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    Roman Safiullin, il “nuovo” Karatsev?

    Roman Safiullin

    Alla mezzanotte gli azzurri scendono in campo a Sydney per continuare la corsa all’ATP Cup (in tv, diretta esclusiva su Supertennis). Un solo risultato possibile: battere la Russia, prendendosi anche la rivincita della finale 2021 persa da Medvedev e compagni. Proprio i compagni del n.2 al mondo sono diversi quest’anno. Niente Rublev e Karatsev (k.o. per il Covid), ma Roman Safiullin, un nome poco noto al grande pubblico ma estremamente interessante. Sarà l’avversario di Jannik Sinner nel primo match, la sfida tra i n.2 di ogni paese.
    Il 24enne il Podolsk ha un passato junior di altissimo livello: ha vinto gli Australian Open junior nel 2015 ed è stato n.2 al mondo di categoria. In patria si pensava che fosse lui il “cavallino” di razza, insieme al Rublev, molto precoce; più di Medvedev, che invece da giovane e nei primi anni sul tour alternava sfuriate di classe pazzesche a momenti di buio totale. Purtroppo per Roman, il passaggio al tennis Pro è stato molto difficile.
    A vederlo in campo questa settimana all’ATP Cup, Safiullin sembra un giocatore maturo, solido, forte, esperto. Sta molto bene in campo, ha un tennis non così appariscente ma molto concreto. La risposta è un colpo temibile, costruita su di un tempo d’impatto splendido, grazie a cui riesce a trovare profondità e precisione. È un giocatore “tattico”, scambia e poi cambia ritmo, trovando angoli interessanti col rovescio e pronto a fare due passi avanti per chiudere col diritto. Palla sicura, leggermente lavorata, non grandi lacune tecniche. Non è velocissimo in campo, ma legge bene il gioco, e con la prima di servizio non trova molti punti diretti. Come mai ha stentato così tanto per affermarsi? Oggi è solo al n. 167 del raking ATP, conquistato faticosamente con risultati al piano di sotto (quarti raggiunti in alcuni Challenger nel 2021 e un paio di main draw negli Slam).
    “Nel tennis junior ero tra i più forti, ma il passaggio al mondo Pro per me è stato difficile” afferma Roman al sito ATP. “È splendido giocare quest’evento con i migliori al mondo e vedere che il mio tennis è a questo livello”.
    “Lavorare con la testa è la cosa più difficile per me. Non so come sarà per gli altri, forse c’è chi lo trova facile. Lavoro molto nel fisico, mentre dal punto di vista mentale ho iniziato a lavorare da poco e, per ora, è il più complicato di tutti. Sto cercando di migliorare alcune cose. Quando perdo la concentrazione, è qualcosa che si vede molto facilmente nei giochi, e mi costa caro”.
    Daniil Medvedev su di lui dice: “Il modo in cui ha reagito dopo un set molto difficile è stato fantastico, irreale, sono felicissimo per lui. Roman è la nostra arma segreta! Da junior era un avversario terribile da superare, quando vedevo che Roman era dalla mia parte di tabellone, tremavo… In realtà abbiamo giocato molte finali, semifinali, molte partite, alcune erano partite di tre ore e tre set, era sempre una battaglia contro di lui, era molto forte. Adesso non abbiamo mai giocato da Pro contro, magari accadrà presto”.
    Safiullin è un grande appassionato di motori e della saga di Harry Potter.” Ogni volta che ho tempo, mi piace guardare i film di nuovo. Quando sono a casa, soprattutto. Li ho già visti tre o quattro volte”. Ama molto il cinema, anche Matrix ed i film fantasy e di fantascienza. Sarà forse per l’incredibile somiglianza con l’attore Jude Low…
    Che Roman possa essere la sorpresa del 2022, come è stato Karatsev nel 2021? Aslan l’anno scorso è decollato dopo un grandissimo Australian Open. Safiullin sta giocando molto bene in ATP Cup, potrebbe essere il torneo che gli regala la definitiva consapevolezza dei propri mezzi, lanciandolo finalmente verso quel tennis di vertice a cui tutti pensavano che fosse destinato. Di sicuro Jannik Sinner dovrà tirar fuori il meglio del suo tennis per portare a casa un punto fondamentale per l’Italia, e far scendere in campo Matteo Berrettini contro Medvedev con meno pressione.
    Marco Mazzoni LEGGI TUTTO

