argomentazione principale, quella che riguarda la mancata “parità di genere” tra uomini e donne: “È vero che c’è, e molti dei miei scontri con la FIPAV sono nati per questa differenza“. Sullo stesso tema si è espresso, sempre ai microfoni de La Prealpina, anche il presidente della Federazione Italiana Pallavolo Giuseppe Manfredi: “Marzari ha ragione, non posso darle torto, ma dobbiamo cercare anche noi, come settore femminile, di fare qualcosina in più, e siamo disponibili a dare una mano. Capisco le esigenze di tutti, ma non possiamo pretendere che i giornali siano al nostro servizio solo quando ci conviene“. LEGGI TUTTO

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    Il “professore” Luciano Pedullà torna in A1 e prende le redini di Cuneo

    Di Redazione La nuova Bosca S.Bernardo Cuneo parte dall’esperienza e dalle motivazioni di Luciano Pedullà: l’allenatore novarese tornerà su una panchina di A1 a quattro anni di distanza dall’ultima avventura, quella con la Saugella Team Monza della stagione 2017/2018. Guida tecnica della prima squadra, ma non solo: l’impegno del ‘professore’ sarà a tutto campo e volto a rafforzare sempre di più il legame con la Granda Volley Academy, il settore giovanile biancorosso. Con un palmarès ricchissimo, Pedullà torna così nel Bel Paese dopo che, nel marzo del 2019, aveva iniziato l”avventura con la Nazionale romena, che guida per due stagioni conquistando la European Silver League nel 2019. Nel giugno del 2021 diventa direttore tecnico della Scuola di Pallavolo di Orago. Le prime parole di Luciani Pedullà da allenatore della Bosca S. Bernardo: “Diego Borgna (il presidente onorario ndr) e io ci conosciamo da parecchio tempo. In questi anni c’è sempre stato un dialogo, che sul finire di questa stagione è diventato più fitto. Diego mi ha chiesto la disponibilità a collaborare con Cuneo dalla prima squadra in giù, e ho accettato con entusiasmo. Sarei tornato su una panchina di A1 soltanto in una società come quella di Cuneo, in cui il mio predecessore ha potuto allenare con serietà e serenità. Qui ho trovato la possibilità di lavorare con quella programmazione che è sempre stata uno dei miei punti di forza. Mi piacerebbe ripetere quello che in passato sono riuscito a fare con altri club: portare a un livello europeo una società come Cuneo, che negli ultimi anni ha fatto grandi progressi da tutti i punti di vista. Ci manca qualche scalino: non è facile, perché dovremo competere con realtà che ci sono state davanti nelle scorse stagioni, ma la dirigenza ha costruito un organico in grado di dire la sua”. Come avvicinarsi all’obiettivo europeo? Pedullà lo spiega attraverso la sua passata esperienza: “Nella mia recente esperienza come direttore tecnico della Scuola di Pallavolo di Orago ho potuto affinare una nuova metodologia di lavoro e concentrarmi in particolare sulla gestione tecnica di due fondamentali, battuta e ricezione, che stanno diventando sempre più importanti”. Infine, un commento su uno dei pilastri della società cuunese: “Un giudizio sulle due stagioni cuneesi di Noemi Signorile? Con Noemi ci siamo incrociati per la prima volta tanti anni fa quando ero selezionatore della Regione Piemonte. Lei all’epoca era ancora un’attaccante, ma quando la vidi palleggiare pensai immediatamente che sarebbe potuta diventare una palleggiatrice. Le esperienze in Italia e all’estero l’hanno fatta crescere tantissimo: ora è una giocatrice matura, determinata e capace di dirigere la squadra con costante attenzione anche nei momenti più difficili delle partite“. (Fonte: comunicato stampa) LEGGI TUTTO

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    Bonelli, pronta per essere titolare: “Affinchè accada, scenderei anche in A2”

    Di Redazione Giovane ma catapultata nel mondo delle big della serie A1 da due stagioni. La palleggiatrice Asia Bonelli, classe 2000, ha trovato i suoi spazi soprattutto nella stagione 20-21 quando, successivamente all’infortunio della titolare Poulter, ha smistato il gioco tra le fila della Unet E-Work Busto Arsizio. L’anno successivo, per Bonelli si è aperta la possibilità di trasferirsi a Chieri dove, sotto l’attenta guida dell’altrettanto giovane Francesca Bosio, ha potuto continuare il suo percorso di crescita con allenamenti strutturati. Ora per la regista originaria di Como è arrivato il momento di prendere le redini di una squadra, giocare da titolare e dimostrare sul campo quanto imparato in questi due anni da grandi esempi del volley. “La mia idea è giocare da titolare, farmi un anno di gioco dopo due anni non sempre così. Mi piacerebbe trovare in serie A1,ovviamente, ma non penso sia maturo il tempo perché ciò accada. Farei anche un passo indietro, piuttosto di giocare poco. Certo è che se trovassi in A1 direi subito di sì. Vediamo un po’ cosa viene fuori dal mercato, dunque”, ammette in un articolo di Alberto Gaffuri per La Provincia. Asia scenderebbe quindi in A2, “pur” di poter esprimere il suo gioco da protagonista: “Mi sento pronta a prendermi una squadra sulle spalle e a mettermi in gioco. Dopo un anno in cui il campo l’ho visto poco, è un mio obiettivo farlo”. In un momento in cui sono ancora in corso sia i Play Off di serie A1 che quelli di serie A2, il mercato non è ancora entrato nel vivo. Bonelli afferma di aver già ricevuto qualche proposta ma di voler attendere “che si concretizzino”. Anche se, comprensibilmente, la giovane giocatrice scalpita all’idea di sapere dove le sue mani da regista la porteranno la prossima stagione: “Mi piacerebbe sapere la mia destinazione subito. Questo mi farebbe stare decisamente più tranquilla. So di avere qualche proposta, sicuramente troverò una collocazione, però questa fase di stallo alla fine della stagione non fa stare tranquilli” chiosa. LEGGI TUTTO