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    Russia: cade a sorpresa la Lokomotiv, Dinamo Kazan in vetta

    Di Redazione Grande sorpresa in Russia nella prima giornata dell’anno di Superleague femminile: la Lokomotiv Kaliningrad, fino a questo momento imbattuta, cade clamorosamente in casa contro lo Sparta Nizhny Novgorod, arrendendosi con un 1-3 (21-25, 25-22, 16-25, 19-25). Dopo aver ceduto la Coppa di Russia alla Dinamo Kazan, la Lokomotiv deve così cedere anche il primato in classifica alle rivali, che passano in testa con due punti di vantaggio grazie al netto 3-0 (25-8, 25-20, 28-26) sullo Yenisei Krasnoyarsk. Nell’altra partita della giornata il Leningradka si impone per 1-3 (18-25, 18-25, 25-21, 22-25) sul campo del Minchanka Minsk, consolidando il settimo posto. Domani toccherà alla Dinamo Mosca affrontare il Tulitsa Tula in uno scontro diretto: le due squadre sono appaiate in terza posizione. (fonte: RIA Novosti) LEGGI TUTTO

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    Russia: a segno le big, lo Zenit Kazan resta in vetta

    Di Redazione Tra lunedì e martedì si è completato in Russia l’undicesimo turno della Superleague maschile. Nessuna sorpresa nelle 5 gare disputate, tutte concluse con il punteggio di 3-0. Lo Zenit Kazan batte il Fakel Novy Urengoy (25-18, 25-22, 25-13) con 16 punti del grande ex Dmitry Volkov e resta al comando con un punto di vantaggio sulla Lokomotiv Novosibirsk, a segno contro l’ASK con qualche difficoltà in più (25-22, 25-20, 25-22). Top scorer Drazen Luburic con 16 punti. La Dinamo Mosca torna al terzo posto grazie al successo sullo Yenisei Krasnoyarsk (25-15, 25-19, 25-19); a un punto di distacco ci sono Dinamo LO e Zenit San Pietroburgo, protagonista di un nettissimo 3-0 (25-15, 25-19, 25-14) sull’Ugra Samotlor. Infine, il solito Al Hachdadi con 17 punti trascina il Belogorie Belgorod alla vittoria sul Gazprom-Ugra Surgut (25-20, 25-16, 25-17). Già da venerdì si torna in campo per la prossima giornata: il match clou è Dinamo LO-Dinamo Mosca. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Lutto per la scomparsa di Vadim Khamuttskikh, leggenda del volley russo

    Di Redazione

    La Russia piange un grande campione del passato: il 31 dicembre, a soli 52 anni, è venuto a mancare improvvisamente Vadim Khamuttskikh, grande palleggiatore della nazionale e del Belogorie Belgorod. Khamuttskikh aveva vinto con la sua squadra di club ben 8 scudetti, due Champions League consecutive (2003 e 2004), una CEV Cup e 7 Coppe di Russia, mentre con la nazionale si era aggiudicato una World League e una World Cup, conquistando l’argento alle Olimpiadi di Sydney 2000 e il bronzo ad Atene 2004 e Pechino 2008.

    Dopo la conclusione della sua carriera agonistica, l’ex regista era entrato nello staff del Belogorie per poi diventare primo allenatore delle squadre giovanili, ruolo che ricopriva tuttora. Una cerimonia commemorativa si terrà martedì 4 gennaio al palazzetto dello sport di Belgorod.

    (fonte: Cev.eu) LEGGI TUTTO

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    Russia: la finale di Coppa è Dinamo Kazan-Lokomotiv Kaliningrad

    Di Redazione Saranno Dinamo Kazan e Lokomotiv Kaliningrad ad affrontarsi nella finale della Coppa di Russia femminile, in programma oggi a San Pietroburgo (ore 17). Continua dunque il buon momento della Lokomotiv, capolista del campionato e campione nazionale in carica, che va a giocarsi il trofeo per la prima volta nella sua storia grazie al 3-0 in semifinale sulle padrone di casa del Leningradka (25-17, 25-13, 25-18): partita senza storia, con Irina Voronkova (16 punti) nei panni della mattatrice. Decisamente più combattuta l’altra sfida tra Dinamo Kazan e Dinamo Mosca, rivincita delle ultime due finali e chiusa, come nei due precedenti, sul punteggio di 3-1 (25-27, 25-17, 25-22, 25-22). Samanta Fabris è stata la top scorer con 23 punti, risultando decisiva soprattutto nel quarto set (8 punti con il 64%) in cui la Dinamo era quasi riuscita a rimontare l’11-3 iniziale. 18 punti anche per Samantha Bricio, così come per le avversarie Nataliya Goncharova e Elitsa Vasileva. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Lo Zenit Kazan strappa alla Dinamo Mosca la Coppa di Russia

    Di Redazione Dopo un solo anno di digiuno lo Zenit Kazan torna a mettere in bacheca la Coppa di Russia: la squadra di Verbov, che aveva vinto il trofeo per sei volte consecutive tra il 2014 e il 2019, se lo aggiudica per la decima volta nella sua storia strappandolo ai detentori della Dinamo Mosca. La finale di San Pietroburgo si è conclusa con un netto 3-0 (25-18, 25-19, 25-23), dopo che nelle semifinali del giorno di Natale lo Zenit aveva superato la Lokomotiv Novosibirsk sempre per 3-0 (25-19, 25-21, 25-22), mentre la Dinamo aveva eliminato i padroni di casa dello Zenit San Pietroburgo per 3-1 (25-16, 25-15, 24-26, 25-19). Top scorer della finale Dmitry Volkov con 14 punti, a cui si aggiungono gli 11 di Maxim Mikhaylov (autore del punto della vittoria) e i 10 di Artem Volvich. Per la Dinamo va in doppia cifra soltanto Tsvetan Sokolov (11 punti); da segnalare l’infortunio, apparentemente serio, del centrale Ilya Vlasov nel corso del terzo set. Mikhaylov è stato anche nominato MVP e miglior attaccante delle finali; con lui nella squadra ideale della manifestazione il palleggiatore Pavel Pankov della Dinamo, il compagno di squadra Alexander Volkov come miglior centrale e il libero Lauri Kerminen della squadra moscovita. (fonte: BO Sport) LEGGI TUTTO

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    Clamoroso: Zoran Terzic alla guida della nazionale russa?

    Di Redazione La decisione della Federazione russa di rinviare la scelta del nuovo CT della nazionale femminile potrebbe avere un nome e un cognome: Zoran Terzic. Fonti attendibili dicono infatti che il tecnico serbo – già corteggiato in passato anche della Polonia – abbia rifiutato l’offerta di rinnovo della propria nazionale, che guidava da ben 19 anni, e accettato all’ultimo momento la proposta della Russia. La svolta sarebbe clamorosa: il nome di Terzic finora non era mai emerso, mentre fino a ieri i media russi avevano “spinto” la candidatura di Stefano Lavarini. L’allenatore serbo, che proprio oggi guiderà il Fenerbahce Opet Istanbul nella sfida d’esordio del Mondiale per Club contro Conegliano, ha avuto una breve esperienza in Russia nella stagione 2017-2018 come allenatore della Dinamo Mosca. L’annuncio del suo nuovo incarico dovrebbe arrivare entro fine anno, mentre non ci sono ancora notizie sul suo sostituto alla guida della Serbia. LEGGI TUTTO

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    Dmitry Ilinykh è il nuovo direttore sportivo del Belogorie Belgorod

    Di Redazione Dopo una vita sui campi da gioco, lo schiacciatore russo Dmitry Ilinykh passa dietro la scrivania: il Belogorie Belgorod, squadra di cui ha vestito più volte la maglia nel corso della sua carriera, ha annunciato nei giorni scorsi il suo ritorno nella nuova carica di direttore sportivo. Ilinykh aveva iniziato la stagione in Turchia con il Solhan, in una delle sue rarissime avventure all’estero, ma ben presto aveva risolto il contratto per tornare in patria. Il 34enne schiacciatore è ricordato soprattutto per i successi con la nazionale: l’oro olimpico a Londra 2012, il titolo agli Europei 2013 e due World League (2011 e 2013). Nel suo palmares ci sono però anche una Champions League e un Mondiale per Club, conquistati proprio a Belgorod, oltre a due campionati e tre Coppe di Russia. (fonte: Instagram VC Belogorie) LEGGI TUTTO