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    Sabato 30 aprile Gara 1 tra Conegliano e Monza al Palaverde

    Di Redazione Sarà una Finale Scudetto inedita quella che assegnerà il titolo tricolore per la stagione 2021-2022: di fronte le campionesse in carica della Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano e la novità Vero Volley Monza, qualificatasi grazie alla vittoria in Gara 3 sul campo di Novara. La serie decisiva inizierà al Palaverde di Villorba sabato 30 aprile, per continuare martedì 3 maggio all’Arena di Monza con Gara 2 e sabato 7 maggio di nuovo in casa di Conegliano per Gara 3. Le eventuali Gara 4 (a Monza) e Gara 5 (a Villorba) si giocheranno rispettivamente martedì 10 e sabato 14 maggio. Tutti gli incontri saranno trasmessi in diretta tv da RaiSport +HD e Sky Sport. Ecco il calendario completo: GARA 1Sabato 30 aprile ore 20:30 (Rai Sport + HD, Sky Sport e VBTV)Prosecco Doc Imoco Volley Conegliano – Vero Volley Monza GARA 2Martedì 3 maggio ore 20.30 (Rai Sport + HD, Sky Sport e VBTV)Vero Volley Monza – Prosecco Doc Imoco Volley Conegliano GARA 3Sabato 7 maggio ore 20:30 (Rai Sport + HD, Sky Sport e VBTV)Prosecco Doc Imoco Volley Conegliano – Vero Volley Monza EV. GARA 4Martedì 10 maggio ore 20.30 (Rai Sport + HD, Sky Sport e VBTV)Vero Volley Monza – Prosecco Doc Imoco Volley Conegliano EV. GARA 5Sabato 14 maggio ore 20:30 (Rai Sport + HD, Sky Sport e VBTV)Prosecco Doc Imoco Volley Conegliano – Vero Volley Monza LEGGI TUTTO

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    Una rimonta per la storia: Monza espugna Novara e vola in Finale Scudetto!

    Di Alessandro Garotta [CONTENUTO IN AGGIORNAMENTO] Per la prima volta nella sua storia la Vero Volley Monza vola in Finale Scudetto: la decisiva Gara 3 della semifinale Play Off sul campo della Igor Gorgonzola Novara si chiude con una straordinaria rimonta della squadra di Marco Gaspari, che recupera due set di svantaggio e festeggia al tie break con l’attacco vincente di Magdalena Stysiak. Il degno epilogo di una serie spettacolare ed emozionante fino all’ultimo punto, che porterà le lombarde a giocarsi il titolo con la Prosecco DOC Imoco Volley Conegliano a partire da sabato 30 aprile (Gara 1 al Palaverde). Igor Gorgonzola Novara-Vero Volley Monza 2-3 (26-24, 25-21, 22-25, 23-25, 12-15)Igor Gorgonzola Novara: Hancock 4, Bosetti 10, Chirichella 8, Karakurt 30, Daalderop 18, Washington 18, Fersino (L), Herbots 2, D’odorico, Bonifacio. Non entrate: Battistoni, Montibeller, Costantini, Imperiali (L). All. Lavarini. Vero Volley Monza: Gennari 13, Danesi 12, Stysiak 22, Larson 11, Rettke 11, Orro 2, Parrocchiale (L), Van Hecke 10, Davyskiba, Candi, Negretti (L), Lazovic, Boldini. Non entrate: Moretto. All. Gaspari. Arbitri: Zanussi, Zavater. Note: Spettatori: 3820, Durata set: 30′, 30′, 30′, 31′, 21′; Tot: 142′. Top scorers: Karakurt E. (30) Stysiak M. (22) Washington H. (18)Top servers: Rettke D. (3) Orro A. (1) Van Hecke L. (1)Top blockers: Washington H. (7) Danesi A. (5) Karakurt E. (4) LEGGI TUTTO